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Autore: _BlueAngel_    19/06/2014    0 recensioni
Salve a tutti! Ci presentiamo... Siamo Blue ed Angel, due migliori amiche che dopo tante peripezie sono riuscite a scrivere una storia a quattro mani! Per noi è la prima volta che scriviamo una fic originale, quindi speriamo che vi piaccia XD
La storia parla di due grandi amiche, la cui vita, un giorno, verrà completamente stravolta dalla scoperta di una società segreta, il cui scopo è quello di salvare la Terra dalla minaccia di un nemico, una razza speciale che anni prima cadde dal cielo, cacciata da Dio: gli Angeli.
Speriamo che vi piaccia! Le critiche sono ben accette, soprattutto quelle costruttive XD
Bacioni!
_BlueAngel_
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Raggiungere le stelle è sempre stato impossibile.
Gli esseri umani con le loro mani piccole, anche se ci fossero riusciti, non sarebbe mai stati capaci di trattenerne una tra le loro piccole dita.
Non sanno apprezzare nemmeno la loro bellezza.
Per noi, invece... È diverso.


 
Secondo cielo

-L’ho visto nei diari di mio padre-
Angel e Blue dovevano organizzare una festa per festeggiare l’inizio dell’estate però, con grande meraviglia trovarono nello scantinato una stanza segreta piena di libri, armi e una strana bandiera ingiallita dal tempo. 
Le due stavano sfogliando un diario per capire a chi fosse appartenuta quella stanza, quando trovarono uno strano simbolo che raffigurava una piuma che cadeva sull’acqua. 
-In che senso lo hai visto nei diari di tuo padre?-
-Come tu sa, io non l’ho mai conosciuto. Se ne andò quando non avevo nemmeno due anni. Però poco tempo fa ho trovato un suo vecchio diario che la mamma teneva nascosto sotto le lenzuola, nell’armadio. L’ho sfogliato un po’ ed ho visto questo simbolo praticamente ovunque.-
-Ma com’è possibile?-
-Proviamo a cercare su altri diari, magari troveremo un significato.- 
Ma le due amiche non ebbero il tempo dato che una voce le stava chiamando dal piano superiore. 
-Blue, Angel! Dove siete finite?-
-Oh no! LA FESTA!- urlarono in coro.
Subito allora chiusero il libro posandolo sulla libreria li vicino ed uscirono dalla stanza segreta. Poi Blue si ricordò il vero motivo per il quale era scesa, quindi chiese aiuto ad Angel per salire lo scatolone con i bicchieri sopra.
Le ragazze salirono e, con il fiatone e lo scatolone tra le mani, lo salutarono in coro.
-Ciao Denny!-
-Ciao…- ricambiò il saluto il ragazzo, guardando le due in modo sospettoso. Scrutando bene l’espressione delle sue amiche capì che c’era qualcosa che non andava. 
-Cosa c’è? E’ successo qualcosa?-
-No niente!- mentirono. 
Non sapevano il perché. Forse non era il momento tutto qui. 
Allora il ragazzo sorvolò l’accaduto e chiese alle due un aiuto con l’attrezzatura.
Mentre Denny si diresse verso la veranda a montare le casse e le luci necessarie, le ragazze si diressero in cucina a preparare la tavola con gli stuzzichini, le bevande analcoliche e la birra, che nel frattempo era arrivata. 
-Secondo te cosa potranno mai significare tutti quei nomi? E quei simboli…- chiese Angel pensierosa mentre sistemava un vassoio di nachos.
-Non ne ho idea. Forse è una lista di soldati risalenti a qualche crociata o guerra civile. E il simbolo potrebbe solo essere un segno di riconoscimento dagli appartenenti della fazione. Ma ovviamente è solo una supposizione.- 
-Non ne sono sicura. Perché per logica anche mio padre ne avrebbe dovuto far parte avendo anche lui quel simbolo disegnato ovunque. Mmh mia madre non mi ha mai parlato di lui… Quindi non possiamo confermare questa tesi.- disse con un sorriso tirato Angel.
-Magari domani passiamo da te e diamo una controllatina a quel diario, che ne dici?- le propose Blue con un occhiolino. 
-Ok, ci sto.- ma adesso vado a controllare Denny non vorrei facesse qualche casino.-

La festa procedeva senza intoppi, a parte i soliti pianta grane da allontanare e le solite ochette che le due amiche non sopportavano. Ma per il resto si poteva dire che si stessero divertendo. 
Anche se il loro pensiero si concentrava sempre e solo su quello che avevano trovato e finivano col distrarsi dalla musica e dai balli. 
Angel, più o meno, riusciva a mascherare la sua preoccupazione, grazie alla sua solarità. Al contrario di Blue, che si sedette su una sedia a dondolo in veranda. 
Denny notando la sua espressione pensierosa, si avvicinò e si sedette accanto a lei.
-Hey Blue. Siamo ad una festa. Cos’è quell’aria imbronciata?- 
-Niente Denny. Sono solo sovrappensiero. Tutto qui.- ribatté sorridendo.
-Mi piace vedere il tuo sorriso.- il viso di Denny a quell’affermazione si rilassò e questo fece arrossire vistosamente la sua amica. 
-All’improvviso dici cose dolci? Non avrai bevuto un po’ troppo?- 
-Non devo essere per forza sbronzo per dire cose dolci, sai? Posso farlo anche da sobrio!- ma un leggero singhiozzo tradì il ragazzo che iniziò ad arrossire per la figuraccia.
Blue rise e Denny la seguì a ruota. Dopo di ché i due si guardarono e Denny prese a giocare con una ciocca dei capelli di Sarah. A quel gesto inaspettato la ragazza si drizzò, anche se le piaceva ricevere quelle attenzioni. All'improvviso il ragazzo sospirò.
-Chissà che sapore hanno i tuoi capelli? Vorrei tanto poterli assaggiare...-
Lei lo guardò allibita e lui rise.
-Scherzo. Non fare quella faccia- 
Sarah tirò un sospiro di sollievo, mentre Denny si fece, improvvisamente, serio.
-Senti Sarah… Che ne dici se…- ma non riuscì a terminare la frase perché Leo lo chiamò.
-Denny! Noi siamo pronti manchi solo tu!-
“Leo, brutto coglione!” lo maledì mentalmente.
-Hey stendili!- lo incitò Sarah facendogli l’occhiolino.
Il ragazzo arrossì e sorrise.
-Ci puoi scommettere.- disse alzandosi. Incominciò a dirigersi verso il palco, ma poi si fermò e si voltò verso Sarah.
-Quando ho finito voglio parlarti un attimo. Ok?-
La ragazza lo guardò sorpresa poi annuì. 
Denny accennò un sorriso ed andò a cantare. 
La festa era ormai giunta al termine grazie ad una volante della polizia che passava nei dintorni,  allertata da qualche vicino infastidito dal fracasso. 
Leo, Adam e Denny si erano addormentati sul divano, dopo una botte di birra e Angel si era accoccolata sulla poltrona in soggiorno.
Blue aspettava che gli ultimi festaioli uscissero per poi precipitarsi sopra nella sua camera. 
Era troppo curiosa di scoprire il significato di quel simboli. Quando chiuse la porta d'ingresso per l'ultima volta, salì in camera sua, prese il suo pc e si sedette sul letto.
Mentre aspettava che si accendesse, sfogliò il diario per trovare qualche indizio particolare, ma leggeva solo nomi e date. Quando la pagina di internet si caricò, mise nella barra di ricerca il primo nome che aveva letto nella pagina su cui si era fermata e premette invio. Aspettò un paio di secondi prima di leggere che non c'erano risultati. Cercò un altro po' nel diario, fino a quando non trovò alla fine dell'ultima pagina uno strano nome, "Rhea".
Curiosa, cercò e questa volta trovò qualcosa. Cliccò sul primo link che vide e lesse ciò che era scritto.
"Rhea è il nome latino della Dea Rea o Cibele, figlia del Cielo e della Terra. In antichità veniva anche usato per indicare "Rhea" capo della leggendaria dinastia che ha preso il suo nome. Chi discende da questa dinastia ha ereditato un potere molto grande di cui non si sa molto e i membri di questa razza ha una voglia a forma di piuma."
Subito dopo la descrizione c'era un'immagine di una piuma che cadeva sull'acqua. Quella era proprio il simbolo che c’era sul diario! Un disegno con linee molto scure e sottili. Il movimento che prendeva il disegno era molto fluido ed elegante e lo spostamento dell’acqua era reso molto realistico da un particolare chiaroscuro applicato con cura.
Blue vedendo l'immagine, scattò e, in fretta, girò le pagine ingiallite, fino a fermarsi sul simbolo. Sorrise e tornò a leggere.
"Si tramanda una profezia che afferma che chiunque riesca a trovare il potere custodito da Rhea genererà un apocalisse che distruggerà il mondo."
Il sonno pian piano si impossessò della mente della ragazza che senza renderse conto appoggiò la testa sul morbido cuscino e si addormentò. 
Poco dopo Denny si svegliò per un’urgenza al bagno, salì di sopra e passò davanti alla camera di Sarah. Grazie alla porta aperta riuscì a vedere la sua amica che dormiva e il pc che era a rischio di collisione col pavimento. Spostò il computer e prese una coperta dal suo armadio. La coprì dolcemente fino alle spalle e, prima di uscire, le diede un dolce bacio sulla fronte.

La mattina successiva Blue si svegliò solleticata da un leggero odorino di pancake. Si voltò lentamente dal lato del comò e vi trovò u vassoio appoggiato con spremuta, sciroppo di cioccolato e i suoi amati pancake. Quelli che solo Denny sapeva fare. Li riconobbe subito dal loro colore dorato. Eh, già. Sua madre li faceva sempre bruciare e a lei non piacevano. Si alzò e si avvicinò al vassoio. Una volta vicino ad esso notò una piccola rosellina rossa, proprio come quella che cresceva nel giardino della madre del ragazzo, che faceva crescere con cura. A fianco un biglietto con un messaggio.


"Ho messo a posto il casino in cucina. Coperto Angel per disturbo alla quiete pubblica e preparato la colazione. 
Mi devi un favore cara :* "


Non riuscendo a capire la storia di Angel coperta, si infilò una frittella in bocca, si coprì con la vestaglia e scese le scale. Trovò l’amica nella stessa posizione rannicchiata della sera precedente, quando l’aveva lasciata. Solo che era interamente coperta da un plaid e la si sentiva russare. 
-Angel.- cantilenò. -Denny ha preparato i pancake.- 
La riccia inizialmente fece un respiro soffocato, poi disse qualcosa a bassa voce, con un po’ di bava che le scendeva dall'angolo destro della bocca.
-Pancakeeeee... Pancake volanti.- 
-Volanti?! Se riesci a prenderlo uno con la bocca e ingoiarlo in solo boccone, vincerai un bacio da Jhonny Deep versione pirata- fece Denny spuntando all’improvviso dalla porta finestra nel soggiorno e scandendo la parola "pirata" per avere una qualche reazione dell’amica.
Angel,infatti, scattò in piedi e urlò "Pirataaaaaaaaa"
Però perse l’equilibrio e cadde per terra. Provocando una risata di gruppo.
Dopo la sostanziosa colazione preparata da Denny, Sarah con una scusa portò Angel in camera per farle leggere quello che aveva scoperto.
-La storia qui si complica!- disse quasi emozionata da tutto quel mistero Alice.
-Angel! Torna sulla terra. Tutto questo è molto strano, si. Ma non siamo in uno di quei film d’avventura che ti piacciono tanto. Questa è la vita vera. Se tutti questi nomi portano ad incidenti o tragedie perché avrebbero dovuto segnarle su di un quaderno per poi nasconderlo in una stanza segreta?- Sarah a quel punto era molto agitata e non aveva tutti i torti.
-Continuiamo a cercare qualcosa. Magari scopriamo di più- 
-Dopo, adesso dobbiamo mettere a posto il casino di ieri sera.-
Passarono un paio di ore e le due ragazze avevano finito di rimettere tutto a posto. Denny con un “abile” scusa, si era ammutinato qualche ora prima e le aveva lasciate completamente da sole.
Quando ebbero finito tutto, le due amiche si diressero verso la casa di Alice a leggere il diario del padre della ragazza.
Stranamente silenziose, si diressero verso la camera di Angel e iniziarono a sfogliare le pagine. Era un quaderno ben tenuto, dalle pagine pulite e dalla grafia chiara e nitida. Proprio come era caratteristica di un diario, ad ogni inizio pagina c’era la data in cui il proprietario riportava la sua giornata. Confrontando le date capirono che il padre di Angel scriveva saltuariamente.
-Devo dire che, tra tutte le pagine per ora lette, tuo padre non scriveva di fatti importanti o rilevanti…- notò Blue.
-Cavolo! Era un apatico del cazzo!-
Blue scoppiò a ridere e il quaderno le scivolò tra le mani, cadendo per terra, vicino alla vetrata del balcone.
Sarah si alzò per prenderlo, ma quando fu accanto ad esso, notò che la luce metteva in evidenza delle strane sovrapposizioni tra la pagina di dietro e quella davanti. Girandola notò che le lettere non coincidevano con quelle di dietro. Girando tra le mani notò che le pagine erano stranamente più doppie del solito. Curiosa, provò a staccarle e, grazie alle sue unghie ben curate, poté staccarle e scoprire due pagine nascoste. 
-Guarda cosa ho trovato!- fece la ragazza, tornando da Angel, intenta ad abbracciare il suo pupazzetto a forma di coniglio, con un’espressione da ebete.
-Cosa?-
Blue si sedette accanto a lei e le mostrò le pagine appena scoperte.
-Penso che di pagine simili ci siano in tutto il diario…- 
-Quindi pensi che qui abbia scritto qualcosa che ci colleghi con il simbolo?-
Sarah annuì ed incominciò a leggere ad alta voce.

Dicembre 1989
Ho conosciuto Caroline. E’ una persona splendida. Peccato che non sono potuto rimanere molto con lei… In questo periodo hanno intensificato la caccia e non posso permettermi di rimanere troppo tempo all’aperto, dove mi posso trovare. Ieri ne hanno catturato un altro… Hanno scoperto il nostro rifugio ed ora siamo costretti a cambiarlo. Non permetterò loro di uccidere altri miei compagni.


Angel sentendo pronunciare il nome della madre si incuriosì e prese il diario e continuò da dove l’amica si era fermata.

Gennaio 1990
Io e Caroline stiamo uscendo da un paio di settimane. Mi trovo bene con lei. Però all’ultimo nostro appuntamento, due uomini sospetti mi seguivano. Hanno incominciato a pedinarmi. Questo non va bene… Per tutto il tempo non ho fatto altro che cercare di seminarli, cosa che ha fatto innervosire la povera Caroline. Volevo darle qualche spiegazione, ma non potevo. Lei non può sapere la verità.


-Che verità? E chi lo seguiva?- chiese Blue, ma Angel non rispose, continuò a leggere, assorta.

Aprile 1990
Oggi io e Caroline ci siamo fidanzati. Siamo tutti e due molto felici. L’ho portata in un ristorante in centro, ma la nostra cenetta romantica è stata interrotta da un uomo alto e robusto, dai capelli folti e biondi e due occhi color smeraldo. Ci siamo urtati fuori il ristorante e ci siamo messi a parlare. Il suo nome è Shane Blain.


-Il papà di Denny!- urlarono in coro le ragazze.
Poi Sarah strappò letteralmente il diario dalle mani di Alice e continuò a leggere.
Mi ha confessato di sapere la mia vera identità, dicendo di volermi aiutare a far perdere le nostre tracce. Devo dire che mi ha sorpreso… Non mi aspettavo che ci volesse aiutare. Proverò a fidarmi di lui. Una chance non si nega a nessuno.
Così finito di leggere posò il diario sul letto sconvolta e confusa dalle ultime rivelazioni.
-Che cavolo c’entra adesso il papà di Denny?- fece Alice.
-Non sapevo che si conoscessero.- fece sempre molto sconvolta Sarah.
Non ebbero il tempo di continuare perché il telefono di Sarah vibrò indicando un nuovo messaggio ricevuto. Era da parte di Denny.
“Ti posso parlare un attimo? Tra dieci minuti sul retro di casa mia.” 
Sarah rispose con un veloce “a tra poco".
-Scusa, Angel. Devo andare da Denny. Mi deve parlare.-
L'amica annuì e diede un bacio sulla guancia a Sarah, che subito dopo prese la sua borsa e scese le scale, diretta verso l'uscita. Dopo aver chiuso alle sue spalle la porta, si diresse nella casa affianco, dove l'aspettava Denny.  Essendo di casa, si diresse verso il retro, dove c'era un cancelletto bianco che conduce al giardino del ragazzo. 
Però, quando arrivò, vide Denny, seduto sul tavolo da pic-nick che parlava con una ragazza che flirta con lui spudoratamente e il ragazzo non sembrava molto contrariato alle sue avance.
Blue si avvicinò e si fermò a pochi metri dai due.
-Adesso per parlarti devo prendere il numero e fare la fila?- fece Sarah infastidita dalla presenza di quell'altra.
-Sarah! finalmente sei arrivata! non ti preoccupare per lei, era solo venuta per darmi una cosa.-
-Meglio così... Non mi piace essere messa in secondo piano sopratutto dopo essere stata cercata.- e guardò in malo modo la ragazza che a sua volta le fece un'ochiataccia.
-Dai non fare cosi... Ti stavo aspettando e lei è passata un attimo, non essere gelosa!- fece lui con un sorrisetto malizioso.
-Allora tolgo il disturbo.- fece l'altra ragzza andandosene mentre Sarah nel frattempo, si era fatta rossa dalla rabbia.
Denny si avvicinò a Sarah e le sussurrò al'orecchio:
-Mi piace quando fai la gelosa.-
-Gelosa? Io?! Ma che dici?.- disse sara incrociando le braccia al petto ad abbassando lo sguardo a terra pr nascondere il rossore alle gote.
-Beh... Dalla scenata che hai fatto sembravi gelosa e tanto!-
Sbuffando la ragazza riprese:
-Invece di perderci in discorsi inutili... Posso sapere perchè mi hai fatta venire qui?-
-Hai ragione. Ora facciamo i seri... Che ne dici di...- iniziò a dire Denny, ma venne fermato dal padre che uscì fuori in giardino.
-Denny c'è tua sorella al telefono.- disse il padre, ma non appena si accorse della strana vicinanza dei due, indietreggiò.
-Scusate... Ho interrotto qualcosa?- disse il signore, guardando i due che cercavano in ogni modo di nascondere il loro imbarazzo, ma senza successo. L'unica cosa che fecero fu quella di aumentare la distanza fra loro.
-No... Assolutamente! Stavo giusto per andarmene!- disse la ragazza voltandosi per andare via. 
Denny la guardò, sorpreso, e cercò di fermarla.
-Sarah! Aspetta!-
Però la ragazza non si girò e se ne tornò a casa sua, arrabbiata e con le lacrime agli occhi.

Sarah passò il resto della giornata distesa sul letto. Era ancora arrabbiata con Denny, ma non sapeva nemmeno lei il perchè. Sapeva benissimo che il suo amico era un vero playboy, ma vederlo con quella ragazza le aveva fatto salire il sangue alla testa. Si girò sul fianco, quando notò sbucare dalla porta socchiusa della sua camera una vaschetta di gelato e due cucchiai.
-Toc toc.- disse una voce da dietro la porta che Blue riconobbe immediatamente.
-Angel... Entra.- disse la ragazza, accennando ad un sorriso.
La riccia entrò e si catapultò sul letto accanto all'amica. Sarah si sedette accanto ad Alice e prese la confezione di gelato, aprendola.
-E il cioccolato?- disse dispiaciuta, notando che l'unico gusto che c'era era la stracciatella.
Angel abbassò gli occhi e fece la faccia della "bambina colpevole".
-Era finito... Mi perdoni?-
Blue la guardò e sorrise.
-Ovvio! E lo dici pure?-
Entrambe presero il loro cucchiaio e affondarono il primo colpo.
-Denny mi ha raccontato tutto. Ma perchè ti sei arrabbiata tanto?- chiese Alice, guardando l'amica che si gustava piano piano il gelato che iniziava a sciogliersi sul suo cucchiaio.
-Non so nemmeno io bene il perchè. Quando l'ho visto con quella, mi sono scaldata e ci ho visto tutto rosso!-
Angel annuì, per dare manforte all'amica, ma dentro di lei sapeva cosa stava succedendo a quei due. Lo aveva capito da un po', ma solo in quel momento aveva avuto la conferma. 
-Comunque, cambiamo discorso?- 
Angel guardò l'amica, riprendendosi.
-Certo! Torniamo ai diari di mio padre... Che ne dici se domani andiamo a parlare con il papà di Denny?- 
-Sì. Mi sembra una buona idea. Ci può aiutare a capire qualcosina in più. Basta solo che non incontriamo quel deficente!- disse Blue, buttandosi a capofitto sul gelato, mentre Angel rideva sotto i baffi.

Nel frattempo in una località fuori Los Angeles, un ragazzo sui venti anni, dai capelli biondo castano e due occhi rosso rubino stava in un grosso ufficio dall’aspetto antico. Era seduto ad una comoda poltrona pieghevole di pelle nera, con i capelli appoggiati alla grossa libreria di legno intento a leggere alcuni rapporti. Quando bussarono alla porta, i suoi occhi scattarono su di essa.
-Avanti.- disse ed entrò un uomo con indosso una strana armatura. 
-Signorino è arrivato il rapporto che aveva chiesto.-
Il ragazzo abbassò i piedi il fascicolo pieno di fogli e documenti che aveva tra le mani per poi concentrarsi su una foto che gli aveva dato l’uomo. 
La guardò.
-Finalmente ti ho trovata. Blue…-
  
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