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Autore: SheHadTroubleWithHerself    20/06/2014    1 recensioni
‘Qualcosa che non va Tomlinson?’-domando sfoderando il mio sorriso strafottente migliore.
‘Non rompermi il cazzo, ragazzina.’ Mi chiedevo quanti anni avesse più di me per chiamarmi così. Eppure non dimostrava di avere tanti più anni di me…
‘Oh, capisco. Se le cose vanno male al “grande uomo” bisogna lasciarlo nella sua quiete, afferrato.’-continuo fregandomene del suo malumore.
‘Avanti, sfogati!’-incito-‘In fondo non hai paura di picchiare una ragazzina come me, giusto?’
***
"Non avevo mai notato il suo viso da così vicino. Gli occhi marroni scuri, I capelli raccolti neri, il sorriso stronzo che compare sempre dopo ogni sua battuta e le labbra carnose così rosse tanto da volerle toccare."
***
"Forse l’avevo sottovalutato.
Forse è pericoloso davvero, e io non dovrei stuzzicarlo più di tanto."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DODICI
-Un riesame, Louis?-

Louis' POV 

-Un riesame, Louis? Davvero mi stai chiedendo un riesame a tre settimane dalla tua condanna? Pensavo che ormai ti fossi rassegnato.-
Il mio avvocato è ancora sotto shock a 10 minuti dalla mia richiesta. Lui non sa il perché, e mi riderebbe in faccia se solo sapesse.
-Ho il diritto di avere un riesame del mio caso, perché non vuoi aiutarmi?- chiedo stupito dal suo comportamento
-Non fraintendermi, ti aiuterei volentieri se tu non avessi tre omicidi a carico di cui uno con una forza dell’ordine come vittima. Certo se dovessimo guardare quello accidentale e di legittima difesa non credo ci sarebbero problemi… ma dannazione Louis, hai ucciso un poliziotto! Hai firmato la tua condanna nel preciso istante in cui l’hai sparato.-
-Ma magari con un po’ di insistenza potresti riuscirci! Potresti salvare il salvabile, dire al giudice che se non mi uccidessero potrei fare un lungo periodo di lavori forzati. Avanti Albert!- supplico teso
-Non chiamarmi cosi. Non qui almeno! Farei di tutto per toglierti da questo posto ma la tua cattiva condotta non aiuta. Sai che sei come un figlio per me da quando sono entrato a far parte della tua vita e tu della mia, ma non posso fare miracoli- confessa affranto Albert
-Promettimi almeno che ci proverai! Sono consapevole che non servirà a nulla per il 70% delle probabilità… ma tentar non nuoce, vero?-
Ci fissiamo per interminabili secondi. Secondi in cui cerco mentalmente di convincere il compagno di mia madre a salvarmi la pelle, o meglio, la testa.
Mi sono reso conto solo la notte precedente di quanto perderei se morissi. Beth, mia madre, mia sorella, Albert, uomo che ormai posso considerare padre e Meredith… non ti accorgi di avere una vita preziosa finché non rischi di perderla.
Alla fine Albert annuisce, prende la sua ventiquattrore e si congeda con uno speranzoso “a presto, Louis” che per un attimo fa tornare un sorriso sulle mie labbra.
Ora devo solo stringere i denti e tenere duro e soprattutto sperare che la fortuna dalla mia parte.
-Louis, hai capito quello che ti ho detto?- chiede una voce ovattata
-Uhm, eh?- chiedo con il tono di chi non capisce che cosa stia succedendo intorno a lui
E in effetti è così.
-Ah, non importa. Stai bene?- chiede con sorriso preoccupato Beth
Sorrido, incapace di proferire parola data la mia confusione mentale momentanea e gli occhi della ragazza che amo che mi scrutano attentamente.
La bacio dolcemente, ormai non faccio altro. E’ come raccogliere linfa vitale in punto di morte baciare Beth mentre la mia testa fabbrica pensieri.
Sorride e mostra due file di denti bianchi che irradiano il suo viso, anche lei è strana in questo periodo: spesso è allegra e solare ma Lucy mi racconta che la notte sente i suoi singhiozzi soffocati e la mattina, come prova, noto le sue occhiaie mal nascoste da un fondotinta.
Attribuisco tutto alla mia così vicina condanna, ma devo cercare di non pensarci.
Se devo pensare positivo, penso agli ormai pochi mesi che Beth deve passare qui. Ha detto che vorrebbe ricominciare a studiare, ma non legge come vorrebbe suo padre, bensì lingue, per poter diventare poi insegnante. E non può rendermi più felice mentre la vedo organizzarsi sul momento il suo futuro, Beth vorrebbe insegnare parte delle lingue con la musica così da poter divertirsi e divertire mentre lavora. Vuole anche chiedere a suo padre i soldi per una casa tutta sua in modo da vederli il meno possibile ed è sicura che suo padre accetterà.
Pochi giorni dopo, Albert ritorna con due fascicoli gialli nella mano destra e la sua immancabile valigetta nell’altra. Si siede e sciogliendo lievemente il nodo della cravatta blu inizia a riepilogare tutto il caso lasciando più spazio possibile ai dettagli.
-Ricapitoliamo: la tua condanna a morte è più c he altro rivolta all’omicidio dell’uomo del vicolo con cui giocavi a carte e il poliziotto.- annuisco, vergognandomi un po’ ogni volta che mi vengono ricordati i miei errori –quindi concentriamoci qui. Dalla tua deposizione leggo “E’ stata legittima difesa in quanto il mio avversario voleva togliermi la vita dopo una mano sfortunata”, è vero?-
- Si, voleva uccidermi. C’è stato una piccola lotta  poi la pistola si era indirizzata sul suo addome e muovendomi sono riuscito incidentalmente a sparare un colpo.-
-Quindi, non si può chiamare omicidio volontario. Ma questo già lo sapevamo… perché hai sparato al poliziotto?-
-A dire il vero non lo so. Ero spaventato, quell’uomo urlava e mi ero nascosto dietro un cassonetto. La paura ha preso il sopravvento e ho sparato un secondo colpo tra la spalla e il pettorale sinistro.- rispiega Louis
So cosa sta pensando. “Non è una scusa valida”
Ma io l’avevo fatto davvero per paura… avevo solo diciassette anni e avevo appena sparato. Era la prima volta che tenevo in mano un arma che non fosse di plastica e che sparasse piccole palline colorate.
Allenta ancora di più la cravatta, la situazione lo soffoca. A me sta uccidendo direttamente.
Scompiglia i capelli, toglie gli occhiali e si strofina la faccia, come se volesse cambiare tutto con quel gesto. E quando alza lo sguardo intravedo i suoi occhi lucidi.
Sta davvero piangendo per me?
Una morsa allo stomaco provo nel vederlo così. Sicuramente non avrà detto niente a mia madre e neanche a mia sorella… non vuole illuderle.

Beth’s POV

Louis sta passando più tempo del solito con l’avvocato che ultimamente ho scoperto sia il compagno della madre.
Mi ha raccontato che si erano conosciuti quando Louis aveva quattordici anni e che da quel giorno Louis aveva cominciato a sorridere di più. Quell’uomo era riuscito a far riaffiorare una famiglia intera con il suo amore e questo mi fa pensare ancora a quanto i miei genitori avessero sbagliato a mettermi al mondo. Non erano pronti e forse non lo sarebbero mai stati, mia madre impegnata con la finanza, mio padre ossessionato dalla legge. La mia parola non era stata “mamma” o “papà” bensì Mel, la mia babysitter che smisi di vedere una volta che andò all’università.
Cercando di risollevarmi da quello stato pensieroso, sorrido a Louis che ha sfidato per l’ennesima vota Lucy a braccio di ferro. I capelli tirati indietro, il rossore sul braccio per lo sforzo, la fronte appena lucida e le labbra poco divise che mostrano i suoi denti digrignati. Lucy non ha uno stato migliore ma alla fine riesce ad atterrare il braccio di Louis.
-Come cazzo è possibile?- sbotta incredulo Lui
-Te l’ho sempre detto Louis, devi rafforzare le braccia.- lo ammonisce Niall, sempre ossessionato con i suoi pesi
-Io non li tocco i tuoi pesetti da checca- rifiuta Louis, probabilmente ricordandosi che i pesi in questione sono di colore rosa shocking
-Hey, erano gli ultimi rimasti!- si difende il biondino davanti a lui –e comunque, così facendo continuerai a farti battere dalla mia ragazza.- ridacchia appoggiando il braccio sulle spalle di Lucy e intrecciando la mano con la sua
-Coglione.- bofonchia prima di alzare gli occhi al cielo
Sorrido intenerita, ero riuscita ad avere degli amici.
In un posto come questo probabilmente dovrei preoccuparmi di ritrovarmi ammazzata da uno di loro, ma c’è fiducia reciproca e naturale tra di noi per non parlare dell’amore che proviamo per il proprio compagno. Lucy non fa altro che saltellare quando entra in cella.
Non ho mai capito il motivo della presenza di Niall in carcere, ogni volta che lo chiedo Lucy scoppia a ridere e non rivela nulla. So solo che è qui da soli cinque mesi e che tra una settimana dovrà uscire, ma nessuno dei due è triste, anche Lucy avrà la sua libertà tra poco.
Hanno rintracciato il suo ex ragazzo che evidentemente avevano riservato lo stesso trattamento per altre due ragazze. Mancano solo le pratiche burocratiche.
L’ultima ad andarsene sarò io, con il cuore spezzato e due amici che so, mi aiuteranno a ricomporlo.
-Perché eri dall’avvocato stamattina?- chiedo sussurrando incuriosita
Sembra non voler rispondere, ma ha un sorriso sghembo
-Sono giorni che mi nascondi qualcosa, non ce la faccio più.- supplico aggrappandomi alla sua maglietta nera.
-Un riesame, Albert mi sta aiutando per cercare un modo per evitare la pena di morte.- bisbiglia a sua volta
I occhi escono quasi fuori dalle orbite, davvero Louis potrebbe salvarsi? Davvero potrei passare la vita con lui?
Calmati Beth, un riesame non è l’assoluzione dai crimini, non è detta l’ultima parola.
Tanto lo shock, che non riesco a parlare. Mi guarda intenerito perché sa di avermi sollevato il morale e alzato la speranza. Sposta una ciocca che con il leggero vento di oggi si era messa proprio davanti ai miei occhi.
-Ti amo.- dice una volta avermi baciato
-Non smettere mai di farlo- supplico posando il capo sulla sua spalla, inspirando più ossigeno possibile




Here I am, respiro ancora!
Scusate, avevo bisogno di assoluto riposo (dovendo recuperare un sacco di ore di sonno)
Ma ora sono pimpante, annoiata, senza pensieri, allegra, annoiata!
Si, mi annoio un sacco.
By the way, ecco il capitolo!
Vi prego non chiedetemi come Louis possa salvarsi dopo tutto il casino che ha fatto, -infatti non posso soffermarmi molto sulle questioni legislative-
A questa fanfiction dovrebbero mancare massimo due capitoli e non sapete quanto mi faccia stare male/bene la cosa. La mia prima fanfiction completata!
Spero che stiate passando una buona estate e per i disgraziati che hanno la maturità, BUONA FORTUNA! 

Ce se vede belli! *non so perché mi improvviso inglese e romana*


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