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Autore: LuxKatoUlisse    20/06/2014    1 recensioni
Nel 21° secolo sono passati 8 mesi da quando Lux Black, l'eroe che ha salvato il futuro, è ritornato a casa per ricominciare da zero una nuova vita.
Il ragazzo, cresciuto e maturato grazie alle esperienze ricevute, dirige uno stile di vita equilibrato insieme ai suoi nuovi amici, fino a quando un giorno viene richiamato dal futuro per affrontare una nuova terribile minaccia universale insieme ai suoi amici di sempre: Michelle, John e Alex.
Kim Arthur, il famigerato criminale della storia umana, sta formando un tremendo esercito di serial killer, intenti a distruggere su larga scala universale Human Nation e l'intera galassia; la posta in gioco è altissima stavolta.
Al gruppo di Lux si uniranno altre persone e altre alleanze militari, e insieme affronteranno nuove insidie, nuovi misteri e tanti colpi di scena.
Lo spazio e la tecnologia ritorneranno ad essere al centro della scena e questa sarà anche la volta buona in cui Lux conoscerà finalmente l'amore.
Il passato del ragazzo tornerà a farsi vedere, mostrando altri particolari nascosti e scomode verità che completerebbero il suo più grande puzzle della sua vita.
Un'altra grande battaglia (più terribile della precedente) sta per avere inizio.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ragazzo del futuro (LA TRILOGIA)'
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Capitolo 14

Natale a Human Nation (terza parte)
 


Lux e Michelle

Uscendo dal ristorante, Lux si diresse frettolosamente verso il cimitero di New Washington, con la speranza di trovare la sua amica Michelle.
La ragazza posò dei fiori sulla lapide di Morgan con un po' di lacrime agli occhi, pensando poi ai bei tempi andati quando loro due erano felici.
Lux, avvicinandosi a Michelle, la salutò, domandandole in seguito:

- Ciao carissima, come stai? -
- Oh, Lux, come stai? - gli chiese la ragazza, dopo essersi asciugata le lacrime  - Qual buon vento ti porta qui da me? -
- Volevo solo salutarti e sapere come stai. -
- Capisco... Comunque sto bene, non preoccuparti. -


Lux fissò attentamente la lapide di Morgan, coperta con un po’ di neve in superficie.

Michelle gli disse:

- Lo so che Morgan non ti è mai stato simpatico, ma non era lui:
Dark Evon controllava la sua mente. -
- Lo so, Michelle. Quella volta, quando lo conobbi e seppi che voi due eravate fidanzati, io ebbi un attacco di gelosia.
Provavo dei sentimenti per te. -
- “Provavi” dei sentimenti? -
- In realtà qualche giorno fa ho conosciuto una ragazza alla Casa Bianca:
Si chiama Martina e ogni volta che ci fissiamo negli occhi ci perdiamo nel vuoto. -
- È normale, Lux: voi due siete innamorati. -
- Lo so, he he he, è la stessa cosa che mi ha detto Cramsh. -
- Quindi ora tu non sei più innamorato di me, vero? -
- Suppongo di si. -
- Capisco. -
- Michelle, io credo che tu non abbia mai avuto un attrazione verso di me. -
- Lux, ti prego, lo sai come stanno le cose:
sono sempre stata innamorata di Morgan, anche se devo ammettere che qualche volta ho provato qualcosa per te. -
- Qualcosa per me??? -
- Perché lo metti in dubbio? -

- A questo punto mi verrebbe da chiedere:
io cosa sono per te? -
- Lux, è vero che quella volta ti ho rifiutato, ma non sono un mostro, credimi.
Vuoi sapere la verità?
Io non ti amo come fidanzato, ma ti amo come persona, come "amico". -
- Ah, ecco la solita frase di voi donne: "Tu per me sei solo un amico"... -
- No, aspetta caro, non hai capito...
Sei sempre stato un grande per me e mi hai sempre difesa durante le missioni di serie A.

Tu per me sei un eroe, ecco cosa sei. -
- Un eroe??? -
- Si. Per me sei il leader ideale della nostra squadra. -
- Ok. Forse è stato un bene che io mi sia trovato una ragazza che prova ciò che provo io per lei.
Il fatto che io provavo dei sentimenti per te ma che tu invece non me li ricambiavi non aveva alcun senso. -
- Perché mi dici questo? -
- Volevo solo far scoprire le carte in tavola, tutto qui, e poi oggi è anche la vigilia di Natale. -
- Capisco!!!...  - rispose lei con aria rassegnata - … C’è poi qualcos’altro che vorresti dirmi? -
- … No! Per il momento no... - rispose il ragazzo - ... tranne una cosa molto importante. -
- E cioè? -
- Mi rattristava il fatto che tu non ricambiassi i miei sentimenti ma poi ho pensato che amare qualcuno non vuol dire necessariamente volergli bene.
Tu, infatti, mi hai sempre voluto bene nonostante tu amassi Morgan e mi hai sempre stimato in quanto persona. -


Sentendo le parole dell'amico Michelle, appoggiandogli le mani sulle sue spalle, lo fissò negli occhi con aria premurosa, afflitta da una specie di senso di colpa.
A sua volta Lux le accarezzò il viso e la abbracciò forte, tanto quanto per dimostrarle il suo amore.

- Ti chiedo scusa, Lux… - sussurrò lei all’orecchio destro di lui.
- Scherzi?... - le chiese stupito il giovanotto - Tu non mi devi nessuna scusa.
Non è colpa tua se non potevi ricambiare i miei sentimenti; non è colpa di nessuno. -
- Sei proprio uno sciocco… - disse la ragazza, lacrimando un po’ - Chissà quanto avrai sofferto.
Me lo dovevi dire prima queste cose.
Ti voglio bene. -

- Anche io, Michelle. -


Lux VS Brux

Verso le 15:00 Lux si diresse all’accademia del cigno fedele per invitare il prof Algokitmo al cenone della vigilia di Natale, ma per sua sorpresa (non buona in vero) trovò accanto alla porta dello studio del professore il rompi scatole Brux con i suoi scagnozzi senza cervello Mim e Dork.
Il capo banda, fissando il povero ragazzo con un’aria malignamente soddisfatta, gli disse:

- Così organizzi il cenone nel tuo appartamento? -
- Vedo che la notizia sia stata diffusa a macchia d’olio. - disse ironicamente Lux - Anche alla vigilia non ti smentisci mai, Brux. -
- Incredibile:
un pezzente come te che organizza una festa, è ridicolo. -

- BADA A COME PARLI, SENNÒ… -
- Sennò cosa, Black??? -
- Sennò ti faccio male e lo sai come. -
- E secondo te in questo momento sarei terrorizzato da ciò? Ha – ha – ha, è proprio qui che non capisci:
tu hai i muscoli ma io ho il cervello. -

- Cosa vorresti insinuare? -
- Quella volta, a causa dei tuoi amici Destination scemi e company, non ho potuto attuare il mio piano diabolico su di te.
Ti ricordi di quella provetta che ti indebolisce come la Kriptonite con Superman?
Ebbene eccola qui, pronta per l’uso.
Mi basta solo lanciartela addosso per ucciderti. -

- SEI UN FOLLE!!! Hey, aspetta un attimo: per caso quell’antidoto contro di me viene dal regno della luce? -
- Ehi, e tu come fai a saperlo??? -
- Ah, ok. 
Ebbene io posso neutralizzare l’effetto dell’antidoto arrivando ai 3500 Sfiga volt. -

- COSA??? -
- L’ho già sperimentato con il capo della Tricheco mafia. 
Mi dispiace, Brux, ma credo che questa sia la tua ennesima sconfitta morale!!! -

- D'accordo, vediamo chi la spunta!!! 
Vorrà dire che ti lancerò l’antidoto prima che tu raggiunga i 3500 Sfiga cosa, o quello che è. -


Lux, alzando la sua gamba destra, con una mossa di Karatè, riuscì a strappare l’antidoto dalla mano destra del nemico con un colpo di piede, buttandolo così in aria e rompendolo in frantumi.
Poi il ragazzo si diresse verso Brux con aggressività, lo prese per la giacca e gli chiese con rabbia:

- A questo punto mi verrebbe da chiederti chi ti ha rimediato quell’antidoto. -
- Io … io… io non lo so. - balbettò stupito Brux
- TU MENTI, BUGIARDO!!! -
- TI HO DETTO CHE NON LO SO! L’HO TROVATO PER CASO DA UNA PARTE… -
- Dove con esattezza??? -
- … Aspetta, non me lo ricordo… Ehi, stai calmo, ok??? -
- MI PRENDI IN GIRO??? -

Lux era talmente furioso con il bullo che man mano gli crescevano a dismisura i suoi canini.
Brux si sentì terrorizzato in quel momento; temeva per la sua incolumità.
Improvvisamente il prof. Algokitmo aprì la porta e domandò ai ragazzi:

- Cosa sta succedendo qui? -

Brux se ne approfittò del momento per fuggire insieme ai suoi inseparabili scagnozzi.

- HEY, FERMATI BRUX!!! - gridò Lux.
- Che cosa succede, sign. Lux? - gli domandò perplesso l'androide.
- Quel cretino voleva uccidermi con un antidoto proveniente dal regno della luce.
Fortunatamente l'ho distrutto appena in tempo. -
- Capisco. L’importante è che sia andato tutto bene.
A cosa devo la sua visita? -
- Professore, io lo so che lei è un androide e che non mangia ciò che mangiamo noi, però la vorrei invitare lo stesso nel mio appartamento per festeggiare insieme ai miei amici la Vigilia di Natale.
Lei ci sta? -
- Vengo con immenso piacere, sign. Lux. La ringrazio nel avermi invitato. -
- Di nulla, professore. Se la mia vita è cambiata in meglio lo devo solo a lei.
È grazie a lei che sono riuscito a controllare sempre di più il mio maleficio oculare. -
- Prego, ma il merito è anche suo che si è impegnato a risolvere questo problema. -
- Benissimo!!! L’aspetto per le 19:00. -
- Non mancherò, tranquillo!!! -

Dopo una stretta di mano con l’androide, il ragazzo se ne tornò su New Gaia, intento a preparare per il cenone.
 

Festività su Human Nation

Nel frattempo tutta la nazione solare si preparò per i festivi della vigilia:

tutte le discoteche spaziali furono continuamente invase da giovani (umani, alieni, cyborg, mutanti, ecc), intenti a passare la festa lì, mentre le strade urbane di tutti i pianeti di Human Nation erano invase da una moltitudine di persone, intenti a fare shopping natalizi nei bar, nei ristoranti, nei negozi di qualsiasi tipo (abbigliamenti, alimentari, tecnologici).
Le TV e i Media (internet compreso) erano continuamente invase da spot natalizi di ogni genere.
 

Appartamento di Lux

Mentre Lux stava preparando il tavolo lungo, le posate, le tovagliette rosse, i bicchieri e lo champagne, qualcuno bussò alla sua porta e quando egli la aprì, trovò Michelle.
Ella gli disse:

- Ciao. È qui la festa? -
- Ci puoi giurare, cara. - esultò Lux
- Bene, allora diamoci da fare! -

Michelle, prendendo tutti gli ingredienti, iniziò subito a lavorare in cucina, pulendo le vongole, preparando la salsa bollita, ma
non rimase sola;

anche Lux le stava dando una mano.
Dopo qualche minuto, qualcuno bussò alla porta ed entrarono John e Alex, i quali diedero dei regali a Lux.

- Oh, grazie, ragazzi. - disse Lux contento.
- Di niente, amico. - rispose Alex contento.
- Mmmm, gnam, gnam, che bel profumino. - notò volentieri John con il naso.
- Chi è la cuoca? - domandò Alex.
- Sono io!!! - rispose Michelle, impastando con un grosso cucchiaio un chilo di farina, mescolata con le uova.
- E io la aiuto. - intervenne Lux.
- Ma che cavaliere che sei. - gli disse contento John.

Improvvisamente qualcuno bussò alla porta ed entrò di sorpresa Martina.
John e Alex rimasero senza parole, ma Lux abbracciò Martina e le disse:

- Sono contento che sei venuta anche tu. -
- Io mantengo sempre le promesse, caro. - rispose contenta la ragazza.
- Perché sei una ragazza seria, Martina. -
- Lo so! -


Lux presentò Martina a John e ad Alex, dicendo loro:

- Ragazzi, vi vorrei presentare “Martina Lammadh”, la ragazza che ho conosciuto alla casa Bianca. -

Udendo il suo nome, Michelle rimase pietrificata.

- È un immenso piacere conoscerti, Martina. - disse John alla ragazza.
- La stessa cosa vale anche per me. - disse Alex.
- Martina, ti presento John e Alex: i miei migliori amici. - disse Lux alla ragazza
- È un vero onore conoscervi, ragazzi. - rispose lei, facendo un bel inchino.
- Martina, ti vorrei presentare Michelle. - le disse Lux.
- Ok. - rispose la ragazza.

Il ragazzo presentò a Martina Michelle.
Queste due, fissandosi negli occhi, si salutarono a vicenda.

Martina, porgendo la mano a Michelle, le disse:

- È un vero piacere conoscerti, Michelle. Lux mi ha detto che sei una cuoca eccezionale. -
- Grazie, Martina. - rispose Michelle, stringendole la mano.

Michelle si sentiva un po’ giù di morale; fino ad allora non aveva mai immaginato di sentirsi così solo al sentir pronunciare il nome della ragazza.

Dopo un po’ vennero anche altri ospiti:
Il prof. Algokitmo, Cramsh, Steve (l'autista del pullman) e per sorpresa di tutti anche i ragazzi della Destination world.

Gli esponenti della Destination world ne erano sei (tre ragazzi e tre ragazze):

  • il primo ragazzo, il capo del gruppo, era alto 1,78 m e aveva i capelli corti, neri, e sistemati con la gelatina, un pizzetto sul mento, degli occhiali da sole con una montatura sottilissima, un bel viso, una corporatura robusta (per via della sua muscolatura) e indossava uno smoking nero con giacca bianca e cravatta. Il ragazzo si chiamava Bruno
  • il secondo ragazzo, noto come sex simbol, era alto 1,80 m e aveva i capelli un po’ lunghi (fino alla nuca), biondi e tirati un po’ giù, degli occhi marroni, un bel viso, e indossava una maglietta a mezze maniche marrone con la cintura, dei jeans, e le scarpe sportive della Nike. Egli si chiamava Genny;
  •  la prima ragazza (la più carina di tutte) era alta 1,79 m e aveva i capelli lunghi (avvolti tutti in su per poi formare due code di cavallo ai due lati della nuca con le punte che le arrivavano fino alle spalle), lisci e biondi con la frangetta al centro (ai due lati di essa c'erano due sottili code di capelli), degli occhi celesti, una carnagione molto chiara, un bel rossetto sulle labbra, degli orecchini d’oro grandi e circolari e un po’ di fard (trucco) sulle palpebre. Il suo viso era bellissimo, vellutato e attraente, ed era vestita in stile casual, con una maglietta bianca, dei brillantini dorati e le maniche lunghe  (la maglietta le faceva scoprire l’ombelico). Infine la ragazza indossava dei un jeans celesti di taglia 32 e dei sandali bianchi (misura 38) con brillantini che le facevano scoprire i suoi bei piedi nudi con lo smalto rosso; la sua corporatura era molto snella. Ella si chiamava Otty;
  • la seconda ragazza, detta la filosofa, era alta 1,80 m e aveva i capelli lunghi, lisci, neri, che le arrivavano fino alla schiena con la frangetta sulla fronte, degli occhi verdi, una carnagione tra il chiaro e il mediterraneo, dei piccoli orecchini tondeggianti sui bulbi delle orecchie, un viso vellutato, un rossetto sulle labbra e un corpo snello da modella. Infine ella indossava un lungo vestito elegante nero che gli arrivava fino alle ginocchia e dei bei tacchi a spillo neri e lucidissimi (misura 39 - 40). Ella si chiamava Monique;
  • la terza ragazza, detta "la patriota", era molto bella anche lei, alta 1,77 m e aveva i capelli lunghi, lisci e castani neri, degli occhiali ellittici con una bellissima e sottile montatura bianca, degli occhi marroni, una bella e simpatica faccina, e indossava una maglietta bianca a mezze maniche, dei bei jeans e dei meravigliosi stivali marroni (misura 39). La ragazza si chiamava Alexia;
  • il bambino di dieci anni era molto tenero, alto 1,64 m e avente i capelli corti, castani e lisci, occhi marroni, visino dolce e indossava una giacca a pelle nera con una maglietta rossa, dei jeans e delle scarpe blu. Egli si chiamava Max.

Stupito di ciò, Lux chiese ai ragazzi della Destination world:

- Hey, ragazzi, come sono contento di vedervi. Che ci fate qui? Come avete saputo che il mio appartamento era situato accanto alla Casa Bianca? -
- Ce l’ha detto Lady Earth. - gli rispose Bruno.

Anche Michelle, John e Alex erano felici di vedere i ragazzi.
Monique abbracciò molto forte Michelle, chiedendole poi:

- Come stai, chicca? -
- Bene, grazie. - rispose lei - Buona vigilia di Natale. -
- Grazie, anche a te. -
- Anche se sono atea, vi auguro a tutti un buon Natale. - disse felicemente Alexia.
- Quando apriremo i regali??? - chiese con impazienza il piccolo Max
- Calmo, Max. - lo tranquillizzò Genny - Dobbiamo aspettare fino a mezza notte per aprirli. -
- Comunque avete fatto un buon viaggio per venire dal 2009 al 3005? - domandò Alex.
- Il viaggio è stato un po’ faticoso… - intervenne Otty - Ma non impossibile!!! -
- Ben detto, cara. - le disse Bruno.
- Comunque abbiamo portato con noi una persona che si è unita a noi di recente nel nostro gruppo. - disse Genny - GINO, vieni qui. -

Un ragazzo con i capelli castani, alto 1,75 m e avente un fisico snello da atleta, degli occhi marroni, dei capelli corti e brizzolati, una tuta spaziale gialla con al centro il simbolo dell’uomo Vitruviano, dei jeans e delle scarpe da ginnastica, entrò, mostrandosi ai presenti.
Il ragazzo si fece le sue presentazioni, dicendo loro:

- HEY, CIAO BELLI, COME VA??? Il mio nome è Gino e sono il più fico del gruppo. -
- Si, ha – ha – ha, come no. - rise Genny.
- E così tu ti credi di essere più fico di me? - chiese John a Gino, avanzando verso di lui con un aria da spavaldo - Senti, ti va di sfidarmi alla prova dei “fichi più fichi”? -

Non sopportando più la prepotenza comica di John, Michelle lo colpì in testa con una pentola.
John, avvertendo un dolore in testa, gridò alla ragazza, chiedendole:

- MA SEI IMPAZZITA??? HO IL CRANIO DELICATO IO! -
- Sei sempre il solito, John!!! - rispose furiosamente lei.

I presenti scoppiarono dalle risate.


Il cenone della Vigilia

Alle 21:00 il cenone della vigilia di Natale iniziò:
Prima di mangiare, Max disse agli altri:

- Facciamo la preghierina, ok? -
- Ci puoi contare, carissimo!!! - gli disse felice Gino.
- Hey, aspetta un attimo!!! - intervenne John con uno spirito da competizione - La farò io la preghierina per voi, sempre se
non hai nulla in contrario Alexia. -

- Che vuoi dire? - gli domandò lei.
- Ci hai detto che sei atea, giusto? Facendo questa cosa spero di non offendere nessuno. -
- Figurati, ci mancherebbe altro. -
- Grazie. -

I presenti zittirono per la preghiera natalizia e John la commentò ad alta voce:

- Signore nostro… - disse in meditazione - … se ci ascolti da lassù allora ti invochiamo soltanto una cosa:
… STAI ALLA LARGA DA NOI E LASCIACI MANGIARE!!! -

Michelle, calpestando dalla rabbia il piede destro di John, gli fece una partaccia, gridandogli:

- MA SEI DEFICIENTE??? Porta un po’ di rispetto!!! -
- Aglia, perché mi hai calpestato un piede, Michelle? - le chiese John
- Te lo meriti, cretino!!! Ma tu guarda se dobbiamo litigare proprio alla vigilia di Natale. -
- Non era mia intenzione fare ciò. -
- E ALLORA PERCHÉ L’HAI FATTO??? -
- Ah, John, … posso darti un consiglio??? - gli chiese Gino
- Dimmi… - lo invitò lui.
- Se la tua intenzione era quella di sembrare più fico di me, io al posto tuo avrei detto la preghiera in maniera normale. -
- Ecco, bravo!!! - si complimentò Michelle
- Misà che Gino sia più fico di te; dovresti prendere esempio da lui. - gli disse Alex.
- … Il solito fortunato. - disse in mente sua John fra se e se.

I presenti, seduti accanto ad un lungo tavolo, coperto da una tovaglia natalizia, si gustarono le delizie del mare con spaghetti alle vongole, baccalà fritti, il capitone, cozze, frutti di mare, dolci di natale, noci e un po’ di frutta.


Durante il cenone, Lux accese anche il televisore solare per non far annoiare gli ospiti.

I presenti videro spettacoli di Natale e qualche film comico, facendo qualche zapping con il telecomando.
Ad un tratto un TG Americano (la FMM) trasmise un servizio di una tentata rapina in un porto di New York da parte di tre
ragazzi di New Washington.

La polizia arrestò i ragazzi ma un uomo, probabilmente il padre di uno di quei ragazzi, li convinse a scarcerarli.
Un giornalista disse alle cyborg camere:

- Notizia shock:
questi tre ragazzi poco fa stavano trafugando in un grande magazzino del porto dove vengono importati dallo spazio oggetti proibiti.
Sentiamo la versione di uno di questi teppisti. -

Per sorpresa di tutti, i tre ladri non erano altro che Brux, Mim e Dork.
Lux e company rimasero senza parole.
Il giornalista chiese a Brux:

- Suo padre è riuscito a scarcerarvi tutti, però mi dica, sign. Sulam Lufus, che cosa ci faceva nel magazzino con i suoi amici? -
- No comment! - rispose con indifferenza Brux.
- Ok, ma secondo la polizia federale, lei e i suoi amici stavate cercando una fiala proveniente dal regno della luce, non è così? -
- No comment! -
- Bene. Ciò significa che lei si avvale della facoltà di non rispondere.
Qualche altra cosa che vorrebbe dire? -
- Si! Una ci sarebbe. -

Fissando l’obbiettivo della cyborg camera, Brux disse con aria adirata:

- LUX, ME LA PAGHERAI FIGLIO DI PUTTANA!!! -
- Ah, interessante... - disse il giornalista - ... e chi sarebbe questo Lux? -
- NO COMMENT!!! - gridò a squarcia gola Brux.

- Quel tipo mi sta proprio sui nervi. - commentò Alexia con aria adirata.
- Me lo ricordo quel tizio. - intervenne Genny - È quel ragazzo che fu inseguito da un grosso fruttivendolo per via dei danni nel suo negozio, ha – ha – ha. -
- Il merito è tutto mio. - disse il piccolo Max
- È vero. - gli disse Otty, accarezzandolo - È stato grazie a te che c’eravamo tolti di mezzo quel ficcanaso!!! -
- Brux non cambierà mai. - disse Lux
- Hey, fratello, non ci pensare più! Brux è solo un SOGGETTONE. - gli disse John
- Io non l’ho mai conosciuto di persona questo Brux. - disse Cramsh
- Sei stato fortunato, Cramsh. - gli disse Lux - Brux è una di quelle persone di cui bisogna starsi alla larga!!! -
- Beh, neanche io conosco questo tizio. - disse Martina - Per fortuna che non lavora alla Casa Bianca. -
- Non sia mai, metterebbe Human Nation sotto sopra, hi – hi – hi! - disse Monique.

I presenti risero a crepa pelle per la battuta ironica della ragazza.

- Lo dico sempre che Monique ha uno spirito umoristico. - disse Bruno
- Fortunato io che è la mia fidanzata. - disse Genny.
- Vi confesso che Brux Sulam Lufus è un mio allievo.
Se mi chiedessero di scegliere fra Lux e Brux, io sceglierei proprio Lux. - intervenne il prof. Algokitmo.
- Grazie mille, prof. - disse Lux contento.
- Oh, cambiamo discorso, per favore. - disse seccata Michelle
- Giusto! - disse Alex - Parliamo di cosa faremo dopo questo cenone. -
- Io ho un’idea. - disse Lux - Perché non facciamo un salto alla Casa Bianca? Andiamo a trovare Lady Earth e il suo bambino. -
- QUESTA SI CHE È UNA BUONA IDEA!!! - disse Alexia
- Concordo con voi due. - rispose Otty.
- Allora è deciso!!! Tra poco faremo un salto alla Casa Bianca. - disse Bruno.
- Bene! Ottimo. - disse Lux.


Festeggiamenti alla casa bianca

Così dopo il cenone i presenti si diressero tutti alla Casa Bianca per andare a trovare la presidentessa.
Lady Earth già aveva finito di cenare con suo marito Lord Dalmort, con suo figlio Nicolas e con tutti i suoi collaboratori: segretari di Stato, ministri e quant'altro.
Gli ospiti, dopo il cenone, liberarono la sala, lasciando Lady Earth, Nicolas e Lord Dalmort.
E fu così che Lux e i suoi amici entrarono per far visita a loro.
Il piccolo Nicolas, felice di rivedere Lux, gli saltò in braccio correndo ad alta velocità.

- Ciao, Lux, mi sei mancato tanto, tanto, ecco. - disse Nicolas.
- Anche tu, piccolino. - rispose Lux.

Amando i bambini, Otty si avvicinò a Nicolas, lo prese in braccio, gli accarezzò leggermente il viso e gli chiese:

- Come stai, chicco? -
- Sto bene, zia Ottavia. - rispose il bimbo felicemente.
- Hai fatto il bravo con mamma e papà? -
- Si, ho mangiato con loro e ho mangiato bene, bene, si, si. -
- Che tenero che sei. -

Lady Earth, abbracciando molto forte Lux, gli disse felicemente:

- Buona vigilia di Natale, Lux. -
- Grazie, mia signora. - rispose contento il ragazzo.
- Ti auguro tutto il bene del mondo, figliolo. -
- La stessa cosa vale anche per me, mia signora. Le auguro 1000 anni di buona salute. -
- Hai passato una bella vigilia? -
- La più bella di tutta la mia vita, mia signora. -
- Oh, oh, oh, buon natale!!! - gridò fortemente una voce fuori dalla Casa Bianca.

Quando tutti i presenti si affacciarono al balcone, videro incredibilmente nel cielo Santa Clouse a bordo di una slitta elettronica.

- È BABBO NATALE!!! - gridò forte il piccolo Nicolas, indicandogli con un ditino.
- BABBO NATALE, TI ADORO!!! - gridò il piccolo Max.
- Non ci posso credere!!! - disse stupito Lux - Ma quello è veramente Santa Clouse??? -
- In realtà quello è un mutante! - gli rispose Martina.
- Un mutante??? -
- Si! È stato creato nel 2802 da uno scienziato norvegese, di nome: Cletus Sciakallo. -
- Woh!!! -
- Lux. -
- Si, Martina??? -
- Buon Natale. -
- Grazie, piccola, anche a te. -

Lux e Martina si abbracciarono molto forte, mentre Santa Clouse se ne andò via alla velocità della luce, gridando anche:

- Oh, oh, oh, buon natale !!! Buon natale a tutti!!! -


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Salve a tutti, scusatemi per il ritardo ma questo è stato un periodo pieno di impegni; finalmente sono riuscito a liberarmeli.
Un saluto a tutti voi, spero che questo capitolo vi piaccia, a presto!

 

   
 
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