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Autore: beyoungbefree    20/06/2014    3 recensioni
Camilla,quindicenne di un paese sperduto nel sud-Italia.
Dolce,insicura,timida e contemporaneamente forte,decisa e schietta.
Niall,ventiduenne di Mullingar,Irlanda e cantante della boyband più famosa del mondo:One Direction!
E se Camilla riuscisse a incoronare il suo sogno,cioè di andare al loro concerto?
E se fra tante ragazze,lui vedesse lei?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Chapter 8,Niall: I'm here for                         you.


Niall's Pov
 
Il mio cuore batteva all'impazzata dopo aver letto la scritta che Camilla mi aveva lasciato sul braccio,dunque io ero il suo tutto? Non potevo crederci.
Le ragazze rimasero con noi per tutto il concerto,canticchiando qualche canzone con un accento italiano che le rendeva ancora più tenere.

Ogni volta che le sussurravo posso giurare di averla sentita tremare.Era così incerta,insicura,guardandomi con i suoi occhioni color miele e con le labbra incurvate in un sorriso. Era tutta da proteggere.
Sembrava una di quelle ragazze forti per gli altri,e debole per se stesse.
Era bravissima a far sorridere le amiche,a tirare su il morale agli altri,a dare consigli e sicurezze..ma a lei chi ci pensava? A quella ragazza distrutta e con il cuore a pezzi,chi ci pensava? Ci avrei pensato io,da quel giorno in poi.
Quando cantavamo,le le nostre voci si fondevano alla perfezione,come se fossero fatte per parlare,per cantare,per litigare,per ridere. INSIEME.
Ogni volta che scoppiava a ridere,io scoppiavo a vivere.
Il concerto finì troppo presto,avevo ancora tante domande da porle,tante risate da farmi con lei,tante battute da dire,tanti sorrisi da sfoggiare.
Non ero pronta a salutarla,a vederla andarsene.
Di nuovo.
Per quanto il mio cervello mi ordinasse di lasciarla andare,dicendo che era più piccola di me,che abitava troppo lontano da me e soprattutto che non ci conoscevamo nemmeno,il mio cuore le urlava di restare ancora un po' con me,a farmi sorridere.
Quando scendemmo gli scalini del palco non potei controllarmi.
Gli altri erano andati avanti,lei era un po' più indietro a torturarsi le mani con le lacrime agli occhi.
Chissà cosa stesse pensando.
La presi per un polso,facendola girare verso di me.
La mia forza fu un po' esagerata,così ci ritrovammo spalmati l'uno sull'altro. Riuscivo a sentire il suo respiro sul mio collo e lo shampoo alla vaniglia dei suoi capelli,che mi mandava in estasi.
La sentii sfiorare,con le dita sottili e affusolate,il mio braccio,cercando la mia mano.
Quando la trovò,le sue dita si intrecciarono alle mie,come se non volessero più slegarsi.
«Sembrano quasi fatte per rimanere unite.»Diede voce ai miei pensieri,non distogliendo gli occhi dai miei.
«Magari è così.»Le sorrisi,cercando di infonderle tutte le emozioni che provavo in quel momento,poi continuai «Non so quante volte te lo abbia detto questa sera,ma sei bellissima»
«Ne hai viste di meglio»
«Si,ma loro erano belle come il rossetto e l'eyeliner,come i vestiti di marca e le scarpe con il tacco. Tu sei bella come i maglioni larghi,le vans,i baci sul collo,gli occhi che sorridono,come la musica,come le lentiggini.Sei bella come nessuno mai,sei bella da vivere.» Continuai a sorriderle,senza preoccuparmi di quello che avevo detto. Sapevo che provava qualcosa per me,lo vedevo dai sorrisi che mi dedicava,dalle occhiate fugaci che mi lanciava pensando non me ne accorgessi,da come tremava quando stava con me.
«Sai che pensavo quando ero giù,sotto il palco?»mi domandò,cambiando nervosamente discorso.
Scossi la testa vigorosamente,come un bambino di 5 anni.
«Io ti guardavo e pensavo che non si può avere di meglio.» mi sorrise,stringendo ancora di più la mia mano«Sei la vittoria più bella in una vita di sconfitte.»
Sorrisi,ricambiando la stretta alla mano,e allargando le braccia sapendo che da un momento all'altro sarebbe scoppiata a piangere.
Lei si buttò tra le mie braccia,stringendomi la maglietta e iniziandola a bagnare di lacrime di gioia,accompagnate da singhiozzi convulsi.
Le appoggiai il mento sulla testa,baciandola di tanto in tanto,e le accarezzavo i capelli sussurrandole parole per farla calmare.
«sei la cosa più bella che mi sia capitata,sei tutto quello che mi rende migliore. Non immagini come mi senta io adesso,ho uno zoo intero nello stomaco,mi sento una ritardata. Ho l'amore della mia vita davanti a me,e che faccio? Piango.»Ruppe il silenzio,ridendo un po' e asciugandosi le lacrime con le maniche della felpa.
Stavolta fui io a prenderle la mano,senza lasciargliela. Non so perchè lo feci,mi venne d'impulso farlo,quando si era staccata da me avevo iniziato a sentire freddo.
«Voglio rivederti.» le sussurrai,e quell'affermazione sembrò illuminarle gli occhi. Sorrise annuendo con il capo,continuando a guardarmi intensamente.
All'improvviso afferrò anche l'altra mano,e dopo aver mimato un "scusa",mi baciò.
Fu un secondo,un semplicissimo bacio a stampo,ma mi bastò per farmi uscire il cuore dal petto.
Le sue labbra sulle mie,quelle labbra che avevo sognato e desiderato per tre giorni,si erano fiondate sulle mie.
Quando la guardai,lei arrossii violentemente e le risltò difficile anche alzare lo sguardo.
Tentò di staccare la sua mano dalla mia per torturarsela,con quei gesti innocui e ingenui da ragazzina,ma io glielo impedii,tenendola ancorata a me.
«Non scappare da me.»
«Per due anni ho affondato nella tua musica sognando di affondare nelle tue braccia. Non potrei mai scappare da te.»
Quella affermazione mi fece sorridere,mentre lei riprese a guardarmi ormai senza più timore o vergogna,ma felice.
Era felice che io fossi con lei.
E io ero felice che lei stesse bene grazie a me.
«Sei il mio angelo,chiaro?» mi sussurrò all'orecchio,con una sensualità e una sicurezza indescrivibili.
Alla faccia della ragazza dolce.
Decidemmo di raggiungere gli altri,sciogliendo a malavoglia le nostre mani,ma guardandoci di tanto in tanto negli occhi.
«Voglio rivederti»le ripetei«Domani.»
«Domani mattina,davanti al colosseo.Ti va?»Mi propose lei,con un sorriso raggiante.
Annuii contento,lasciandole un bacio sulla fronte.
Raggiunse la cugina,ma prima di andarsene si girò un'altra volta verso di me,dedicandomi uno dei suoi bellissimi e sinceri sorrisi.
Quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire.
«Però..il biondo fa conquiste!»mi schernì Zayn.
«Niall,finalmente ti sei deciso a trovartene una!»intervenne Harry.
«Oh scusa Harry se non infilo il mio cazzo anche in un buco del muro.» Sorrisi trionfante,gettandomi sul divano e meritandomi il cinque di Louis.
«Ragazzi,ho paura.»Confessai,tutto d'un fiato.
I miei migliori amici mi guardarono un po' sorpreso,non ero uno che esternava i suoi sentimenti.
«Di cosa?»Liam si sedette affianco a me,mettendomi una mano sulla spalla.
«Di innamorarmi di lei.»
«L'amore è una cosa bella e le cose belle nascono da cose brutte. Che poi non sono cose brutte,bensì meno belle di quelle che precedono.» (questa frase è di Francesca Cicconetti.) rispose Liam.
«Ho paura di tutto, dell'età,della distanza,di questi due mondi così diversi che vengono a contatto.»
«La vuoi?»mi domandò Louis.
Annuii.
Si,la volevo con tutto me stesso.
«Bene,allora la cosa più importante è che tu provi di tutto,che giochi tutte le tue carte,che alla fine ti renda conto di aver fatto l'impossibile. E se le cose vanno male,si ricomincia.»
 




Angolo autrice
E' un capitolo corto,lo so,ma è molto intenso a parer mio.
Ho notato che nessuno recensisce più,sto sbagliando qualcosa? Fatemelo sapere,mi sento un po' delusa.
Ciao ciao.

 
  
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