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Autore: bimbaemo    17/08/2008    6 recensioni
La storia è ambientata 5 mesi dopo Eclipse. Bella ha lasciato Edward e ora sta con Jacob. Ma Bella soffre, non riesce a vivere senza il suo Edward... e lui di certo non si lascerà sfuggire l'occasione di riprendersela..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hello everybody! Eccomi qui con un nuovo cap! Scusate il ritardassimo, e non credo che riuscirete a perdonarmi, visto che credo di aver scritto solo cavolate, infatti il cap fa pena…cercate di capirmi, qua c’è un caldo bestiale che fa funzionare male il mio unico neurone! Please please please, recensite lo stesso, anche se mi dovete insultare o dirmi che fa schifo! (cosa molto, molto probabile)…. ecco i ringraziamenti:

piper__73: Grazie mille, come al solito... J

Wind: grazieee! XOXO

HopeToSave: non credo che sia molto hot...  ma sai, non sono abituata a scrivere questo genere di cose e mi imbarazzo molto facilmente! Spero che ti piaccia lo stesso…

ECILY: grazie, le tue recensioni mi fanno sempre gongolare!! Mwahaha.. ciau!

littlemoonstar: mwahaha alla fine capirai cosa significa il sogno… bacioni!!

Grazie anche a chi mi ha aggiunto nei preferiti e a chi legge senza recensireperò se recensite mi fate felice!!

Vi lascio alla lettura! Un bacione *BiMbAeMo*

p.s.: sarei molto contenta se, chiunque voglia, mi contattasse per email (non ho il contatto msn) per parlare di qualsiasi cosa voglia…. I want new friends!! Spero ke qualcuno lo faccia! Baci

 

CAPITOLO NUMERO 5- LUNA DI MIELE

Passarono tre giorni tranquilli, anche se Edward insistette per non mollarmi neanche il tempo per andare a caccia, tanto che, quando Alice venne da noi, i suoi occhi erano più neri che mai.

«Edward, ma sei pazzo?» gli disse sua sorella vedendolo «vuoi finire col mangiarti Bella?» Lui, nervoso, la guardò male.

«Alice. Non dire stronzate.»

«Se vuoi evitare di farle del male, vai a caccia. E’ un mese che non ci vai.»

«Posso resistere.»

«Ma perché? Se vai non avresti bisogno di resistere.» mi intromisi. Male. Fulminò anche me con uno sguardo.

«Non ti lascio sola!»

«Starò io con lei! Vai!»

Così, dopo le nostre insistenze, Edward uscì di casa promettendomi di tornare presto.

Ero molto stanca, perciò mangiai qualcosa e mi buttai sul letto, addormentandomi nel giro di due minuti.

***

Quella notte feci di nuovo lo stesso sogno. Il cerchio dei fantasmi si stringeva sempre di più, e sentivo un dolore che cancellava tutto ciò che avevo intorno…

Mi svegliai sentendo il materasso piegarsi sotto il peso di un corpo che si sdraiava accanto a me.

«Scusa.» disse «Ti ho svegliata?»

Mi buttai tra le sue braccia.

«No, tranquillo… Non dormivo…»

Mentivo. Ma non volevo turbarlo con la storia del mio sogno.

«Bene, perché è ora di alzarti!»

Mi misi a sedere, guardando con espressione confusa il suo sorriso raggiante.

«Scusa?» domandai. Guardai la sveglia. Era l’una. Di notte. L’ una di notte???

«Ma sei fuori di testa?» gridai, lanciandogli un cuscino. «Perché diavolo mi hai svegliata a quest’ora??»

«Veramente hai detto che non stavi dormendo… e comunque, alle due abbiamo l’aereo!»

«Due?? Aereo?? Mi spieghi cosa stai dicendo?»

Scoppiò a ridere.

«Dovresti vedere la tua faccia in questo momento!»

«Ma che cavolo dici??»

«Bella… sbaglio o dovevamo andare in luna di miele?»

***

Il viaggio fu un caos; per ovvi motivi, viaggiavamo solo di notte e dovemmo prendere due aerei e un taxi prima di arrivare a un porticciolo, dove ci attendeva un’enorme yacht. Il capitano dello yacht era una vecchia conoscenza di Edward, quindi ovviamente era come lui, così come tutto il resto dell’equipaggio. Per tutta la durata del viaggio si tennero a debita distanza da me; ordini di Edward, immaginai. Io ero addormentata quando, alle nove di mattina, arrivammo al largo di un’isola quasi microscopica. La spiaggia, però, era ampia, mentre al centro c’era una fitta vegetazione tropicale.

«Chissà se c’è mai stato qualcuno…» dissi, scendendo dal gommone che ci aveva portati dallo yacht all’isola.

«No, in quest’isola non passa un umano da centinaia d’anni… Secondo quanto dice il capitano.» Disse Edward  cingendomi la vita con un braccio.

«Dovremo darle un nome!» proposi battendo le mani. «Che nome suggerisci?» continuai, togliendomi i vestiti e rimanendo in costume. Edward mi raggiunse e mi accarezzò una guancia. Mi baciò delicatamente e mi fece sedere sulla sabbia accanto a lui.

«Bella…» disse guardandomi negli occhi.

«Dimmi!»

Sorrise.

«No, intendevo… chiamiamola Bella…»

«Che cosa?» ero mezzo intontita dall’intensità del suo sguardo, perciò non capii.

«L’isola… Chiamiamola Bella! Suona bene… “”Isola Bella”!»

Lo abbracciai. Era da tanto che non lo vedevo sotto il sole, e ne rimasi incantata. Vedevo che parlava, ma non stavo ascoltando.

«Amore? Mi hai sentito?»

Cercai di concentrarmi sul senso delle parole anziché sul movimento delle labbra.

«Come scusa? Avevo tolto il sonoro!» (nda: so che probabilmente questa frase per voi che leggete non ha senso, ma è una dedica per la mia migliore amica… XD)

Scoppiò a ridere prima di rispondere.

«Ho detto: andiamo a fare il bagno?»

Annuii e mi aiutò ad alzarmi.

Senza neanche aspettarmi, corse a buttarsi in acqua. Io, che invece avevo paura di cadere, me la presi comoda ed entrai poco alla volta; comunque, non mi azzardai ad andare dove non toccavo. La mia testa era l’unica cosa che sbucava nei dintorni. Di Edward nessuna traccia. Poi, improvvisamente, sentii qualcosa che mi afferrava da dietro e la mia testa che sprofondava sott’acqua. Il sale mi bruciava gli occhi, ma cercai di tenerli aperti; fu così che vidi Edward davanti a me che sorrideva beffardo. Mi prese per i fianchi, avvicinò il viso e con le sue labbra aprì le mie. Non riuscii più a capire nulla, lo strinsi in un abbraccio strangolatore mentre la mia lingua, avida cercava la sua. Mi accorsi che eravamo tornati in superficie solo quando lui si scostò leggermente e potei respirare. Non feci in tempo a fare nulla perché aveva ricominciato a baciarmi con furia quasi violenta. Le nostre lingue danzavano al ritmo del mio cuore e sembrava quasi che anche quello di Edward battesse tanto eravamo vicini. Senza staccarsi neanche di un millimetro mi prese in braccio e mi portò fuori dall’acqua, passando per la spiaggia ed entrando nel fitto della vegetazione. Poco lontano c’era un bungalow fatto di canne e palme, proprio quello che ti aspetti di vedere su un depliant delle Maldive. Quando entrammo io ero ancora in braccio a lui, le nostre labbra incollate, ma ciononostante Edward riuscì a trovare facilmente il letto bianco che spiccava in fondo alla stanza. Mi adagiò piano sul letto e mi portò le mani sopra la testa, fissandomi insistentemente.

«Cosa stai guardando?» gli domandai.

«Sto cercando di.. trovare in te qualche difetto ma… non riesco… »

«Veramente non sono d’accordo» risposi, scivolando dalla sua presa e ribaltando le posizioni. «Sei tu a non avere difetti.»

«Forse non ho difetti fisici… ma ho fatto molti errori.»

«Sentiamo» proseguii sarcastica «Quale sarebbe l’errore più grande che hai fatto?»

«Parlarti, quel giorno, a biologia.» Fu come  se mi avesse dato uno schiaffo. Sperai di non aver capito bene.

«Cosa?!»

«E’ la verità, Bella.» Vidi una lacrima cadere sul suo viso e capii che avevo cominciato a piangere. Mi allontanai da lui, abbracciandomi le ginocchia. Lui arrivò immediatamente e mi cinse le spalle.

«Bella, non sto dicendo che me ne pento! Ma è stato un errore. Ti ho esposta a migliaia di pericoli, stando con te ti ho costretta a…»

«Non mi hai costretta a nulla, Edward! Sono stata io a volerti, ad ogni costo! Dire che questo è stato un errore vuol dire che anche questo momento per te è un errore, ogni momento…»

«Stammi a sentire.» mi prese per le spalle obbligandomi a guardarlo negli occhi. «Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, senza eccezioni. Non ti basta?»

«Si, mi basta» risposi abbracciandolo «Mi basta per sempre

***

Non so come, mi addormentai. (nda: e che pizza, questa Bella sta sempre dormendo! Se ci fossi io con Edward, altro che dormire… vabbè, BiMbA, basta, ricomponiti e continua a scrivere, che stanno aspettando…ghghgh mwahah!XD XD)

Mi risvegliai che era pomeriggio.

«Ti sei svegliata finalmente…» mi disse una voce dolce e sensuale, vicinissima al mio orecchio.

«Mmh…si…» ero ancora tra le sue braccia.

«Hai fame? Sono le tre.»

«Si!» Esclamai, accorgendomi di quanta ne avevo. Edward sparì sorridendo e tornò immediatamente con in mano un vassoio pieno di cibo.

«Sei andato a svaligiare un ristorante?» dissi ridacchiando mentre prendevo un boccone di ravioli.

««No, l’hanno preparato quelli dell’equipaggio.» Non risposi e lui non parlò. Ridacchiai di nuovo, un po’ senza motivo, un po’ per rompere il silenzio.

«Sembra che ti sia tornato il buonumore…» disse cauto. Io annuii e, visto che avevo la bocca piena gli feci cenno con la mano di sedersi accanto a me. Si accomodò e mi guardò mangiare, come sempre divertito. Mi guardava sorridendo raggiante.

«Cosa c’è, perché ridi? Sono sporca di sugo?» dissi alla fine toccandomi il mento. Fece segno di no con la testa, poi tornò subito serio e mi prese il viso tra le mani, baciandomi come aveva fatto poco prima in acqua. Lasciai che tutti i pensieri se ne andassero, godendomi il momento finché, ne ero sicura, mi avrebbe allontanata per paura di perdere il controllo. Invece no. Le nostre labbra, nei dieci minuti seguenti, si staccarono solo per permettermi di respirare. Edward sembrava impazzito, non  l’avevo mai visto così, la sua lingua cercava la mia in un gioco dolcissimo. Dopo un altro po’ le mani di Edward mi sfilarono  il vestitino prendisole che avevo messo quella mattina, lasciandomi addosso solo il bikini. Lui sopra il suo costume aveva soltanto un camicia; presi a sbottonarla mentre lui continuava a baciarmi. Presto non ci fu più nulla a  coprirci e io fui di nuovo sua, lui di nuovo mio, come la prima volta, come ogni volta.

«Edward» dissi infine quando si sdraiò accanto a me, abbracciandomi.

«Dimmi» sussurrò tra i miei capelli.

«Ti amo… »

«Io sicuramente ti amo di più!» esclamò ridendo.

«Questo lo dici tu!» ribattei io, mettendo su un finto broncio. Rise di nuovo e mi stampò un bacio sulla guancia.

«Sarai anche un mostro, ma quando fai così non lo sembri affatto!» continuai, sperando di provocarlo. E infatti iniziò a ringhiare e, saltandomi addosso, cominciò a darmi dei leggeri morsi sul collo. Lo allontanai, davvero spaventata, e lui mi disse con un sorriso triste.

«Ti fidi così poco di me, Bella? Ti ho già detto che non potrei mai farti del male…»

«Si che mi fido, ma.. dici sempre che io non mi preoccupo mai della mia incolumità, che quello che si deve controllare sei sempre tu…pensavo di renderti le cose un po’ più semplici ricordandoti che tenere i tuoi denti vicino al mio collo è un tantino pericoloso.» Rise amaramente.

«Tra un po’ non dovremmo più preoccuparcene…» sussurrò.

«Ed è la cosa migliore.» gli ripetei per la millesima volta.

***

Quella notte sognai di nuovo i fantasmi, però il dolore era leggermente diminuito, anche se sempre insopportabile.

Mi risvegliai, ancora senza vestiti, tra le braccia di Edward, che mi stringeva e mi ripeteva di calmarmi:

«E’ stato solo un sogno Bella, solo un sogno…»

 

 

Ehy, lo vedete quel link che c’è qui sotto?? Dice “Vuoi inserire una recensione?”… voi cliccateci e ditemi quanto schifo vi ha fatto il capitolo! Scusate ancora il ritardo… XD un bacione *BiMbAeMo*

  
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