Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Maharet    17/08/2008    3 recensioni
Ginevra è una ragazza come tante. Forse più bella, forse più sola delle altre. Ma la sua vita in fondo è normale. Finché non incrocia due occhi verde muschio che la cambieranno per sempre. 'Lanciò uno sguardo disinteressato a sorvolare le nostre teste. Poi i suoi occhi si posarono su Ginevra, e non si mossero di lì. Non che fosse una grossa sorpresa, in realtà. Tra di noi lei spiccava come un raggio di sole in una mattinata uggiosa. Ma quello che forse solo io notai, con immenso stupore, fu che Ginevra ricambiava lo sguardo. Voltai appena la testa e la trovai come paralizzata, gli occhi sgranati e la bocca socchiusa in un leggero ansito. E capii che qualcosa era passata tra quei due.'
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rafael si svegliò alle prime luci dell'alba, che filtrava pigramente attraverso le imposte accostate. Si era rigirato nel letto, in preda ad una sconosciuta agitazione, fin quasi alle tre di notte. Lo avevano innervosito la presenza del collega, ed ancora di più i movimenti felpati di Ginevra nella stanza accanto. Poi la stanchezza aveva avuto la meglio, e lui era scivolato, quasi senza accorgersene, in un sonno pesante e privo di sogni.

La prima cosa che notò, la mente ancora annebbiata dal sonno, fu l'assenza di Simon accanto a sé. Scalciò via le lenzuola e si precipitò in salotto così com'era, a piedi nudi, in preda ad una sensazione dai contorni indefiniti, ma decisamente poco gradevole.

La scena che gli si presentò davanti, sconvolgente nella sua assurdità, confermò solo in parte la sua strana premonizione. Simon era riverso scompostamente sulla vecchia poltrona di pelle, le gambe allungate sul tavolinetto davanti a sé, le braccia avvolte intorno a Ginevra. La ragazza era raggomitolata in posizione fetale sulle sue ginocchia, la testa adagiata mollemente sulla sua spalla. Una delle grandi mani del ragazzo era affondata tra i corti capelli neri, l'altra le cingeva con delicatezza la vita. Ginevra dormiva come una bambina, incurante del lieve russare del ragazzo, il viso rilassato e l'ombra di un sorriso che le aleggiava sulle labbra piene.

Rafael rimase immobile, fissandoli per interminabili minuti. Erano davvero un bel quadretto insieme, si ritrovò a pensare. E allora perché quella vista lo infastidiva così tanto? Entrambi bellissimi, due angeli che dormivano serenamente, abbracciati. Non che Simon avesse molto a che spartire con una di quelle angeliche creature, ad eccezione dell'aspetto, e anche sulla sua protetta si sarebbe permesso di avanzare qualche riserva. Gli sembrarono improvvisamente così... intimi. Quell'unica parola gli balenò nella mente per un istante, e si stupì nel constatare quanto poco gli piacesse. Viveva gomito a gomito con Ginevra da quasi sei mesi, ed era sempre riuscito ad evitare coinvolgimenti emotivi di qualunque natura. Era solo lavoro. Non doveva permetterle di avvicinarsi troppo, non poteva permettere a sé stesso di affezionarsi a lei. Quando tutto fosse finito Ginevra se ne sarebbe andata, come era giusto che fosse, e meno avessero legato meno difficile sarebbe stato separarsi. Allora perché, per la prima volta da tempo immemore, una sorda invidia gli dilaniò il petto nel vedere la mano di Simon muoversi dolcemente ad accarezzare la pelle nuda di lei, appena sopra la cintura dei jeans?

Si sforzò di allontanare lo sguardo da quel particolare, e si trovò inaspettatamente a fissare due profondi occhi blu, lievemente assonnati, in fondo ai quali scorse distintamente una scintilla di ironia. Cercando di controllare il tono della voce, e soprattutto la rabbia che lo stava invadendo, Rafael gli si rivolse con un sibilo appena udibile.

  • Che diavolo stai facendo?

Simon gli strizzò l'occhio, poi approfondì appena la pressione delle mani sul corpo di Ginevra, stringendola a sé. Proprio in quel momento, la ragazza aprì gli occhi.


  • LEVAMI IMMEDIATAMENTE LE MANI DI DOSSO!!!

L'urlo riecheggiò a lungo nella quiete sonnolenta di quella mattina. Simon si portò una mano all'orecchio sinistro, il volto contratto in una smorfia di dolore. Ginevra saltò in piedi con un balzo felino e torreggiò su di lui, le mani strette a pugno sui fianchi ed una scintilla omicida negli occhi. Simon si chiese se non ci fosse qualcosa di totalmente sbagliato in lui, dal momento che in quel momento gli pareva più che mai desiderabile.

  • Ahio... ma vuoi darti una calmata? Dannata femmina isterica...

  • Sarò ben lieta di accontentarti, non appena mi spiegherai perché diavolo mi stavi abbracciando!

  • A parte che mi pareva che la cosa fosse reciproca, non ne ho la minima idea! Andiamo, ti sembro il tipo che dorme abbracciato ad una donna? Vestita, oltretutto???

Rimasero a fissarsi in cagnesco a vicenda per una manciata di secondi, perplessi, poi parvero ricordare contemporaneamente gli avvenimenti della notte precedente. Scoppiarono a ridere in perfetta sincronia.

Un discreto colpo di tosse alle loro spalle interruppe la loro risata corale. Si girarono lentamente verso la fonte del rumore, che si rivelò essere un Rafael dall'aria palesemente irritata, appoggiato a braccia incrociate allo stipite della porta.

  • Potrei sapere cosa diavolo sta succedendo qui?

Simon gettò un rapido sguardo alla ragazza accanto a sé, che però nemmeno se ne accorse, apparentemente immersa in una religiosa contemplazione della canotta bianca di Rafael, che lasciava intravedere le spalle larghe e le braccia, magre ma dai muscoli ben delineati, del ragazzo. Le allungò una discreta gomitata nelle costole, giusto per evitare che si mettesse a sbavare come un san bernardo di fronte a quell'evidentemente più che gradito spettacolo.

Rafael la vide arrossire e distogliere velocemente lo sguardo da lui. Registrò con stupore l'assenza di una reazione – che so, minacce di morte o lesioni corporali gravi – nei confronti dell'affronto subito dal biondino. La situazione si faceva sempre più assurda. Fu Simon a rispondere per tutti e due.

  • Niente di che... stanotte mi sono alzato per prendere un bicchier d'acqua e la ragazzina mi ha subito placcato, implorandomi di dormire con lei perché aveva gli incubi. Certo che questa mocciosa è davvero fastidiosa quando ci si mette! Piagnucolava a tal punto che è riuscita persino a farmi passare qualsiasi fantasia!

  • Non chiamarmi mocciosa, razza di pervertito sessuomane!

Rafael scrollò le spalle, rinunciando a capirci qualcosa. Ovviamente quei due non gli stavano dicendo la verità, non tutta almeno, ma il suo sesto senso gli diceva che non era successo nulla di anche solo vagamente torbido tra di loro. L'avrebbe letto negli occhi di Ginevra in meno di mezzo secondo, nel caso.

- Come vi pare. Ora, possiamo andare a fare colazione?

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Angolino dell'autrice:

Scusate il ritardo, sono tornata oggi dalle ferie e sono subito corsa ad aggiornare. La cattiva notizia è che ormai da mesi non ho scritto una riga, il lavoro nuovo mi assorbe totalmente e risucchia qualsiasi velleità poetica. Come se non bastasse si è aggiunto il trasloco a casa del mio amore, con conseguente carico di lavoro casalingo e preoccupazioni. Continuerò a pubblicare il materiale che ho già, ma può darsi che questa storia non vedrà la fine per un bel po' di tempo. Mi dispiace tantissimo, ma ho preferito essere onesta con tutte voi fin da ora, piuttosto che pubblicare altri 3-4 capitoli e poi sparire nel nulla. Le idee comunque ci sono, ho solo bisogno di un po' di tranquillità per svilupparle come si deve, quindi ci sono buone possibilità che questa storia giunga alla fine prima o poi...

Ringrazio Demetra85, GinTB e Oasis per le recensioni, non mi stancherò mai di dire quanto sia piacevole per un'autrice vedere che il proprio lavoro viene apprezzato. Mi dispiace soltanto di non avere più né il tempo né la tranquillità necessarie a sviluppare questa storia come vorrei, perchè nella mia testa è veramente la più bella che abbia mai scritto, ma temo che non riuscirà ad esserlo anche sulla carta (metaforicamente parlando).

Un bacio enorme alla mia adorata AliceCullen93, che nonostante le ferie è riuscita a lasciare un altro commento. Sei davvero fantastica, e non ti ringrazierò mai abbastanza per le tue splendide recensioni e per la costanza con cui segui le mie storie!

Al prossimo capitolo, spero di non farvi aspettare troppo stavolta...

   
 
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