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Autore: _Silence    21/06/2014    4 recensioni
Hobart.(Tasmania)
Caro Louis,
Scrivo di te trecentosessantacinque giorni dopo ed ho il cuore
alla gola mentre lo faccio.
Ormai è passato un anno da quando l'ultima volta io e te
ci vedemmo, la nostra non era una relazione, non era nemmeno
amicizia, era semplicemente vivere quei momenti fino alla fine.
Sai? Da quella nostra prima volta non sono più riuscito
ad andare a letto con un uomo, mi venivi in mente tu e il tuo
sorriso,poi i nostri baci e le tue battute sul mio fondoschiena.
Harry.
Liverpool,2014.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una pagina.



Ad Harry piaceva svegliarsi prima dell'alba, fare colazione sul tetto con una tazza di caffè fumante in una mano e un tost al formaggio nell'altra; stava lì e aspettava l'alba,amava guardare il cielo che piano piano diventava più chiaro perché si stava avvicinando il sole, che si lasciava intravedere con i suoi primi raggi e poi amava sognare.

Forse è un po' controsenso perché si sogna di notte e per farlo avrebbe dovuto continuare a dormire, ma lui era fatto così, credeva che i sogni debbano essere vissuti da svegli e che magari si debba fare qualche progetto su quello perché se la mente l'ha proiettato ci sarà un motivo,no?

Lui per esempio quando guardava l'alba sognava ogni mattina un posto diverso, uno di quei posti che avrebbe tanto voluto visitare e poi lo segnava sul taccuino blu notte che portava sempre con lui; aveva l'abitudine di scrivere il posto e poi, dopo tutto, dopo il lavoro, dopo lo studio riapriva il taccuino e incominciava a scrivere una storia.

Le sue storie non avevano dei protagonisti veri e propri, delle volte erano solo delle frasi senza senso che in qualche modo riusciva a collegare, ma nonostante tutto veniva fuori sempre qualcosa che valeva la pena rileggere; poi andava al computer, scriveva su google la città di quella storia e cercava una foto che la rappresentasse in tutta la sua bellezza per poi stamparla e attaccarla nella pagina a fianco alle frasi o al racconto.

Hobart.(Tasmania)

Caro il mio John,

ormai è passato un anno da quando l'ultima volta io e te

riuscimmo a vederci di nascosto;

era una relazione clandestina la nostra, che viveva in aria

e piena di segreti e di promesse per poter restare insieme solamente

qualche minuto in più.

Ti sono sempre stata fedele, avrei voluto un figlio da te

che sei stato il mio primo amore,

ma non riesco ad aspettare ancora il tuo ritorno, il dolore che mi

flagella il petto da ormai trecentosessantacinque giorni mi è insopportabile.

Non penso che riuscirò a patirlo minuto in più ed è per questo che ho

deciso di scriverti questa lettera, l'ultima per esattezza, prima che

io muoia.

Tua per sempre Bernice.

Hobart, 1806.


E se fosse . . .

Hobart.(Tasmania)

Caro Louis,

Scrivo di te trecentosessantacinque giorni dopo ed ho il cuore

alla gola mentre lo faccio.

Ormai è passato un anno da quando l'ultima volta io e te

ci vedemmo, la nostra non era una relazione, non era nemmeno

amicizia, era semplicemente vivere quei momenti fino alla fine.

Sai? Da quella nostra prima volta non sono più riuscito

ad andare a letto con un uomo, mi venivi in mente tu e il tuo

sorriso,poi i nostri baci e le tue battute sul mio fondo schiena.

Harry.

Liverpool,2014.


Louis era sempre stanco e ogni mattina alle sette, quando sua madre incominciava a cantare, era costretto ad alzarsi, di malavoglia s'intende.

Non aveva un vero e proprio lavoro lui, ogni tanto gironzolava al mercato di Salamanca e la strada da Geevestone a Hobart era davvero lunga, ma a lui non importava perché quel mercato aveva un potere speciale per chi come lui amava cucinare; pensava non ci fosse niente di più bello che mescolare profumi, provare nuovi sapori e unirli e poi il cibo rende felici le persone.

Il fine settimana nel suo quartiere organizzavano una fiera, lui partecipava sempre e chi se ne fregava se sua madre diceva che fosse uno spreco di tempo, se diceva che dovesse trovarsi un vero lavoro e smettere di campare alla giornata.

Louis all'inizio aveva scelto la scuola alberghiera solo perché non aveva voglia di studiare, non sapeva che poi si sarebbe così innamorato della cucina; sarebbe dovuto diventare l'aiuto cuoco in un ristorante di Sydney, era così lontano, ma a Louis non importava e così aveva preso un aereo per la città della sua occasione ed era andato.

Quindici giorni dopo l'inizio del suo lavoro entra nel locale un ragazzo alto, riccio, con gli occhi verdi, dall'accento inglese e dannatamente sexy che si lamentava del suo pies dalla pasta brisè troppo salata.

Venti giorni dopo Louis e il riccio sexy stavano amabilmente parlando davanti una tazza di tè.

Un mese dopo il riccio sexy, Harry, era nel letto di Louis e dormiva profondamente dopo una nottata di sesso.

Tre mesi e mezzo dopo il riccio sexy tornò in Inghilterra.

Quattro mesi dopo Louis è di ritorno a casa e non perché l'avessero licenziato.


Quella mattina non aveva proprio voglia di alzarsi, aveva già programmato tutto per quella giornata: dormire fino all'ora di pranzo, pretendere il pranzo in camera e poi continuare a dormire finché quella giornata non fosse terminata.

-Louuuuuuuuuuuuuuuuis il telefono.- ma ecco che sua madre rovina i suoi piani, apre la porta della sua stanza, rovina l'oscurità della sua camera e gli lancia il telefono vicino al viso rischiando pure di colpirlo.

-Spero che tu abbia una ragione valida per interrompere il mio sonno, comunque ciao.- antipatico e molto impaziente, perché se non fosse una cosa di vitale importanza non sarebbe più responsabile delle sue azioni.

-Ciao Lou.-

-Harry.- era un sospiro il suo, oggi lo sentiva che era proprio una merda.

-Ti facevo a Sydney a migliorare la tua pasta brisè.- e rise e Louis cerca di immaginarlo mentre lo fa, perché ricorda ancora quelle fossette e quel sorriso e poi i suoi occhi e ricorda di come ogni volta il suo cuore accelerasse la sua corsa.

-Ho mollato, non sono abbastanza bravo.- si era alzato e si era messo seduto, fissava un punto indefinito della sua stanza e aspettava con ansia la risposta.

-A me piaceva la tua cucina.- e stavolta a sorridere fu lui, forse è proprio Harry uno dei motivi per cui Lou continuava a cucinare; era una delle poche cose che ancora erano rimaste in lui, una di quelle che non lo stancavano come le altre.

-L'altro giorno mentre sognavo mi è venuta in mente Hobart.-

-Non sono di Hobart.-

-Lo so, ma ami il mercato di Salamanca.-

-Questo è vero.- era piacevole parlare con Harry, certo sarebbe stato meglio averlo davanti, ma se lo avesse avuto davanti non sarebbe stato responsabile delle sue azioni.

-Ho scritto una pagina, poi l'ho riadattato perché mi sono ricordato che oggi sarebbe stato un anno e avrei voluto tanto mandartela quella pagina.-

-Perché non lo hai fatto?.- Louis sapeva delle strani abitudini di Harry, sapeva che si alzava all'alba e che faceva colazione sul tetto e che amava sognare; sapeva che prendeva nota di una città che gli veniva in mente e poi scriveva.

-Perché è l'unico pezzo di te che ho qui con me.-




Ennesima Larry dal titolo assurdo.

Magari è un ennesimo delirio, ma avevo così tanta voglia di scriverla; non aggiungo altro, vorrei solo che questo lavoro venisse apprezzato, ma non sarà così …


Notte. Love. Larry.

  
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