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Autore: _Takkun_    21/06/2014    3 recensioni
Una raccolta di flashfics e One shots di diversi momenti tra Ace e Marco:
•Il giorno dei contrari: Marco proprio non capiva, ma non perché fosse lui lo stupido, no di certo...
•Te lo prometto: “Torna con me alla Moby Dick.” Non sembrava essere un ordine, suonava più come… una supplica?
•Voglia di gelato, comandante?: “Ti vedo contento. Buono il gelato, piccolo?”
•Salutami con un sorriso: “Posso farti una domanda?” [...] "Non andare avanti, è sicuramente una domanda stupida."
•La scoperta di Satch: “Forza, dimmi che tipo di ragazze ti piacciono, vedrò di adeguarmi.”
•Happy B-day, Marco!: Non poteva desiderare di meglio se non il suo Piromane preferito per il giorno del suo compleanno.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciurma di Barbabianca, Marco, Portuguese D. Ace
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Marco&Ace's Moments



Ace
 

“Sei, come dire, inquietante, Satch…”
“…”
“Sul serio, se non la smetti di fissarmi in quel modo assurdo dovrò riconsiderare l’idea di arrostirti.”
“Le persone innamorate sono così carine anche quando minacciano!~” Cinguettò il castano con occhi sognanti, incrociando le braccia sul tavolo per poi appoggiare la testa sugli avambracci.
“Innamorate? Di che diavolo stai parlando? Hai forse preso un’insolazione?” Ace guardò il cuoco con un sopracciglio alzato, portandosi alle labbra la tazza con all’interno la cioccolata preparatagli proprio dal compagno in sua compagnia.
Satch sorrise malizioso. “Sai bene di cosa parlo, Ace. Tu, Marco… Davvero degli adorabili piccioncini.” Finita la frase, il comandante in quarta si ritrovò sputata dritta in faccia tutta la cioccolata, prima, nella bocca del moro.
“C-come?!” Sbatté più volte le palpebre credendo di aver capito male. Satch, schifato ma allo stesso tempo non meravigliato dalla sua reazione, si pulì con un tovagliolo lì vicino il viso.
“Chi è stato a dirtelo?” Chiese subito, tossendo leggermente a causa della poca bevanda che gli era andata di traverso.
“Il Pennuto.” Rispose, sporgendosi un po’ di più verso Ace. Quest’ultimo lo guardò perplesso.
“Marco?”
Satch annuì. “Precisamente.”
Ace sgranò gli occhi, sorpreso. “Non ci credo, è impossibile. Uno come lui che parla di questo genere di cose con te.” Disse scettico, incrociando le braccia al petto.
“Dovrei ritenermi offeso? Guarda che io e lui abbiamo sempre parlato di tutto. Purtroppo però non ha voluto raccontarmi i dettagli, tipico di lui.” Mentì spudoratamente, sorridendo al ragazzo. “Quindi perché non mi racconti tu come hai fatto ad innamorarti di lui?”
Il viso di Ace si colorò all’istante di un intenso rosso fuoco. “Sai, Satch, mi sono ricordato di dover controllare le condizioni di papà, oggi. Magari un’altra volta, eh. Ci si vede.” Lo salutò veloce con la mano, provando ad andarsene, ma la voce estremamente ferma e minacciosa del castano lo bloccarono.
“Rimetti il tuo sedere sulla sedia, Ace. La scusa dell’andare a controllare le condizioni del vecchio è stata usata fin troppe volte da Marco, e da te è ancora meno credibile. Ora, da bravo bambino, racconterai al tuo fratellone tutto quanto.” Ordinò, con una pseudo voce amichevole.
Ace sospirò, rassegnato, e come dettogli ritornò al proprio posto, questa volta con lo sguardo rigorosamente basso per l’imbarazzo.
“Allora? Allora? Dimmi, quando è sbocciato l’amore?” Sghignazzò il compagno, mettendolo ulteriormente a disagio.
Il moro sbuffò. “Non lo so, è successo. Ora posso andarmene?” Tagliò corto, alzandosi.
“Se vuoi mettere fine alla tua vita, fallo.”
Ace, molto saggiamente, osservando quello strano sorriso sinistro, optò per il rimanere.
“C-cosa vuoi sapere di preciso?” Chiese, torturandosi le mani al di sotto del tavolo.
“Beata gioventù, quando io avevo la sua età non ero di certo così timido.” Pensò sorridendo. “Dimmi un po’, Ace, cosa provi per Marco? Perché hai scelto proprio lui come tua persona speciale?”
A quelle due parole Pugno di fuoco arrossì ulteriormente. “P-piantala di utilizzare termini imbarazzanti, Satch.” Sospirò. “Se te lo dico tu poi non lo dici a nessun’altro, vero?” Preferì assicurarsi il pirata di fuoco.
“Certo che no, lo giuro!” Rispose rivolgendogli il tipico saluto militare, nascondendo però dietro la schiena la mano con due dita incrociate.
“So bene che me ne pentirò…” Mormorò a se stesso. “Uhm, okay, vediamo… Credo, beh sì, di essermi i-innamorato di lui proprio per il suo modo di essere.” Disse, pensando di aver dato una risposta più che esaustiva al castano. Quest’ultimo lo guardò con un’espressione del tipo: o aggiungi altro, o passiamo l’intera giornata seduti qui.
“Non ti basta? Guarda che non sono mai stato un tipo da sdolcinerie… Aspetta, quale pirata lo è?!”
Satch sbuffò, infastidito. Di questo passo avrebbe davvero passato tutto il giorno cercando di estrapolare qualcosa in più dal corvino. Stranamente con Marco era stato più facile. Magari doveva provocarlo giusto un po’.
“Hai detto che ti piace il suo modo di essere. Inteso come Fenice, giusto? Hai una malsana predisposizione per gli uccelli avvolti dalle fiamme, Ace? Forse è per questo che ci stai assieme, solo per poter vedere quando ti pare e piace quelle meravigliose fiamme blu. Questo si chiama usare le persone per un tuo piacere personale, ragazzino, dovresti vergognarti.” Come avesse fatto a sfornare un discorso senza senso in quel preciso istante proprio non lo sapeva. A volte si stupiva di se stesso. Il ragazzo di fuoco osservò di stucco quell’idiota del cuoco.
“Non credo nemmeno di aver capito quello che hai detto, Satch. Fatto sta’ che solo io posso definire meravigliose le sue fiamme, quindi, per favore, evita di utilizzare aggettivi che potrebbero infastidirmi. Poi, che cavolo hai capito? Per quanto mi piaccia vederlo volare libero nel cielo nella sua forma animale, ciò che veramente amo di Marco è il suo carattere. Per quanto possa risultare freddo, arrogante e inespressivo, è forse la persona sulla quale si può sempre contare per qualsiasi problema, all’interno della ciurma. Amo la sua calma durante i combattimenti nei quali mantiene sempre il sangue freddo, non si scompone mai, a differenza mia. Amo il modo in cui si prende cura di me, donandomi delle attenzioni che sembrano quasi inutili e sciocche, ma che mi rendono felice. Mi intenerisce poi il fatto che cerchi di aiutarmi senza però farlo apertamente, temendo di ferire il mio orgoglio in qualche modo. Ma c’è una cosa del carattere di Marco che mi fa veramente impazzire.” Questa volta fu Ace a sporgersi verso il compagno, ghignando malizioso. “Non puoi nemmeno immaginare i vari tipi di espressione di cui è capace quando siamo solo io e lui, in completa privacy, il che mi rende tranquillo, onestamente. Potrei diventare molto geloso a riguardo e c’è persino il rischio che qualcuno si innamori di lui.” Si imbronciò, scuotendo poi la testa alla sola idea. “Ti ho soddisfatto, Satch?” Sorrise furbo in sua direzione. In fondo, non era stato così male, anzi.
Il comandante in quarta rimase a bocca aperta, pensando, disgustato, ad una possibile faccia erotica di quel Testa d’ananas. Non si possono nemmeno mettere in una stessa frase Marco ed erotico!
“Satch?” Gli mosse una mano davanti agli occhi per ridestarlo, invano. “Beh, io ti lascio, mi hai fatto venire una gran voglia di stare insieme a lui, non so se mi spiego, fratellone…” Ammiccò, scioccandolo ulteriormente. Ace sogghignò, divertito. “Vado a cercarlo. Grazie per la cioccolata, eh. Ci si vede domani!” Se ne andò, fischiettando allegramente.
Satch si sbatté una mano sulla faccia. Quando mai si era impuntato con Ace? Chi gliel’avrebbe levata quell’immagine dalla testa, adesso?
“Dove diamine è andata a cacciarsi la tua timidezza, ragazzino?! Devi prenderti la responsabilità delle tue parole! Pretendo una vagonata di giornalini! ACE!”
 
 
 
Angolo autrice:
 
Satch: bene, gente. Rispondo subito alla vostra domanda: perché Satch è qui nell’angolo dedicato all’autore? Semplice. L’autrice è andata ad origliare qualsiasi cosa stiano facendo in questo momento quei due ed il sottoscritto, che con quell’immagine per la testa aveva bisogno di cambiare aria, è passato di qui. Fine della storia.
Allora, come potete vedere questo capitolo è persino uscito più lungo dell’altro, quindi lasciamo perdere. Personalmente, spero che questa cosa non sia piaciuta! Insomma, Marco con una faccia e-erot- NO! Basta, non devo pensarci, basta. *scuote la testa con vigore*
Se anche a voi ha fatto lo stesso effetto quest’immagine, aiutatemi a denunciare l’autrice per maltrattamento psicologico (?), più siamo, meglio è! (u.u)/
Un saluto a tutte le fanciulle!
A presto! ;3
 
 
 
  
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