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Autore: xmileysvoice    21/06/2014    1 recensioni
Miley è una ragazza diciassettenne che per puro caso riesce ad uscire di prigione, in cui aveva passato gli ultimi due anni per aver commesso un delitto. Il suo unico obbiettivo è quello di uccidere il ragazzo che tradendola l'aveva fatta mettere in carcere.
Dall'altra parte c'è Louis, un ragazzo ricco e confuso, che scoprirà cose di sè che non avrebbe mai immaginato, tutto grazie ad un ragazzo appena conosciuto:Harry, che diventerà più di un semplice amico.
Per caso le loro storie si intrecciano, e ciò che nasce tra Louis e Miley è molto di più di una comune amicizia, sarà un amicizia criminale.
Tutto andrà bene, fin quando il passato dei due, non verrà finalmente alla luce.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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THE AGREEMENT.


-Dovrai dire prima o poi a tua madre che sono qui.- Disse Miley mentre veniva furtivamente nascosta in camera di Louis. Non la stava nascondendo perchè era un'assassina, anzi, era un dettaglio che non gli interessava granché. La stava nascondendo ad Angela perchè non avrebbe mai voluto che suo figlio avesse una ragazza in casa.
   -Beh, meglio poi, te lo garantisco.- La rassicurò lui, certo della reazione che avrebbe avuto la madre. Erano già le sei di pomeriggio, e Louis avrebbe dovuto studiare, ma sapeva che non l'avrebbe fatto. E si rese conto che l'arrivo di Miley e la visita di Harry sarebbero stati una perfetta scusa per non avere i sensi di colpa.
   
Per un attimo Louis si fermò e si mise a riflettere sul fatto che stava nascondendo un'assassina evasa dentro casa sua, e la cosa non lo disturbava affatto. Ma non poteva farla restare lì per sempre, era troppo pericoloso, l'avrebbero scoperto, ne era certo. Per ora Louis aveva bisogno del suo aiuto, era una ragazza di cui non si sarebbe fidato facilmente, ma le avrebbe chiesto aiuto.
   
-Ehi, io esco. Quando torno ti porto la cena.- Le disse Louis raccomandandosi più e più volte di non scendere le scale per nessun motivo al mondo. Era stato categorico sulla faccenda, ma Miley non sembrava per niente una ragazza che ascolta e a cui piace seguire le regole. Louis doveva tenere bene a mente che era un'assassina e un'evasa prigioniera, era chiaro che non volesse seguire le regole, non sapeva nemmeno perchè se lo fosse chiesto.
   
-Posso venire con te?- Chiese lei piuttosto esaltata. Louis la capiva bene, era appena uscita di carcere, era del tutto naturale che volesse uscire, passeggiare, divertirsi e conoscere gente. Era una ragazza che sembrava simpatica ed esuberante, e Louis stentava a credere che fosse stata un killer in passato. Aveva uno sguardo piuttosto ambiguo, da un lato quegli occhi azzurri nascondevano un velo di mistero, mentre dall'altro facevano trasparire l'ombra di una persona vera, una diciassettenne come tutte le altre.
   
-Credi che porterò in giro con me una criminale?- Chiese Louis sarcastico, era suo solito rispondere con una tale ironia e sfacciataggine.
   
-Se mi porti con te potrai controllarmi, altrimenti potrei fare qualunque cosa.- Spiegò lei con un sorriso piuttosto malizioso. Sapeva come convincere le persone a fare ciò che lei voleva, aveva un talento in questo. Si mise a camminare per la stanza toccando qualsiasi cosa le capitasse sotto gli occhi, cosa che infastidiva chiaramente Louis.
   
-Ti prendo dei vestiti di mia sorella.- Acconsentì lui, e Miley sfoderando un sorriso lo ringraziò premendogli le labbra sulla guancia. Louis non disse nulla, non protestò nemmeno. Miley era sempre stata una persona socievole, e senza vergognarsi di nulla. Era così prima che la prigione spegnesse completamente il suo spirito, e ora sembrava che la vera Miley fosse di nuovo uscita allo scoperto. Era pronta ad iniziare una nuova vita, più bella, più gioiosa e spensierata.
   
Dopo circa dieci minuti uscirono, Miley sembrava quasi un'altra persona, era leggermente truccata, i capelli più in ordine e con dei vestiti più curati. Iniziarono a camminare nel vento fresco di Giugno, passando sul lungomare e lasciandosi inebriare dal buon profumo del mare. Miley pensò che era un po' imbarazzante camminare senza dire nulla, avrebbe voluto conoscere Louis, e sapere per quale motivo l'aveva accolta in casa senza fare domande.
   
-Allora, con chi usciamo?- Miley ruppe il silenzio con la sua solita allegria che sembrava non spegnersi mai. Faceva piacere stare in compagnia di una persona sempre serena, metteva di buon umore tutte le persone intorno a lei.
   
-Due amici: Jamie e Tyler. Non fare la furba con loro, sono entrambi impegnati.- La mise in guardia Louis, sorridendo per non sembrare troppo minaccioso.
   
-Ehi, tranquillo. Non è mia intenzione.- Lo rassicurò lei. -Anzi, tu dovresti stare alla larga da loro.- Louis non capì subito il significato del suo ultimo commento. Era troppo concentrato a pensare che tra soli venti giorni avrebbe avuto la maturità, pensiero che lo tormentava dal primo giorno di scuola. Tra una preoccupazione e l'altra vedeva il viso di Harry, il ragazzo appena conosciuto, il cui sguardo era rimasto fisso e impresso nella sua mente.
   
-Io? Sono i miei migliori amici.- Spiegò Louis fingendo di non essere agitato.
   
-Si vede lontano un miglio che sei gay.- Commentò lei, disinvolta, mentre addentava la barretta di cioccolato presa poco prima a casa.
   
-Io non sono gay.- Disse Louis con tono autoritario. Un tono che sembrava dire “non-voglio-riparlarne-mai-più”. -Anzi- continuò -ho lasciato la mia ragazza due giorni fa.- concluse fiero, ricordando ancora chiaramente la magnifica sensazione che aveva provato nell'essersi liberato di qualcosa che lo faceva stare irrimediabilmente male.
   
-Io ne sono convinta.- Ribadì Miley con decisione. Nessuno dei due disse altro, Louis la fulminò con uno sguardo agghiacciante, e lei per tutta risposta sorrise stringendosi nelle spalle. Continuarono a camminare finchè non videro due figure in lontananza.

 

 

 

Era arrivato il momento. Tra venti minuti si sarebbero visti.
   Tra venti minuti si sarebbero messi a studiare insieme, solo venti minuti. Sembravano i minuti più lunghi della sua vita, aveva passato circa mezz'ora a camminare da parte a parte della cucina in attesa che il campanello suonasse. Migliaia di domane gli inondavano la mente tormentando i suoi pensieri, e la più importante era: perchè sono così agitato? Non riusciva a concepirlo. Non aveva mai provato niente di simile, ed erano giorni che si chiedeva perchè provava una sensazione così.
   
-Dovresti rilassarti Lou.- Disse con la massima calma Miley, passando tranquillamente davanti a lui con in mano un pacco di patatine. Louis capiva bene che avesse un disperato bisogno di mangiare dopo i due anni in carcere.
   
-Sono calmissimo.- Le assicurò lui continuando a camminare per la stanza e controllando l'orologio ogni minuto. Bugia. Non era calmo. Non lo era per niente. E la cosa peggiore era che non sapeva il perchè.
   
-Calmissimo eh?- Sussurrò tra sé e sé Miley cercando di non farsi sentire. Ma Louis non l'avrebbe sentita nemmeno se gli avesse urlato col megafono nelle orecchie. Era troppo occupato a passarsi le mani tra i capelli. -IL CAMPANELLO!- Urlò all'improvviso Miley spezzando il silenzio pieno di tensione che li circondava in quel momento.
   
Louis saltò per aria cacciando un urletto, il suo corpo si irrigidì e corse ad aprire la porta, ma prima di farlo si rese conto che in realtà nessuno aveva suonato, e per un attimo, si sentì un idiota.
   
-Ti diverti?- Chiese lui mentre si calmava, mettendosi a sedere. Rivolse lo sguardo verso Miley e vide che lei stava ridendo di gusto, ma non provò rabbia nei suoi confronti, anzi, gli fece scappare un sorriso. Miley annuì.
   
Dopo qualche minuto d'attesa il campanello suonò, ma questa volta era vero, Louis fece cenno a Miley di salire le scale, Harry era una guardia, non avrebbe dovuto vederla. Lei si sbrigò e corse in direzione della camera portandosi dietro le patatine, e facendo attenzione a non fare troppo rumore.
   
Louis fece un respiro profondo e si decise ad aprire, Harry era davanti alla porta mentre si guardava le scarpe nere, in attesa che qualcuno aprisse. Quando vide la porta spalancarsi e Louis davanti a lui il suo volto si illuminò di un magnifico sorriso. Era felice con tutto il corpo, con gli occhi, con le braccia, con qualsiasi gesto che facesse. Lo salutò con un cenno del capo e Louis fece lo stesso invitandolo ad accomodarsi sul divano. Lui si sedette e dalla borsa tirò fuori un libro, un quaderno e un paio di penne. Louis fece lo stesso e si mise accanto a lui aprendo il tomo sul tavolo a metà delle pagine. Si accordarono insieme su quale esercizio eseguire. Louis era un genio in matematica, quindi avrebbe potuto aiutarlo, mentre Harry se la cavava alla grande in letteratura, materia per la quale l'altro proprio non era portato. In un certo senso si completavano a vicenda, si sarebbero aiutati per migliorare nelle materie in cui erano più carenti. Entrambi prendevano piuttosto sul serio la scuola e la maturità, per questo ci tenevano ad uscire dal liceo con un buon voto, in modo da poter andare bene agli esami per l'università.
   
-Devo dire che ho perso un po' il programma del primo anno. Non ho fatti proprio nulla quel periodo.- Disse Harry spezzando il silenzio, passò una mano tra i capelli, piuttosto in crisi a causa di un'equazione.
   
-Adesso ti spiego, dimmi dove ti sei bloccato.- Sorrise Louis. Harry non potè fare a meno di pensare che fosse una persona molto disponibile, ed era una dote che lui apprezzava molto. Era bello. Louis era veramente bello.
   
Louis si avvicinò al ragazzo accanto a lui, cercò di distogliere lo sguardo da lui, ma era come una calamita per gli occhi di Louis. Prese in mano la penna e indicò qualche punto sul quaderno di Harry spiegandogli dov'era l'errore. Iniziò a parlare senza tregua, ed Harry si sforzava con tutto sé stesso per capire. Gli sembrava di essere ad una lezione di matematica, aveva la stessa difficoltà a concentrarsi.
   
-Devi sommare ad entrambi lo stesso numero, in modo che tu possa trovare x alla fine dell'equazione. Hai capito?- Concluse Louis quasi senza fiato. Alzò lo sguardo su Harry che guardava sconcertato il quaderno pieno di correzioni di Louis.
   
-Si.- Sussurrò Harry guardando Louis negli occhi. -Si, ho capito.- Non sapeva perchè sussurrasse. E Louis sentì il suo respiro sulla sua pelle. Gli rivolse un sorriso soddisfatto, orgoglioso di essere riuscito a spiegargli l'equazione e orgoglioso che lui avesse capito.
   
-Perfetto, ora potrem..- Louis fu bloccato mentre stava per proporre di fare un problema con le percentuali, sempre del programma del primo anno. Louis fu pervaso da un brivido che gli percorse tutto il corpo, dalle unghie dei piedi alla punta dei capelli. Un piacere mai provato prima, un calore che gli stava riempiendo il cuore. Sentì all'improvviso che quel qualcosa che aspettava da tempo fosse finalmente arrivato, quel vuoto che provava era stato colmato prima delle sue aspettative. Quella sensazione si arrestò in un attimo, ma gli lasciò un barlume di felicità nell'animo. La felicità vera, quella che non provava da tanto. E fece un sorriso. Finalmente un vero sorriso.
   
Quella sensazione si arrestò quando Harry staccò le sue labbra da quelle di Louis.

 

 

 

-Allora, arriviamo al punto Tomlinson,- Disse con tono quasi minaccioso Miley.
   Erano seduti entrambi al basso tavolino di vetro del salotto, con due bicchieri di vodka in mano, con le luci quasi completamente spente e con gli occhi fissi l'uno sull'altro. Era come trovarsi in un film western, ma questo era reale. Angela era già a letto, e loro dovevano impegnarsi a non fare il minimo rumore, anche se non era molto semplice, visto che non erano molto sobri.
   
-Ho bisogno del tuo aiuto.- Miley prese un sorso. -E tu del mio.- Concluse finendo l'ennesimo bicchiere. Non esitò a riempirlo di nuovo, questa volta la scelta cadde sul Rum. A Louis uscì un ghigno e una risatina, forse perchè il comportamento di Miley lo divertiva, forse perchè aveva passato un pomeriggio strano quanto splendido.
   
-E chi ti assicura che io ti racconterò qualcosa di me?- Chiese Louis malizioso. E addentò un pezzo di pizza con prosciutto e funghi.
   
-Sei quasi ubriaco, mi dirai tutto.- Rispose lei, ridacchiando e appoggiandosi allo schienale del divano.
   
-Devo trovare una persona.- Le sussurrò lui. -Le ho fatto qualcosa di brutto e ho bisogno di sapere come sta. E visto che tu sei stata in carcere, e anche lei, potresti sapere dove si trova ora.- Spiegò Louis. E in quel momento tutta la sua felicità si spense nel dire quelle parole. Una malinconia lo avvolse e venne improvvisamente preso da un senso di nostalgia. Si sentiva terribilmente in colpa per ciò che aveva fatto. Non se lo sarebbe mai e poi mai perdonato.
   
-Anche io devo trovare una persona.- Disse Miley ora improvvisamente seria. -Ma io devo ucciderla.- Louis non chiese il motivo, non chiese nulla. Allungò semplicemente la mano, Miley all'inizio non capì le sue intenzioni.
   
-E io ti aiuterò a trovarla, e ad ucciderla.- Disse il ragazzo, e Miley ora gli strinse la mano. Sorrisero entrambi. Ora avevano un accordo.
   
-Hai mai ucciso qualcuno?- Chiese la ragazza poggiando il bicchiere vuoto sul tavolo e provando a non fare rumore. Louis scosse la testa.
   
-Allora ti ci vorrà un po' di pratica.- Gli disse lei mentre provava ad alzarsi senza cadere a terra, invano. Louis le sorrise, aveva capito le sue intenzioni. Ed era totalmente d'accordo.




Ciao a tutti(: Allora spero che il capitolo vi sia piaciuto, ho pensato di non far correre troppo le cose tra Louis ed Harry e nel prossimo capitolo lo vedrete. Comunque mi piacerebbe avere molte recensioni, soprattutto per sapere cosa non vi piace e cosa dovrei aggiustare. Grazie mille a tutti sia per le visualizzazioni che per le recensioni. Se  volete su twitter sono @drewsshugs.
-Fra.

   
 
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