21/06/2014
5 recensioni52°: Family
I mesi erano passati, gli esami e il tour terminati. Stavo andando a prendere Sophie all’asilo dopo aver terminato i corsi all’università. Harry era in studio a registrare e non sarebbe tornato prima di sera.Erano stati mesi stupendi. Certo, anche molto difficili, dovevamo fare i salti mortali per proteggere Sophie dai vari paparazzi che ci seguivano ed eravamo quasi arrivati alle vie giuridiche per mettere fine a quei tormenti. Lei però era felice, non si lamentava mai, durante i concerti se ne stava in un angolo del palco, vicino a dove i ragazzi passavano per entrare e uscire, aspettando Harry che le dava un bacino ogni volta che passava. Correva per i camerini, aveva provato anche le varie piattaforme del palco, nonostante le mie proteste. Era felice e noi con lei. Tornati a casa avevamo avviato la nostra routine come famiglia: la mattina Harry la portava all’asilo mentre io andavo all’università e finiti i corsi io andavo a riprenderla. Era una bimba tranquilla e molto sveglia.
Quel giorno quando arrivammo a casa si fiondò in camera sua a giocare, mentre io mi misi a ripassare la lezione della giornata, sempre attenta ai rumori che provenivano dalla stanza della piccola. A metà pomeriggio la richiamai in cucina per fare merenda.
-Allora, ti piace la torta?
-Sì! Ma Harry quando torna?
-Fra un po’ dovrebbe arrivare, come al solito. Perché tutta questa impazienza?
-Niente, niente, è un segreto tra me e lui.- sorrise furba.
-Un segreto? E come mai io non ne so niente? Mi sento esclusa!- dissi fingendomi offesa.
-Io te lo avrei detto, ma ho promesso che sarebbe rimasto un nostro segreto.- rispose con tono dispiaciuto,
dandomi poi un bacino con le sue labbra sporche di cioccolata.
-Facciamo che per stavolta vi perdono, ma prima o poi lo scoprirò.
Risi insieme a lei, mentre riordinavo la cucina.
-Ilaria! Guardiamo Frozen insieme?
La raggiunsi in salotto e sistemai il dvd, sedendomi poi accanto a lei, che si distese con la testa sulle mie gambe.
Non ci accorgemmo nemmeno della porta che si apriva e della figura alle nostre spalle, troppo prese dal film.
-Ciao sono Olaf, e amo i caldi abbracci!- una voce alle nostre spalle ci fece sobbalzare, mentre ripeteva la frase del film.
-HARRY!- urlò la bambina, alzandosi sul divano per farsi prendere in braccio.
-Ciao mie piccole donne. Avete deciso di guardare il film senza di me?
-Ci stavamo annoiando e tu non arrivavi più. È successo qualcosa?
-No no, nulla di grave.
-Harry, dobbiamo fare quella cosa segreta!- sussurrò Sophie al ragazzo, cercando di non farsi sentire dalla sottoscritta.
Lo vidi annuire ed entrambi mi guardarono con un sorrisone, prima che Harry lasciasse scendere la piccola dalle sue braccia. Lei corse in camera sua, mentre il ragazzo mi lasciava un piccolo bacio.
-Che state architettando voi due?
-Ora lo scoprirai. Vieni.
Lo seguii al piano di sopra, nella stanza che avevamo adibito a studio. Dentro Sophie era in piedi sulla poltrona, con dei fogli.
-Ilaria. Io e Harry abbiamo una sorpresa per te.- disse la bimba, facendomi segno di sedermi nel divanetto di fronte la scrivania.
Iniziò a voltare i fogli, uno alla volta.
“Grazie per avermi presa con voi” la scrittura di Harry era riconoscibile, sopra il disegno fatto dal Soph, che
rappresentava lei con uno zainetto.
“Grazie perché mi volete tanto bene” un altro disegno, con lei che teneva un cuore tra le mani.
“Grazie perchè adesso ho una famiglia” un ultimo disegno, noi tre insieme.
“Vi voglio bene…” nessun disegno, solo la sua scrittura un po’ sbilenca, di chi sta ancora imparando a scrivere.
La guardavo con le lacrime agli occhi. Poi mi accorsi che stava prendendo un altro foglio.
“…E voglio fare la damigella al matrimonio della mia mamma e del mio papà.”
Sgranai gli occhi, vedendo Harry che si avvicinava, inginocchiandosi e aprendo una scatolina di velluto blu davanti ai miei occhi.
-Siamo una famiglia. E io voglio che tu sia mia moglie. Ti amo. Vuoi sposarmi?- disse Harry, mentre Sophie dietro di lui mi guardava annuendo.
-Sì!- dissi, mentre lui mi infilava quel piccolo anello insieme alla fedina che mi aveva regalato per Natale.
-Evviva! La mia mamma e il mio papà si sposano!- esultò Sophie, venendoci vicina, e saltandomi sulle ginocchia, mentre io non ci capivo più niente.
-Dillo di nuovo Sophie. Credo che la mamma non abbia ancora ben capito che stai parlando di lei.
-Mamma, non piangere! È una cosa bella!
Li strinsi entrambi in un abbraccio, per poi asciugarmi le lacrime.
-Che ti avevo detto. Sapevo che si sarebbe messa a piangere!
-Ma papà, la mamma piange sempre. Ha pianto anche il mio primo giorno di scuola!
Loro due mi prendevano in giro e io non potevo fare a meno di ridere di me stessa.
Ore dopo stavo lavando i piatti, mentre Harry e Sophie erano sul divano. Li sentivo ridere e piano mi asciugai le mani e li raggiunsi senza farmi notare.
Sophie era seduta sulle gambe di Harry, che le faceva il solletico, mentre le loro fronti erano vicine e i sorrisi sul loro volto erano stupendi. Li fotografai un paio di volte, mentre le loro risate risuonavano nella stanza, prima che si accorgessero di me.
-Ehi! Non si fanno le foto a tradimento!
Sorrisi e andai a baciare entrambi. Il campanello suonò e Sophie corse ad aprire, mentre il la tenevo d’occhio dalla fine del corridoi. Sapevo che a quell’ora potevano essere solo i ragazzi, ma preferivo essere sicura.
-Ciao famiglia Styles!- urlò infatti Louis entrando.
-Ciao ragazzi!- dissi di rimando.
Vidi Louis entrare in salotto con Sophie tra le braccia, seguito da Liam e Zayn.
-E il mio biondo preferito?- chiesi.
-Da Layla.
Sorrisi, mentre tutti si sedevano sui divani. Stavano strapazzando Sophie, facendo a gara per chi se la coccolava di più.
-Mamma! Papà! Posso dire agli zii la novità?- annuii alla domanda di mia figlia.
-Ci sono altre novità oltre al fatto che vi chiama mamma e papà?
-Siiiii! Zio Liam faccio la damigella!
-La damigella?
-Si! Mamma e papà si sposano zio Zayn!
-COSA? E non mi dite nulla?
-Gliel’ho chiesto tipo 3 ore fa.
-Si, ma hai fatto tutto senza dirci niente.
-Non potevo, era una sorpresa, e pettegolo come sei glielo avresti detto. E sapevo anche che se l’avessi detto a
chiunque di voi lei sarebbe riuscita a capirlo e avrebbe rovinato l’effetto sorpresa.
Tutti risero, mentre io mi affacciavo dalla cucina sorridendo innocentemente.