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Autore: velloSmile    22/06/2014    0 recensioni
daisy è un vampiro. un vampiro con un potere speciale. voleva essere lasciata solo in pace, ma non sempre le cose vanno come desideriamo. un incontro predestinato. nuove amicizie e dubbi sul suo passato le sconvolgeranno la vita.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Volturi
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Fu così che dopo soli tre mesi mi ritrovai ad andare a vivere ufficialmente con Rage e Steven. Passavamo ogni momento delle nostre giornate insieme. La cosa non andava esattamente a genio alla maggior parte delle studentesse, ma nessuna aveva il coraggio di farmelo notare. Nella scuola girava la voce che io avessi una relazione sessuale con entrambi i fratelli, del tipo che non riuscivo a scegliere tra i due e avevamo deciso che le cose fatte in “compagnia” ci piacevano di più. Rabbrividivo. La fantasia di certa gente era davvero torbida. Non riuscivo proprio ad immaginarmi come la compagnia di uno dei gemelli.
Steve, era certo una persona straordinaria, sprizzava vitalità da ogni poro ed era impossibile essere tristi in sua presenza, ma non passava neanche un giorno senza che bisticciassimo su qualcosa. Ogni motivo era buono per tirare fuori le zanne e fare rissa. Una volta abbiamo finito persino con l’abbattere una decina di alberi durante una nostra discussione.
Rage invece era molto diverso.  Era sempre così tranquillo e disponibile. Condividevamo ogni cosa e parlavamo di tutto. Lui mi capiva. Ma ero certa che non fossi la compagna adatta a lui. Non si accendeva nessuna scintilla tra noi.
Inoltre non ero sicuramente il tipo di nessuno dei due. Neanche la morte era riuscita a rendermi bella. I miei lineamenti erano rimasti sempre scialbi e banali come nella mia vita precedente. Che fregatura.
Un anno passò in fretta in quella piccola città. Il meteo non era migliorato per niente. Erano rare le giornate di sole vero. E ovviamente non le passavamo mica chiusi in una classe circondati da umani. La notte avevamo esplorato tutto il circondato e le città vicine. Ci eravamo abituati a quei ritmi di vita così umani. Persino io.
Ogni tanto però facevo dei bagni nell’oceano, mi lasciavo trasportare dalla corrente. Se davvero fosse stato destino mi avrebbe riportato al polo. Ma finivo sempre con lo sbattere contro gli scogli.
- Allora ragazzi, programmi per queste vacanze estive?- chiese il professore di biologia l’ultimo giorno di lezione.
La classe era in subbuglio. Dovevo ammettere che anche io ero parecchio agitata;  superare un intero anno scolastico non era mai stato facile neanche quando ero viva. Non che qualcuno avesse delle aspettative alte nei miei confronti, chiaro. Ero una ragazza “media”. Mediamente bella, mediamente brava, di famiglia medio borghese, con le aspettative di un futuro nella media, normale, banale.
Alla fine l’unica cosa “media” della mia vita era stata la mia famiglia. Quando era finita nella statistica media dei casi irrisolti. Sospirai.
- Signorina O’Brian? – chiese il professore riportandomi alla realtà.
- Non saprei professore. Dipende molto dal lavoro dei miei genitori. – sorrisi affabile. –Forse andremo in Canada. -
- Canada? – chiese un ragazzo non lontano. – Cosa c’è in Canada? –.  Ricordavo di averlo visto spesso, forse perché aveva frequentato quella lezione per tutto l’anno, ma non mi ero mai data la pena di imparare il suo nome.
Mi voltai nella sua direzione e sorrise smagliante. – Orsi. -
Nella classe cadde il silenzio. Persino Steven era così scioccato dalla mia risposta da non riuscire a muoversi. L’unico a ridere fu Rage. Poco dopo anche Steven scoppiò a ridere. Le loro risate erano talmente belle e cristalline, che istintivamente si trovarono tutti a ridere con loro. Scoppiai anche io a ridere. Ma perché la mia risata non era bella quanto la loro?
La giornata finì così come era iniziata. Anche se pioveva, non era possibile smorzare l’entusiasmo degli studenti. Noi uscimmo lentamente, per ultimi.
- Hey Sarah, hai davvero intenzione di andare in Canada? -
Mi voltai verso Steven. – Ovviamente. Sono stufa marcia di cervi.- Feci una smorfia.
- Potresti sempre cambiare la tua alimentazione. – Propose Rage. Loro non si limitavano ai cervi, ma cercavano i loro pasti nelle grandi città.
- No grazie. Mi ci è voluto troppo per smettere! – eravamo arrivati sino all’inizio del parcheggio. Gli studenti urlavano e si lanciavano gavettoni, ma era come se fossimo in due realtà separate. Il loro mondo, e il nostro. – Vi va di venire in Canada con me? – Proposi entusiasta.
Si girarono entrambi dall’altra parte. Così li presi entrambi sotto braccio. – Eddai! - cominciai a cantilenare. Alcuni studenti si erano accorti del nostro arrivo. Le ragazze fuggite dalla battaglia di gavettoni, ci osservavano come a voler marchiare a fuoco la nostra immagine nella loro mente. Beh, perlomeno quella di Steven e Rage.
Mi sentivo sempre così fuori luogo. Steven e Rage erano perfetti, mentre io potevo passare per una comunissima umana. Sospirai. Ci fermammo davanti alla nostra auto. Rage notò il mio sguardo afflitto.
- Sarah, se vuoi ci vengo io in Canada con te.- sorrise. Lo guardai con gratitudine. – E scommetto che verrà anche Steven. – Si voltò a guardarlo e questo grugnì un si guardandosi attorno.
Salimmo insieme sull’auto, ma prima che Rage potesse sedersi al volante a fianco a me, Steven, seduto dietro, si sporse verso di me e mi disse – Non sei affatto fuori luogo. Tu sei davvero bellissima. -
Era poco più di un sussurro, ma bastò a scaldarmi il cuore.
 
  
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