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Autore: Kokky    18/08/2008    5 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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65 – La nuova stanza

 

Sofia si svegliò stanca, con le gambe indolenzite e un leggero mal di testa. Aprì gli occhi, guardò la stanza spaesata, poi riconobbe i due bambini che dormivano nel letto a castello.

Si erano sistemati senza fiatare, quella notte.

Ora ci pensavano i vampiri ad organizzare le stanze.

La porta si aprì qualche minuto dopo, e una donna sulla trentina fece la sua apparizione. Aveva i capelli castano scuro, ricci, legati dietro la testa; i suoi occhi rossi osservavano tutto con attenzione, in mano teneva un taccuino e una penna.

« Tre positivi, due gemelli dagli otto ai dieci anni, un’adolescente sui sedici anni… » borbottò segnando tutto sul foglio, mentre Sofi l’apostrofava dicendo che lei aveva già diciassette anni compiuti.

« Emanano un’aurea abbastanza forte, la ragazza in modo spropositato. Sembrerebbe una pura, cosa utopistica, in effetti. » sentenziò la donna, scribacchiando quelle annotazioni sul taccuino.

Poi cambiò pagina, scrisse qualcos’altro e iniziò a domandare: « Nome e cognome, età, sesso, tipo di sangue. Cercate di sbrigarvi, non ho tutta la giornata. » sbottò.

Sembrava una donna normale, notò Sofi. Solo che quando apriva la bocca si vedevano una sfilza di denti appuntiti, e i suoi occhi non erano propriamente normali.

In più andava di fretta, avrebbe morso qualcuno se non si sbrigavano.

« Sofia Ramsey, Rupert e Ryan Lytton. Diciassette anni, loro ne devono compiere nove. Femminile, maschile » rispose Sofia indicando i gemelli, anche se era una cosa ovvia. « B positivo… voi? » chiese ai bimbi, che dissero prontamente: « AB. Ce l’ha detto il professore. »

La donna annotò tutto, poi si rivolse ai gemelli: « Chi di voi è nato per primo? »

« Ryan. » mormorò Rupert non capendo il senso di quella domanda.

« Bene. » disse la signora, lapidaria. Chiuse la penna, mise il taccuino sotto il braccio, poi guardò i gemelli. « Voi venite con me. Lei non è vostra madre, starete nella zona bambini. » comandò la donna. I bimbi scesero subito dal letto: quella vampira incuteva terrore… aveva qualcosa di strano nel suo sguardo scarlatto.

« Ma… » si lamentò Sofia. Se li toccavano, se gli facevano del male…

« Niente da fare, umana. » ribatté la donna, uscendo dalla stanza con i gemelli.

Sofi si affacciò per vederli andare via, affiancando la vampira che si muoveva agile nel corridoio. Li osservò camminare tesi, con le testoline bionde alzate e i corpi fasciati negli abiti del giorno prima.

Sofia vide la speranza allontanarsi.

 

 

Delle vampire fecero uscire le donne positive in corridoio. Le ispezionavano con attenzione, leggendo le loro schede e ragionando con fredda calma. Erano tutte negative, dalla pelle scura e gli occhi rossi.

La donna di prima squadrò Sofia, poi parlò con un’altra vampira sulla sua sistemazione.

« Non mi piace la sua aurea, è troppo forte. Meglio darle una stanza senza finestre basse… in più ha avuto il coraggio di lamentarsi. » borbottò sottovoce la donna all’altra.

La vampira annuì.

Sofi notò i bei capelli pieni di boccoli neri che le incorniciavano il volto, tenuti da forcine per non disturbarle gli occhi scarlatti. Aveva qualche ruga di vecchiaia, la bella vampira. Doveva essere stata morsa a quarantacinque anni circa, eppure possedeva lo stesso una bellezza glaciale. Era il fatto di essere una vampira, si disse Sofia.

« Sarebbe divertente vederla come noi… immaginala vampira “superiore”. Piegherebbe tutto. » disse con voce suadente e calda la bella vampira.

« Che dici, Marianne. Comunque sarebbe meglio darle la stanza in fondo al corridoio. » affermò la donna con fare pratico.

« Sì. » rispose Marianne. Poi fece un risolino, che risuonò terrificante fra gli umani.

« Una bella regina, dopo Juliet. » sussurrò la bella vampira, camminando agile verso Sofia, che drizzò le orecchie sentendo il nome singhiozzato da Arthur. La donna la squadrò con gli occhi rossi, poi la intimò di seguirla. Le doveva mostrare la sua nuova stanza.

 

« Ti chiami Sofia. » disse la vampira avanzando per il corridoio. Non era una domanda.

« Che aura. » ghignò Marianne, voltandosi a guardarla. Era bella e terrificante. Una ruga solcava la sua fronte spaziosa. « Se ne deve essere accorto anche l’infiltrato. » continuò lei, facendo tremare Sofi a quelle parole.

« Peccato sia così giovane… è bello, vero? » chiese la vampira, loquace.

Sofia annuì in silenzio.

« Poteva ucciderti… sarebbe stato meglio, sei ancora troppo forte. » si lamentò con voce improvvisamente infantile « Sono un insetto, così. »

Sofi non disse nulla. Adam aveva provato a bere il suo sangue, ma lei l’aveva battuto… era stata fortuna, o probabilmente lui aveva deciso di rimandare tutto. Meglio non farsi scoprire. Dopo era cambiato “qualcosa”.

« Siamo arrivate. » disse la vampira. Le indicò una porta chiusa, incrociò le braccia sotto il seno e la guardò attentamente. Tese il volto, come ad annusare l’aria. Poi sorrise.

« Sì? » chiese allora Sofi.

« Sento odore di ghiaccio sulla tua pelle. È solo un’essenza leggera, una parvenza, ma c’è ancora. Sei stata circondata da vampiri, eppure un soffio delicato è rimasto sulle tue labbra. Capisco perché sei ancora viva. » sussurrò Marianne con un ghigno sul viso.

Sofia sbarrò gli occhi.

« Non vedo l’ora di scorgerti potente. Piegherai e distruggerai tutto. » chiocciò allegra la vampira. Poi fece scivolare le braccia ai fianchi e si incamminò nel corridoio, ancheggiando leggermente.

Sofia la guardò svanire nella folla di donne.

*


66 – Abbandono

 

And nothing else matters

 

Sofi si mise sul letto.

La stanza non era né piccola né grande, aveva un letto al centro con accanto un comodino, di lato un armadio a due ante. Una sedia e un piccolo scrittoio stavano di fronte al letto, appoggiati al muro distanti pochi centimetri dalla porta. Due finestre alte erano aperte per far entrare l’aria, costruite apposta per non far arrivare raggi diretti dentro la stanza.

Sofia sbuffò e si coricò. Quella Marianne le dava da pensare… era convinta che sarebbe diventata una vampira. L’idea stuzzicava poco Sofi, non le piaceva l’idea di vivere bevendo sangue. In effetti Adam era un vampiro.

Questa semplice concezione era stata smussata, nella mente di Sofi. Aveva visto umanità in Adam, così aveva dimenticato che la sua natura era quella di bere sangue. Di odiare gli umani.

Sofia si rigirò nel letto, sospirando. Uscire di lì da essere umano era improbabile. Perché i vampiri l’avrebbero lasciata andare? E come faceva con i gemelli?

« Uffa! » sbottò.

“Cosa costa ad Adam lasciarmi qui?” pensò con un moto d’ansia. Poi si diede della sciocca… ma rimaneva tutto complicato.

Sofia, che aveva preferito prendere pillole invece che rimanere in una villa bianca, non avrebbe retto quel posto. Tutto era ordinato, sistemato dai vampiri negativi, ognuno aveva la propria stanza e la propria vita. Era una prigione piena di noia e insoddisfazione.

E tutto era freddo, buio, solitario.

Sofia guardò il muro bianco, ripensando ai gemelli, gli unici che avrebbero potuto alleviare quella prigionia. Sofi odiava stare da sola.

Si strinse fra le braccia, sentendo improvvisamente gelo.

Non voleva rimanere lì. Non ce l’avrebbe fatta… le serviva Adam. Adam e i suoi occhi blu mare, i suoi capelli biondi… Sofia ne aveva bisogno.

Per non sentire più quel senso d’abbandono.

 

Fu così che decise il suo futuro e la sua vita. Si mise fra le braccia di un vampiro e non pensò più a niente e a nessuno. C’erano solo lei ed Adam.

 

 

 

 

10 anni prima

 

La campanella suonò, interrompendo le lezioni. La maestra assegnò gli ultimi esercizi di lettura, poi ripose il libro nella borsa e si alzò. Gli alunni la imitarono, posando tutto nella cartella: portacolori, diario, quaderni…

Sofia sistemò lo zainetto sulle spalle e salutò Maria, che rimaneva a pranzo perché i suoi genitori potevano prenderla solo alle due, poi uscì dall’aula.

Nel corridoio largo bambini dai sei agli undici anni camminavano, chiacchierando rumorosamente. Sofi scivolò fra di loro, salutò la bidella che stava al portone e andò in cortile, dove i genitori aspettavano impazienti i propri figli.

Cercò fra di essi una testa nera dagli occhi grigi, ma non vide suo padre, così si appoggiò al muretto e aspettò diligentemente. Doveva essere in ritardo. “Magari c’è traffico” pensò la bambina.

Osservò gli altri bambini con i loro genitori.

C’era una di terza, dai capelli biondi legati in due codine con dei nastri e il viso perfetto, che affiancò una giovane signora, con capelli scuri e mossi, che faceva girare tutti i papà al suo passaggio. Si incamminarono schizzinose verso la loro macchina costosa.

Poi vide un bambino grassoccio di seconda, dai capelli e gli occhi chiarissimi, che fu abbracciato da una donna possente e alta. Era tedesca. Se ne andarono anche loro.

Sofia salutò le gemelle del quarto anno (loro madre era amica di sua mamma), vestite elegantemente con un abitino grigio e bianco, troppo smorto per i gusti di Sofi. Salutò anche la signora, che le chiese di suo padre. La bambina, ancora con la testa biondo scuro, alzò le spalle.

Infine rimasero solo lei e un bimbo di prima, con occhiali grandi sul piccolo naso e capelli scuri e lisci. Si guardava le scarpe con aria annoiata.

« Ciao. » mormorò Sofia, avvicinandosi.

« C-ciao. » biascicò lui, alzando il viso. Aveva gli occhi azzurri, grandi e vispi.

« Io sono Sofia. » si presentò lei.

« Leo… Leonardo. » rispose lui, con tutta l’aria di odiare quel nome.

La bambina sorrise. Chiacchierarono un poco sui cartoni animati, il preferito di Leo era Dragonball, gli piacevano i personaggi forti.

Poi arrivò il padre di Leonardo, e così si salutarono.

Sofia rimase ad aspettare, seduta sul suo zainetto. Guardava il cielo azzurro, macchiato da qualche nuvola biancastra, che si muovevano lentamente modificando la loro forma.

Il tempo passava, ma suo padre non arrivava. Sofi iniziò a preoccuparsi.

« Sei ancora qui? » chiese Maria, uscendo dal portone. Aveva pranzato e ora aspettava sua madre.

Sofi annuì.

Alla fine tornò a casa con Maria e suo madre. Le ringraziò, corse veloce verso casa, scavalcò il cancello basso – chiuso a chiave – ed entrò dalla porta già aperta.

« Mamma? » chiamò la bambina.

Rosa era seduta a terra stancamente, con un’espressione vacua sul volto e gli occhi gonfi.

« Se n’è andato… se n’è andato via. » mormorava la donna. Sofi sbarrò gli occhi. « Ha preso le sue cose e si è dileguato… è scomparso. »

Il castello di sogni si sfaldava, la sua vita intera crollava.

Sofia cadde a terra.

*


 










Sì, sono finalmente tornata "a lavoro", per così dire. Vi prego di accettare la mia di Sofia ma anche di non parteggiare troppo per lei; insomma... è solo umana, capite?
E tanto tanto così.
Comunque ora sono definitivamente al lavoro, anche se ancora non mi sono messa sotto, e quindi il prossimo aggiornamento sarà più vicino xD
Voglio e devo ringraziare i mitici 19 preferiti! Mi rendete una pasqua!
E poi chi ha recensito, ovviamente:
Oasis: Grazie mille *___* Quali sono i tuoi personaggi preferiti? Sono curiosa!
lisettaH: W la Violet Damnation, tesò >w< Accie shori!
mikybiky: Sì, Viò è proprio come dici tu; una bimba un po' strana effettivamente xD Ahhh! Non ricordi che i poteri di positivi si svilupano con il sole, Silvia? Male! (scherzo xD)
Eccoti il cap,finalmente ^.-
capra tibetana: Mami! Come sei dolce >w< Grazie!

O anche fatto un wallpaper su Positive Blood e la coppia Adam e Sofia, spero vi piaccia: Wallpaper

A presto!
E recensite, rendete migliore il mondo... tutte le disgrazie spariranno, il... va beh sì, avete capito xD Anche che è una balla, ovviamente. Ma mi rendereste felice perciò recensite!
   
 
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