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Autore: StewyT    22/06/2014    5 recensioni
«Mi devi spiegare perchè diavolo hai detto che siamo cugini e.. improvvisamente hai cambiato scenario. Cugini ma non di sangue, così non andiamo contro l'incesto? Che cazzo mi significa?»
«Cosa vuoi che ti dica, Brendy? L'unica spiegazione della tua presenza in casa doveva essere legata al fatto che fossimo di famiglia, e potevi essere solo mia cugina»
«E per il resto?»
«Mi sono accorto di aver fatto una coglionata. Come la mattiamo se ti porto a letto? Come avrei raccontato ai miei amici la notte passata con te se loro avessero saputo che eri mia cugina?! A pensarci però.. l'incesto è ancora più interessante»
«Daniel! Stai scherzando!?»
«Perchè dovrei!»
«Perchè non verrò mai a letto con te e lo sai benissimo. Non ci siamo mai minimamente sopportati, perchè diavolo dovrei venire a letto con te quest'estate?Sei fuori. Assolutamente fuori. Io non verrò mai a letto con te. Né tanto meno su quel divanetto sporco.. che schifo!»
«È solo per questo che non verrai a letto on me? Perchè ci siamo sempre odiati?!E che ne fai della bellezza che hai accanto? La sprechi guardando altrove!?»
«Daniel. Io ho Jim, come devo fartelo capire?»
«Tu non lo ami»
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Good Girls & Bad Boys'
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Insicurezze e paure.
 
Il telefono inizia a squillare e mi sveglia da quello che mi sembra un sonno eterno.
Ricordo di essermi svegliata verso le dieci, di aver visto Dan dormire beatamente, di aver toccato la sua fronte, e dopo aver visto che era abbastanza freddo, di essere uscita fuori a prendere una boccata d'aria fresca, e poi di essere rientrata ed essermi nuovamente addormentata. Come si faccia non lo so.
In effetti lo so. Il sonno che ho in questi giorni è sicuramente dovuto alle poche ore di riposo avute nel fine settimana.
Daniel si gira impaziente nel letto, poi si appoggia su un braccio e mi guarda.
«Vuoi che risponda io?» dice con voce impastata.
Faccio segno di no e rispondo.
«Chi è?» dico nervosa.
«Non dirmi che stavi dormendo, sono le quattro del pomeriggio, Bren»
Cazzo. Jim chiama sempre nei momenti meno opportuni.
«Stavo solo facendo un riposino»
«Ah sì?»
«Jim cosa vuoi?»
Daniel alza un sopracciglio e mi guarda interrogativo.
«Perchè mi parli così? Cosa ho fatto che non va?»
«Niente» dico. «È solo che ho sonno, e sai che non mi piace essere criticata ogni volta che mi trovi a dormire. Io non ti critico quando mangi».
«Okay. Ti richiamo più tardi?»
«No. Dimmi perchè mi hai chiamato» sento la mia voce ed è cambiata dall'ultima volta che ci siamo sentiti, ma non è l'ultima cosa che è cambiata tra noi due.
In me è cresciuto il sospetto che mi tradisca, e cosa più importante, dopo quell'obbligo mi sono convinta di non essere innamorata di lui, e di non voler più stare con Jim. Gli voglio bene, è importante nella mia vita, ma non posso.. stare con lui se non lo amo.
Lo sento sorridere.
«Indovina?»
«Dimmelo tu, dai»
«Okay» sorride di nuovo. «Ho finalmente prenotato l'hotel. È bellissimo, e ha una vista meravigliosa».
Bam. Il cuore inizia a battere più velocemente e inizia a mancarmi l'aria.
Cazzo.
Lui prenota l'hotel, vuole stare con me, io non sono sicura di poter, dover, stare con lui, e penso già di averlo dimenticato.
Scaccio indietro il groppo che ho in gola e provo a non piangere.
«Sono felice» dico con voce palesemente strana.
«Non vedo l'ora di vederti» dice lui.
«Anche io, lo sai» ma no. Non voglio vederlo. Ho paura. Perchè non posso lasciarlo, mi si sgretolerebbe il mondo ai piedi. No.
«Se ho fatto qualcosa che non va.. dimmelo. Cosa ho combinato?»
«Niente. Non hai fatto niente che non vada. Va tutto bene, te lo giuro».
«Ti amo» dice. E mi viene nuovamente da piangere.
Io ti voglio bene, dovrei dire, ma non lo faccio. Sto solo in silenzio, e penso che anche lui non mi ama veramente. Anche lui non vuole trascorrere tutta la sua vita con me.
«Okay. Ti lascio. Mi sembra che tu non abbia voglia di parlare con me»
«Non è così» dico. È solo che mi sento tremendamente in colpa.
«Allora com'è, piccola Bren?» Non chiamarmi piccola, maledizione.
«Non lo so, Jim, so solo che.. ho dannatamente sonno» facci finta di ridere e butto la cosa sul comico.
«Per questo non mi hai detto che mi ami?»
«Non mi piace dirlo per telefono» rispondo velocemente.
«Le altre volte lo hai fatto»
«Adesso non ne ho voglia» dico. «Perdonami, ma devo stendermi di nuovo, sto male. Penso di avere la febbre»
«Oh.. ti chiamo più tardi. Fammi sapere come stai»
«Certo» rispondo sbuffando.
«Buonanotte!» dice ridendo.


Stacco e butto il telefono sul comodino.
«Cosa succede Brendy?»
«Non lo so. Non lo so,davvero» mi viene da piangere, quindi mi copro il volto con le mani.
«So solo che mi ha detto di amarmi e io non ho risposto. So che ha prenotato l'hotel e io.. non so se voglio che venga. Non perchè io stia bene qui» dico velocemente, anche se io sto bene lì. «Ma perchè devo trovare la forza per dirgli che non posso più stare con lui, che ho capito che non posso andare avanti, perchè io voglio innamorarmi di qualcuno, e con lui non ci riesco» dico tra un singhiozzo e l'altro.
Mi ritrovo stretta tra le braccia di Dan, e sono felice, al caldo, a casa.
«Tranquilla, tutto si risolverà» dice dolcemente, mentre mi tiene tra se.
«Non lo so. Non penso avrò il coraggio di mettere tutto su un tavolo e capire se è giusto o no che io stia con lui»
«Se ci stai pensando non è giusto, Brendy. Lo capisci, vero?»
Annuisco e continuo a piangere.
Sto bene lì, ma ho bisogno di uscire e prendere un po' di aria fresca.
Mi allontano lentamente, anche se devo fare forza perchè le sue braccia sembra che non vogliano lasciarmi, mi ritrovo poi con gli occhi puntati nei suoi.
I miei piccoli occhi marroncini nei suoi piccoli infiniti blu.
Mi sento mancare il respiro, ci nuoto in quegli oceani.
«Io.. credo di aver bisogno di stare un po' da sola. Ti dispiace se esco a fare una corsa?» gli chiedo arrossendo. Spero che mi abbracci e mi dica di restare.
«Vai. Ti aspetto qui» dice con un sorriso rassicurante.«Solo.. fai presto. Non voglio restare troppo da solo!» annuisco e gli lancio un sorriso.
Mi catapulto in bagno e non faccio che lavare più volte il viso.
Mi lavo i denti e metto le prime cose che ho preso: dei pantaloncini larghi e una maglia di una taglia più grande della mia.
Prendo l'ipod, e rubo una sigaretta dal pacchetto di Dan, gli sorrido furtivamente.
«A dopo» pronuncio a bassa voce, e poi mi chiudo la porta blu alle spalle, avviandomi fuori dalla casa.
Apro la porta, e una prendo una veloce e piena boccata d'aria fresca.
L'aria entra nei miei polmoni, li risveglia e poi fuoriesce più calda di prima.
Accendo la sigaretta che prima ho preso da Dan, e mi chiedo se sia giusto fare quello che sto facendo ai miei polmoni. Li sto facendo ammalare, sto facendo abituare il mio corpo al fumo, e sto permettendo a delle sostanza chimica di controllare i miei nervi, ultimamente poco saldi.
Non dovrei farlo, va contro me e i miei genitori, ma chi se ne frega. Alla fine anche questa «vacanza» è andata contro me, e me l'hanno imposta proprio i miei genitori.
Fanculo. Butto fuori il fumo della mia Malboro e sorrido triste e poco soddisfatta di quello che sto facendo: mi sento in colpa e in dovere verso il mio povero corpo.
Butto la sigaretta che non è nemmeno a metà, apro il cancelletto e mi metto a correre. A fare come ho sempre fatto quando non mi piaceva qualche situazione: invece di risolvere i miei problemi scappavo, mi nascondevo, e non facevo che piangere. Ero un'immatura. Prima o poi avrei dovuto crescere.
Forse non è ancora arrivato quel prima o poi.


Mi ritrovo avanti al Falling Stars senza sapere perchè.
Entro dentro, e mi siedo.
«Ciao» dice Amanda.
«Ciao» la saluto sorridendole.
«Cosa c'è che non va?»mi domanda curiosa. Io non sopporto la domanda e scoppio a piangere. «Oh. Dimmi cosa succede» dice asciugandosi le mani, prendendo un bicchiere di acqua fredda e facendo un cenno al biondo dietro al bancone. Esce dal bancone e mi prende per un braccio portandomi sui divanetti.
Mi porge il bicchiere, e io bevo il contenuto velocemente. L'acqua fredda, quasi ghiacciata scende e rinfresca tutta la mia gola.
«Niente di che» dico. «Non succede niente di che. Succede solo che non sono più sicura di niente. Non so più cosa faccio. So solo che.. non sono innamorata di Jim e che non voglio continuare ad illuderlo. Mi dispiace troppo. Mi ha detto che ha prenotato l'hotel ma.. io nemmeno so se voglio che venga. Devo dirgli che non lo amo, e anche se so che neanche lui mi ama mi fa stare male pensare di poterlo ferire. Devo dirgli che gli voglio bene come ad un fratello. Gliene voglio troppo per ferirlo, capisci? » ho gli occhi ancora ricolmi di lacrime, e lei mi guarda troppo dolcemente. Meriterei di essere picchiata. Perchè mi accorgo solo ora del fatto che tra noi non potrà mai esserci amore?
Oh, no, Brenda. Non pensare a quello che stai pensando, fottuto il cazzo non puoi.
«Sono un'esimia testa di cazzo. Non c'è altro modo per descrivermi» butto la testa tra le mani e mi sfogo ancora. Amanda passa al mio divanetto e mi abbraccia. È così dolce. Mi sta vicino anche se ci conosciamo poco.
«Grazie per essermi vicino» le dico sorridendole.
«Non riesco neanche a parlarne con Kat di queste cose. Avevo bisogno di sfogarmi»
«Perchè non ci riesci?»
«Ho paura che non mi capirebbe»
«Tu l'hai sempre capita?» annuisco. «E lei lo ha sempre fatto con te, presuppongo» annuisco di nuovo. «Allora ti capirà anche questa volta, e cazzo, riuscirà ad aiutarti» sbuffo.
«Grazie davvero. Mi sa che devo tornare da.. Dan»
«Aspetta» mi spinge di nuovo verso il divanetto e mi siedo nuovamente.
«Daniel è molto.. aperto con te. Come non l'ho mai visto con nessun'altra. È strano vederlo così. È pieno di vita, gioia, allegria, è sempre stronzo, ma in modo migliore» dice guardandomi dritta negli occhi come se volesse scoprire qualcosa dentro di me.
«Ti assicuro che non ne sono io la causa»
«Oh, io penso proprio di sì, invece» arrossisco e penso a come era Dan con me pochi giorni fa, a quella sua improvvisa voglia di diventare mio amico a tutti i costi, al libro letto solo per me, al film visto con me, a tutto quello fatto con me e.. sì, è cambiato. Daniel è diventato un mio amico.
«Io penso che tu gli piaccia» spara Amy così, senza preavviso.
Io penso che ti sto odiando, Amanda. Penso, e mi viene voglia di urlare e scappare, di nuovo, via, ma questa volta non lo faccio, stiamo solo parlando. Non succederà niente.
Faccio un finto sorriso, mentre dentro sto per morire.
«Ti sbagli. Assolutamente. Penso che tu sia fuori strada. Io e Dan siamo amici, lui sta diventando uno dei miei più grandi amici»
«Gli piaci, e.. è pericoloso quando si innamora di qualcuno. Lo ha fatto una sola volta ed è cambiato totalmente, è diventato quello che hai conosciuto prima di diventare sua amica. Non voglio che soffra ancora»
«Perchè mi stai dicendo questo?» dico alzando di un ottava la voce.
«Perchè penso che possa innamorarsi di te, e come già ho detto, non voglio che soffra. Voglio che sia felice. Penso che tu potresti renderlo felice, se fossi innamorata di lui»
«Beh non lo sono» mi alzo in fretta e lei mi spinge i nuovo sul divanetto.
«Non voglio insinuare niente, non voglio che tu mi odi, voglio solo metterti avanti ai fatti» dice in tono gentile.
«Okay. Lo hai fatto. Ti assicuro che lui non è innamorato di me e che neanche io lo sono. Se cambiasse qualcosa saresti la prima a saperlo» dico nervosa.
«Ti piace?» dice così, spiazzandomi.
Mi piace?
A chi non piace Daniel? È un bellissimo ragazzo, e cazzo, si è messo di impegno per piacermi, sì, mi piace.
«Cosa intendi con.. ti piace?»
«Lo trovi un bel ragazzo?» rido.
«Dimmi chi non lo trova un bel ragazzo!»
«Potresti innamorarti di lui? Potresti ricambiarlo?»
«Non lo so, Amanda. Che diamine di domande sono? Lui non c'entra con me e Jim, te lo assicuro. Se me lo stai chiedendo per sapere perchè voglio lasciare Jim.. non è Dan la ragione. Non lo lascio per lui, e nessuno sarà scottato da questa storia. Daniel non soffrirà, e neanche io.» Lei annuisce.
«Scusa se.. ti ho fatto queste domande, ma sai che è un fratello piccolo per me!»
Annuisco anche io.
«Tranquilla. Va tutto bene» le sorrido. «Voglio solo che tu stia davvero tranquilla. Non penso potrebbe succedere niente.»
Mi avvicino al bancone seguita da lei.
«Vuoi qualcosa?»
«Sì, due vaschette enormi di gelato. Non abbiamo pranzato, e penso che anche a Dan faccia piacere» lei sorride.
«Ama il gelato.»
«Anche io» dico prendendo le due vaschette che mi da.
La saluto, e mi avvio verso casa Harrow.


Mi piace Daniel?
Impossibile.
Possibile.
Sì.
Lascio Jim per Daniel? È a causa sua se non sono più certa di voler stare con lui?
Sì.
Forse.
No.


Busso, e aspetto qualche minuto che Dan venga ad aprire.
«Pensavo ti fossi persa»
«Sono qui» dico sorridendo. Alzo la busta con le vaschette. «E guarda! Ho portato il nostro pranzo»
«Oh, beh vista l'ora potresti dire anche cena» dice ridendo.
«Scusa, okay? Scusa se sono stata due ore fuori, ma dovevo schiarirmi le idee»
«E lo hai fatto?»
«No. Adesso sono ancora più confusa.»
«Su cosa?»
«Su tutto» dico aprendo la mia vaschetta e sedendomi sul divano.
«Facciamo un gioco» alzo un sopracciglio e rido all'entusiasmo di Dan.
«Che gioco vuoi fare? Mi fai paura, Dan»
«Voglio sapere le tue paure. Dimmi tutte le tue paure»
«È questo il gioco?»
Annuisce assaggiando un cucchiaino di gelato.
«Perchè dovrei mettermi a nudo?»
«Oh, magari lo avessi fatto, cara Brendy. Sono dovuto diventare tuo amico perchè non ho potuto vederti nuda» dice ridendo.
«Mi dispiace per te, caro Dan, ma non ci riuscirai nemmeno essendo mio amico»
«È questo che mi piace di te. La determinazione» prende un cucchiaio di gelato e lo mangia.
«Davvero, Dan. Perchè dovrei svelarti le mie paure?»
«Beh perchè.. siamo amici» sussurra. «E poi perchè dopo io ti direi le mie. Dai, Brendy, è un gioco» dice sorridendo.
Come faccio a dire di no a quel sorriso meraviglioso? Come si fa a resistere a Daniel?
«Ho molte paure e quasi nessuna è una vera paura, non prendermi in giro, okay?»
«Assolutamente no, lo giuro» mette una mano sul cuore, poi porta gli occhi fissi nei miei.
«Ricordi di cosa aveva paura Augustus? Sì, so che ci eravamo ripromessi di non parlarne più, ma.. beh è stato grazie o forse per colpa sua che mi sono resa effettivamente conto di aver paura anche io dell'Oblio. Io non voglio essere dimenticata. È una cosa orribile, perchè se vieni dimenticato...cazzo, vuol dire che nessuno ti ha mai amato davvero. Non hai lasciato niente di così importante da essere ricordato. Sei stato insignificante. E io non voglio essere così. Io voglio essere ricordata» sospiro. «Sì. Voglio essere ricordata.» lo guardo, aspettandomi che dica qualcosa, ma non lo fa. Mi guarda solo negli occhi, con una curiosità che non ho mai visto in nessuno che stesse parlando con me. Vedendo che non mi interrompe continuo con la mia lunghissima lista.
«Ho paura della morte. Che c'è dopo? E se non ci fosse niente? Se ci fosse solo un'enorme stanza nera dove stai da solo per l'eternità? Ho paura di restare sola. Sì, Daniel. Ho paura di non avere nessuno su cui contare. Ho solo i miei genitori al mondo. Solo loro. Quando un giorno non ci saranno più io sarò completamente sola, e odio questa paura presente costantemente dentro il mio petto. Se un giorno tornassi a casa e loro non ci fossero più? Che ne sarebbe di me? Io penso.. che preferirei morire che stare sola. E sì, lo so che ho appena detto che ho paura della morte, ma che preferirei morire, sono due cose contrastanti, non sono coerente, ma è così. Ho paura di essere infelice. Sai penso che la mia felicità sia legata, molto stretta, al successo che voglio avere, ai sogni che voglio realizzare, e spesso, conoscendomi, e sapendo che non realizzo mai i miei sogni, mi chiedo come mi sentirò da grande quando sarò seduta su una sedia a dondolo, avanti ad una finestra, con tutto il mio passato ai piedi. Come mi sentirò avanti alla consapevolezza di non aver concluso niente nella mia vita?» Faccio una pausa e prendo un cucchiaio di gelato al cioccolato.
Dan è ancora fisso e silenzioso, sa che non ho ancora finito. «Adesso.. mi tirerai il gelato dietro» dico sorridendo, lui ricambia.
«Ho paura dei ragni. Mi fanno.. orrore. Quelle zampettine piccoline ah, Dio. Eh.. ho paura del buio. Odio il buio. Ho paura di stare da sola in casa quando fuori è buio. Ultima paura,lo giuro, forse la più grande. Soffro di vertigini, e ho una fottuta paura dei tuffi. Non mi sono mai tuffata in vita mia, e.. non lo farò mai. Basta. Adesso è il tuo turno» dico ridendo.
Daniel finalmente apre la bocca.
«Okay»
«Dio mio, avevo paura che non avresti parlato più, Dan».
Scoppia a ridere. «Stavo pensando alle tue paure. E.. sono diverse dalle mie. In realtà io ho una sola paura.»
«Ecco a voi il superuomo»
«No, davvero. Quando ho paura mi ripeto che sono più forte di tutto e mi calmo.»
«E allora perchè hai paura di quell'unica cosa?»
Mima un non lo so e lo vedo rattristarsi.
«Hey. Se non vuoi parlarne va bene. Tranquillo»
«Ho paura dell'amore.» dice spiazzandomi.
«Ho paura di amare. Ti sembrerà una cretinata ma quell'amore di cui ti ho raccontato già una volta mi ha cambiato, anche se avevo dodici anni, e cazzo, amore non poteva essere di certo. Diciamo che era.. voglia di piacere a qualcuno, e visto che non ci sono riuscito sono rimasto scottato. Adesso ho paura di innamorarmi. Per questo non riesco a stabilire rapporti con donne che non siano speciali» fa una pausa e mi guarda negli occhi. I suoi meravigliosi occhi blu. «Se dovessi mai innamorarmi so già che soffrirei tantissimo, quindi perchè rischiare? Tanto vale non essere coinvolto sentimentalmente da nessuna.»
«Dan mi parlerai mai di quella storia?»
«Cosa vuoi che ti dica?»
«Tutto. Non voglio che me ne parli come se fosse un ricordo sfumato. So benissimo che non lo è»
Daniel sospira.
«Okay. Prima o poi lo farò.» mi sorride.
«Adesso sai quale sia il mio unico tallone d'Achille» gli prendo una mano.
«Non devi avere paura Dan. Nessuna potrebbe farti soffrire» gli dico, e non so perchè mi ritrovo stretta tra le sue braccia, che in un primo momento sono insicure, poi mi stringono forti, decise, piene di calore. Sono due braccia potenti e quasi fraterne.
Il petto sul quale ho la testa poggiata è duro, mascolino, è Dan.
Restiamo così per non so quanto tempo.
Stretti, con la testa sulla spalla dell'altro, la tv accesa su un canale che nessuno dei due sta guardando, e il gelato ormai sciolto, sul pavimento.
Chiudo gli occhi, e improvvisamente mi sento persa, ho la testa pesante.
Sono sul punto di dormire quando Dan mi sussurra un dolcissimo:
«Non sarai mai sola, Brenda. Non devi avere paura, te lo prometto, con te ci sarò io. So che.. non ci sono stati mai buoni rapporti tra noi, ma da adesso in poi farò del mio meglio per farmi volere bene».


Sorrido, e mi stringo di più a lui, facendomi trasportare da Morfeo, nel regno dei sogni.



 
  
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