Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: LadySpleen    18/08/2008    4 recensioni
Quattro capitoli.
Quattro ragazze.
Quattro brevi squarci lasciati a metà su altrettante, diverse, esistenze. Raccontate da anonimi spettattori, magari passanti incontrati un giorno per strada, per un solo istante.
Forse legate da un sottile senso di malinconia e lo sfondo di una città in inverno.
Protagoniste anonime, che potremmo benissimo essere noi.
1.La ragazza sotto la pioggia
2.La ragazza con il broncio
3.La ragazza col fiocco rosso
4.La ragazza seduta sulla panchina
Extra.La ragazza senza speranza
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La ragazza seduta sulla panchina

Dicembre, una sera fredda e ventosa.
I passanti camminano svelti, avvolti nei loro pesanti cappotti, scuri come i loro pensieri.
Ognuno con la sua vita, il suo pesante bagaglio di ricordi, rimpianti e rimorsi, sogni infranti e sogni restaurati che si trascina lentamente alle loro spalle, un lento passo dopo l’altro verso una non meglio specificata meta.
Il mio umore è grigio, la città è grigia, il cielo è plumbeo e gli edifici e le strade e le facce di quelli che incontro anche.
Tutto è grigio.
Ma una panchina verde affianco ai giardini spezza la monotonia.
Verde. Una panchina in mezzo al grigio.
E sulla panchina una ragazza, con il viso arrossato tra le mani.
Posa i gomitti sulle ginocchia strette, coperte solo dai collant neri.
Una gonna scozzese verde evidenziatore spunta da sotto la giacca grigia.
Verde e grigio. Ancora.
E i capelli scuri di lei, scompigliati dal vento.
Forse sta male, forse piange.
No, sicuramente piange.
Non è il luccichio di una lacrima, quello che vedo sulla sua guancia sferzata dal vento, appena coperta dalle mani che nascondono il volto?
Mi chiedo perché stia piangendo.
Poi la guardo meglio, lei solleva un istante gli occhi.
Dolore, una stretta all’altezza dello stomaco.
E paura. Un qualcosa di fastidiosamente acre mi attanaglia dentro, chiude la gola e accellera il respiro.
È… lei.
È tornata…
Un mese dopo è di nuovo qui, alla stessa ora, nello stesso posto.


“ è che ho paura.”
“ di cosa?”
“ di fare io il primo passo.”
Un sorriso. Una mano sul viso.
“ potevi dirmelo prima.”
Un altro sorriso.
Le sue labbra. Sulle mie.
Il resto è storia.


Improvvisamente mi chiedo cosa ci faccia io, lì. In piedi, appoggiato al muro, una sigaretta nella destra, nell’altra il cellulare.
Ah, sì, aspetto un amico.
E lei è lì seduta che piange.
O rimpiange?
Quello che era, che poteva essere, che non è stato.
Che si aspettava da me, che le ho fatto credere le avrei dato. Che le ho rubato.
No, non è possibile, è solo una coincidenza, non può essere lei… e se lo è…
Non piange per me.
La guardo per un ultimo, lungo istante: una bimba tremante, e non per il freddo.
Basta.
Mi allontano a passo svelto, guardando per terra, qualcuno mi scontra, ma non ha importanza.
Cammino veloce, via dai ricordi, da lei e dalle sue lacrime.
La lascio al suo dolore, alla sua malinconica esistenza, insignificante comparsa nella mia vita, presto svanita così come era arrivata. Quello che c’è stato, oramai, è finito e passato.
Storia finita e archiviata, e presto cadrà nel dimenticatoio, a prendere polvere e nient’altro.
Niente lacrime.
Sì, è così, è inutile rivangare, inutile come lei.

Ma allora… perché mi sento così maledettamente in colpa?




Commenti dell’autrice
Ed eccoci giunti all’ultimo capitolo. Sono particolarmente affezionata a questa one-shot, forse perché di tutte è quella emotivamente più autobiografica. Ovviamente il fatto non è accaduto nella realtà, ma la panchina verde e la ragazza con la gonna verde evidenziatore esistono davvero.
Non so come ringraziare tutti quelli che hanno letto, recensito, messo la storia nei preferiti.
Grazie infinite a tutti voi!!!

E in particolare:

Selhin:Grazie per avermi seguita fino alla fine! Le tue recensioni “serie” mi hanno sempre riempita di gioia, anche perché non credo di scrivere poi così bene. Mi auguro che anche quest’ultimo capitolo ti abbia colpito come quelli precedenti. Quanto alla diversità: siamo tutti diversi e in questo tutti uguali… è naturale il desiderio di omologarsi, per alcuni, così come per altri è naturale la voglia di “emergere” e distinguersi… io sono sempre stata molto attaccata alla mia “unicità” forse perché un tempo discriminata, ho fatto delle mie differenze il mio punto d’orgoglio. Grazie ancora!

Hermione_06: ^_^ sono d’accordo con te, sono le piccole cose, spesso, le più magiche. Grazie mille anche a te, Adriana!

KuroNekoChan:Beh, a te che dire? Non saprei proprio, visto che le cose davvero importanti le diciamo di persona! Beh, grazie, grazie per tutte le belle cose che mi scrivi e mi dici e anche per tutti i pizzicotti che mi dai XD anche quelli servono!!! Muahaha…

Kokky:Grazie anche a te ^^

Bene! E con questo è tutto!!!
Alla prossima, vostra
LadySpleen
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: LadySpleen