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Autore: semplicementeme     18/08/2008    12 recensioni
"...Quando la Luna, la Terra ed il Sole saranno sullo stesso piano, quando il grande pianete azzurro inghiottirà con la sua ombra la tua stella guardiana e questa, e si colorerà della stessa tinta del sangue, allora il tuo nemico si sveglierà..."
ATTENZIONE!!
Questa FF era nata come una mia rivisitazione della prima serie, ma col procedere della stesura dei capitoli mi sono resa conto che non è perfettamente così. Sto modificando per intero la serie, inserendo anche un nemico diverso da Beryl e Metallia. Credo piuttosto di scrivere una fanfiction in cui siano presenti quasi tutti i personaggi del manga o almeno, certi, quelli delle prime quattro serie (quindi le Outer Senshi, Helios e forse anche Chibiusa). Lo tengo a precisare per chi avesse letto per caso i primi due capitoli e si aspetti di trovare, nei prossimi, gli stessi personaggi della prima serie del manga o dell'anime. Mi scuso con quanti si siano aspettati una nuova versione ed invece leggeranno una storia completamente diversa. Mi auguro solamente di poter contare sulla vostra attenzione e suoi vostri giudizi. Scusate ancora per questo cambio di programma.
Come ha scritto una tra le autrici che più amo... strano ma vero... ***On line XXXVI capitolo!***
STORIA SOSPESA
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Helios/Pegasus, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Inner Senshi, Outer Senshi
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo XXXIV

Mi avvicino a Mamoru e cerco la sua mano. Sono senza forze. Solo adesso che la tensione è svanita, posso percepire la stanchezza prendere possesso delle mie membra. Chiudo gli occhi ed inspiro profondamente cercando di racimolare un po’ di forza. Mamoru è sempre alla mia destra e mi stringe con dolcezza la mano. Io… io respiro lentamente.

Zoicite porta Amy nelle sue stanze e Mamoru fa altrettanto con me. Poggio la testa sul suo torace.

- Come ti senti Usako?

Nella sua voce percepisco una lieve nota di preoccupazione. Mi accuccio meglio tra le sue braccia e mi beo del tepore dei nostri corpi così vicini. Il suo corpo emana un buon profumo. Virile ma fresco.

- Sfinita ma sta tranquillo: una bella dormita e tornerò come nuova.

Cerco di allentare la tensione di Mamoru poggiando una mia mano sul suo cuore. Dopo lascio, o almeno tento di liberare un po’ del mio potere, così da poterlo tranquillizzare.

- Usagi non occorre. Appena ti vedrò dormire tornerò come nuovo.

Mamoru utilizza le mie stesse parole e dopo mi regala un sorriso dolcissimo. Ricambio il suo sorriso. Poggio una mano sulla sua guancia e gli regalo una dolce carezza.

Resto così, per un po’. Solo per poco, poi velocemente interrompo il contatto con la sua guancia, siamo in pericolo. Un brivido lungo la spina dorsale. Contemporaneamente Mamoru mi stringe con più forza al suo torace. Entrambi abbiamo percepito Caos. Qui, ad Illusion.

- Dobbiamo parlare con Helios…

Annuisco decisa. Ha ragione. Caos, qui ad Illusion, non è nulla di buono.

- Te la senti di venire con me.

- Certo. Mettimi giù.

Faccio per scendere ma la presa di Mamoru aumenta. Lo osservo e cerco di capire perché non voglia lasciarmi andare. Lo guardo dubbiosa ed alla fine è lui a rispondere alle mie domande.

- Resta qui. Sto così bene con te tra le mie braccia.

Resto perplessa. Mamoru è così… fragile. In questo momento mi sembra un bambino bisognoso di conferme e se queste devono venire dal tenermi in braccio allora che sia così. Mi sistemo meglio in questo abbraccio e poggio, nuovamente, la testa sul suo torace. Chiudo gli occhi e lascio che mi conduca verso Helios.

- Perché non mi hai riportata nelle mie stanze? Temi che Caos sia qui per me?

Interrompo il silenzio che si è creato tra me e Mamoru. Ho bisogno di sapere se è questa la ragione che lo spinge a tenermi ancora qui. Teme per me sino a questo punto?

- Anche. Ma so per certo che, se non ti avessi portato con me, ti avrei trovata stramazzata al suolo in mezzo qualche corridoio che conduceva alla sala del trono. Mi sbaglio Principessa?

- No, non vi siete sbagliato Principe.

Mamoru mi fissa serio. Si ferma in mezzo al corridoio ed aumenta la stretta sulle mie spalle. Si avvicina ad una delle finestre e mi fa sedere sulla balaustra. Restando sempre vicino sfiora le mie labbra con le sue in un bacio delicato. Il mio viso è tra le sue mani che sembrano stringere il tesoro più prezioso del mondo. Ci separiamo ed io fisso Mamoru con un sorriso dolce sulle labbra.

- Sposami.

Il sorriso sulle mie labbra si congela non appena sento la sua proposta.

Sposarlo.

Non si rende conto della sua richiesta. Le mani tremano. Lentamente mi stacco da questo abbraccio e osservo i tratti decisi del suo volto.

Sposarlo. È assurdo. Io… una volta finita questa guerra lascerò questa dimensione. Non potrò più stare con lui.

Sposarlo… sarebbe condannare entrambi all’infelicità.

No. Non sarò egoista sino a questo punto.

Già è rischioso vivere il nostro amore in questo modo, se dovessi sposarlo non oso immaginare cosa potrebbe accadere.

Lentamente scendo dal bordo della finestra. Le mani stringono il davanzale. Non osservo Mamoru, guardo alle sue spalle. Lontano. Scuoto il capo…

- Perché no?

La sua voce arriva decisa. Non sembra sorpreso dal mio rifiuto. Sembra quasi che si attendesse una reazione simile. Sollevo il viso in cerca dei suoi occhi e l’espressione serena del suo volto fa montare in me una rabbia cieca. Perché deve essere sempre così meladettamente tranquillo?

- Perché? Mamoru ti rendi conto di ciò che mi hai proposto. Essere tua moglie. Tua. Moglie. Hai dimenticato cosa sta accadendo? Dimmi hai dimenticato che c’è in corso una guerra? Dimmi lo hai dimenticato? Oppure non ti importa tutto questo?

Stringo la mano sinistra ai bordi del parapetto. Parlando mi sono sporta verso Mamoru ed il mio indice destro è ancora puntato verso il suo torace. Il viso di Mamoru non muta. Mi fissa sempre alla stessa maniera.

Innamorato.

Maledettamente innamorato.

Maledettamente sincero.

Maledettamente bello.

- Usagi non hai risposto alla mia domanda. Perché non vuoi sposarmi?

Osservo sbigottita Mamoru. Come sarebbe a dire che non gli ho risposto? E tutto ciò che ho detto?

- C’è una guerra.

- Non sarebbe il primo matrimonio celebrato con una guerra in corso.

No. Non può parlare seriamente. Non può credere che io lo sposi così su due piedi. Scuoto la testa risoluta e con un gesto sgraziato spingo di lato Mamoru. Non voglio restare un minuto di più a sentire le sue idiozie.

- Noi, in quanto regnanti, abbiamo degli obblighi nei confronti del nostro popolo.

Stringo i pugni mentre nella mia mente mi raffiguro la distruzione creata da Caos nel mio regno. Penso alle rovine del Silver Millennium ed alla morte di mia madre.

- Quale popolo Usagi? Siamo rimasti solo noi… e non credo che le tue guerriere o i miei generali abbiano qualcosa da ridire se decidessimo di sposarci. Perché non vuoi? È forse tuo padre il problema?

Inizio a camminare senza fermarmi. Ogni passo è una sferzata alle mie gambe. Sono stanca. Stremata. Ho bisogno di riposo, ma sembra che oggi mi sia negato. Mamoru è rimasto fermo dove l’ho lasciato. Io proseguo risoluta.

- Usagi non potrai difendermi in eterno. Non voglio essere difeso. Né da te, né da nessun’altro.

Lentamente mi volto verso di lui. Lo guardo con occhi pieni di lacrime.

- Alla fine di questa guerra… io raggiungerò mio padre nel suo regno. Dimmi, cosa farai una volta rimasto solo in questo tempo? Mi aspetterai? Non te lo permetterò, a costo di cancellare il mio ricordo dalla mente di voi tutti.

Una volta finito di parlare resto ferma in attesa della replica di Mamoru. Le lacrime hanno vinto la mia misera resistenza. Adesso inondano il mio volto. Stringo i pugni perché odio farmi vedere debole. Odio non essere padrona della situazione. Odio piangere davanti a Mamoru.

- Troveremo una soluzione.

La sua voce calma fa scattare la mia ira. Stringo i pugni. Le lacrime scendono veloci dai miei occhi. Alla fine non mi trattengo ed urlo tutto il mio dolore.

- Non c’è una soluzione. Non c’è. Vuoi capirlo? Vuoi mettertelo in testa? Viviamo questi momenti senza pretendere altro dalla vita. Viviamo di attimi. Fuggevoli attimi. Mere illusioni di uno scorcio di normalità. Noi… non abbiamo un domani.

Piango ed urlo contemporaneamente. Esterno tutto il mio dolore. Tutto il mio malessere. Tutta la mia rabbia per una situazione che è troppo grande per noi. Troppo dolorosa.

La testa gira vorticosamente. Porto una mano alla tempia destra. Non vedo più nulla. Sto cadendo. Sento l’aria solleticarmi il viso. Ho consumato troppe energie. Mi preparo all’urto, forse violento. Un urto che non arriva perché sono stretta da due braccia. Muscolose. Ma fredde. Sento freddo. Apro lentamente gli occhi. Sono cosciente del fatto di non essere tra le braccia di Mamoru.

- Mia cara… credo che tu per oggi abbia sprecato troppe energie. Il tuo bel Principe non dovrebbe farti affaticare tanto.

Cerco di staccarmi dalla stretta dell’uomo ma è inutile. Non ho più energie. Non ho un briciolo di potere. Sono totalmente svuotata. Con sguardo smarrito cerco Mamoru e lo trovo davanti a noi con la sua spada stretta in mano. Scuoto la testa e cerco di far capire che è inutile tentare di attaccare. Caos è un nemico troppo potente per lui.

Punto le mani sul torace del mio nemico. Cerco di staccarmi da lui ma è inutile. Non ci riesco.

- Chi sei?

La voce di Mamoru giunge sicura. Forte e decisa. Sento la sua energia invadere l’aria. Di contro Caos è calmo. Placido. Non reagisce. Sta attendendo. Nasconde la sua aura per attaccare quando Mamoru abbasserà la guardia.

- Scappa Mamoru. È Caos. Scappa.

Mi agito sperando che l’attenzione del nostro nemico si concentri su di me. Spero di dare il tempo a Mamoru di scappare e chiamare le altre. Almeno Hotaru.

Osservo Mamoru che resta fermo. In attesa. Non può sperare di vincere contro Caos. È impossibile. La sua energia aumenta ogni minuto che passa. Presto le altre ci raggiungeranno avvertendo questo picco da parte di Mamoru. Che stia amplificando il suo potere per questo?

- E così tu sei Caos… strano… ti immaginavo diverso. In ogni modo, lascia andare immediatamente Usagi.

Cosa ha intenzione di fare. Perché vedo quella espressione sicura sul suo volto? Non capisco. No… non può pensare di affrontarlo. Non può sperare di vincere. Anche se siamo ad Illusion, ed i suoi poteri sono aumentati, Caos è molto più potente di noi. Mamoru ti prego fermati.

Caos ride divertito. La sua presa sui miei fianchi si allenta. Mi scosta leggermente dalla sua stretta. Osserva me e Mamoru. Un ghigno si forma sul suo viso ed io mi sento sempre più terrorizzata. Lentamente si avvicina al mio volto. Viscido annusa il mio collo. Sembra un animale che stana la preda.

- Ti ho detto di togliere le tue luride mani dal corpo di Usagi.

Il tono di Mamoru è calmo ma minaccioso. Cerco di restare tranquilla anche se obiettivamente è impossibile. Il disgusto è tale da impedirmi di urlare. Caos tiene tra le dita una mia ciocca di capelli. L’attorciglia e ghigna. Si china sul mio collo e lentamente la sua lingua scivola su di esso. Chiudo gli occhi ed una lacrima scende lungo la mia guancia. Mi sento sporca. Tremo a causa della paura. La stretta di Caos si fa più forte, la mia schiena aderisce maggiormente al suo torace.

Una sfera di energia sfiora la guancia di Caos. Alzo la testa ma le lacrime mi impediscono di mettere a fuoco l’immagine di Mamoru. Apro e chiudo diverse volte gli occhi. Le lacrime scivolano lungo le mie guance. Adesso, finalmente, distinguo la figura di Mamoru. È furioso. I tratti del viso sono tesi. La presa all’elsa della spada è salda. La mano è ancora tesa verso di noi.

- Sfiorala ancora e la prossima volta non esiterò a colpirti.

La voce è glaciale. Quasi stridula a causa della tensione. Cerco di placare il tremore del mio corpo. Non posso essere facile preda di Caos. Non io.

- Saresti capace di rischiare di colpire anche la tua Principessa. Andiamo Principe Endymion, non credo che tu sia così… stolto?

Osservo Mamoru e cerco di trattenere ancora la paura. Cerco nei suoi occhi la calma che lo caratterizza ma sembra svanita nel nulla. Ho paura. Paura di non farcela.

- Ti ho detto di lasciarla andare. Adesso.

Scandisce ogni parola. Ogni sillaba. Emana forza ma anche tensione. È preoccupato. Percepisco i suoi timori. E se lo percepisco io, altrettanto facile sarà per Caos. Devo cercare di trattenere la mia paura. Devo farlo per Mamoru altrimenti per lui sarà più difficile lottare. Chiudo gli occhi e quando li riapro cerco subito gli occhi di Mamoru. Li incontro. Gli sorrido e faccio sì con la testa.

- Mi fido di te.

È un sussurro ma arriva sino a Mamoru, ne sono certa. Io posso fidarmi di lui. So che farà attenzione. So che farà di tutto per non farmi male. Per tenermi lontano da Caos. So che ci stiamo giocando la vita ma con Mamoru al mio fianco non temo nulla. Non ho nulla da temere.

- Stupida cosa credi di fare? Credi davvero che il tuo Principe sia in grado di sconfiggermi? Illusa.

Alzo la testa e, per la prima volta da quando Caos mi tiene prigioniera, trovo il coraggio per guardarlo nei suoi occhi color del ghiaccio. Con una calma che non mi appartiene inizio a parlare.

- Sai cosa ti dico? Meglio illusa che preda del terrore.

Mamoru avanza sicuro. La lama della spada puntata verso il basso. Gli occhi fissi in quelli di Caos. Ad ogni passo la stretta sui miei fianchi aumenta. Cerco di mantenere la calma anche se risulta parecchio difficile. Solo per un attimo, Mamoru sposta il suo sguardo sul mio. È un attimo fatale. Caos ghigna e non perde tempo e scaglia una sfera di energia nera verso Mamoru. Urlo di fare attenzione. Ma sembra tutto inutile. Il colpo è veloce. Riesco a liberare una mano dalla stretta di Caos. La tendo verso Mamoru che resta fermo. Come se sperasse di parare il colpo. Scuoto la testa e cerco un modo per evitare che Mamoru sia colpito. Caos mi tiene in pugno.

Il contatto ormai è inevitabile. Chiudo gli occhi. Non voglio vedere. Caos mi prende per il mento e mi costringe a volgere lo sguardo verso Mamoru. Le lacrime mi impediscono di vedere. È terribile. Perché non arriva nessuno? Perché?

- Mamoru…

Ormai la mia è solo una supplica. Caos mi lascia andare ed io cado in terra priva di forze. Scuoto la testa e porto le mani al volto.

No.

Non può essere.

È un altro incubo.

Piango ininterrottamente. Cercando di fare forza sulle braccia mi alzo. Barcollo. Un passo. Sto per cedere ma resisto. Un altro passo. Ancora. Stavolta non ho la forza di restare in piedi. Cado. Non arrivo a toccare terra. Qualcuno mi sorregge.

No.

Non può essere.

Sollevo la testa ed incrocio gli occhi sorridenti di Mamoru.

- Sta calma. Adesso sei al sicuro.

Mi stringe al suo petto. Bacia il mio capo mentre siamo entrambi seduti in terra. Stringo forte le mani attorno alle sue spalle. Come è possibile?

- Come hai fatto maledetto pezzente?

Mamoru si alza e stringendomi al suo torace si volta verso Caos. Lo guarda attentamente. È come se fosse in attesa di una sua mossa. Anche io lo fisso. Temo che possa escogitare qualche altro tiro.

- Si vede che non sei così forte come credevi.

La voce di Mamoru è sicura. Non ho percepito nessun timore. Vorrei essere tranquilla come lui. Un boato alle nostre spalle e poi polvere. Mamoru volta le spalle sia a Caos sia al punto in cui c’è stata l’esplosione. Copre entrambi con il suo mantello. Mi stringe al suo torace. Io cerco di creare una barriera ma sono troppo debole. Non riesco neanche a sprigionare un millesimo del mio potere.

- Sta tranquilla Usagi. È arrivata la cavalleria.

Alzo la testa ed osservo oltre le spalle di Mamoru. La polvere si dirada e alcune sagome iniziano a prendere forma. Qualcuno avanza e sento Mamoru rilassarsi. Cerco di mettere a fuoco le immagini ma non ci riesco. Sono troppo stanca. La tensione causata dalla Dream ‘s Room. La lite con Mamoru. L’attacco di Caos. Troppo per me.

- Maledetti.

La voce di Caos arriva alle mie orecchie deformate. Il suo potere. Lo sento. Sta aumentando. Mi stringo maggiormente a Mamoru. Ho paura. Il sogno… ritorna nitido nella mia mente. Il corpo di Mamoru freddo ed immobile. Dando fondo alle energie residue mi metto in piedi. Guardo Caos e leggo nei suoi occhi solo odio.

È un attimo.

Lancia la sua spada verso me e Mamoru.

Qualche incantesimo tiene bloccati tutti gli altri.

Io resisto.

Osservo la spada.

Sembra che il tempo si sia diradato.

Tutto scorre lentamente.

Apro le braccia e faccio da scudo con il mio corpo a Mamoru.

Chiudo gli occhi ed attendo.

Nulla.

Lentamente apro gli occhi ed allora la vedo.

Una veste bianca.

Mio padre.

Il bastone del tempo ha deviato il colpo. Chiudo gli occhi e cado in terra. Forse, ora che è arrivato Chronos, posso rilassarmi. Resto con gli occhi chiusi. Non un suono. Nulla. Il silenzio più totale. Caos non è più qui. Lo sento. So che è così. Qualcuno mi solleva da terra. Riconosco il profumo di Mamoru.

- Mamoru…

Si irrigidisce. Lo avverto. La sua presa diventa più forte.

- Rilassati Usako. È tutto finito ti porto in camera.

Non mi faccio pregare più di tanto. Mi rilasso completamente. Chiudo gli occhi e lascio che le mie membra cadano in un sonno che spero ristoratore.

Principessina per questa volta il tuo Principe si è salvato… ma non temere… presto raggiungerà i suoi genitori…

Mi sveglio di soprassalto. Stringo le lenzuola che mi coprono. Ansimo come non mai. Sono seduta in mezzo al letto con la fronte mantida di sudore. Porto le mani al petto cercando di calmare il ritmo del mio cuore. Sto impazzendo.

La voce di Caos risuona nelle mie orecchie. Le minacce a Mamoru. No. Devo fermarlo. Devo impedire a Mamoru di affrontare ancora una volta il nostro avversario.

Le lacrime hanno libero sfogo. Piango e neanche lo capisco. Piango e neanche me ne accorgo. Prendo il cuscino e con un gesto di stizza lo lancio contro la porta chiusa. Inizio a piangere più forte senza potermi fermare. Devo fermare tutto questo.

Sono stata folle.

Credere di poter vivere normalmente.

Credere di poter amare per poco tempo Mamoru.

Credere di poter essere felice.

Tutte mere illusioni. Tutte sciocchezze. Sogni di ragazza. La realtà è ben diversa. C’è una guerra in corso ed io non posso abbassare la guardia. Non posso permettermi debolezze. Non posso permettermi di cedere sotto nessun punto di vista. Ne va della mia vita. Di quella di Mamoru. Delle mie guerriere e dei generali. Dell’universo intero.

Come se trascinata da una nuova forza mi alzo dal letto. Mi rivesto in fretta e percorro rapidamente i corridoi del palazzo di Illusion. Non permetto alla stanchezza di prendere il sopravvento. Cammino rapidamente. Mi fermo davanti una porta di noce. La apro piano senza neanche bussare.

Entro piano. Richiudo la porta alle mie spalle e poggio la schiena delicatamente sull’uscio chiuso. Osservo la stanza nella penombra e noto subito il letto che è al centro della stanza. Zoicite si alza non appena mi vede entrare e si fa da parte per permettermi di vedere il volto di Amy.

Dorme serena. La pelle chiara è illuminata dalla luce flebile delle candele. Mi avvicino e mi siedo sul bordo del letto lasciando al generale la sedia libera. Sposto una ciocca di capelli dal viso della guerriera di Mercurio e poggio delicatamente due dita sulla sua fronte. Il simbolo del suo pianeta compare solo per un breve attimo.

- Usagi è normale che dorma così tanto?

Mi volto verso Zoicite e lo guardo allarmata.

- Da quanto tempo è in queste condizioni?

- Quasi un giorno.

Quasi un giorno. Anch’io allora ho dormito per quasi ventiquattro ore. Adesso comprendo perché mi sento tanto carica.

- Stai tranquillo. Presto si risveglierà. Sarebbe meglio che riposassi un paio di ore anche tu. Non saresti di grande aiuto se dovessi crollare durante la battaglia. Adesso devo andare a raggiungere gli altri.

Mi alzo e vado verso la porta quando ormai ho la mano sulla maniglia la voce del generale mi blocca.

- Grazie per esserle stata accanto… e per averla salvata.

- Loro per me non sono delle guerriere. Sono la mia famiglia.

Stavolta esco davvero dalla stanza e riprendo il mio cammino verso la sala del trono. Giunta dinnanzi alle porte chiuse mi fermo un attimo per riprendere fiato e ridare un minimo di contegno alla mia immagine. Poggio la mano sulle ante chiuse e queste, come se avessero riconosciuto il mio potere, magicamente si aprono.

- Usagi! Ti sei svegliata finalmente!

Rei e Minako si avvicinano di corsa seguite da Makoto. Hotaru mi osserva per pochi secondi e poi sposta i suoi occhi scuri su Mamoru che mi osserva in silenzio. Le mie amiche mi abbracciano calorosamente ed io ricambio la loro stretta. Ci separiamo e cerco con gli occhi mio padre che è rimasto immobile vicino ad Helios. Dopo i diversi convenevoli e senza attendere oltre prendo la parola.

- Come vi sarete accorti Caos sta recuperando tutti i suoi poteri. La dimostrazione sta nel fatto che è riuscito ad entrare ad Illusion mantenendo la sua vera forma. Tutto questo perché sta imparando a gestire al meglio il potere di Nemesi ed il legame che la lega ad Helios. Da adesso in poi possiamo ritenerci in pericolo anche in questa dimensione per questo d’ora in poi dovremo fare ancora più attenzione.

Tutti ascoltano le mie parole in silenzio, come se da queste dipendesse la loro vita, ed effettivamente è veramente così.

- Ho dell’altro da dirvi. D’ora in poi sarò io a decidere chi entrerà nella Dream ‘s Room. Non possiamo perdere altro tempo. Dovete rafforzare i vostri poteri il prima possibile.

Tutti ascoltano le mie parole. Mentre parlo evito di proposito di soffermarmi su Mamoru. Sono troppo arrabbiata con lui. Gli avevo detto chiaramente che era una follia affrontare Caos ma lui, come se avessi parlato al vento, lo ha sfidato. Dopo alcuni minuti di silenzio riprendo a parlare.

- Rei preparati. Tu sarai la prossima. Tra dieci minuti ti voglio davanti alle porte della sala di addestramento.

Così, d’improvviso senza dare il tempo di riflettere a nessuno, informo la guerriera di Marte di prepararsi ad affrontare le sue paure. Mi volto e torno indietro sui miei passi. Esco dalla sala del trono a testa alta. Non mi fermo a parlare con nessuno. Mi dirigo verso i giardini interni del parco sperando di trovare un po’ di pace per la mia anima. Mi fermo davanti ad una delle fontane del parco. Lo zampillio dell’acqua, insieme al canto degli uccelli, è la sola melodia che riempie il mio animo. Chiudo gli occhi cercando di scacciare dalla mia mente la voce di Caos ma sembra impossibile.

La presenza di Mamoru alle mie spalle mi infastidisce e così, senza attendere altro, mi volto di scatto e lo schiaffeggio con tutta la forza che possiedo. La sua guancia diventa subito rossa e il suo volto si gira dal lato in cui è stato colpito. La mia mano fa male, lo schiaffo è stato violento, ma lo nascondo. Sono molto arrabbiata.

- Cosa ti è saltato in testa? Sei forse impazzito? Come hai potuto sfidarlo a viso aperto? Dimmi come hai potuto? Mi avevi promesso che avresti fatto attenzione ed invece che fai? Vai li e lo sfidi come se si trattasse di un nemico qualsiasi? Sei impazzito Mamoru? Cosa credevi di fare? Non sei in grado di affrontarlo. Non hai il potere sufficiente per respingere un suo attacco. Io stessa non sono sicura di poterlo affrontare. Io… credevo di potermi fidare di te ma a quanto pare mi sono sbagliata.

Parlo ininterrottamente. Non mi fermo a prendere fiato. Lo guardo negli occhi e poi lo oltrepasso. Quando ormai sono alle sue spalle mi afferra per un braccio e mi fa voltare con forza. Incrocio i suoi occhi blu e vi leggo dentro la mia stessa rabbia.

- Dimmi tu cosa avrei dovuto fare? Lasciarti li tra le sue braccia e magari assistere fermo a quello spettacolo… deplorevole? Dimmi cosa dovevo fare Usagi? Assistere senza tentare di salvarti? Cosa dovevo fare Principessa? Cosa? Ditemelo voi? Restare fermo immobile? No. Sarei morto piuttosto che lasciarti nelle sue mani. Cosa credi? Di poter affrontare tutto da sola? No. Non hai il potere sufficiente per respingere un suo attacco. Te l’ho detto già una volta. Te lo ripeto adesso. Sei solo una ragazzina che si atteggia a fare la paladina della legge. Da sola non riuscirai a sconfiggerlo. Mai.

Guardo Mamoru negli occhi e parlo con la sua stessa voce fredda.

- Ti sei mai chiesto se davvero voglio il tuo aiuto? E se per me tu fossi solo un peso? Hai mai pensato che Caos possa usarti come un’arma contro di me?

La presa al mio braccio aumenta ma non ho intenzione di cedere. Il dolore diventa quasi insopportabile ma non cedo. Non con Mamoru. Non adesso. Devo allontanarlo da me. Devo ferirlo se voglio essere certa che lui capisca il mio messaggio.

- Sì. Me lo chiedo ogni giorno ed ogni volta ottengo la stessa risposta: per Caos io sono l’esca perfetta proprio perché tu glielo permetti. Se provassi a vedere un po’ più in là del tuo naso forse capiresti che non sei la sola dotata di un grande potere.

Così dicendo lascia il mio braccio e mi spinge lontana da lui. I nostri occhi restano incatenati. Nessuno dei due sembra volersi muovere. È una battaglia troppo importante questa. È la voce di Kunzite che interrompe la nostra lite.

- Ragazzi siamo tutti pronti… aspettiamo solo voi.

Kunzite deve aver intuito la tensione che si respira nell’aria dato che si ferma ad osservarci.

- Vai avanti Kunzite io ed Usagi ti raggiungiamo appena abbiamo finito di parlare.

- Non occorre. Io e Mamoru abbiamo già finito.

Non aggiungo altro e vado verso la Dream ‘s Room. Cammino lentamente cercando di frenare le lacrime che vogliono uscire dai miei occhi. Ero io a voler ferire Mamoru ma alla fine è stato lui a ferire me. Alle mie orecchie giungono solo poche parole di quello che si dicono Mamoru ed il suo generale ma sono sufficienti a spezzare le mie ultime difese.

- Mamoru cosa è accaduto?

- Niente Kunzite, niente. Ero convinto che Usagi fosse diversa ma è ancora una ragazzina immatura. Mi ha deluso.

Vorrei iniziare a correre ma non lo faccio solo perché conservo ancora un po’ di orgoglio. Un qualcosa si è spezzato dentro di me e non so se riuscirò a rimarginare in fretta questa ferita. Nella voce di Mamoru ho avvertito tanta rabbia nei miei confronti, ma soprattutto del rancore.

Sono riuscita ad allontanarlo, ma a che prezzo?

Buona sera, o buon giorno, dipende dal momento in cui leggerete il capitolo. Buona estate a tutti e per chi non lo avesse capito sono in vacanza ecco spiegato il motivo di tanto ritardo! Quest’anno, è vero che non sono partita, ma sapete vivo a Catania, città di mare, e qui ogni giorno non si può evitare un tuffetto tanto per rinfrescarsi dalla calura di questi giorni… poi la sera si fa una passeggiata, quattro salti in discoteca, un cornetto a colazione e si dorme fino a tardi e poi verso le 11 di nuovo mare… e così tutti i giorni e ditemi voi quando lo trovo il tempo per aggiornare? Mi capite vero? Devo pur riprendermi dallo stress dell’università e poi considerate che quest’anno ho finito gli esami l’1 agosto (la domanda sorge spontanea: ma sono stati esami legali?)… ma da giorni 25 si torna alla solita vita… studio… ma la mattina però un tuffettino me lo concederò! Purtroppo non ho il tempo per i ringraziamenti, spero che mi comprendiate… un bacio a tutti e a presto!

   
 
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