Quanti pensieri è in grado di concepire un
cervello umano prima di scoppiare? E il cuore? Il cuore quanti dolori
può sopportare prima di avere il diritto di stracciarsi in
mille pezzi, come un tessuto troppo usato e troppo rappezzato?
Sirius si chiedeva proprio questo, arrivato alla sua
sesta sigaretta consecutiva… Il destino non può
davvero essere così crudele con una sola persona, una
persona che non conosce la parola nuocere.. Il destino non
può fare questo a Remus, non può farlo nemmeno a
me, pensava Sirius… Pensava di aver già perso
quasi tutto ciò che aveva da perdere e Remus, James, Lily e
Peter sono le uniche ancore che lo tengono aggrappato in questo mondo.
“ Io proporrei di appostarci davanti casa di
Macnair” stava
dicendo James, davanti ad una cartina di Londra e segnando un cerchio
con un pennarello rosso “Sirius
tu che ne dici?”
Sirius si riscosse quasi subito e ci volle qualche
secondo per capire la domanda “E’
inutile James, la topaia di Macnair è il luogo meno adatto
per sequestrare qualcuno”
Intanto l’orologio segnava 01:03, e tutto
l’ordine della Fenice stava pensando a una strategia valida
ma ogni opzione possibile sembrava essere troppo banale o troppo
fantasiosa.
“Io credo che dovremmo tornare a casa tua
Sirius” disse
improvvisamente Lily
“Perché mai?” intervenne
Elphias Doge
“Per guardare meglio ciò che
è potuto sfuggire ad una prima occhiata, Elphias. Sirius era
in evidente stato di agitazione e qualcosa può essere
sfuggito a una prima analisi” continuò
Lily “anzi,
vado da sola, i Mangiamorte non sono così stupidi da tornare
sul luogo del rapimento”
“Vengo con te Lily” scattò
subito Sirius
“Vengo anch’io” si
aggiunge James
“No James, tu occorre che stia qui. Conosci
bene Remus e puoi aiutare l’ordine a trovare qualcosa.
Io… io tornerò subito, e ti avvertirò
se dovessi trovare qualcosa”Lily parlò così al marito, dando
un lieve bacio sulle labbra e, afferrando la mano di Sirius, si
smaterializzò.
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Intanto Remus, legato per i polsi, continuava a sentirsi
in bocca l’acre sapore del sangue dovuto al pugno di quel
viscido di Macnair. Dalla piccola finestra della cantina, riusciva a
guardare il cielo e le stelle, e per un attimo, desiderò che
la luna piena spuntasse all’improvviso in cielo
affinché le sue ossa si spezzassero, divenissero
più forti, talmente forti da poter rompere le catene che,
adesso, lo tenevano legato come se fosse un animale..
“Lupinnnnnnnnnnnnnnnnn” una
risata isterica da donna riempì il sotterraneo, come succede
nelle pellicole horror babbane, quando il protagonista, nel bel mezzo
della notte, sente rumori molesti e scende in cantina; seminudo,
disarmato ed inconsapevole, mentre lo psicopatico assassino lo aspetta
di sotto con un’ascia.“Lupettoooooooo?
Dove sei lupettino?”
La psicopatica in questione Remus la riconobbe subito:
Bellatrix Lestrange. Ora, assodato che la psicopatia è
sicuro un gene dominante del ramo Black, Bellatrix ne è
sicuramente una portatrice sana. Così, senza nemmeno un
preavviso, emise dalla sua bacchetta una Maledizione Cruciatus, che
parve spezzare le ossa di Remus come se la luna piena fosse
improvvisamente spuntata e avesse esaudito il suo desiderio di prima.
“Bellatrix, vedo che non sei ancora guarita
dalla tua pazzia” disse
Remus, con un filo di voce e piegato dal dolore.
“Il Signore Oscuro vuole vederti” rispose lei con una finta faccia offesa, e smuovendo la
bacchetta lo trascino di sopra, legato con funi invisibili e
dolorosissime.
Il salone di Villa Malfoy si presenta come una stanza
immensa, con delle pareti tinteggiate di verde e nero, un lampadario
gigantesco… al centro della sala, Lord Voldemort in persona,
con dietro la sua schiera di Mangiamorte incappucciati.
“ Bene, bene, bene… il lupo
mannaro” parlò dopo un minuto Voldemort, con la voce
simile a un serpente, Remus
pensò che una voce simile non potrebbe mai
dimenticarla… “Mettiamo
le cose in chiaro Lupin: io ti ucciderò. Tu puoi scegliere
solo il modo in cui morire o velocemente, oppure dopo atroci
sofferenze. Ciò che voglio sapere da te lo
otterrò, subito, in un modo o nell’altro quindi io
ti consiglierei di parlare.. A te la scelta”
“Procedi pure ad uccidermi allora” rispose Remus, con tutta la calma che riuscì
a racimolare dentro se.
“Non vuoi sapere nemmeno cosa voglio?
Voglio solo che tu mi dica dove posso trovare James e Lily
Potter”
Adesso le parole di Piton cominciarono a prendere forma,
proteggere Lily significava tenerla lontana da Voldemort in persona, ma
perché proprio loro? Cosa potevano dargli? Intanto
l’orologio macabro dei Malfoy scandì nuovamente
imperturbabile la sua ora, 01:45.. Remus sperò che
ciò che avesse escogitato prima di essere rapito,
funzionasse davvero
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