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Autore: Uptrand    23/06/2014    13 recensioni
Questo racconto si pone dopo Mass Effect La nuova generazione e Senza Legge, vi sono i personaggi di queste storie. Shepard uomo eroe, consiglio salvato, genofagia curata, razziatori distrutti, pace tra quarian e geth. Tutti salvati nella missione suicida. Sposato con Ashley Williams.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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Sulla Normandy SR2, Shepard alla scrivania della sua cabina, stava leggendo i rapporti sul dispiegamento della rete di Ascolto oltre i margini della galassia. Tutto era andato come previsto e le ultime sonde avrebbero raggiunto la loro posizioni tra circa nove ore. Traynor e IDA si erano occupate della questione nel migliore dei modi.
Nel frattempo altri segnali venivano registrati, ma non erano in grado di far niente tranne osservare. I “grigi”si muovevano troppo velocemente, anche se un paio di volte, navi dell'Agenzia N7 si erano trovate molto vicine a dove un segnale terminava ma quando arrivavano non trovavano niente e Ascolto aveva registrato un altro “salto”, così avevano chiamato quegli spostamenti. Sperava solo che il nemico non sapesse di essere osservato.
Passò quindi a un'altra questione più interessante. Aveva ricevuto i rapporti di Miranda e Olivia riguardanti lo studio all'Accademia Grissom, sul phantom Isabella. La parte più importante verteva sui risultati delle analisi dei suoi poteri e dell'uso della teoria dell'energia bianca per spiegarli. Ringraziò che Miranda gli avesse mandato un riassunto, non ci avrebbe capito molto altrimenti. Ma seppe subito cosa farne. Mandò tutto a Tali e Liara, occupate nello studio del mech dei grigi. Chiuse il rapporto e aprì quello inviato da Coats, Vega e Ashley
L'intelligence dell'Alleanza aveva registrato qualche sporadico segnale della durata di alcuni secondi, ignorato da tutti come errori del sistema. La storia si era ripetuta ovunque. Nessuno aveva indagato.
Non poteva dare la colpa di questo a qualcuno, anche se avrebbe voluto, lui stesso non avrebbe prestato la minima attenzione a quei fatti se il Leviatano non gliene avesse parlato. Potendo coinvolgere più persone, forse...ma il Consiglio non lo avrebbe mai permesso. A loro avviso già troppi individui erano informati dei fatti.
Garrus non era stato più fortunato, neanche su Palaven c'erano tracce. Per un attimo pensò di chiamare Grunt e Wrex, per metterli al corrente della situazione e verificare se sapevano qualcosa, ma ci ripensò. Al momento i loro ordini erano di muoversi in silenzio e i Krogan non erano i tipi più adatti in questo, anche quando uno di loro era uno s.pe.t.t.r.o.
Sorrise un attimo all'idea di come gliela avrebbero fatta pagare, sicuramente costringendolo ad ascoltarli mentre raccontavano delle loro prodezze in guerra e lui gli offriva da bere tutto quello che potevano mandare giù.
Spense il terminale si appoggiò allo schienale della sedia, massaggiandosi la gamba.
In effetti, avrebbe gradito un messaggio su tutto il corpo. Sentiva gli occhi arrossati e irritati per il continuo leggere di rapporti su rapporti.
 --Quando è troppo è troppo-- pensò, poi si alzò e si stiracchio fino a far scricchiolare le giunture e uscì dalla cabina.
*****
Isabella era abbracciata al collo di Dasha, le sue gambe intorno alla vita di lei. Entrambe le donne erano nude. Poteva sentirla dentro di se, mentre muoveva le dita delicatamente. A volte si chiedeva il perché di quella attenzione, ma non le importava veramente. Qualsiasi cosa facesse Dasha a lei andava bene.
Un inatteso dolore la colse di sorpresa. Isabella sibilò: non era abituata a quella situazione. Le piaceva. Il suo corpo fremette per alcuni momenti e si calmò. Lasciò la presa cadendo all'indietro sul letto e addormentandosi alcuni secondi dopo, non prima di essersi chiesta perché aveva aspettato così tanto per la sua prima esperienza di sesso.
Dasha la osservò per alcuni istanti, quindi si alzò recandosi in bagno dove fece una breve doccia, si vestì e uscì dalla sua stanza. Aveva bisogno di una boccata d'aria.
«Salve Dasha.» disse una voce appena varcò la soglia. Olivia era appoggiata con la schiena alla parete e aveva tutta l'aria di aver aspettato per un bel po' «Direi che la vostra relazione ha avuto uno scatto in avanti.»
La Weaver non rispose, camminò fino a raggiungere la balaustra e guardare fuori dalla vetrata. Il bello dell'essere nello spazio era che c'era sempre qualcosa da guardare. «Problemi?» chiese
«No ma avevi detto di avere un'altra richiesta da aggiungere, quando Isabella stava per fare di Jack uno spiedino. Ma ancora non mi hai detto cosa?»
«Tra 36 ore il nostro accordo si concluderà, avresti potuto semplicemente ignorare la cosa.» 
«Non sono quali sono le tue intenzioni. Ho preferito affrontare la cosa prima di avere qualche sorpresa poco gradita.»
Dasha sorrise a quelle parole, si voltò a guardarla. «Ho bisogno che il Consiglio metta la sua firma su un documento. Se sono davvero disperati firmeranno.»
«Il documento cosa tratta?»
«Accordi commerciali, niente di interessante per te.» - ma prima che Olivia potesse chiedere chiarimenti lei continuò - «Desidero sapere che succede? Hai detto che la galassia è in pericolo. Questo non mi riguarda, ma voglio essere preparata se c'è una tempesta in arrivo e vorrei sapere quali sono le “vere” motivazioni che ti spingono a lasciarmi libera.»
Olivia ci rifletté, mentre si appoggiava anche lei alla balaustra «C'è la possibilità, che la galassia venga invasa da una specie sconosciuta. Quel mech su Nevos, apparteneva a loro e sappiamo solo di non sapere come distruggerlo. Isabella ci è riuscita, dobbiamo capire in che modo. Sicuramente useranno gli studi su di lei per creare armi appropriate.»
Dasha ci rifletté sopra «In pratica...l'intera galassia è affidata a un'assassina biotica omicida furiosa. Mi stai dicendo questo?»
«Più o meno.»
«Non potrà far peggio dei politici.» - disse ridacchiando ma tornò seria. - «Ho però un favore da chiederti. Fai in modo, che tutti i dati che collegano Isabella all'energia bianca vengano segretati o distrutti. Isabella è già un biotico raro, ma adesso è diventato unico. C'è gente che se lo venisse a sapere proverebbe a catturarla.»
«Morirebbero.»
«Sicuro, ma non prima di aver causato molti problemi.»
«D'accordo..» - le rispose Olivia - «So a chi chiedere questo favore.»
«Decisamente comprensiva, considerando che parli con chi ha fatto saltare un braccio a tuo fratello.» La stuzzicò Dasha, voleva metterla alla prova.
Lei le fu improvvisamente vicina, un'espressione dura in volto « Per quello ti lascerei a contorcerti per terra con un coltello nella pancia! » - dichiarò Olivia parendo calmarsi subito dopo - « Per quello e per aver ferito mia madre, ma sono un soldato e un ufficiale dell’Alleanza. Devo saper valutare le priorità. »
Dasha ebbe un attimo di brivido a quelle parole, riconosceva una minaccia e quella non lo era. Si trattava di una possibilità che Olivia aveva preso in considerazione e scartato.
In quel momento, dalla stanza uscì Isabella con addosso la tenuta d'allenamento e le immancabili spade ai fianchi. La sua fronte si corrucciò nel vedere quel soldato, tropo vicino alla Weaver per i suoi gusti.
«Meglio che vada, mi pare gelosia quella che vedo.» Asserì Olivia con un sorrisetto divertito e recandosi in caffetteria.
Isabella si mise al fianco di Dasha. A loro volta  si diressero a far colazione.
*****
 In uno dei laboratori della Grissom, Miranda e Jack studiavano i risultati dei test del phantom
«Non mi piace.» Affermò Jack
«Non ci sono dubbi.» - le rispose Miranda - «Le letture sono esatte. Se confrontiamo l'andamento dei vostri poteri. I tuoi Jack hanno, come quelli di tutti, una fase ascendente, un picco massimo, una fase stabile e alla fine una discendente. Quelli di Isabella invece non scendono. Sono presenti a intervalli non regolari diverse fasi ascendenti e picchi. Possiamo ipotizzare che ogni picco corrisponda all'energia rilasciata da una particella di energia bianca , è come se i suoi poteri venissero costantemente ricaricati. Inoltre avendo i suoi poteri cariche invertite quando incontrano un altro potere biotico si annullano a vicenda, ma avendone lei di più l'energia biotica spesa viene ripristinata all'istante.»
«Ma nessun impianto è progettato per questo. Se quello che ha in testa dovesse cedere crollerà a terra, il suo corpo sarà percorso da spasmi di dolore, avvertirà un intollerabile pressione all'interno della testa e la sensazione che le tempie vengano schiacciate. Infine gli occhi si rovesceranno all'indietro e morirà.»
«La sua armatura da Phantom di certo non aiuta. Funziona in una maniera interessante. Normalmente il 10% del totale dell'energia biotica viene semplicemente disperso, un po' sotto forma di luce, ma sopratutto per irradiazione dell'ambiente circostante e rappresenta una valvola di sfogo per il potere in eccesso per il corpo. Ma quell'armatura evita ogni dispersione. Non c'è da sorprendersi, se quando la usa Isabella riesce a combattere per un periodo di tempo limitato. Con la su grande energia possiamo stimare che quello che disperde naturalmente corrisponda al 15%, forse al 20% del potere totale di un biotico medio. Con l'armatura in funzione, l'energia viene invece convogliata e usata, sono sicura che questo favorisca e acceleri l'attivazione delle particelle di energia bianca. Provocando ulteriore lavoro al suo impianto.»- Spiegò Miranda e fissò per un attimo Jack - «Ti vedo pensierosa? La sorte di quel phantom ti sta forse in pensiero?»
«So cosa vuol dire avere problemi per via dei poteri biotici.» - disse Jack in tono assolutamente seria. - «Sia per mia esperienza, che per aver assistito alcuni dei ragazzi meno fortunati che sono giunti alla Grissom...in più è stata indottrinata da Cerberus e ha perso i suoi ricordi per questo...» - Attorno a lei un lieve bagliore bluastro.- « Non so, non voglio un'assassina biotica pazza in giro per la galassia ma non le auguro una morte simile. Che mi dici dei nuovi impianti Icore 7?»
Miranda era sorpresa, anche se la conosceva da anni Jack ancora la stupiva per i suoi cambiamenti
La schermata scomparve sostituita da un'altra «Funzionano, non sono stati ancora utilizzati ma sono sicuri. Davvero pensi di montarne uno su Isabella?» Chiese Miranda.
«Non la renderanno più forte ma faranno in modo che il cervello non le esploda e da quello che so, pare sia la nostra unica arma al momento.»
 
Arturus era seccato. Da dov'era seduto, in caffetteria, poteva vedere Ilary e Steve che si comportavano da perfetti fidanzatini, ma ancora peggio era vedere Dasha e Isabella.
Le due umane non si comportavano in maniera differente, ma l'atmosfera attorno a loro era cambiata.
«Non  c'è dubbio che ci sia qualcosa fra di loro.» Gli disse Asiria seduta al suo stesso tavolo, osservando la direzione in cui guardava.
«La verità è che speri solo che quell'umana pazza si dimentichi di te, Asiria.» Commentò Mordin. Il Krogan era seduta al suo fianco.
«Non ci vedrei niente di male. In ogni caso, l'unico ad avere problemi è Arturus. Invidioso che questa settimana, Olivia ha passato più tempo con Dasha e Isabella che con te?»
Il turian non rispose, stava masticando e sfruttò la cosa per prendere tempo «L'ha fatto perché non si fida, per tenerle sempre d'occhio. Come abbiamo fatto anche noi.» Anche se l'atmosfera era serena, tutti erano armati.
L'unica senza armi nella sala era Dasha, non che gliene servissero con Isabella al suo fianco.
«Mila dov'è finita? Stamattina non si è ancora vista.» - chiese Arturus - «Anche se cerca di restare il più lontano possibile da Dasha, le è sempre abbastanza vicina da poter usare il comando esplosivo del braccialetto.»
Gli altri non seppero rispondere. «In ogni caso, se non sarà lei a farla saltare in aria l'umana lo faro io!» Affermò  il Krogan. Olivia aveva fatto sapere a Dasha che aveva dato il comando a Mila, una persona che l'avrebbe uccisa molto volentieri, perché voleva la morte di chi secondo lei era responsabile della morte di due loro compagni di squadra quando aveva rubato la SR3.
La verità e che aveva dato un comando a ciascuno di loro. Giusto per avere un piano di riserva se la Weaver avesse tentato qualche trucco per scappare. Neanche Arturus si sarebbe fatto problemi ad ucciderla, ma non per odio. Aveva conosciuto i loro compagni di squadra, ma per un periodo di tempo molto breve. Inoltre ai turian veniva insegnato fin da piccoli che la morte in battaglia era una cosa normale e a non lasciarsi travolgere dalle loro emozioni.
La porta del refettorio si aprì e Mila fece il suo ingresso, tra lo stupore generale, in corazza da combattimento. Dietro di lei altre figure si mossero prendendo posizione nella sala. Salarian. Una decina. Per ultima entrò una figura incappucciata. Non si vedeva il volto o altro che la potesse identificarla.
«Mila che significa? Chi sono? Esigo una spiegazione!» Ordinò Olivia. Alzatasi prontamente e mettendosi di fronte alla compagna di squadra.
«L'avrai» - le rispose Mila - « Non ho dimenticato i nostri amici morti a causa loro, capisco la necessita di trovare un accordo per usare quel phantom ma non il fatto di rispettarlo. Ho contattato il primo ministro Lynch. Conrad, l'uomo messo al seguito di tuo padre dal primo ministro, è stato così gentile da mettermi in comunicazione diretta con lui. Non è stato contento di sapere che soldati dell'Alleanza collaboravano con dei criminali, ma è stato ancora più interessato alla storia dell'eezo 19 contenuto in Isabella e alla teoria dell'energia bianca. Per qualche motivo ha contatto i salarian e stretto un accordo con loro che hanno inviato diverse squadre SOS. Dasha e la sua squadra finiranno in carcere per sempre, Isabella farà la cavia da laboratorio per il resto della sua vita, nel mentre Salarian e Umani saranno i primi a beneficiare di qualsiasi nuova scoperta. Olivia fatti da parte e consegnacele. Per favore.»
«Non posso farlo.» - le rispose - «Farò revocare l'ordine.»
«So che lo faresti, per questo le comunicazioni della Grissom non funzionano. Ho avuto i codici necessari a far in modo che le squadre SOS arrivassero senza essere scoperte. Non preoccuparti per il personale di sicurezza della stazione, gli ho comunicato l'ordine di non interferire qualsiasi cosa accada e di trovarsi un luogo sicuro. Per loro sarà come se non fosse successo niente.»
«Chi è l'ufficiale al comando?» Chiese una voce che arrivava alle spalle di Oliva. Era stata Dasha a parlare, adesso in piedi attendeva una risposta.
«Dasha arrenditi e forse vivrai, ed è più di quello che meriti.» le rispose Mila, mostrandogli il comando del detonatore in mano.
«Chi è l'ufficiale al comando?» Domandò nuovamente, ignorando Mila. Un salarian si fece avanti
«Io, sono...» ma prima che potesse terminare la frase. Dasha si tolse il braccialetto esplosivo dal polso, tirandolo verso il volto al salarian. A pochi centimetri di distanza, la deflagrazione lo colpì in faccia, scaraventandolo più in là. Rimase disteso a terra. Non si mosse. L'esplosione gli aveva fracassato la testa. Frammenti di cervello erano ben visibili.
I salarian aprirono il fuoco, Olivia fece appena in tempo a buttarsi in cerca di un riparo, mentre i compagni di squadra rovesciavano i tavoli per ripararsi e usavano qualsiasi cosa di utile ci fosse per proteggersi. Fortunatamente tutti avevano delle armi, anche se per altri motivi.
 
Risposero al fuoco ma erano in svantaggio. Gli avversari erano troppo ben armati e in posizione favorevole. Isabella riparata dietro una colonna poteva fare ben poco senza scudi o occultamento, in una situazione che non permetteva di aggirare il nemico. Non poteva che attendere.
Una porta laterale si aprì e il lato destro della testa di un salarian esplose. Il resto della SOS fu colta di sorpresa, mentre altri colpi esplodevano seguiti da attacchi biotici. Fu la volta  della squadra della SR3 a farsi avanti e incalzare il nemico in difficoltà. La situazione si era ribaltata.
In pochi minuti era tutto finito. Olivia ringraziò le loro salvatrici. Miranda e Jack «Avete ancora alcuni trucchi da imparare voi ragazzi. Ora chi sono questi tizi e perché ho dovuto ucciderli?» chiese la direttrice della Grissom
«Ho io una domanda. Dov'è Isabella?»Volle sapere Miranda all'improvviso. Tutti si guardarono attorno. Asiria con più apprensione di tutti. Mancavano Isabella, Mila e la figura incappucciata.
Guidati da Olivia andarono allo loro ricerca che nel frattempo raccontava l'accaduto, ponendosi essa stessa alcune domande – Come aveva fatto Dasha a liberarsi del braccialetto?--, ma soprattutto «Dasha, cosa sta facendo Isabella?»
«Sta cacciando, vi avevo detto che alla prima occasione avrebbe ucciso e adesso deve aver trovato qualcuno d'interessante. Prima ci giocherà e poi la ucciderà.»
Olivia non chiese non volendo sapere cosa intendesse per “giocarci”, ma sperava lo stesso di trovarla prima di Isabella.
 
Mila stava correndo disperatemene nel tentativo di raggiungere le altre squadre SOS che avrebbero dovuto assaltare la Atlantic Codex. Era disarmata, nella mischia non aveva sparato. Non voleva uccidere nessuno dei membri della SR3. All'improvviso Isabella le era apparsa davanti, ma invece di ucciderla il colpo di spada era calato sull'arma rendendola inutilizzabile.
L'aveva guardata negli occhi e davanti a quello sguardo era scappata. Qualcosa in esso le aveva messo una paura terribile.
Era una biotica, aveva i suoi poteri, ma sapeva che sarebbero stati inutili. All'improvviso avvertì una rumore davanti a se, come di qualcosa che fendeva l'aria e le parve di scorgere un'ombra che si muoveva. Era già successo prima. Corse in un'altra direzione. Era sicura che qualcuno la seguisse e sapeva chi: Isabella. Aveva la sensazione di essere in un labirinto. Alla fine entrò in un corridoio e con suo orrore si accorse che era un vicolo cieco. Si voltò. Il phantom l'attendeva a una decina di metri.
Isabella aveva percorso il lungo e largo la stazione, imparandone a memoria la mappa. Un predatore, imparava sempre alla perfezione il proprio territorio di caccia. Adesso aveva condotto la sua “preda” dove voleva, era sicura che fosse abbastanza potente da farla divertire e una volta accortasi di essere inerme sarebbe caduta nel panico e allora sarebbe iniziato il vero divertimento, almeno per lei. Prese a comminare in direzione di Mila, normalmente, senza fretta. Tenendo le spade in mano, le rivolse i palmi, sembrava dire “Eccomi, sono davanti a te. Colpiscimi”. Vide Mila scattare con il braccio destro, una luce blu e fu immobilizzata.
--Stasi—pensò, intuendo quale potere avesse usato su i lei. Dalla sua posizione poteva vedere il viso di Mila che passava dalla paura, alla sorpresa di averla immobilizzata, alla speranza di potercela fare. Le spade si illuminarono e il potere svanì. Isabella si morse un labbro, per il piacere che provò nel vedere la sua preda perdere la speranza appena ottenuta.
Un altro movimento. Questa volta Isabella sentì sollevarsi. “Sollevamento”, le piaceva quella sensazione di leggerezza, ma lo trovava un gioco infantile. Le spade si illuminarono e toccò nuovamente il pavimento. Avanzò ancora.
Provò una terza volta. Qualcosa apparve di fronte a Isabella, “Singolarità”, una delle spade tagliò il piccolo buco nero che scomparve e con esso i suoi effetti.
Mila si mosse per un altro tentativo. Isabella fece una scattò parandosi immobile di fronte alla sua avversaria. Lei non si mosse, si era bloccata a meta con il braccio piegato in avanti non ancora disteso. Davanti a lei Isabella le sorrideva. Aveva paura.
Il phantom dondolò una spada che disegnò un arco argenteo mentre falciava l'aria e tagliava con precisione all'altezza del polso la mano destra di Mila. Questa rimbalzò per terra. Il sangue sgorgò dal moncherino gorgogliando come acqua da una fontana.
Mila cadde in ginocchio e nonostante tentasse, non riuscì a franare la fuoriuscita di sangue dalla ferita che stringeva con l'altra mano. Aveva freddo, il corpo le tremava mentre guardava la sua avversaria che la fissava e sorrideva. Paura. Una pozza si sangue si stava formando fra loro.
La percezione di un pericolo fece voltare Isabella.
Una figura con il volto nascosto da un cappuccio era immobile a una cinquantina di metri da lei. Questo venne abbassato rivelando una femmina turian. Si mise in posizione di combattimento, non aveva armi ma dei guanti da cui spiccavano delle fiale. Era l’armamento caratteristico delle Cabal, gli agenti segreti e biotici della gerarchia turian. Costavano care, ma non era impossibile assoldarne qualcuna che si era messa a fare il mercenario.
La turian aveva tutti i vantaggi tra armatura, barriera biotica e armamento e da come si comportava era davvero esperta. Si sentiva sicura di se stessa e della situazione.
Il phantom aveva solo le sue spade, i propri poteri e una tuta d’allenamento.
Isabella sorrise.
*****
Olivia con appresso tutti gli altri stavano seguendo il segnalatore di Mila, nella speranza di trovare lei e Isabella, quando si udì un urlo lacerante seguito da un altro più intenso. Appena giunti videro il phantom, in piedi, voltato di spalle che all'udire i passi si scansò mostrando il suo operato.
Saziata, forse, dal tormento appena inflitto, Isabella stava sorridendo, il suo soddisfatto compiacimento per la crudeltà era evidente.
La testa della turian era piegata con un angolazione impossibile, perché il collo era stato spezzato e lo sguardo fisso e vitreo. Gli arti erano staccati dal corpo.
«Quello è un agente turian Cabal o più probabilmente un ex-agente.» disse Miranda
Prima che potesse aggiungere altro una specie di miagolio attirò la loro attenzione. Mila era a terra con la schiena al muro e stringeva il suo moncherino. Olivia con gli altri della SR3 si precipitarono da lei. Ma lei non li vide. Il suo sguardo era vuoto, le pupille dilatate e le labbra si muovevano silenziosamente. Di tanto in tanto batteva le palpebre o faceva smorfie e si tirava indietro come se scorgesse un nemico invisibile. Qualcuno le applico del medigel sulla ferita.
Olivia le prese tra le mani il mento, voltandole la testa.
«Mila?» disse dolcemente
«Un mostro.»
Il labbro inferiore tremava e la voce era gutturale.
«Quale mostro?»
Premette l'unica mano sul lato del volto. «  Le urla...il sangue che sprizza.» Chiuse gli occhi e inspirò
Isabella in quel momento si piegò in due vomitando e si accasciò sulle ginocchia e rimase in quella posizione, toccandosi le cosce come se non avesse avuto sensibilità.
«Veleno!» - Dichiarò Miranda - «Gli agenti cabal sono addestrati all'uso di veleni e di lame avvelenate!»
«Tienila seduta!» ingiunse a Dasha, fatta avanti per sostenere Isabella con il braccio e la spalla.
Miranda le iniettò qualcosa « Questo ci farà guadagnare tempo, ora muoviamoci. Mordin prendi in braccio Isabella e portala in infermeria.»
Il krogan la sollevò senza problemi. Isabella era svenuta.
 
Dasha seduta nella plancia dell'Atlantic Codex, si sentiva nervosa e insoddisfatta. Isabella stava bene, le cure della Lawson avevano funzionato, adesso riposava in infermeria e la sua squadra aveva eliminato le SOS incaricate di catturare la nave. Subito dopo era stata contattata da Tetrius desideroso di abbandonare una posizione a suo dire compromessa, tutti condividevano la sua opinione.
Con Isabella non in grado di combattere avevano finito per accettare una proposta che non condivideva a pieno, ma sapeva che temporaneamente la sua autorità era incrinata. Era stata catturata e ora non era neanche sicura di averci ricavato qualcosa, nutrendo dei dubbi sull'amnistia accordata dal Consiglio. Aveva bisogno di fornire una piccola dimostrazione che lei rimaneva la migliore, anche se aveva avuto uno scivolone.
La porta dell'ascensore si aprì e Naomi, accompagnata da qualcuno, entrò sul ponte. Da dov'era poteva vedere Dasha seduta sulla sedia che le dava le spalle.
«Dasha abbiamo un problema.» Disse informandola. Lei si voltò accigliata, non capendo a cosa si potesse riferire e sgranò gli occhi.
L'urlo e le imprecazione di Dasha si sentirono su tutto il ponte e in quello sottostante.
 
La SR3 si stava dirigendo alla Cittadella, a bordo di essa Olivia si stava chiedendo come avesse fatto ad andare tutto a rotoli. Sperava di poter convincere Dasha e Isabella a collaborare ancora per un po' di tempo, ma il tradimento di Mila aveva reso questo impossibile.
L'amica e compagna di squadra era sotto sedativi in infermeria e al momento non sapeva come comportarsi con lei. Aveva ubbidito agli ordini dei superiori dopo che lei per prima gli aveva informati agendo all'insaputa di Olivia, ma si era rifiutata di prendere parte al conflitto a fuoco contro i Salarian o di minacciare la squadra della SR3.
Qualunque fosse stata la sua decisione, doveva ricordare che un ufficiale doveva poter aver assoluta fiducia negli uomini al suo comando. Al momento dubitava di se stessa come ufficiale di comando. Era convinta di aver messo a Dasha un “collare” di cui non poteva liberarsi, invece la criminale se l'era tolto usandolo come arma. Alla sua domanda su come avesse fatto, le aveva spiegato che un abile hacker volus non aveva avuto problemi a manomettere il sistema, dopo che la Atlantic Codex era attraccata alla Grissom.
Il suo terminale privato suonò, avvertendola dell'arrivo di un messaggio. Rimase un attimo sorpresa a vedere che era di Jack e Miranda. Il contenuto del messaggio la stupì ulteriormente.
*****
Nella sala operativa di “Ascolto” Shepard era seduto a una scrivania, deciso a capire il da farsi. La rete esterna di ascolto non aveva trovato niente, ma aveva lo stesso rivelato qualcosa di insolito, un andamento anomalo nelle “onde” di energia oscura. L'analisi di quella porzione di spazio avevano ricreato un modello teorico su vasta scala e il risultato era stato una sorta di gorgo, rimanendo all'uso di termini marini, il cui centro era situato oltre la rete esterna. Riprogrammando i sensori presenti nella galassia scoprirono che tale fenomeno riguardava almeno un quarto della galassia. Tale evento si attenuava man mano che si allontanava dal centro, non era stato inizialmente rivelato dai sensori delle resti di comunicazione perché troppo deboli. Da quello che suggerivano i dati, l'energia oscura si stava accumulando in un determinato punto e la notizia non tranquillizzò nessuno.
Mentre cercava di stilare un rapporto per il Consiglio, ricevette un messaggio da Olivia, in cui veniva riportata ogni cosa successa alla Grissom. Già era sconvolto che ci fosse stato un attacco da parte delle SOS, ma sapere che i gemelli e Taiga erano spariti dalla stazione spaziale lo fu ancora di più.
*****
Sull'Atlantic Codex, i due ragazzi e la ragazza erano dritti in piedi sul ponte di comando della nave. Dasha sedeva davanti a loro, la sorpresa della loro presenza mise a dura prova il suo autocontrollo.
«Qualcuno mi dica perché mi ritrovo sempre con clandestini a bordo, ogni volta che la mia strada incrocia quella di Olivia e amici.»
«Dasha.» Salutò Taiga, mentre William e Henry fecero un cenno con la testa.
«Cosa succede?» Domandò lei la cui pazienza, a giudicare dal tono, era quasi esaurita.
«Li ho trovati...»- spiegò Naomi-« ...Nascosti nella stiva, non so cosa ci facessero o le loro intenzioni.»
Dasha si sporse in avanti « Spiegatemi.»
Taiga prese la parola « Purtroppo, ho acconsentito all'idea di seguirli nel loro piano che non è andato come previsto. Farci sparire per te sarebbe un problema, siamo ostaggi di valore.» puntualizzò la ragazza. Ci teneva a chiarirlo.
«Siete un problema, non diverso da una nave con i cessi rotti. Il piano qual’era e come siete saliti a bordo?» chiese rivolgendosi ai due gemelli.
Tutto quello che ottenne fu una serie di «Ehm..» interrotti solo da Taiga « Volevano piazzare un segnalatore sulla tua nave. L'avevano preparato fin dal tuo arrivo, aspettavano l'occasione giusta per salire. Quando l'accademia è stata attaccata hanno deciso che era il momento era quello e hanno messo anche me al corrente del loro piano. Preciso che ho cercato di fermarli. Sono entrati nei sistemi di sicurezza della nave e ci siamo diretti alla stiva, ma prima di quanto ci aspettassimo è entrato qualcuno del tuo equipaggio, ci siamo nascosti dove ci ha trovato questa tipa. Il resto lo sai.»
Dasha rifletté che avrebbe fatto bene a farsi spiegare come avevano superato i codici della nave. Questi erano opera di Sunt, il suo volus esperto d'informatica e hacker/assassino, superarli sarebbe dovuto essere impossibile per dei ragazzi.
«Cosa speravate di ottenere se tutto fosse andato bene?»
Fu sempre Taiga a rispondere « Gli altri hanno già avuto le loro avventure, noi siamo ancora troppo giovani per entrare ufficialmente nell'Alleanza e almeno fino a quando non avremo terminato l'accademia. Questo piano aveva lo scopo di farci notare dagli altri.»
«Naomi portali da Sunt e dirgli che deve farsi spiegare come hanno superato le nostre difese. Avete la vostra avventura, vediamo se riuscirete a non finire morti ammazzati. A voi maschietti vi consiglio di tirare fuori le palle.»
Mentre Naomi li spingeva in malo modo fuori dal ponte di comando, Tetrius la contattò al comunicatore «Cosa ne facciamo Dasha?»
«Un colpo in testa e li gettiamo nello spazio?» Suggerì lei, il turian non rispose subito «Normalmente si, ma in questo caso...»
«Sarebbe un'idiozia che quasi sicuramente ci ammazzerebbe. Si rilassi generale, scherzavo, li scaricherò al primo porto sicuro e lascerò un messaggio su dove trovarli. Non voglio essere presa di mira dalla famiglia Shepard e dai suoi “adoratori”»
«Concordo.» Disse il turian terminando la chiamata. Dasha si diresse in infermeria a vedere come stava Isabella. Quando vi entrò la vide distesa sul lettino. Lei girò la testa nella sua direzione sorridendole.
Una cosa aveva lo stesso accigliato Dasha a quella vista e chiamò il medico «Galba!» una figura uscì dal cesso in quel momento. Era Galba Beine medico della Atlantic Codex, un tempo medico stimato aveva visto la sua carriera distrutta a causa dei vizi che comprendevano qualsiasi vizio esistente, per questo era stato radiato dall'ordine dei medici e aveva perso l'abilitazione. Ora lavorava per Dasha, per il semplice fatto che guadagnava molto di più rispetto a dove l'aveva trovato, una clinica su Omega. Abbastanza da appagare tutte le sue voglie e avere ancora qualcosa.
Al momento aveva la barba di una settimana, puzzava, aveva chiaramente bevuto e le pupille erano molto dilatate.
« Come sta Isabella?» Chiese lei
«Bene, ha solo bisogno di riposo.»
«Questo lo capisco ma perché è mezza nuda?» chiese. Isabella era distesa a pancia in giù sul lettino ed era nuda dalla vita in su, con una specie di lampada che le proiettava luce sulla schiena. Una volta, per prudenza aveva fatto controllare di nascosto a Sunt il terminale privato del dottore, era saltato fuori che conteneva solo immagini pornografiche. «Non le avrà fatto qualcosa mentre dormiva?»
Prima di rispondere, il dottore prese da una scatola sulla scrivania del tabacco e incominciò a masticarlo «Tabacco Turco...un sapore molto deciso.. no, non le ho fatto niente. Dovresti capirlo dal fatto che sono vivo. Lamentava dolori alla schiena, un effetto del veleno che ha provocato una contrattura dei muscoli. Ho suggerito l'uso di una terapia di calore per rilasciarli. Tutto qui.»  Sputo un po' di tabacco in una tazza. Dasha notò che quella era anche la tazza dove solitamente il dottore beveva il caffé.
Fu allora che senza preavviso l'energia andò via e lei e il dottore rischiarono di cadere per la brusca decelerazione della nave, prima che potesse commentare su cosa stava accadendo fu raggiunta da un messaggio di Tetrius « L'energia principale è fuori uso, l'eezo non riesce a creare un campo FTL stabile e non so il perché. Abbiamo l'energia d'emergenza ma anche quella è instabile, non durerà per molto se le cose non cambiano, al massimo mezzora.»
Mores entrò in infermeria sorreggendo Tenus da sotto la spalla e mettendolo su un lettino. «L'ho trovato dolorante a terra.» Aggiunse come spiegazione.
«Che diavolo succede?» Chiese Dasha.
*****
La SR3 era arrivata alla stazione e anche Miranda e Jack. Shepard aveva parlato con il primo ministro Lynch, che senza problemi aveva confessato il proprio operato. Ritenendo che alla fine Isabella e Dasha non sarebbe più state di nessuna utilità, aveva stretto un accordo con i Salarian.  Questi ultimi avevano perso molto del loro prestigio dal termine della guerra, per via del limitato numero di navi inviate nella battaglia della Terra e con il sorgere di nuovi equilibri di potere, erano stati messi leggermente in ombra ed erano alla ricerca di qualcosa che li mettesse di nuovo in lustro. Lynch si era rivolto a loro e avevano stretto un accordo, avrebbero condiviso i risultati ottenuti studiando Isabella in una base dell'Alleanza, con personale scientifico Salarian e un'altra serie di accordi politici per l'aiuto prestato.
Shepard interruppe la comunicazione, ribolliva di rabbia. Si chiese se tenere Conrad al suo servizio, l'ufficiale non aveva fatto niente per cui essere rimproverato. Aveva ricevuto una domanda di un contatto con il primo ministro e dopo aver controllato chi fosse il soldato che la richiedeva, aveva girato la richiesta al primo ministro che aveva accettato di contattarla. Conrad da parte sua non aveva mai cercato di nascondere o negare niente.
Si alzò per dirigersi al Consiglio per dare e ricevere spiegazioni. Come aveva richiesto erano tutti presenti.
«Cosa sta succedendo?» chiese Shepard.  Audit aveva interrotto all'improvviso l'incontro parlando di un'emergenza, nella sala venne proiettata una olo-immagine di quanto riportato dai sensori. Qualsiasi cosa stesse accumulando energia oscura aveva smesso e ora i sensori segnalavano una enorme anomalia di quest'ultima che si stava allargando a macchio d'olio e ogni segnale svaniva appena veniva raggiunto. L'immagine incominciò a deteriorarsi fino a scomparire, quando lo fece l'anomalia era a poca distanza dalla Cittadella e aveva raggiunta una trentina di sistemi tra cui Terra, Thessia e molte altri..
«Mi dispiace Shepard. Non so cosa stia succedendo, i sensori stanno smettendo di funzionare a partire da quelli più vicini all'anomalia. Ricevo strane letture e pare ci siano problemi nelle comunicazioni e...» la comunicazione s'interruppe.
«John che succede?»
«Non lo so Ashley ma..» non fece in tempo a terminare la frase che tutti i presenti caddero a terra sorpresi inaspettatamente da una scossa. Da dove si trovavano, sembrava che l'intera torre del consiglio stesse tremando.
«Cos'è successo?» Chiese Garrus, mentre aiutava Tali a rialzarsi.
«È stato come se qualcosa avesse colpito la Cittadella.» Gli ripose la moglie.
«Sono più interessata a sapere perché le comunicazioni non funzionano e andiamo con l'energia d'emergenza.» Osservò Miranda. In quel momento lei e chiunque fosse dotato di un potere biotico crollò al suolo dolorante. Ma anche Chrome, il geth di Pars,  segnalò un malfunzionamento e cadde a terra. Subito vennero aiutati e assistiti.
Il consiglio, tranne il consigliere Tevos, stava bene ma non riuscivano ad avere notizie nonostante fossero nel centro politico della galassia. Fu deciso che l'equipaggio della SR2 e SR3 si sarebbero divisi in squadre e avrebbero raggiunto i punti chiave della Cittadella come il QG del C-sec e il centro operativo degli s.p.e.t.t.r.i., rimanendo in contatto tra loro con i comunicatori, mentre Shepard con Traynor e IDA rimaneva nella torre sia per tenere aggiornato il consiglio.
Era passato meno di un minuto quando ricevette, sorpreso, la prima comunicazione da Garrus «Siamo appena fuori dalla torre. Questa dovresti vederla.»
Seguendo il suo consiglio dell'amico, lui con chi riusciva a stare in piedi e li vide appena fuori l'edificio, con lo sguardo verso l'alto. Istintivamente fece lo stesso.
Era come se un'aurora boreale fosse apparsa nel cielo, solo che qui non vi era un cielo ma lo spazio e non vi erano colori, ma uno solo, il nero e più scuro di quello dello spazio. Gli ci volle un momento per notare cos'altro non andava. Quando le luci della Cittadella calavano per simulare la notte le stelle erano visibili, ma con solo l'energia d'emergenza il sistema d'illuminazione era ridotto al minimo o spento eppure nel cielo non vi erano stelle.
Ovunque guardasse solo un nero senza fine. Gli venne in mente che secondo molto leggende di vari popoli, l'universo sarebbe finito quando un qualche mostro ne avesse ingoiato la luce.
--Di sicuro questo gli si avvicina molto!-- Pensò. Gli parve che gelide dita gli strisciassero lunga la schiena.
Un forte schianto, seguito da molti altri, riportò tutti alle realtà. Le astro-auto si stavano schiantando ,precipitando tutte assieme al suolo.
«Ritorniamo nella torre è il luogo più sicuro, fino a quando non avranno finito di precipitare.» disse Garrus. Tutti lo ascoltarono, dentro di se Shepard fu contento che quasi tutte le persone a lui care fossero alla torre dove vigeva il divieto di volo.
Si chiese come stessero Miranda, Coats, Vega e Jack con i loro figli la fuori e distrattamente si domandò se avrebbe ancora visto una nuova alba.
*****
Tenus era sdraiato sul lettino in preda a violenti capogiri e vertigini, seduta a terra anche Taiga avvertiva un senso di malessere generale. Ma quello che irritava di più Dasha erano le voci dei due ragazzi, avevano il tono di chi sapeva tutto e poteva fare tutto.
«Ci devi ascoltare Dasha! Sappiamo cosa fare, serve l’eezo di Isabella per sistemare la nave e raggiungere la Cittadella.» Annunciò William, come se si stesse rivolgendo a qualcuno che gli avesse chiesto spiegazioni.
Dal loro incontro, dove non avevano proferito parola, parevano essersi ripresi e appena tutti i sistemi erano andati fuori si erano scatenati scappando da Sunt e portando a spalle la ragazza fino in infermeria, dove avevano incontrato Dasha che ora stavano assillando.
L'interessata, a sentire il proprio nome, sposto il separè che la nascondeva in infermeria. I due ragazzi ammutolirono, Isabella non aveva ancora terminato il trattamento del dottore. Dasha prontamente rimise il divisore.
«Non mi servono due ragazzi in crisi ormonale! Se avete un'idea per sistemare la nave vi ascoltò, andare sulla Cittadella, no. Vi scaricherò in qualche porto sicuro per me e da li ve la sbrigherete. Ehi! Mi ascoltate?»
«S-Si» Risposerò all'unisono leggermente trasognanti alla vista del phantom mezzo nudo.
«La vostra idea e...poi potrete usare il bagno dell'infermeria per intrattenervi con la vostra mano destra» disse. I gemelli arrossirono.
«Beh...ecco…Isabella ha noduli di eezo con l'isotopo 19, ne estraiamo uno e lo mettiamo nel nucleo a eezo della nave. Accendiamo il motore, eezo 19 non dovrebbe risentire di quello che sta succedendo fuori all'energia oscura, libera energia causando una reazione a cascata che attiva il resto delle particelle eezo. Il risultato sarà un campo FTL a energia bianca, anche se debole. Il primo della storia.» disse Henry
«Come pensate possa funzionare? Mi pare che ogni argomento al riguardo sia puramente teorico.»
«Seriamente...è una teoria che abbiamo sviluppato quando eravamo sulla Grissom. Nessuna prova ma secondo noi c'è il 50% di possibilità che funzioni. Ora non farci spiegare ogni dettaglio, francamente è una teoria molto complessa e non penso che capiresti, non ne hai le abilità.» Dichiarò Henry concludendo la sua spiegazione e William al suo fianco annuì in segno di approvazione
«Dottore che problemi ci sono se asportiamo uno dei noduli di eezo da Isabella?»
Prima di rispondere il medico sputo il tabacco. «Nessuno, con tutti quelli che ha.»
I due ragazzi si irrigidirono nel sentire le mani di Dasha che accarezzavano i loro menti e quando mettendo il viso tra di loro due soffiò nelle orecchie di entrambi, ebbero un fremito e...urlarono di dolore quando le loro teste si scontrarono.
«Stupidi verginelli!» disse Dasha odiava la situazione e aveva bisogno che quei due rimanessero concentranti non che pensassero alle tette del phantom «Isabella abbiamo bisogno di toglierti uno dei tuoi noduli di eezo. Se al termine ritieni che il dottore non abbia fatto un buon lavoro puoi ucciderlo»
Una mano sbuco da sopra il separè, facendo gesto positivo. Il medico fisso Dasha e poi il separè, sospirò e sputò nuovamente.
Era passata all'incirca un'ora, ma anche se lentamente la nave si stava muovendo. Il campo FTL ottenuto era piuttosto debole, in quanto secondo i gemelli sarebbe servito un numero maggiore di isotopo 19 per stabilizzarlo, era stato piuttosto preoccupante affidare tutto quanta l'operazione a degli studenti, ma era andata bene.
Dasha era sul ponte con la sua squadra, ad eccezione di Tenus sempre in infermeria assieme a Taiga,vi era anche Isabella su cui il veleno aveva perso ormai ogni effetto e che non aveva risentito dell'operazione. Dai pochi dati di cui disponeva, sembrava che la sua fosse la sola nave in grado di muoversi. Da quello i gemelli avevano riferito usando le letture dei sensori, qualcosa stava distorcendo l'energia oscura e questo aveva effetto su tutti i biotici tranne che su quelli con eezo 19, Isabella.
«Generale, rotta per la Cittadella.»
«Sicura Dasha?» Chiese il turian.
«Certamente è questa volta il Consiglio dovrà accettare ogni nostra richiesta»-  quindi si rivolse ai gemelli - «Se alla Cittadella provate a scappare da qualche parte, vi amputo a entrambi una gamba all'altezza del ginocchio con un colpo di Javelin.» I due si limitarono a fare si con la testa, il tono non invoglia a commentare o scherzarci sopra.
 
Shepard era nella sala del Consiglio, cercava con l'aiuto di tutti di tenere sotto controllo la situazione per quanto fosse impossibile. Il problema maggiore era la mancanza di comunicazioni rapide.
Erano riusciti a costruire un improvvisato ponte radio, usando tecnologia risalente a un centinaio di anni fa, ma rimaneva lo stesso il problema dell'energia e delle navi. Tutte le navi in orbita attorno alla Cittadella e quelle attraccate erano incapaci di generare un campo FTL o anche solo di muoversi. I viaggi attraverso i portali erano bloccati, questi ultimi però risultavano ancora funzionanti.
L'energia per qualche motivo veniva consumata molto più rapidamente del normale, non poteva evitare di pensare cosa sarebbe successo se la Cittadella l'avesse esaurita. L'atmosfera artificiale era mantenuta dai sistemi della stazione, se questi si disattivavano nel giro di qualche ora l'atmosfera sarebbe svanita dispersa nello spazio. Altro problema erano i feriti.
Quando “l'oscurità”, questo era il nome che avevano dato al fenomeno, era arrivata i mezzi di trasporto e le astroauto erano precipitate tutte assieme, il numero di morti e feriti era impressionante e gli ospedali avevano superato in poco tempo il proprio limite.
C-sec, N7 e ogni persona adatta alla sicurezza, compresi gli s.p.e.t.t.r.i. stava aiutando a soccorre i feriti. Altro motivo di preoccupazione Jack e Miranda, arrivate rapidamente dalla Grissom per mettersi a cercare i propri figli, Liara, Asiria, il consigliere Tevos erano in preda a un forte malessere ed erano sedute a terra. Al momento per loro non poteva fare niente e portale all'ospedale sarebbe stato inutile.
Era giunta notizia che tutti i biotici della stazione si erano sentiti male quando lo strano fenomeno era incominciato e i medici non potevano fare niente. Aveva inviato l'equipaggio della SR3 nei punti più distanti e difficoltosi, odiava ammetterlo ma il tempo della sua generazione stava passando, --Asari escluse-- pensò.
«Speravo in una vecchiaia dorata dopo aver sconfitto i razziatori.» Commentò Garrus.
Lui e l'amico erano rimasti alla torre del Consiglio per fungere da centro di comando, gli altri ,chiunque fosse in grado di aiutare, avevano un'area di cui occuparsi.
A parte loro, i consiglieri, i biotici che non potevano muoversi e qualche messaggero che arrivava per chiedere istruzioni l'unica altra figura nella sala era una donna umana. La dott.ssa Ann Bryson, Shepard aveva ottenuto che fosse portata alla torre appena possibile, sperava che i leviatani si sarebbero fatti sentire ma continuavano a tacere.
«Mi dispiace, Shepard.» Disse consolata la scienziata.
«Non è colpa sua Dottoressa,forse i leviatani sono usciti un attimo per fare una passeggiata.» non gli sembrava che fosse il caso di scherzare, ma sentiva di dover alleggerire un po' l'atmosfera.
Gli venne segnalato un messaggio in entrata, inviato da una nave in arrivo. Solo questa notizia era di per sé una sorpresa, non ritenendo che ci fossero navi operative.
«Sono Dasha Weaver, Cittadella mi ricevette? C'è qualcuno?» Chiesero dalla nave
«Qui Cittadella. Sono John Shepard...»
«L'eroe! Immagino che dovrei sentirmi onorata.»
«Dasha anche tu se piuttosto conosciuta....in ogni caso perché la tua nave si muove? Come stanno Henry,William e Taiga?»
«Ragazzi in gamba, devo ringraziare loro e la mia fortuna se siamo la sola nave operativa. Vorrai assicurarti che stiano bene.»
Negli altoparlanti seguirono le loro voci. Jack e Miranda rimaste fino in quel momento in disparte sia perché stavano troppo male che per fiducia in Shepard, si fecero avanti per far sapere che c'erano anche loro e minacciando Dasha delle peggiori ritorsioni se non fossero tornati perfettamente sani.
«Molto toccante.» - rispose lei.- «Capitano Shepard, voglio un incontro. Ho una possibile soluzione al problema che ci ha colpito tutti, ma in cambio il Consiglio dovrà fare una cosa per me. Se accadrà come alla Grissom qualsiasi collaborazione sarà preclusa.»
«D'accordo!»
«Bene capitano, vedo che hanno ragione a dire che è un uomo ragionevole. Dovrei arrivare fra venti minuti.» Annunciò Dasha e chiuse la comunicazione
«Garrus contata gli altri, li voglio tutti qui. Soprattutto Olivia, Steve e i ragazzi.»
Per il tempo rimanente Shepard dovette anche sopportare il consigliere umano e salarian che discutevano sull'opportunità di trattare con dei criminali.
Il primo perché il primo ministro era direttamente coinvolta nell'incidente nella Grissom e aveva agito di sua iniziativa, andando contro il  volere del Consiglio ed era una scandalo già abbastanza grosso, il secondo perché aveva spinto lui per mandare le squadre SOS e la mercenaria turian e temeva una ritorsione.
Shepard fu salvato dalla consigliera Tevos, per via del malessere aveva perso la sua solita pazienza ed esplose in una serie d'insulti verso i propri colleghi che avrebbe fatto inorridire chiunque. Segui un assoluto silenzio, rotto da Jack che disse «Wow! Finalmente so come ci si sente a scandalizzarsi!»
Dasha arrivò puntuale, quello che non era stato menzionato fu che l'Atlantic Codex avrebbe parcheggiato in bella vista, esattamente davanti alla sala del Consiglio. Nello stato attuale delle cose era sicuramente la soluzione migliore visto lo stato dei trasporti, ma così il Consiglio era sotto tiro dei cannoni dell'unica nave operativa e senza niente che le si opponesse.
Dasha accompagnata da Isabella, precedevano Tetrius e Naomi rimasti indietro con i gemelli e Taiga, fece il suo ingresso nella Sala del Consiglio. Quest'ultimo si era riunito cercando di assumere un aria composta e risoluta. Vennero ignorati. Davanti a loro, più in basso Shepard con tutti gli altri.
«Dasha, non sono sicuro sia un piacere conoscerti.» disse John
«Chi ha mai parlato di piacere. Questo è un affare.» - quindi si rivolse ad Olivia - « Ogni volta che ci incontriamo mi ritrovo con gente indesiderata a bordo e invischiata in qualche casino di enormi proporzioni. La prossima volta che mi cercherai, prima ti ucciderò poi ti chiederò cosa vuoi.»
«Ehi! Provaci e ti ucciderò prima che tu te ne accorga. » Le rispose Ash d'istinto. A quelle parole Isabella mise una mano per spada pronta a combattere. La tensione stava salendo, varie mani corsero alle armi quando Olivia si fece avanti «Bene, ora che abbiamo fatto conoscenza che ne dite di parlare del motivo per cui siamo tutti qui.»
Dasha estrasse un datapad e lo porse a Shepard « Questi sono degli accordi commerciali. Voglio che il Consiglio li autorizzi. Quando lo avrà fatto vi dirò tutto e riavrete i ragazzi. Non c'è trattativa.»
Il Consiglio era visibilmente imbarazzato, era in uno stato d'emergenza e doveva autorizzare degli accordi che avrebbero richiesto giorni per essere valutati. A far pendere l'ago della bilancia da una parte fu il Consigliere Deos «Per gli spiriti! Ci preoccuperemo degli accordi commerciali quando e se esisterà ancora un commercio e navi che lo possano effettuare.» Il Consiglio approvò a scatola chiuso.
«Quasi non ci speravo, non mi sembravano così intelligenti da capire le priorità.» disse Dasha
«Ora mantiene la tua parte.» intimò il primo s.p.e.t.t.r.o. umano
Lei si volse e fece segno a Tetrius e Naomi, erano rimasti indietro e tenevano i ragazzi. Questi furono liberi e corsero dai loro genitori. Dopo gli iniziali abbracci, la promessa di una punizione esemplare a situazione risolta fece sparire da loro ogni sorriso.
Dasha raccontò perché la sua nave si muoveva e il resto fu spiegato dai gemelli, sempre desiderosi di mettersi in mostra con i loro amici.
«Interessante.» Commentò IDA e cominciò a parlare con Traynor per una possibile soluzione.
«Bene, la mia parte l'ho fatta voi divertitevi. Io me ne vado.» Disse la Weaver allontanandosi.
«Aspetta...» - Chiese Shepard - «La situazione è critica e anche se mi dispiace dirlo abbiamo bisogno di ogni nave che possa funzionare. Anche la tua. Inoltre è evidente che per uscire da questa situazione Isabella è fondamentale, essendo al momento l'unica fonte disponibile sulla Cittadella di eezo 19»
«Se pensi che vi permetterò di usarla come una miniera....»
«Abbiamo anche noi qualcosa che può interessarti, dagli esami eseguiti sulla Grissom risulta che l'impianto di Isabella da segni di usura. È inevitabile che prima o poi ceda e non credo che tu posso trovare facilmente le componenti necessarie...»
«Non è neanche detto che non ci riesca....»
«Vero ma non potrai mai trovare nessuno migliore di Miranda e Jack per eseguirne l'installazione, devi saperlo. Aiutaci fino alla fine e a Isabella non esploderà il cervello, se l'impianto dovesse cedere di botto se però non t'importa di lei…»
Shepard capì di averla vinta dallo sguardo che le lanciò, era quello di qualcuno irritato quando si rende conto che era il rivale ad avere ragione.
«Un esemplare davvero unico, ma ci sono altre possibilità.» Dichiarò una voce cavernosa che sembrava provenire da distante, in netto contrasto con la figura femminile che l'aveva pronunciata.
«Chi è quella donna?» Chiese Dasha
«Finalmente vi fatte sentire che sta succedendo, avete una soluzione?» Domandò Shepard evitando la domanda, di certo non aveva intenzione di svelare l'esistenza dei Leviatani a una criminale.
«Quest'attacco è opera dei “grigi”. Questa profonda alterazione dell'energia oscura avrà effetti più profondi di quelli che immaginate. Destabilizzerà l'orbita, rotazione e i poli magnetici dei pianeti. Hanno usato lo stesso metodo anche nel loro ciclo, anche se non in maniera così estesa. Hanno dominato non perché hanno conquistato le altre razze, ma perché queste volevano essere governate da loro. È una tattica che richiede decenni per funzionari. Prima cambiavano le condizioni di un pianeta, il risultato era una drastica diminuzione della popolazione e la perdita di ogni avanzamento tecnologico per via dei numerosi disastri naturali, malattie, carestie e guerre interne, riportando tutto allo stadio primitivo. In seguito, loro giungevano dopo che i sopravvissuti avevano perso qualsiasi retaggio e ricordo della loro precedente cultura e conoscenza tecnologica, risolvendone i problemi e presentandosi come salvatori, tenendoli ad uno stadio sempre tecnologicamente inferiore, facendosi adorare come dei e controllandone lo sviluppo. Ora vogliono riportare lo sviluppo tecnologico dell'intera galassia a non oltre l'uso della pietra.»
«Hai parlato di una soluzione?»
«Si! Dovette raggiungere il dispositivo che provoca queste anomalie nell'energia oscura e distruggerlo. Ma è impossibile con una nave con una quantità di eezo 19 così esigua. L'abbiamo esaminata appena giunta nella Cittadella. »
Shepard si chiese come fosse stato possibile, poi guardò la sfera luminosa poggiata a terra in un punto della sala.
«Il suo nucleo non genera una cascata d'attivazione abbastanza potente da poter durare a lungo e respingere gli effetti della distorsione. Ne serve una maggior quantità e l'unica fonte disponibile si trova su Rothla, nel sistema Draken.»
«Aspetta non vorrai dirmi che la tua fonte è...»
«Si, il motivo per cui non fermarono i razziatori era che i loro nuclei contenevano elevate quantità di eezo 19 e questo li rendeva immuni alle loro armi ad energia oscura. Dovrete salire a bordo dell'Araldo e prelevare quello che vi serve, direttamente dal nucleo. Questa è l'unica soluzione.»
   
 
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