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Autore: pink sweet    23/06/2014    3 recensioni
Rin, nonostante fosse passato quasi un anno, stentava a crederci, non avrebbe mai pensato che quel giorno sarebbe giunto, non per lui.
Era stato tutto così veloce, così spontaneo, così emozionante.
Lui sentiva che mancava qualcosa, uno scopo, qualcosa che lo spronasse a dare sempre il meglio di se, e non si riferiva soltanto al nuoto.
Poi quel qualcosa arrivò, poi incontrò lei.
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Ehila vi propongo questa nuova fic, inizialmente doveva essere di un solo capitolo, ma visto la sua lunghezza ho deciso di dividerla in due, nonostante questo spero che leggerete entrambi i capitoli nello stesso lasso di tempo perchè sono strettamente collegati :)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ora un sorriso malinconico aleggiava sulle labbra del giovane uomo.
Col tempo il loro rapporto si era fatto ancora più intimo tanto che una sera in piscina, perché nonostante Shiemi seguisse il corso Rin l’aiutava con gli allenamenti , successe qualcosa di davvero sorprendente.
                    
-Non va bene, non va bene, le bracciate devono essere più lunghe così fai meno fatica e vai più veloce-
Shiemi allungò la bracciata come le aveva detto il suo istruttore, completando la vasca
-Sono…anf…sfinita-
-Non pensare che abbiamo finito-
Rin si era dimostrato più duro di quel che pensasse, ma questo lo faceva perché le voleva bene.
Lei però invece di riprendere si avvicinò a lui, guardandolo con occhi maledettamente  seri.
-Rin…-

-Devo dirti una cosa-
I loro cuori battevano a mille, con una velocità quasi identica, quasi fossero sincronizzati.
-Ti amo-
 
Quella volta fu una delle poche volte in cui Rin non sapeva proprio cosa provare: felicità, gioia, emozione, paura.
Sapeva solo che un sentimento era certo anche nel suo cuore, e che ormai era inutile nasconderlo, sapeva solo che si amavano e che firmò quel contratto con un bacio.
Il loro primo bacio, l’inizio di un nuovo mondo, l’inizio di un nuovo amore.
 
Da quando si erano fidanzati erano successe un sacco di cose, ma Rin era convinto che la sua vita si fosse addolcita.
Aveva avuto modo di scoprire anche altre cose della sua ragazza.
Ad esempio come era testarda specialmente nei litigi, voleva sempre vincere, il problema che anche lui voleva la medesima cosa, ma la sua fidanzata era furba, sapeva come prenderlo e puntualmente nei litigi ne usciva sempre lei vincitrice.
Rin però aveva scoperto anche cose positive, come il fatto che fosse una cuoca più che discreta.
La cosa, però, di cui era ammaliato erano i suoi occhi. Visti da lontano sembravano dei comunissimi occhi marroni, ma osservandoli bene, ad una distanza ravvicinata aveva scoperto delle cose interessanti, come ad esempio il fatto che in quei suoi occhi sembravano incastonate delle pietre d’oro puro, le quali si scioglievano in filamenti più piccoli, che danzavano intorno alla pupilla.
Gli occhi di Shiemi erano semplicemente meravigliosi.
 
Rin osservò meglio la creatura che teneva in braccio, sorridendo amaramente, cercando di non svegliarla.
Vedendola ricordò il secondo giorno più bello della sua vita.
 
Erano passati ormai un po’ di anni  e il loro rapporto era stabile, entrambi avevano conosciuto le proprie famiglie e tutto andava bene.
Rin più spesso ripensava alla dichiarazione di lei, pensando che era stata molto più coraggiosa e intuitiva di lui, e nonostante fosse felice per loro, sempre di più pensava che anche lui avrebbe dovuto fare qualcosa, qualcosa d’importante.
Perché lui l’amava più di ogni altra cosa, per questo prese quella decisione.
Fu classica e romantica, come piaceva a lei.
Lui , inginocchiato  davanti a lei, le porgeva una scatola di velluto rosso, pronunciando quella domanda.
-Shiemi Aritsawa mi vuoi sposare?-
E quella fu una delle poche volte che la vide piangere di gioia, perché Shiemi odiava piangere, ma se quello era il motivo avrebbe pianto per tutta la vita.
 
Il matrimonio era stato organizzato davvero in grande, c’era un mucchio di gente, famigliari, amici. Makoto continuava a piangere, Nagisa scattava foto e non faceva altro che parlare, Rei si congratulava con la coppia e mangiava felice con la sua ragazza,Haru sorrideva, Gou (che era una delle damigelle) era emozionatissima e lui…beh lui era semplicemente l’uomo più felice della terra.
Quando l’aveva vista venire verso l’altare l cuore gli si era fermato in gola, era stupenda con il vestito non tropo pomposo, ma con un lungo strascico, con l’acconciatura elaborata, il trucco leggero, gli occhi luminosi e il suo sorriso.
 
Rin ricorda bene come tutti si divertirono alla festa, lui  compreso.
Guarda ancora la piccola creatura, e una goccia amara comincia a scendere lungo il suo viso, seguito da altre lacrime.
Cerca di non pensare a quello, piuttosto ricorda il giorno più bello della sua vita.
 
Quel giorno era particolarmente di cattivo umore, aveva passato il pomeriggio a nuotare con gli altri, ma sentiva di non aver dato il massimo  e questa cosa lo faceva innervosire, leggermente.
Quando tornò a casa però non sembrava l’unico nervoso, anche Shiemi aveva qualcosa di diverso tant’è che iniziò una strana conversazione.
-Emh Rin…allora…com’è andata oggi?-
-Tsk-
-ihihi devo dedurre che non è andate perfettamente?-
-Se proprio vuoi dedurre-
-Comunque devo dirti una cosa importante!-
-Non puoi farlo domani?-
-NO-
A quell’urlo Rin si rizzò dal divano guardandola stupito, urlava poche volte perciò doveva essere successo proprio qualcosa, così andò verso di lei, le prese le mani e guardandola negli occhi gli chiese
-E’ successo qualcosa?-
Lei che di solito lo guardava dritto nelle pupille questa volta abbassò lo sguardo
-Emh Rin…ti piacciono i bambini?-
Inizialmente non capì il senso di quella domanda.
-Perché sai tra nove mesi ne avrai uno-
In quel momento non capì più niente, era emozionato si, ma più che altro sorpreso.
Questa su sorpresa ben presto però si trasformò in qualcosa di più grande, in gioia e non ci pensò due volte a prenderla in braccio e urlare di felicità, intanto che lacrime di contentezza  scendevano dagli occhi di entrambi.
 
Successe in primavera, quando gli alberi di ciliegio erano in fiore.
Quel giorno Rin si sentiva impotente sentendo le urla della moglie mentre le stringeva la mano.
Il parto per fortuna non ebbe intoppi e nacque una bambina bellissima a cui diedero nome Sakura, come i fiori di ciliegio dell’albero della piscina Samezuka, perché  Rin lo sapeva, doveva davvero tanto a quella piscina.
 
Rin continuò ad accarezzare la sua piccola creaturina, la sua Sakura, guardandola negli occhi che tanto le ricordavano la madre, di un bel marrone intenso con schegge d’oro che man mano diventavano filamenti rossi che danzavano intorno alla pupilla, a quanto pare oltre che per i capelli aveva lasciato un piccolo marchio anche negli occhi.
Però più gli guardava e più sentiva il bisogno di piangere perché ricordava quel maledetto giorno, quel giorno che distrusse le loro vite.
 
Era un giorno come un altro, Rin era uscito con la piccola Sakura a fare compere, mentre Shiemi sarebbe dovuta andare in ospedale per un prelievo del sangue, giusto per controllare che tutto andasse bene.
Quel giorno, però, Shiemi non andò in ospedale per un semplice prelievo sanguigno.
Rin, il quale aveva incontrato Makoto, era stato chiamato d’urgenza dall’ospedale della città perché sua moglie era stata vittima di un incidente.
E fu allora che il suo  mondo  crollò, incominciò a correre come mai aveva fatto in vita sua tenendo stretta tra le braccia Sakura, ignorando le lamentele di Makoto.
Quando arrivò all’ospedale non volle nemmeno ascoltare cosa i medici avevano da dirgli, diede la figlia all’amico e si diresse nella camera in cui era ricoverata l’amata. Quello che vide fu raccapricciante e fece spezzare ancora di più il suo cuore.
Shiemi era ricoperta di sangue e aveva un sacco di tubi che erano collegati a strani marchingegni.
Si avvicinò cautamente alla moglie inginocchiandosi e prendendole le mani
-Yo-
Il suo primo saluto,quello che avvenne in piscina, poteva diventare l’ultimo.
A questo pensiero Rin non riuscì a trattenersi e incominciò a piangere
-Rin…sei…uno…stupido-

-A-ascoltami attentamente-
-N-non dovresti sforzarti!-
-Shh, ascolta: tu d-devi andare…avanti-
Shiemi faceva una terribile fatica a parlare, ma nonostante ciò continuò a farlo.
-D-devi t-trovare una donna che ti voglia b-bene…e che voglia b-bene a Sakura-
-NON DIRE COSI’-
Ormai lui era disperato, sarebbe voluto morire, Shiemi allora gli accarezzò teneramente una guancia
-Va b-bene così…però qualche volta parla d-di me a Sakura-

-Per favore trasmettigli l-la nostra p-oassione…insegnale a nuotare!-
-No, lo faremo insieme, INSIEME!-
Ora anche Shiemi piangeva
-Rin…grazie…prima di incontrarti la mia vita era buia, g-grazie per avermi donato u-una parte d-di te e una b-bellissima bimba, dille che l-la mamma l’amerà sempre! Rin grazie per avermi salvata.
Se ne andò così, con questa frase e con il sorriso sulle labbra.
 
I mesi successivi furono difficilissimi per Rin. Spesso  desiderava andare dov’era sua moglie, ma poi capiva che doveva essere forte per lei  e per la sua piccola gioia, non poteva abbandonarla, doveva essere forte per Sakura. Rin sapeva che il ricordo di Shiemi sarebbe rimasto vivo nel suo cuore per sempre e mai e poi mai avrebbe permesso ad un’altra donna di prendere il suo posto. Ora però doveva occuparsi della sua piccola che tra qualche giorno avrebbe compiuto un anno. E ora Rin si trovava sotto l’albero di ciliegio della Samezuka. Entrambi erano simboli molto importanti per lui, il primo rappresentava sua figlia, il secondo l’incontro con Shiemi.
-Sai Sakura, quando compirai un anno papà ti porta in piscina così possiamo nuotare tutti insieme!-
La piccola fece un bel sorrisino per poi tornare a dormire, in quel momento una folata di vento gli attraversò e due fiori di ciliegio si staccarono dall’albero, uno andò a finire sulla sua bambina e uno su di lui e in quel momento Rin capì che Shiemi gli stava accarezzando.
Lui chiuse gli occhi e sussurrò
-Grazie per avermi dato la possibilità di salvarti.-
FINE
 
Angolino dell'autrice (la vendetta):
Allora cosa dire di questa fic?
L'altro giorno, tornando da nuoto xD, mi è venuta l'ispirazione e non ho fatto a meno di scriverla. Spero che vi sia piaciuta almeno un po' e che non l'abbiate trovata noisa.
Se poi volete farmi sapere il vostro parere sarò ben felice di ricevere una vostra recensione :)
Sappiate cari lettori che non vi libererete di me tanto facilmente xD
Ci sentiamo (spero) alla  prossima fic.
Grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno (ci tengo tanto ù.ù)
Bacioni
pink sweet
  
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