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Autore: Mirchino94    23/06/2014    1 recensioni
Quello è stato il giorno più bello di tutti.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CHE COSA NE SARA' DI NOI?


Marco

So che lei sta bene.

So che sta tornando a Prato.

So che lei non sa quello che sta per succedere.

Ho visto il suo tweet. Ricevo le sue notifiche da... da tanto tempo ormai. E' passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che ha twittato qualcosa. E adesso, nel pieno pomeriggio, mentre sono nel parco con degli amici, il telefono fa un suono.

"Chi è, Marco?" fa un mio amico

"Nulla, sarà mia madre, vorrà sapere a che ora..." prendo il telefono e faccio per guardare


@lubarde Ragazzi, mi spiegate cosa sta succedendo?


La mia faccia si fa subito pallida, e resto immobile a guardare lo screen del telefono ancora bloccato, a fissare ancora quel tweet. Non so che cosa mi è preso, ma Luisa era la mia migliore amica.

"Marco, tutto bene?"

"S-s-sì... tu-tutto bene" faccio io balbettando, mettendo via il telefono

In questo preciso momento mi rendo conto come mi sia comportato male con lei. La mia gelosia mi ha divorato in quel momento, mi ha come sparato fumo nero negli occhi e non ci ho più visto. Lei con Niall, uno dei cantanti più famosi, straricco, bello, sa suonare la chitarra. E io cos'ero in confronto a lui? Mi sono sentito una nullità. Per la prima volta mi sono sentito una merda, mi sono sentito solo. E mi è presa una strana sensazione, di lacerante debolezza e allo stesso tempo di immensurabile forza. Ho avuto paura. Paura di perdere la cosa più preziosa che avevo trovato: lei.


Arrivano le sette e me ne torno a casa.

"Oh, Marco, vieni stasera?" hanno organizzato una festicciola in centro

"Non lo so" rispondo con la testa da un'altra parte.

"Marco, ma si può sapere che hai? Hai una faccia!"

"Non... non mi sento molto bene" giro la chiave del motorino e parto.

So benissimo dove devo andare adesso.

Accelero fino al viale principale e poi giro a destra. Il semaforo rosso. L'attesa di pochi minuti diventa di lunghe ore. L'ansia mi sale lungo tutto il corpo e, sebbene fossero trenta gradi, stavo sudando. Il vento mi scompigliava i capelli che sporgevano dal casco e allo stesso tempo mi faceva sventolare la maglietta.

Che cosa le dirò? Non posso certo presentarmi come se nulla fosse. O forse sì. O forse lei non si è nemmeno accorta che me ne sono andato da quel maledetto ospedale. O forse lo sa.

Semaforo verde. Riparto. Ecco ci sono: questa è casa sua.

Che faccio? Suono il campanello? Non le posso certo mandare un messaggio. Nemmeno chiamarla.

Non faccio in tempo a decidere che cosa fare, che la porta si apre ed esce lei, con i suoi capelli ricci fuoco, la sua borsa e i suoi occhiali da sole. Vedo bene la sua espressione. Non se lo aspetta di certo. Rimane a bocca aperta, non sa cosa dire. Forse vorrebbe prendermi a schiaffi.

"Lou" faccio io per iniziare

"Che ci fai qua?" mi dice innervosita e con aria di sufficienza

"Anch'io sono felice di rivederti, grazie" dico io ironicamente

Si gira dalla parte opposta alla mia e se ne sta per andare. Le vado incontro e la fermo per un braccio.

"Vuoi aspettare un attimo, perfavore?" le faccio io

"Che cosa dovrei aspettare, Marco? Non mi hai neanche salutata quando te ne sei andato dall'ospedale. Che cosa dovrei aspettare? dimmelo!"

"Beh, sono venuto per salutarti, ma eri impegnata. Eri con la tua nuova fiamma, con Niall"

"Cosa?" fa lei, sentendosi presa in giro "la mia nuova fiamma?"

"Non inventare cazzate, Luisa. Su internet non si parla altro che di te. Le tue foto le ha viste tutta Italia"

"Bene! Immagino ti sia messo anche tu a sparlare di me"

"Niente affatto. Altrimenti non sarei qui" faccio seriamente

"Allora come mai sei qui, Marco?" fa anche lei seriamente

Esito un attimo. Beh, quelle sono le domande alle quali puoi dire una cazzata, o puoi dire tutta la verità. La scelta è solo tua. E io decido di dire la verità: ormai non ho più niente da perdere.

"Perché mi manchi, Lou. Perché mi mancano i nostri pomeriggi insieme, le nostre sclerate, mi mancano le serate in motorino, mi manca tutto di te"

Anche il suo viso si fa meno irrigidito e anche la sua espressione diventa più chiara.

"Quando ti ho visto con lui... io... mi è presa una cosa... che... Ho reagito così perché ti voglio bene, Lou, e come lo voglio a te, non lo voglio a nessun altro"

"Lo so, Marco. Lo so che mi vuoi bene e anch'io te ne voglio. Davvero. Ma... ma tutta questa storia... che tu te ne vai e poi arrivi qua e mi dici che mi vuoi bene..."

"Non ci credi? Sono contenta che tu non mi creda. In fondo è quello che mi merito. Vai pure dalla Domi. Lei è migliore di me. Non sai tante cose, Lou" e così dicendo, faccio per andarmene

"Cosa dovrei sapere?" fa lei, fermandomi

"E' già tanto se i paparazzi non sono sotto casa tua. Non sei ancora uscita in centro e non hai sentito le voci dei ragazzi. Sai quante ne ho ascoltate su di te, io? Sai quante ne hanno dette? E c'era anche la tua cara amica Domi. La tua migliore amica"

La sua faccia si fa inorridita.

"Sono venuto qua perché sono l'unico che non ho mai detto una brutta parola su di te. Anche se quel fottuto giorno me ne sono andato da quell'ospedale, non ti ho mai tradita, Lou" faccio io tirando su col naso e asciugandomi gli occhi. Non voglio piangere qui, davanti a lei. Faccio per mettermi il casco. Parto.

Fanculo! Fanculo al mondo!


Zayn

Arriviamo in vicinanza dello stadio. Andiamo verso le transenne, nella zona dove i fan sono trattenuti. Ci infiliamo là dentro, dove troviamo delle auto ferme e un'ambulanza. Scendiamo dalle moto e ci avviciniamo all'entrata. Una decina di omaccioni vestiti di nero sta davanti.

"Prego?" fa uno di loro

"Dobbiamo entrare" faccio io

"Chi sareste voi?"

"Io sono Zayn, lui Louis e lui Harry" guardo gli altri con una faccia più che stupita

"Documenti, prego"

"I documenti? Ma stiamo scherzando? Che cos'è questa una presa in giro?" fa Harry scaldandosi

"Harry, calmati o finisci dentro di nuovo. Se vogliono i documenti, li avranno" faccio io

Prendo il portafoglio ormai senza un soldo. Guardo nella parte dove metto i contanti, nelle taschine laterali, nella parte delle monetine.

"Porca puttana, ragazzi, io non ho i documenti" faccio preoccupatissimo, con l'ansia a mille

"Che cazzo dici, Zayn?" dice Louis, mentre prende il suo portafoglio e guarda nel suo

"Ragazzi, nemmeno io ho i documenti" fa Harry, mostrando il portafoglio vuoto

Quegli omaccioni, incrociando le mani, incombono su di noi.

"Niente documenti. Niente stadio" fa il più grosso sorridendo

"Ma questo è impossibile. Noi siamo i cantanti. Noi ci esibiremo domani sera! Che cos'è uno scherzo?!" faccio io su tutte le furie. Mi tocco le tasche dei pantaloni per vedere se trovo qualcosa. Niente. NIENTE!

Ci guardiano tutti e tre negli occhi, come se ci avessero giocato il peggior scherzo del mondo. Ci allontaniamo e torniamo alle moto.

"Che cazzo facciamo adesso?" fa Harry

"Ci hanno rubato i documenti" fa Louis

"Ci HA rubato anche i documenti! Quel deficiente. Lo ammazzo!" fa Harry battendo i pugni sul sedile della moto

"No, Harry. Liam, o quello che ci ha derubati non ha mai voluto i nostri soldi. Voleva soltanto i nostri documenti" faccio io con risolutezza

"E che facciamo adesso?!" fa Louis seriamente preoccupato

Mi squilla il telefono. Lo prendo immediatamente dalla tasca. E' Paul.

"Paul, ci sono notizie?" faccio io senza dire nemmeno ciao

"Zayn. Non riesco a contattare in nessun modo la Modest. Ho mandato Philip a parlare con Preston e mi ha detto che non è più in albergo da voi"

"E dov'è?" faccio io preoccupato

"Non ne ho idea, ragazzi"

"Scusa, Paul, ma che c'entra Preston?" chiede Harry, prendendomi il telefono di mano

"Ragazzi, avete i documenti con voi?" chiede Paul senza rispondere alla domanda di Harry

Ci guardiamo tutti e tre sbalorditi, con le bocche aperte e gli occhi spalancati. Perché mai Paul ci fa questa domanda? Sembra proprio che Paul sappia già la risposta. Perché tutto a un tratto sembra che niente abbia più senso!

"No, Paul! Siamo stati derubati! Volevamo avvisarti, ma non abbiamo avuto tempo..."

"Merda! E' successo quel che temevo, ragazzi. Dovremmo essere a Berna per le otto di stasera"

"Che cosa è successo, Paul? Che cosa?!" faccio io urlando al telefono

Paul riattacca.

"Ha detto che è successo ciò che temeva!" faccio io in preda a un attacco di panico

"Che cosa temeva, Zayn?" fa Louis

"Non me l'ha detto, Lou!"

"Porca puttana! Qua niente ha un senso. Non ci fanno entrare nello stadio, di rubano i documenti e adesso arriva Paul e dice che è successa una cosa bruttissima" inizia a dire Harry

Mi lascio cadere sull'asfalto e mi appoggio al muretto dello stadio. Mi vengono le lacrime agli occhi.

"Siamo rimasti in tre. Che cosa faremo domani sera? Che cosa faremo poi in seguito?" faccio piangendo

"Zayn..."

"Siamo senza un menagement! Questo vuol dire che..." continuo singhiozzando

"...che il tour verrà annullato" fa Harry bianco come un cencio

"Che cosa ne sarà di noi? Che cosa ne sarà degli One Direction?" faccio io alzando leggermente la testa, con gli occhi lucidi

"Non lo so, Zayn... nessuno lo sa" cerca di consolarmi Louis

"So solo che Preston deve darci delle risposte. Delle risposte che non ci ha dato l'ultima volta!" faccio io, mi infilo il casco sulla testa e salgo sulla moto

"Dove vuoi andare, Zayn?" fa Harry preoccupato

"All'areoporto!" dico, abbassando la visiera e girando la chiave.


Liam

"Un pugno, niente di che. Ti sei già ripreso, ragazzo mio!" sorride Robert, mentre montiamo sull'aereo "E' un sollievo tornare a Londra. Berna mi ha stancato. Anche il clima è così rigido e le persone..."

"Robert..." faccio io

"Sì, Liam"

"Che cosa ne sarà degli One Direction?" dico io, perplesso, desideroso di una risposta positiva

"Niente, Liam. Gli One Direction finiranno. Anzi, sono già finiti"

Sento i motori dell'aereo accendersi, girare. Sento il veicolo iniziare a muoversi. Partiamo.


Niall

Sebbene siano le sette passate, non riesco a prendere sonno. Dovremmo essere a Berna tra un'ora: così ha detto Paul. Tutta questa storia mi sta facendo preoccupare e basta. Un momento! Adesso mi ricordo! Proprio io ho incontrato in ospedale ho incontrato quel signore che stava parlando con Liam!

"Liam Payn solista!"

Adesso mi viene in mente. E volevo dirlo anche ai ragazzi, ma avevo il telefono rotto! Ora torna tutto. Avrei dovuto dirlo a Paul, ma mi è passato di mente. Che confusione!

Liam, perché l'hai fatto?

E' questa la domanda che continua a tormentarmi, mentre guardo fuori dal finestrino dell'aereo. Sento che Paul sta parlando al telefono. Sicuramente sta parlando con i ragazzi.

"...è successo quel che temevo, ragazzi. Dovremmo essere a Berna per le otto di stasera" vedo che si avvicina e chiude la telefonata

"Paul! Che cosa temevi?" faccio io, non capendoci niente di tutta questa storia

"Adesso non è il momento di dare spiegazioni, Niall" mi fredda subito

"Ma Paul? Cosa sai in più di quello che sappiamo noi?" insisto io

"Molte cose, ragazzo mio. Ma ti ripeto che adesso non è il momento" ribadisce

Sbuffo, mentre mi lascio andare sul mio sedile. L'aereo decolla.


Vedo che Presto è su twitter. Sta guardando i tweet dei fan.

"E' davvero incredibile! Ormai sanno già tutti che Liam ha lasciato la band!" se ne esce scettico come al solito

"Già..." rispondo io con un filo di voce

"I ragazzi che domani sera li vedranno a Berna sono preoccupati... Alcuni pubblicano le foto di te e di Luisa..."

"Davvero?!" salto su io estasiato

"Guarda tu stesso!" e mi porge il telefono "siete molto carini mentre vi baciate" e scoppia in una fragorosa risata "Stavate bene insieme!"

"Stavate?" faccio io sorpreso

"Sì..." mi guarda anche lui perplesso

"Non è finita in un romantico bacio tra i paparazzi" faccio io risoluto

"Ah, Niall, Niall! Come sei ingenuo! Come pensi che vadano a finire queste storie tra un cantante famoso e una qualsiasi ragazza...?" mi guarda con aria scettica

"Lei non è una qualsiasi ragazza, Paul! E non ho affatto intenzione di mandare tutto a puttane!" ribadisco

Paul lascia andare un sospiro e poi si sofferma su un tweet. Paul inizia a leggere il tweet di una fan.

"Non posso pensare che Louis ed Eleanor non stiano più insieme... Questa si è bevuta il cervello" e scoppia in una delle sue fragorose risate

"Louis e Eleanor non stanno insieme già da un po'" gli suggerisco io

"Cosa dici, Niall? La Modest vuole che continuino a uscire. E' impossibile che si siano lasciati..." Paul mi guarda storto

"Ma come, Paul? E' stata proprio la Modest che ha fatto firmare loro un contratto. E secondo questo affare loro non dovevano più fingere di stare insieme... Paul, tutto bene stasera?" gli ricordo io

"Dov'è questo contratto? Come mai io non sono stato informato di niente?" Paul salta su, quasi innervosito da tutta la situazione

"Non lo so, Paul. So che Preston..." cerco di spiegargli, ma mi interrompe bruscamente

"PRESTON?! Che cosa c'entra ora lui?" fa Paul andato su tutte le furie

"Cristo! E' lui che ha consegnato loro il contratto!" rispondo io

La faccia di Paul scolorisce, si fa bianca, paonazza. La sua espressione è tipica di chi ha appena confermato ciò che prima aveva solo pensato. Paul ha capito qualcosa, e adesso ne ha la conferma.

"Paul? Mi dici che cosa sono questi segreti?"

"Non appena saremo a Berna, ti spiegherò ogni cosa" si rimette composto a sedere, e chiede un bicchiere d'acqua all'hostess "Credo proprio che non ne usciremo bene da questa storia!"


Luisa

Rivedere Marco mi ha fatto uno strano effetto, è vero. Come se all'improvviso una valanga di ricordi mi avesse travolta. Eppure mi sono giurata di non rivolgergli più la parola. Eppure con il suo sorriso, con le sue parole riesce sempre a cambiare qualcosa in me. In fondo lui è Marco, il mio migliore amico. E con lui le più belle serate, le giornate più pazze, le corse in motorino, le risate. Tutti hanno un migliore amico e in questo momento, mentre aspetto che quel semaforo diventi verde, mi accorgo che lo sto perdendo.

Verde!

'Io non ti ho mai tradita' mi ha detto Marco. Chi mi ha tradita? E che vuol dire?

Sto andando verso il giardino, dove devo vedere la Domi. Deve spiegarmi cosa sta succedendo su twitter, che cosa è successo a Liam. La vedo arrivare verso di me.

"Domi!" le corro incontro e l'abbraccio

"Pensavo non tornassi più e te ne fuggissi con lui in qualche posto del mondo" dice con fare ironico

"Domi... non è così"

"Tranquilla, non voglio spiegazioni"

"Non c'è da spiegare nulla..." faccio risentita

"Certo, come no!" fa lei irritata

"Sembra che vi dispiaccia a tutti rivedermi! Sono appena tornata e mi state trattando nel peggior modo possibile"

"Come pretendi che la gente ti tratti? Hai trovato un milionario, famoso, un cantante!"

"Io non ho trovato nessuno... E questo cosa cambierebbe tra di noi?"

La sua faccia si fa meno corrucciata, diviene più rilassata.

"Insomma che cosa è successo?" le faccio io, desiderosa di capire ciò che sta succedendo

"Liam ha lasciato la band" fa lei direttamente

"Che cazzo dici?!" faccio io spalancando gli occhi

"Vuoi dirmi che non ne sapevi nulla?" fa lei provocatoria

"Certo che non ne sapevo nulla! Ero in ospedale, mica a divertirmi!" rispondo io con tono

"In ospedale?" fa lei scettica

"Sono caduta durante il concerto e mi hanno schiacciata. Marco mi ha..." e aspetto a dire quella parola, perché so come fa male pronunciarla "salvata. E sono stata in coma per un giorno, se proprio lo vuoi sapere"

"Lou... io non ne sapevo niente... scusami"

"Scuse accettate" faccio leggermente arrabbiata "Liam ha lasciato la band! E gli One?" insisto sull'argomento

"Non si sa niente. Molti dicono che si scioglieranno"

"Non è possibile!" faccio io ancora più incredula e spaventata

"Non sappiamo niente, Lou"

"Questo... questo è un incubo" faccio, sedendomi sulla panchina

"Dicono che sia stata tu..."

"Io non ho fatto proprio niente!" mi alzo immediatamente

"Lo so..."

"Che cosa pensano che abbia fatto? Che sia andata lì e abbia detto: scioglietevi!" continuo a ribadire

"Ma..."
"Non penserai anche tu che..." esito "...che sia stata io" la fisso negli occhi

"Io non penso niente. So solo questo"

"Domi, tu sai benissimo che non ho fatto niente" dico io disperata

"Quelle foto non sono montaggi, Lou. Sei su internet, domani sarai su giornali. Ormai sei famosa. Cosa devo pensare io?"

"No. Non riesco a credere che tu possa farmi questo"

"Adesso devo andare, scusami"


E rimango lì, ferma, davanti a una panchina vuota; mentre lei se ne va. Non è possibile ciò che mi ha appena raccontato e la cosa più incredibile è che lei creda a quelle voci. A quelle voci del cazzo! Sono incazzata, delusa, preoccupata.

'Io non ti ho mai tradita' mi ha detto Marco. Marco, ho bisogno di te. Ma prima voglio sapere che cosa sta succedendo. Infilo una mano nella tasca dei jeans, tiro fuori il foglietto che mi ha dato Niall all'ospedale. Digito il numero. Il telefono squilla. L'ansia mi fa tremare le mani.

"Pronto" è la sua voce

"Niall, sono Luisa"

"Lou! Che bello sentirti" mi dice dolcemente e io mi sciolgo a sentire la sua voce

"Anche per me è lo stesso. Però devi spiegarmi cosa sta succedendo"

"Lou... adesso devo attaccare, sono in aereo"

"Dove vai?" dico preoccupata, come se lui già mi appartenessi

"Dai ragazzi, a Berna"

"Ti prego, dimmi solo che non vi scioglierete, Niall"

"Non lo so, Lou. La nostra band è appesa a un filo" e così riattacca


Robert

Mentre stiamo scendendo a Heatrow, mi squilla il telefono.

"Siamo appena arrivati, Preston" rispondo io

"E' tutto apposto, Robert"

"Ottimo" sorrido "Sei sicuro di aver usato la massima prudenza?"

"Ovviamente"

"Benissimo. Domattina raggiungimi nello studio111"


"Vieni, Liam. Dobbiamo avvertire immediatamente la stampa" faccio con risolutezza, salendo in taxi

"La stampa?"

"Ovvio. Dobbiamo dire al mondo che adesso sei un solista, mio caro Payne!"

"Certo! Scusa, Robert, sono un po' stanco"

"Ma certo, caro. Andiamo subito in hotel"



Liam

Scendiamo dal taxi e arriviamo in un hotel gigantesco, forse uno dei più prestigiosi di Londra. L'ingresso circondato da paparazzi e giornalisti dei più spietati. Ci dirigiamo verso l'entrata mentre flash mi assalgono da ogni parte.

Non appena entriamo, una giovane ragazza viene subito incontro a Robert per abbracciarlo.

"Papà! Finalmente!"

"Piccola mia, come stai?" le dice sistemandole i capelli

"Benissimo"

"Sophia, ti presento Liam, Liam Payne"

Mi avvicino a lei con passo incerto. Capelli biondi e sciolti, occhi chiari e allo stesso tempo penetranti. Un vestito giallo, una collana di perle e scarpe con tacco. Una ragazza bellissima.

"Tu sei Liam!" mi si rivolge con fare estroverso, come se mi conoscesse da una vita

"Sì..." cerco di nascondere il mio perenne imbarazzo

"Molto piacere" e il suo sorriso mi spiazza, mi colpisce profondamente, mi scuote come un uragano

"Pi-piacere tu-tu-tutto mio"

"Il nostro ragazzo è stanco, è meglio lasciarlo riposare" fa Robert, indicandomi la strada


Dopo aver salutato Sophia, e mentre sto salendo le scale, mi ritorna in mente il suo sorriso. Quella ragazza mi ha stregato.


Harry

"Che cosa vuoi fare qua, all'areoporto? Non è rischioso, Zayn?" cerco di capire che intenzioni abbia

"Tenetevi gli occhiali e nessuno ci riconoscerà"

"Che cosa vuoi fare?" insiste Louis

"Voglio trovare Preston" dice deciso e risoluto

"E pensi di trovarlo qua?" chiedo io perplesso

"Sarà in qualche studio, con i collaboratori della Modest..." Louis inizia un elenco

"No, ragazzi. Sta partendo"

"E per dove?" dico io insistendo

Intanto continuiamo a camminare a passo concitato lungo i corridoi immensi dell'areoporto di Berna.

"Zayn, ti vuoi fermare, per favore! Che cosa pensi che ti dica Preston?" dice Louis fermandolo per un braccio

"Dovremmo parlare con Liam, non con Preston!" gli suggerisco io

No, Harry!" faccio io pieno di risolutezza, dopo aver pensato alla situazione

"Cosa, Zayn?"

"Liam non c'entra niente con questa storia"

"Che cosa dici, Zayn? Lui ha rubato i nostri soldi, i nostri documenti!" rispondo subito io

"Sì! Siamo cantanti, famosi, va bene, ma abbiamo bisogno dei documenti!" fa Louis in preda al panico

"Riflettete, ragazzi. Che motivo avrebbe avuto Liam per rubarci i documenti? Nessuno. Liam vuole fare una carriera da solista e stop. Ma cosa se ne fa dei nostri documenti?" Zayn pone questo dubbio

La mia faccia e quella di Louis si fanno dubbiose, i nostri occhi si incrociano.

"Allora chi è stato, Zayn?" fa Louis, che non sta capendo niente di questa storia

"Ragazzi, quando Preston ci ha chiamati per dirci della Modest... avete presente?" ci chiede Zayn

"Sì, certo" rispondiamo io e Louis in coro

"Mancava Liam! Vedi che tutto torna!" faccio convinto

"No, Harry! La domanda è: perché Liam non è stato convocato?" dice Zayn cercando di farci capire ciò che gli è sicuramente balenato in testa

Le nostre facce si fanno più pensierose di prima.

"Ma non capite, ragazzi?! Preston sapeva cosa stava facendo Liam!"

"Impossibile!" fa Louis incredulo

"Ne sono più che sicuro! Quando tu, Harry, sei sceso infuriato per andare da Liam allo studio, lui non ci ha seguiti! Sapevo benissimo che avevamo lasciato le camere aperte. E allora ha preso i nostri documenti"

"E i soldi!" dico io

"Preston non ha mai voluto i nostri soldi. Preston voleva solo i nostri documenti"

"Ma per cosa, Zayn?" chiede Louis

"Per farci rimanere con le mani in mano, per farci trovare disarmati!" dico io prontamente, come se in tutta quella confusione stessi facendo un po' di luce

"Anche! Ma non solo. C'è qualcosa sotto che è molto più grave"

"Spiegati, Zayn" lo incitiamo e Louis

"Come mai solo Preston sapeva che la Modest ci ha lasciati? Come mai Paul non ne sapeva niente? E nemmeno Philip? Ragazzi, tutto torna!" fa Zayn io chiaro e tondo

"Preston!" dice Louis

"Che cosa vuole fare, Zayn?" gli chiedo con il cuore in gola

"Non lo so, Harry. Ma sicuramente le cose per noi non si mettono bene" fa Zayn, abbassando la testa, sconsolato.

  
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