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Autore: SimuC    19/08/2008    4 recensioni
Una triste verità, una dura realtà da accettare e ricordi confusi...ma una memoria perfetta...o quasi...mi lasciate un commentino?:)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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* ciao a tutte, sono contenta che la fic vi piaccia, in questo capitolo non si avrà nessuna informazione particolare, ma sicuramente dal prossimo ci saranno delle novità bacioni


Un Quasi Bacio



Così alle 4.45 di un caldo pomeriggio di metà settembre a Londra Hermione Granger veniva prelevata da un Thestral guidato dall’ormai molto vecchio professor Vitius accompagnato da Gazza. “Fantastico!” pensò Hermione quando vide l’animale e a bordo i due personaggi. Lei il cavallo lo vedeva! Non ci aveva pensato…ma in effetti lei l’aveva vista la morte..chi non l’aveva vista quella notte di battaglia? Però ora vedendolo non ci trovava nulla di speciale, era un normale destriero, per lo più bianco… Cosa ci poteva essere di meglio per lei, che aveva paura di volare, doveva decidere ancora se aveva paura di Gazza, che perlomeno aveva scordato la sua gatta inquietante, di arrivare così ad Hogwarts??Mistero…
Con questi pensieri trascinò fuori dalla viletta la pesante valigia. Ovviamente nessuno dei due impegnatissimi individui si preoccupò di aiutarla, figuriamoci! Anzi addirittura cominciò a temere che Gazza la stesse fissando un po’ troppo a lungo, come se in lei ci fosse qualcosa di anormale o strano. La riccia si fermò un secondo per controllare il suo abbigliamento, ovvero delle semplici scarpe bianche da tennis, dei jeans, e una magliettina a maniche corte bianca, che fosse trasparente? Questo pensiero inorridì Hermione…legò i capelli e lasciò libero il bel viso da ventenne che aveva. Salì sull’animale e si sedette comoda dietro i due, così sperando di non dover cominciare alcuna conversazione, ma ovviamente le sue speranze furono vane.
-Salve Signorina Granger…da quanto tempo! Sono lieto che si sia risvegliata!- il prof Vitiuos non era cambiato, la osservo di sbieco da quei suoi occhiali tondi, con un sorriso raggiante.
-Grazie, Professore, sono molto contenta di rivederla-rispose non proprio convinta.
-Posso sperare nella sua partecipazione alle mie lezioni per qualche dimostrazione?-
-Si…certo…-
-Bene…ora andiamo, faremo tardi…- detto ciò si voltò e prese le redini. Da Gazza nessun fiato.
Hermione fu certa di aver sentito un gridolino poco prima che l’animale partisse provenire dal davanti, ma per il resto non sentì nulla, era troppo occupata a cercare di non guardare giù e urlare. Il viaggio fu in sostanza molto tranquillo, ringraziò mentalemente che nessuno dei presenti tirasse fuori l’argomento “Harry, Ron,Ginny o/e Malfoy”, perché non avrebbe saputo cosa rispondere. Arrivarono ad Hogwarts in meno di quindici minuti e cominciarono la discesa. Una sensazione di vuoto prendeva forma nello stomaco della ragazza mentre il cavallo toccava terra.
Tutti e tre scesero velocemente, Hermione con la sua valigia, poi mossa da uno strano moto di tenerezza, indirizzo una mano verso il muso del Thestral con l’intenzione di accarezzarlo.Una voce la fermò.
-Io non lo farei…gliela staccherebbe più in fretta di come un Accio porta indietro le cose- Gazza la stava guardando con disprezzo.
-Ah…- rimase sorpresa, ma ringraziò il cielo di averlo sentito parlare.
Si allontanò in fretta e diede sguardo al terreno circostante.
Il campo da Quidditch sembrava in preparazione di una partita, ah quanti ricordi! Almeno quelli precedenti, degli anni passati le rimanevano. E poi vide le tombe. Decise che non si sarebbe fermata, doveva ricominciare, sapeva che se ci si fosse avvicinata appena arrivata, probabilmente avrebbe passato lì tutto il periodo della permanenza, fissando quei nomi a lei così cari.
Proseguì lanciando nel punto uno sguardo languido, ma voltò subito il capo, continuando a seguire i suoi accompagnatori. L’accolse la McGranitt vicino il portone, dicendole quanto fosse contenta che lei passasse del tempo lì e inoltre avrebbe potuto essere d’aiuto a qualche professore nelle dimostrazione, specie in difesa contro le arti oscure, posto da sempre maledetto, che quest’anno era occupato da uno mandato dal Ministero…un certo “Jerome Hanley”. La McGranitt ovviamente non le diede posto in nessun dormitorio, semplicemente le diede una camera al terzo piano.
Tutto molto accogliente, letto a baldacchino bianco, finestra sul campo da Quidditch, armadio, comodino con lampada. Le raccomandò di scendere in sala comune per cena, e le disse che avrebbe potuto girare libera per la scuola, e frequentare qualche lezione se lo desiderasse. La lasciò sola, Hermione svuotò la valigia sperando di fermarsi lì a lungo, pose una foto del “trio” sul comodino e uscì di camera. Il sole stava per calare e la giornata si era rinfrescata. Hogwarts sembrava calma e molto calda. Degli studenti nessuna traccia. Tutti a lezione sicuramente. La scuola sembrava vuota, o forse lo era davvero pensò la ragazza. Scese le scale, si soffermò vicino la signora Grassa che dormiva, lafissò con rammarico e uscì dal portone principale della scuola. Ovviamente non aveva saputo resistere, doveva avvicinarsi ai suoi amici. Si inginocchiò davanti al tulipano giallo continuando a stringersi nel giacchino che si era portata, mentre le lacrime cominciavano di nuovo a sgorgare, ma lei calma.
-Grazie Ronald…-mormorò sommessamente. Le aveva salvato la vita, anche se a questo punto non sapeva se ne fosse valsa la pena.
-Stanno molto meglio di noi, Mezzosangue- una voce, quella voce non la fece neanche voltare, chiuse gli occhi assestando la relatà. Draco Malfoy era ad Hogwarts. Ed era dietro di lei.
-Che ci fai qui?- chiese senza voltarsi, mentre si asciugava le lacrime.
-Grazie del benvenuto Granger, potresti essere più accogliente la prossima volta…comunque sono il nuovo insegnante per gli aspiranti Auror-
-Tze…intendevo cosa ci fai qui dietro di me…?- si voltò per rigirarsi a fissare un punto indefinito della scritta Harry James Potter.
-Ho immaginato dove fossi…-
-Dove dovrei essere, vuoi dire…-
-Non lo devi neanche pensare Granger…piuttosto che ci fai qui ad Hogwarts?-
-Volevo passare del tempo a riflettere da sola- si alzò superando Malfoy- Ma vedo che è stato inutile…-
Quello la trattenne per un braccio e la rigirò.
-Hermione non sono qui per irritarti, te lo ripeto, io non sono una minaccia..-disse serio.
-Forse non hai capito, non sei una minaccia perché non devi essere niente per me, so cosa c’e stato fra noi, ma qualsiasi cosa sia accaduta, è passata…-scostò il braccio malamente e rientrò, mentre Malfoy rimase a fissare le lapidi.
E va bene forse era stata un po’ dura con Malfoy, ma cominciava a darle sui nervi tutto quel mistero che lo circondava.
Era seduta sul suo letto mentre pensava a come scusarsi, alla fine lui aveva cercato di essere gentile…sentì delle risate e si avvicinò alla finestra curiosa.
Nel campo da Quidditch c’era Draco Malfoy sulla sua scopa che reggeva la piccola Claire che sembrava non aver per niente paura, anzi ridevano come dei matti. Le faceva fare delle giravolte, capriole, volava in alto e in basso, a testa in giù. Pensò che tuttavia il biondino nonostante la giovane età dovesse essere un buon padre. Un sorriso le nacque spontaneo.
La sala grande era stracolma. In alto le solite bandiere di tutti i colori, le tavolate delle case strapiene, il tavolo dei professori era tutto addobato e pronto alla cena.
Al centro la Mcgranitt, poi Vitious, Sprite, Chips, una figura alta e molto bella la attraeva più di tutte, doveva essere Jerome Henley, il nuovo professore, e un omino basso che riconobbe col nome di “Frank Baster” era il nuovo insegnante di pozioni.
Disgraziatamente c’era anche Malfoy, lei avrebbe dovuto sedere un posto di distanza da lui. Tra loro c’era Vitious.
Hermione si sedette e un calore conosciuto la accolse di nuovo. Urla, movimenti, risate, abbuffate provenivano dai tavoli dei ragazzi, gesù quanti vecchi ricordi…!!!
La McGranitt fece tacere tutti e poi cominciò un discorso:
-Si, lo so cari studenti che non è il caso di un discorso a metà settembre, ma volevo avvertirvi che è arrivata a d Hogwarts, la signorina Hermione Granger che sarà presente a qualche lezione e che dimorerà qui per qualche tempo-
Guardò Hermione e le fece segno di alzarsi col capo. Hermione si sentì imbarazzatissima, si alzò bordeux in viso mentre sentiva urla di approvazione e qualche fischio dai ragazzi più grandi di serpe verde. Draco Malfoy ghignò alla vista del suo imbarazzo e mentre la MacGranitt incitava tutti a continuare la cena, la riccia si sedette e chiamò Draco.
-Volevo scusarmi per quanto detto in giardino, in fondo volevi solo essere gentile…-sussurrò dalla testa di Vitiuos.
Draco Malfoy le indirizzò uno sguardo di indifferenza “ made in Malfoy”.
-Come ti pare Granger…possiamo parlarne più tardi?-
La ragazza annuì e tornò sull’ arrosto di tacchino così invitante.
Dopo cena la sala si svuotò e tutti le diedero la buonanotte. Lei si indirizzo verso la sua camera ma andò a sbattere contro qualcuno.
“ennò non può essere sempre Malfoy!!”
Alzò il capo e incontrò due magnetici occhi verdi…alto, bello, magro, bruno con occhi verdi. Questo era Jerome Henley.
-Oh scusami, non stavo guardando…-mormorò porgendogli i libri che gli erano caduti.
-Non preoccuparti, ero chino sui libri è stata anche colpa mia…-
-Piacere comunque…Hermione Granger- e gli tese la mano sorridendo.
-Si ti ho vista a cena, io sono Jerome…Henley, difesa contro le arti oscure, e comunque ti conosco di fama- le strinse la mano.
-Ah…bene…-disse un po’ infastidita.
-Non preoccuparti..anche se la tua fama non è neanche la metà della tua bellezza-
-Bè- Grazie...-si maledisse per essere arrossita come un’idiota.
Un secondo di silenzio in cui si fissarono per essere poi interotti dal solito cafone maleducato.
-Vedo che abbiamo fatto le nostre conoscenze..-disse il furetto frapponendosi tra i due.
-Si..Draco...tu conosci già Hermione?- chiese garbato il giovane affascinante.
-Conosci?? Figurati, io ed Hermio---la ragazza ridendo gli mise una mano sulla bocca interrompendo qualsiasi rivelazione gli stesse per fare.
-Simpatico, Draco ha sempre avuto un innato senso dell’umorismo…-rise istericamente- Ora scusaci, ma io e il professor Malfoy dobbiamo discutere di qualche faccenda..è stato un piacere…- concluse allontandandosi sempre con la mano sulla bocca del biondo che replicava sommessamente.
-Anche per me..-mormorò quello sconcertato.
Hermione lasciò andare draco solo quando furono sulle scale per il terzo piano.
-Granger ma tu che problema hai?-
-Uno solo Malfoy, tu!-
-Caspita, ma non dovevi scusarti?guarda che così peggioriamo..-ghignò.
-Ti ho fermato appena in tempo…chissà che gli avresti raccontato…-
-E anche se fosse? Cos’è ti piace Granger?-chiese serio.
-Geloso?- ammiccò lei mentre entravano nella sua camera.
-E perché dovrei? In fondo non è lui quello che sta entrando nella tua camera di sera…-
-Non per lo scopo che pensi tu..- voglio solo parlare…-
-Capisco perché ti piace: moro, occhi verdi, ventenne, dolce, imbranato…praticamente la fotocopia di Potter…-
Hemione lo guardò di sbieco mentre lui si sedeva sul suo letto e lei rimetteva a posto alcuni libri. -P…Potremmo non parlare di lui?- si voltò rammaricata.
-Si…d’accordo…Hey Granger non dovevi farmi delle scuse?-
-Si…scusami per prima, nel campo, ero solo molto triste…poi ti ho visto giocare con tua figlia…sei molto carino con lei…-disse sorridendo.
-Si…Le voglio molto bene…-
- Non ti avrei mai visto padre a vent’anni…-
- si nemmeno io…ma certe cose succedono..vuoi che ti faccia un disegnino Granger?- -Ahah! Molto simpatico…-
-Scusa avevo scordato, ti ho illustrato più volte la tecnica con piacevoli dimostrazioni anni fa..!- concluse il bastardo ghignando.
Hermione gli tirò un cuscinata ridendo e pronunciando uno “stronzo”.
-Sei bella quando ridi Granger…- mormorò il biondo serio a due centimetri dal suo viso.
Entrambi si stavano avvicinando sempre più, quando Hermione si scostò.
-è meglio che tu vada…domani hai lezione, e tua figlia è sola…-
Draco la guardò, mentre il suo sorriso si spegneva.
-Buonanotte Granger…- disse sulla soglia.
-Buonanotte…- disse lei, quando la porta fu chiusa si getto a pancia all’aria sul letto.
Che stava per succedere in quella stanza? Stava per baciare Draco Malfoy? Oddio…si ripromise che non sarebbe mai dovuto più accadere.
In quel momento ebbe un ricordo:

-Scusa Draco mi fai decidere della mia vita?- urlò lei vicino il ritratto della signora Grassa.
-Granger ti avevo detto che dovevi andartene! Ti rendi conto che tra poche ore qui sarà tutto assediato dai mangia morte??- urlò ancora lui molto infervorito.
-Ma che altro vuoi da me!??! Mi hai lasciata, mi hai fatto del male “ per proteggermi”! Ora almeno lasciami in pace!-
-Non posso credere che Potter ti permetterà di rimanere, di combattere addirittura! Non si rende conto che ti mette in pericolo! Non sei più sola, hai delle responsabilità ora!-
-Non certo verso di te! Harry ha fiducia in me…!-
-No…Potter è solo un incapace, dice di amarvi e continua a mettere in pericolo queste persone…-
-Non devi parlare di lui così! Noi siamo sempre al primo posto per lui, IO voglio aiutarlo e voglio combattere, e niente né tu né nessun altro potrete fermarmi!- dopo dichè entro nella sala comune, mentre Malfoy dava un calcio al muro e il ricordo svaniva.


Questo ricordo non aveva detto molto ad Hermione, ebbe la certezza però che anche Harry e Ron dopo,durante la guerra l’avrebbero fermata, e lei comunque avrebbe continuato inperterita a voler combattere.
  
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