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Autore: Marauder_    24/06/2014    3 recensioni
Dal capitolo 6: [...] per la seconda volta in pochi giorni, delle labbra si appoggiarono alle sue.
Quel bacio, però, non aveva niente a che vedere con quello che aveva ricevuto sull'Espresso per Hogwarts.
Le labbra di James erano state decise, sicure, come uno Schiantesimo; quelle di Cody, invece, erano esitanti e impacciate, come un giovane mago che prende in mano una bacchetta per la prima volta.
Il bacio di James l'aveva emozionata, l'aveva travolta; il bacio di Cody l'aveva solo sfiorata, come se a darglielo fosse stata una di quelle lontanissime stelle, che, pur essendo bellissima, era solo un misero puntino, in mezzo all'oceano di luce che era il cielo quella sera.
“Cody io.. io devo andare, mi dispiace” bisbigliò Lily, senza riuscire a guardarlo negli occhi.
Si voltò e scappò verso la Torre di Grifondoro, pensando che, alla fine, era stata tutta colpa di James, se si era appena lasciata sfuggire un ragazzo meraviglioso come Cody.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sparizioni

 

“In c-che senso, scomparso?” chiese James, la cui voce era, per quanto Lily potesse ricordare, per la prima volta vagamente insicura.
“Nel senso che nessuno sa dov'è finito. Proprio come eri tu ieri sera, come la McGranitt ci ha fatto gentilmente notare” spiegò irritata Lily, mentre correvano su per le scale che portavano all'ufficio del Preside.
Quando giunsero difronte al gargoyle di pietra che nascondeva l'entrata, entrambi erano piegati in due dal fiatone.
Cioccorane!” ansimò Lily, tentando di riprendere fiato, mentre il gargoyle si spostava di lato mostrando una scala a chiocciola che saliva verso l'alto.
I due bussarono all'ufficio di Silente, che li accolse con un sorriso parzialmente nascosto da una lunga e tremolante barba grigia.
“Benissimo, siamo tutti. Si sente meglio, signor Potter?”
“Meglio? Cos..” Iniziò a dire James osservando Silente con sguardo interrogativo, quando una forte gomitata gli fece capire che non era il momento di fare domande: “Oh, sì, grazie”.
“Meraviglioso! La signorina Evans ci aveva informato che ieri si sentiva troppo male per raggiungerci”.
Sentito questo, James ritrovò il suo solito sorriso beffardo.
“Quindi ora, se siete tutti d'accordo, inizierei da un breve riassunto di ciò che è successo ieri sera”.
“Mi scusi, Preside, ma manca ancora Remus Lupin, il Prefetto di Grifondoro” lo interruppe il professore di Pozioni, Lumacorno.
“Oh sì, beh, lui non potrà essere presente nemmeno oggi. Credo che sia affetto dalla stessa malattia che ha colpito il signor Potter” spiegò Silente, rivolgendo un rapidissimo occhiolino, almeno così lui aveva creduto di aver visto, a James.
“Bene, se non ci sono altre obiezioni” e fece una pausa per scrutare tutti attraverso i suoi occhialini a mezza luna “darei inizio a questa riunione straordinaria. Come quasi tutti sapete” e ammiccò di nuovo in direzione di James “ieri sera la Cerimonia dello Smistamento non si è potuta svolgere, in quanto l'elemento fondamentale, il Cappello Parlante, non era presente. Sono desolato di informarvi che nessuno si è ancora fatto idee precise su chi, o su cosa, abbia potuto rimuoverlo dalla sua sede originale, anche se il misfatto è certamente avvenuto ieri sera, mentre noi professori eravamo già seduti al tavolo nella Sala Grande, e prima che la professoressa McGranitt salisse per prendere il Cappello. Questa versione è stata confermata dai quadri” spiegò, stendendo una mano in direzione della parete tondeggiante che circondava il suo ufficio, dove decine di ritratti gonfiavano orgogliosi il petto “che sostengono di aver assistito ad un Incantesimo di Appello, che ha fatto si che il Cappello Parlante raggiungesse l'uscita. Per il momento, tutti i nuovi alunni sono stati suddivisi nelle quattro Case secondo l'ordine alfabetico dei loro nomi, in modo da assicurare la loro ambientazione nella scuola, nonché la loro educazione. Nel frattempo, tutti i Prefetti ed i Caposcuola devono assicurare il normale proseguimento della vita scolastica, anche se nella rispettiva Casa potrebbero venire ospitati studenti che non si sentono propriamente a loro agio. Siete tutti pregati, inoltre, di avvertire immediatamente un professore, nel caso in cui abbiate delle informazioni che potrebbero aiutarci a ritrovare il nostro caro Cappello Parlante”.
Silente si interruppe e ripercorse di nuovo tutti i presenti con lo sguardo.
“Bene, se nessuno ha nulla da aggiungere, siete liberi di andare” li congedò, tornando a sedersi dietro alla sua scrivania.
Usciti dall'ufficio, tutti apparivano molto pensierosi e turbati, tutti tranne James, che sembrava, come al solito, il ritratto della tranquillità.
“Quindi ieri sera mi hai coperto, eh Lily?”
La rabbia dentro di lei montò in un attimo: da una parte era ancora furente perché James la sera prima non si era fatto vedere, dall'altra era sconvolta che in un momento come quello lui riuscisse a pensare solo al fatto che Lily gli avesse coperto le spalle; da un lato era furiosa con sé stessa per aver difeso un idiota del genere, dall'altro le aveva dato fastidio anche il fatto che lui l'avesse chiamata per nome, invece che per cognome, come faceva sempre.
Senza pensarci due volte, stampò un potente schiaffo sulla guancia di James, che, evidentemente preso alla sprovvista, sgranò gli occhi per un istante, per poi recuperare il suo solito sguardo presuntuoso.
Lily scappò via, certa che stare ad ascoltare la voce di James anche solo per un secondo di più, l'avrebbe fatta impazzire.

 

“Allora, dov'eri finito?” chiese Sirius, quando James lo raggiunse prima che entrasse nella classe di Incantesimi.
“Ti racconterò tutto più tardi, deve sentire anche Remus. A proposito, come sta?”
La trasformazione in Lupo Mannaro non era banale come potevano sembrare quelle in Animagi di Sirius, James e Peter.
A Remus capitava spesso di sentirsi male anche parecchi giorni dopo la sera della luna piena.
“Meglio del solito. L'ho incontrato mentre scendeva a colazione e ha detto che probabilmente verrà alle lezioni del pomeriggio. Credo che ci raggiungerà a pranzo”.
Finché ascoltava l'amico, James seguì con lo sguardo Lily, che si sedette, sicuramente non per caso, nell'angolo esattamente opposto rispetto a dove erano sistemati loro due.
“L'hai fatta arrabbiare?” chiese Sirius, come se gli avesse letto nelle mente.
“Che domande, certo che sì. Piuttosto, dov'è finito Peter?”
“Non ne ho idea, non l'ho nemmeno visto a colazione. Conoscendolo, si sarà dimenticato di svegliarsi” concluse Sirius, mentre il professor Vitious richiedeva il silenzio.


Durante l'ora di pranzo, sia James, sia Lily, stavano raccontando ai propri amici tutto ciò che Silente aveva detto loro durante la riunione e, sul tavolo di Grifondoro, si facevano largo le teorie più fantasiose.
“Deve essere stato qualcuno di Serpeverde, sono gli unici che arriverebbero a tanto”
“Beh, anche i Mangiamorte ne sarebbero capaci”
“E se fosse stato Voi-Sapete-Chi in persona..?” chiese in un sussurro una giovane e spaventata Grifondoro del secondo anno.
“Non dite sciocchezze. Come avrebbero potuto, tutte queste persone, entrare nello studio di Silente?” chiese Lily seria.
“Però qualcuno l'ha fatto” commentò pensierosa Jo “e poi, non sono poche le persone che conoscono la parola d'ordine per far spostare il gargoyle”.
“E tu credi che quella sia l'unica cosa che impedisce agli estranei di entrare? Non credo che sia così facile, quando Silente non è nell'ufficio” rispose Lily.
“Ben detto” la appoggiò Mary, un'altra Grifondoro del settimo anno.
Qualche metro più in là, affianco ad un gruppo di ragazzini del primo anno che discutevano furiosamente, anche Sirius e Remus stavano formulando delle ipotesi.
“Potrebbe essere stato un professore: sono gli unici che riuscirebbero ad entrare nell'ufficio del Preside senza troppi problemi” suggerì Sirius.
“Non lo so, non credo che nessuno di loro danneggerebbe mai Silente o la scuola” rispose pensieroso Remus.
“Sapete, credo che dovremmo dare un'occhiata alla mappa.. Giusto per vedere se c'è qualcuno di strano che si aggira tra le mura del castello” aggiunse in un sussurro.
“LA MAPPA!” esclamò James, sbattendo la sua mano contro la fronte “Ho dimenticato di riprendere la borsa, 'sta notte, quando siamo tornati al castello”.
“Sai, Lily ha ragione: a volte sei proprio un idiota! Muoviti, andiamo a recuperarla” disse Sirius alzandosi dal tavolo.
“No, voi andate a lezione, andrò io. Dirò che mi sono sentito di nuovo male. La mappa è nella borsa, James?” chiese Remus, alzandosi a sua volta.
“Sì, assieme al mantello. L'ho nascosta vicino al Platano Picchiatore, in mezzo ad un cespuglio” spiegò, mentre Remus si stava già avviando verso l'uscita.

 

Quel pomeriggio Lily aveva un'ora vuota, che passò nel parco, leggendo la sua copia della Gazzetta del Profeta, alla luce del sole ancora estivo.
Tra un articolo e l'altro, alzava lo sguardo per sbirciare verso la Torre dell'Orologio, in modo da tenere sotto controllo lo scorrere del tempo, che scivolava via ad una velocità straordinaria, durante una giornata così bella.
Un paragrafo del giornale colpì in modo particolare la sua attenzione: riportava l'elenco delle persone scomparse nelle ultime settimane.
Non erano molte di più rispetto al mese precedente, ma erano comunque troppe.
Lily notò tristemente che una parte di quella gente era Babbana: a quanto pareva, Lord Voldemort non faceva alcuna differenza tra Maghi e non; chiunque intralciasse il suo cammino, veniva rapito, o ucciso, senza alcuno scrupolo.
I pensieri di Lily andarono ai suoi genitori, che, pur essendo entrambi Babbani e nonostante fosse piuttosto difficile che ostacolassero un piano di Voldemort, potevano comunque trovarsi in pericolo.
Con la mente ancora affollata di pensieri, si alzò per tornare al castello, ma, all'improvviso, sentì qualcosa di molto simile ad un laccio stringersi attorno ai suoi piedi, che la fece cadere rovinosamente a terra.
Stava già iniziando a dire “Potter” prima ancora di guardare chi le avesse fatto l'Incantesimo delle Pastoie, quando un inaspettato bel ragazzo di Corvonero le tese una mano per aiutarla ad alzarsi, subito dopo aver pronunciato il controincantesimo “Finite Incantatem”, con uno scocco di bacchetta.
“Scusami, il mio amico non ha una gran mira.. Voleva colpire me” spiegò indicando un altro ragazzo di Corvonero che stava entrando rapidamente nel castello.
“Non ti preoccupare, non fa niente” rispose Lily sorridendo e guardando i meravigliosi occhi azzurri che aveva davanti.
“Lily.. Lily Evans, giusto?” chiese il ragazzo.
“Esatto. E tu sei..”
“Cody Turner, Prefetto di Corvonero”
“Ecco dove ti avevo già visto!” esclamò Lily, illuminata, pensando alla riunione di poche ore prima “Beh, è stato un piacere, ma ora devo andare nella classe di Pozioni..”
“Ti accompagno, anche io ho un'ora di Pozioni adesso” rispose Cody prontamente, iniziando a camminare verso il portone d'entrata.
Lily entrò per prima nell'aula del professor Lumacorno, dove la sua compagna Mary smise di indicare il banco accanto al suo, non appena vide che l'amica non era sola.
“Beh, Cody, ci vediamo dopo” disse Lily, sedendosi tranquillamente accanto a Mary, che le scoccava sguardi di grande disappunto.
“Ma sei matta?!” sussurrò, quando Cody fu abbastanza lontano “Perché non ti sei seduta con lui? Non hai visto quanto è carino?”
“Sì, ho visto, ma non voglio essere distratta, durante la lezione” concluse secca Lily lanciando uno sguardo fugace a James, seduto qualche banco più in là, mentre il professor Lumacorno dava il benvenuto agli studenti del settimo anno.
Alla fine dell'ora, Cody si appoggiò alla parete accanto al banco di Lily: “Che complicata questa lezione, non ci ho capito davvero nulla..”
“Oh no, a me è piaciuta, la Pozione Nascondente mi è venuta abbastanza bene” rispose lei, mentre infilava i libri nella borsa.
“Lo so, il professore ce l'ha fatto notare, mentre passava accanto al tuo calderone”.
Lily era una delle studentesse preferite di Lumacorno da quando aveva messo piede nella scuola, lo sapevano tutti.
Non faceva che farle i complimenti, e suggerirla come esempio da seguire per il resto della classe.
L'aveva anche invitata a far parte del Lumaclub, il club esclusivo riservato agli studenti migliori in Pozioni e a quelli più autorevoli della scuola.
Lumacorno, infatti, amava l'idea di poter influenzare i maghi più potenti e famosi, e sfruttava quindi il Lumaclub a questo scopo.
“Quindi.. Mi chiedevo se potevi darmi una mano a capire come si fa, uno di questi giorni” proseguì Cody.
Lily arrossì, quando sentì un braccio stringerla per la vita “Che fai, Turner, ci provi con la mia ragazza?” chiese la voce tagliente di James Potter.
Lily se lo scrollò di dosso e, senza pensarci, con un tono di voce molto più alto del necessario, rispose: “Certo che ti aiuterò, Cody. Facciamo questa sera dopo cena, d'accordo?”
“Perfetto” rispose, guardando incuriosito James, che si stava allontanando ridacchiando preceduto da Severus Piton, che pareva tutt'altro che divertito.

 

Un agitato Remus piombò nella Sala Grande, a cena, sbattendo la borsa di James sul tavolo.
“E' tutto quello che ho trovato” disse, mentre James rovesciava la borsa e, con grande delusione, non ne vedeva uscire niente: né il suo fedele Mantello dell'Invisibilità, né la Mappa del Malandrino.
Finché James sbatteva disperato la testa sul tavolo, Sirius chiese a Remus: “Credi che questa storia possa avere qualcosa a che fare con la scomparsa del Cappello Parlante?”
“Oh sì, mi sono fatto un'idea piuttosto precisa, a dire il vero. Ma dove è finito Peter?”
“Boh, è da tutto il giorno che non si fa vedere” spiegò Sirius, mentre stringeva James per la maglia, in modo da impedirgli di continuare a sbattere contro il tavolo.
“Sentiamo la tua teoria, comunque”.
“Beh, vi ricordate che Silente ha parlato di un Incantesimo di Appello, che ha fatto fluttuare il Cappello fino alla porta?”
Sirius e James annuirono.
“Io non credo che si trattasse di un incantesimo. Vedete, dubito che se urlassi Accio ad un qualsiasi oggetto che si trova nell'ufficio del Preside, quello verrebbe fino qui così semplicemente. Ritengo, piuttosto, che qualcuno in carne ed ossa abbia afferrato il Cappello”.
“Ma i quadri l'avrebbero visto..” rifletté James.
“Sì, a meno che la persona in questione..” iniziò Remus “Non si trovasse sotto un Mantello dell'Invisibilità!!” concluse Sirius, sbattendo un pugno sul tavolo.
“Ma, aspettate un attimo” iniziò James dubbioso “Quando siamo usciti dal castello, gli studenti del primo anno erano già arrivati, e quando ho nascosto la borsa, la McGranitt doveva essere già partita verso l'ufficio di Silente. Anche avendo trovato il mio Mantello dell'Invisibilità, come avrebbe fatto il ladro a raggiungere prima di lei il Cappello Parlante?”
“Scommetto che ha usato la Mappa del Malandrino. Ieri sera ci siamo dimenticati di cancellarla, prima di infilarla nella borsa” rispose Sirius.
“Era quello che immaginavo. Deve aver attraversato quel passaggio segreto che dal parco porta dritto dritto all'interno dello studio del Preside.” concluse Remus, come se non potesse esistere alcuna alternativa alla loro teoria.
“C'è qualcosa che non mi torna, però” aggiunse Sirius “A pranzo Lily ha fatto un'osservazione intelligente: come avrebbe fatto il ladro ad aggirare tutti gli incantesimi che Silente sicuramente usa per proteggere il suo studio?”
Remus e James si guardarono, incapaci di trovare una risposta.

“E poi” continuò Sirius “a cosa può servire un Cappello Parlante, a parte dirti a quale Casa di Hogwarts appartieni?”
 

  
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