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Autore: Unusualize    19/08/2008    3 recensioni
Non tutto nel mondo dello spettacolo è come si vede davanti alle telecamere. Hanno il compito di svelare la nuda verìtà i paparazzi, la razza più odiata dalle star hollywoodiane; ma a volte la verità fa male o non sempre è quella che sembra: Tim Burton, il suo matrimonio con Helena Bonham Carter, e la sua amicizia con Johnny Depp stanno per scoprire il vero significato della parola !SCANDALO!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Attori film
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap.2:
La cerimonia
Davanti all’altare, innalzato in occasione del matrimonio, stava un uomo, lo sposo, che, abbastanza nervoso, si torturava le mani stringendole convulsamente a pugno, spostando il peso del corpo da una gamba all’altra. Aspettava, e anche da tempo, un qualcuno che aveva deciso di tardare, aumentando così la sua ansia.
Un piccolo tocco sulla sua spalla lo fece trasalire fortemente, a tal punto da girarsi di scatto pronto a colpire da un momento all’altro, come un ninja:
-Oh, che diavolo Tim, mi hai spaventato a morte!- esclamò Johnny massaggiandosi le tempie.
-Non volevo- si scusò Burton, incrociando le mani dietro la schiena- Agitato?-
Depp sospirò:- Tantissimo, non riesco a credere a ciò che sto per fare. Sicuramente… oh mio dio- si bloccò improvvisamente fissando la testa dell’amico.
-Che c’è?- chiese Tim abbastanza preoccupato. Johnny farfugliò qualche incomprensibile parola.
-Mi dici cosa c’è che non va, perfavore?-
-I-i capelli…-
-Ok, facciamo progressi, cosa hanno che non va?-
-Sono… sono…-
-Sono cosa?-
-SONO IN ORDINE!!- in quindici anni, Johnny non aveva mai visto Tim coi capelli a posto: l’aveva sempre visto con i ricci sparati in aria, come se si fosse pettinato con le bombe a mano, perché lui la parola ”pettinarsi” non sapeva nemmeno che faccia aveva, non esisteva nel suo vocabolario. A volte scherzava su questo suo aspetto dicendo che temeva di infilare le mani tra i ricci per paura che qualcosa lo mordesse!
-E allora?- domandò Burton, come se il “pettinarsi” fosse giornaliero per lui, o come se non si fosse mai accorto di quale cespuglio aveva sostituito i suoi capelli originali negli ultimi decenni.
-No, niente. S-stai bene.- chiuse l’argomento Depp.

-Oh, Helena, sono così nervosa!- confessò Vanessa, mentre prendeva i fiori.
-Non c’è niente per essere nervosi. Devi solo pronunciare due singole paroline- la rassicurò l’altra, vestita di una candida camicetta, con il décolleté bello in vista, e una gonna nera che metteva in risalto la snellezza delle gambe.
-E se cado, e se ci ripenso, e se mi sentissi male…- iniziò a pensare la sposa, impallidendo-E se Johnny dicesse di no! Sarebbe la fine!-
-Vanessa smettila! Sai benissimo che alla fine di questa giornata ti ritroverai tra le braccia di Johnny, e che nessuno ti porterà mai via da lui.- non sembrò tranquillizzarsi; le sistemò la capigliatura continuando- Non ti dico che il matrimonio sia una cosa semplice, anzi, spesso è come una strada tutta in salita…-
-Helena, non mi aiuti.-
-Lasciami finire! Può essere arduo, e ti verrà anche voglia di mollare tutto alla prima complicazione, ma se hai una persona al tuo fianco che ti sa comprendere, che ti ascolti… che ti completi, vedrai che il matrimonio e l’amore sono la più bella esperienza che capita in tutta la vita.-
Posò la spazzola, sperando di aver confortato almeno un po’ Vanessa.
-Grazie, Hele- sussurrò lei- Sei una vera amica!-
Helena sorrise: -Lascia gli elogi a dopo. Pronta?-
-Si!- disse sicura.
-Vado ad avertire gli uomini che ci siamo- ed uscì dalla cabina.
Era vero: se si ha una persona speciale al proprio fianco, tutto sembra diventare più semplice. E lei si sentiva la donna più fortunata del mondo, perché aveva vicino Tim, il suo amato Tim. Riusciva sempre a comprenderla in pieno, aveva sempre pronto un consiglio, insomma, era davvero l’unico che la completava.
Era stupendo, gentile, romantico, molto dolce e imprevedibile, soprattutto.
Ed eccoli là in fondo: davanti all’altare, aspettando che le compagne si facciano vive.
-Ragazzi- chiamò Helena raggiungendoli- Vi volevo avvertire che se tra poco verrete accecati da un astro splendente quella sarà Vanessa, e… che diavolo hai fatto ai capelli??- domandò improvvisamente al marito.
Appunto: imprevedibile.
-Insomma, un uomo non può nemmeno pettinarsi?- replicò Tim scocciato.
-Un uomo sì… tu no!- rise la moglie.
-Ha ragione- si aggiunse Depp- Per uno cui motto è “Spazzole, alla larga!”, è una grande novità vederlo così!-
-Io pensavo a un cartello con scritto “Ambiente protetto, vietata la caccia”- lo canzonò ancora lei.
-Buona questa!-
-Voi due mi avete ufficialmente rotto!- sbuffò Burton, abbastanza serio.
Johnny e Helena avevano, forse, un po’ esagerato e decisero di rimediare, soprattutto perché, se non con lui, con chi lavoravano?
-Scusa….- dissero all’unisono.
Passò lo sguardo su entrambi: Helena, con le mani incrociate dietro la schiena, si guardava intorno mordicchiandosi un labbro; Johnny aveva lo sguardo puntato sulle sue scarpe.
-Ehi- richiamò ambedue- Scherzavo!-
Tutti e tre sospirarono (due sollevati, e uno sconcertato dalla loro assurdità).
La marcia nuziale iniziò a suonare.
-Meglio se prendete posto.- consigliò Johnny ai due testimoni, proprio pochi secondi prima che Vanessa comparisse nella navata centrale.

-Balliamo?-
Johnny si voltò trovandosi davanti la neo-moglie che, speranzosa di un altro “sì”, gli aveva posto la domanda.
Era splendida in quell’abito bianco che sembrava farle da seconda pelle, per quanto le stava bene addosso: semplice e candido, come lei.
I due, dopo la cerimonia, non fecero in tempo a uscire dalla navata che le amiche l’avevano trascinata nel loro gruppo di zitelle invidiose, iniziando a chiaccherare. Lui stava andando a cercare Tim e Helena, sicuro che non avrebbe rivisto Vanessa tanto presto; ma, invece, l’aveva raggiunto solo pochi istanti dopo, rivolgendogli la fatidica, forse odiata, domanda.
-Sai che odio ballare- sbuffò lui.
La Paradis iniziò a sbattere velocemente, forse infantilmente, le palpebre, sperando in un cambiamento di idea. Chissà perché, chissà quale potere stesse esercitando su di lui, ma a Johnny venne l’improvvisa voglia di ballare.
Che gli stava succedendo? Il matrimonio gli stava facendo questo effetto?
No, chi gli stava facendo questo effetto era Vanessa, che, stupenda, stava esercitando lo stesso stratagemma usato da Helena quando voleva che Tim facesse un qualsiasi cosa che non voleva fare.
Johnny alzò un sopracciglio:- Percaso ti ha insegnato questo trucchetto femminile una donna dai capelli ramati, di media statura, più comunemente nota come Mrs. Burton?-
-Io ti dico chi me lo ha insegnato se tu balli!- iniziò a ridacchiare lei, rendendosi conto di quanto assomigliasse a una bambina, ma Helena aveva detto di non mollare mai e poi mai! E aveva vinto!
-Malevola tentatrice- sussurrò in modo falsamente assassino prima di essere trascinato sulla pista.

-Balliamo?-
Tim si voltò, abbandonando la conversazione in corso tra gli amici dello sposo, rivolgendo uno stanco sorriso alla moglie desiderosa di fare “quattro salti”.
-Lo sai che detesto-sottolineò questa parola- ballare!-
-Daaaai, solo uno te lo giuro- provò a sedurlo col metodo usato prima dalla Paradis.
-Dici sempre così e poi stiamo in pista per due ore- evidenziò il marito.
Helena finse un broncio appoggiandosi a uno dei tavoli, guardando malinconicamente le persone che danzavano, sapendo perfettamente che Tim, prima o poi, avrebbe ceduto.
L’uomo sbuffò rumorosamente e la Carter si lasciò scappare un sorrisetto compiaciuto. Aveva vinto, come sempre!
-Va bene, va bene- cedette infine tendendole la mano. Helena sorrise radiosa, sorriso subito trasformato in una smorfia impressionata. Tim ritirò la mano:- Cosa c’è?-
La moglie indicò un qualcosa dietro di lui; Burton si voltò, per subito rigirarsi, con in volto la stessa espressione della donna.
-Ti prego dimmi che non è chi sembra che sia?- pregò lui.
-Credo sia chi sia, Tim-
Una donna dai capelli, abbigliamento e accessori più che stravaganti, si stava avvicinando ai due, fermandosi qua e là facendo auguri e raccomandazioni, decisamente fuori luogo per un matrimonio, a chiunque le capitasse affianco.
-Non viene da noi, vero?- domandò speranzoso Tim.
Helena spiò oltre la sua spalla: dal debole tirato saluto che fece, Tim capì subito che lui e la consorte erano la preda della cugina Jessy, la parente più odiata della sposa, e che aveva un debole per Burton.
-Ci deve essere un modo per svignarsela…- iniziò a pensare l’uomo.
- Se venivi a ballare, come ti avevo detto io, non saremmo in questo inghippo!- lo rimproverò Helena con un falsissimo sorriso sulle labbra, sempre rivolto a Jessy.
-Ok, andiamo- disse infine prendendola per mano e trascinandola, letteralmente, sulla pista.
Dopo un paio di giri, molto tesi, Helena sospirò:- Puff… Se ne va- e si rilassò tra le braccia del marito che la stringeva, quasi sfacciatamente, in un debole valzer.
-Anche tu qui, eh? Ti ha incastrato?- fece una voce al suo fianco.
-Ehi, Jo- rispose e si scambiarono un debole pugno sulle spalle come saluto.
-Dobbiamo tenerle lontane queste due!- disse Johnny indicando le due mogli che si stavano scabiando una debole risata.
-Se ha già usato il trucco delle palpebre, è troppo tardi, amico, ti trasformerà la vita in un inferno!- oramai, Tim, conosceva tutti i “trucchi di seduzione” della moglie e, nonostante questo, non era ancora riuscito, e non aveva mai voluto, desisterle.
-Allora: addio vita- scherzò Jo, buscandosi una sberla sulla spalla dalla neo-moglie. Per scusarsi la strinse più a sé dandole un delicato bacio sulla tempia.

La profezia di Burton si era avverata: restarono in pista per due ore e passa.
Distrutto, si sedette con la moglie e i festeggiati ad un tavolo. Ordinato da bere i quattro iniziarono a chiaccherare del più e del meno.
-Hai già scelto una Mrs. Lovett?- domandò Johnny.
-No, è un ruolo davvero complicato… ho già fatto 27 provini!- sbuffò Tim mandando giù l’ultimo sorso di champagne.
Helena non poteva sopportare quella conversazione:- Ho un’improvvisa voglia di fare un giro – annunciò lanciando uno sguardo stizzito a Tim e lasciando soli due sposi confusi ed un amareggiato marito, che aveva chinato il capo, sapendo perfettamente cosa aveva causato quella “improvvisa voglia” della moglie.
-Cosa… ?- inizò a domandare Vanessa, non sapendo esattamente come continuare; Johnny la aiutò:- Cosa le è preso?-
- Bhè…-iniziò a spiegare Burton- Mrs. Lovett è una parte complicatissima, forse il personaggio più contorto dell’intero film, Helena ha sempre desiderato essere lei e lavorare con Sondheim *, soprattutto, ma… non posso prenderla così… insomma… non ha mai cantato e voglio essere sicuro delle sue capacità, e lei se l’è presa a morte. Voi mi capite, vero?-
-Certo…- rispose non tanto convinto Depp. Precisiamo: capiva che Tim doveva analizzare bene la situazione, prima di prendere una decisione, ma non era sicuro che quella storia sarebbe finita bene.
Vanessa cambiò argomento suggerendo di andare a parlarle da donna a donna.
-No, no- la bloccò Tim, poco prima che lasciasse il tavolo- Devo parlarle io-
La donna annuì e si risedette al fianco del marito che guardava Tim allontanarsi.

-Credevo avessimo deciso che quella era la decisione migliore-
-Non voglio parlarne!-
-Era quella la decisione! Non parlarne più finchè non avrei trovato una…-
-Mrs. Lovett?-
-Io volevo dire soluzione-
Sbuffò:- Non è colpa tua, Tim… Jo ha tirato fuori l’argomento e…-
-Sei esplosa?-
Helena si voltò, una sigaretta appena accesa tra le rosse labbra:- Già…-
Tim le passò un braccio attorno alla vita:- Pazienza, amore, ci vuole pazienza- le sfilò la sigaretta dalle labbra- e queste non fanno passare più in fretta il tempo!- e, detto questo, gettò la cicca nell’oceano.
-Bhè… io conosco un qualcosa che fa correre via il tempo- sussurrò maliziosa la moglie passando le braccia attorno al collo dell’uomo.
-Mmm… forse ho una vaga idea di cosa sia- rispose posandole una mano alla base della schiena spingendo il bacino di lei contro la sua cintola, strappandole un piccolo gemito di stupore.
-Tim!- esclamò posando le proprie labbra sulle sue.
Ma una persona, che si era avvicinata schiarendosi la voce, separò la coppia:- Domando scusa per aver interrotto questa, sicuramente, interessante conversazione- Tim si strinse il labbro in una morsa dolorosa, riconoscendo all’istante quella stridula voce; anche Helena fece lo stesso. La cugina Jessy non aveva solo un debole per Burton, ma era anche gelosissima della Carter, e, ogni volta che li vedeva avvinghiati uno all’altra, faceva di tutto per dividerli, come ora…
-Ma volevo chiedere a Tim se era interessato ad un ballo con me?- domandò Jessy ottimista.
Prima che potesse darle risposta, qualcuno la chiamò da lontano, e, mentre era occupata in una “chiacchierata a lungua distanza” (ovvero i due parlanti urlavano), Burton cercò consiglio nella moglie.
-Coraggio, amore, ci vuole coraggio- lo prese in giro lei, ottenendo solo un ghigno da parte dell’altro- Su, vai! E ricorda che prima passa la serata, prima arriva la notte- sussurrò sensuale strizzando un occhio al coniuge, per poi aggiungere:- Tu fa il bravo a mentire, ed io questa notte non te ne faccio pentire…-
Burton deglutì: questa parte di Helena gli era sconosciuta, ma interessante…
-Ok, Jessy, vada per il ballo- disse ritornado dentro, a braccetto con l’altra.
Helena lo sentì chiaramente mentire:- Soffro il mal di mare, quindi niente balli scatenati!-
Fece un giretto per tutta la nave, prima di tornare alla cerimonia, dove incontrò Vanessa e la rassicurò che andava tutto bene.

-Finalmente mi ha lasciato!- esclamò Burton dando un debole bacio sula guancia alla moglie e sedendole accanto. Jenny l’aveva costretto a ballare per più di un’ora, e obbligato a partecipare ad una conversazione con i parenti dello sposo, ma era riuscito a scamparla mollando venti dollari in mano ad un cugino di Vanessa perché prendesse il suo posto.
-Un momento di attenzione prego- Jo aveva richiamato l’attenzione con un lieve tintinnio dovuto al colpo leggero di un cucchiaino contro un bicchiere di cristallo.
- Non voglio annoiare con un classico discorso nuziale in cui ringrazio qualcuno per avermi dato Vanessa al mio fianco perché tutti sapete perfettamente quanto io sia grato e di certo riconoscente di questo- seguì un applauso- Però vorrei sì ringraziare una persona in particolare, che è qui, in questo momento, una persona che mi è sempre stata vicina qualsiasi cavolata facessi, che mi ha sempre aiutato e che, per me, è quasi più di un fratello- prese il bicchiere per indirizzare un brindisi- Grazie, Tim-
Burton, commosso, e tutti gli altri fecero lo stesso, dopo un breve applauso rivolto ai due amici.

-Grazie, Jo-
-E’ tutto vero, Tim. Sei il migliore… -
-No, tu sei il migliore.-
Dopo un breve discussione su chi fosse il migliore in quel momento, decidendo infine che erano alla pari, i due si scambiarono un amichevole abbraccio.
-Ok, però ora stacchiamoci- disse Burton, appoggiato da Depp- Altrimenti la gente ci… -
-… Scambia per due checche!- finì l’altro.
-Esatto!-
I due sospirarono guardando le compagne appoggiate al parapetto della nave a chiaccherare.
Tim gli diede una leggera pacca sulla spalla, mentre si avvicinavano:- Non ti vengo a cercare, stasera- rise.
-Non provarci!-
-Vabbè… troverò il modo di passare la serata… -
-Cosa intendi scusa?- domandò Johnny.
-Ehi, non sei il solo ad essere sposato qui!- sbottò quasi offeso.
-… scusa non ci avevo pensato-
-Pensi a lei!- continuò riferendosi a Vanessa- Alla prima notte! E’ normale!-
-Già… ma mi sento strano…- confessò Depp.
-Non capisco… -
Johnny sospirò:- Non so nemmeno spiegarti come… ma… non lo so.-
- Ti devi ancora rendere conto di cosa sta accadendo e…-
-Tim- lo sboccò l’altro, vedendolo in piena ispirazione da psicologo- Mi sono sposato…- disse mostrando la fede- non sto andando in esilio!-
- Hai ragione… magari sei solo nervoso-
-A che cosa? All’idea che devo fare l’amore con Vanessa? Cosa che, dopotutto, non è la prima volta che faccio!-
- No, all’idea che sarai legato ad una donna per il resto della tua vita, che dovrai pensare prima a lei che a te e altre cose di questo genere.-
Depp dovette ammettere che non ci aveva mai pensato. Incrociate le braccia prese a guardarsi intorno, guardando le coppie di amici e famigliari così unite, così intime, chiedendosi se mai ce l’avrebbe fatta: non era mai stato un egoista, poteva riuscirci, eppure c’era una piccola parte di sé che si tormentava chiedendosi, se fosse improvvisamente cambiato, cosa sarebbe accaduto.
-T-tu come hai fatto?- domandò a Tim, che lo osservava silente, sperando di trovare un consiglio.
-Con me è stato complicato, lo sai quasi più di me! Non ho fatto in tempo a realizzare un pensiero concreto che mi sono ritrovato con questa al dito- e mostrò a sua volta l’anello che portava all’anulare sinistro.
-Intendo… come sapevi che ce l’avresti fatta… con Helena?-
Tim rise:- Jo, ma queste cose non si sanno mai, nemmeno ora lo so con certezza -Depp lo guardò confuso; spiegò meglio- Non puoi predire che tutto andrà bene, che non ci saranno liti o guai, devi rischiare tutto per tutto. Magari oggi siete la coppia perfetta e domani divorziate, come fai, come faccio, a saperlo in anticipo?-
-Cosa ti da la forza di andare avanti allora? Se hai continuamente questi… dubbi?-
-Helena mi da la forza! Svegliarmi, addormentarmi, anche solo stare accanto a lei mi da la forza necessaria per affrontare qualunque cosa! La mia vita insieme a lei mi da la forza!-
Era grande l’amore che leggeva nelle sue parole: se ce la stavano facendo loro, che avevano rischiato, letteralmente, il nome, la reputazione, tutto per stare l’uno accanto all’altra, perché non potevano farcela anche lui e Vanessa? C’è una speranza per tutti.
-Lo vedi?- chiese Johnny sorridendo.
-Che cosa?- domandò l’altro.
-Sei davvero il migliore- disse deciso.
Quelle furono le ultime parole che si scambiarono prima di essere raggiunti dalle due mogli e di dirigersi ognuno nella propria cabina.

*Stephen Sondheim è il compositore delle musiche di Sweeney Todd, nonché un grande idolo di Helena Bonham Carter: questa ff è ambientata nel 2006, quando si stavano provinando gli attori per il film di Sweeney e, come si sa, Helena non è stata subito accettata come Mrs. Lovett.
@kimi: CIAO!!! come va SuperKiomi? ^^ sei perdonata delle mancate recensioni se leggi questa ficcy altrimenti prendo l’accetta del domestico
@Capra tibetana@ ehi, ciao! Non ti avevo mai incontrato prima, vero?? Bhè thank’s for la recensione, sono contenta che ti piaccia la ficcy! Posso farti una domanda? Ma, con tuti i nickmane possibili ed immaginabili, perché hai scelto proprio “Capra tibetana”?_?
@Dogma@ evviva qualcuno che conosco: CIAO DOGMA!! Ehi, non credevo di incontrarti nella sezione di jhonny, che forza!! Grazie per la recensione, leggerò la tua storia prestiximo promexo ^^Baci a tutti ciao!
  
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