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Autore: Frankie92    24/06/2014    4 recensioni
Dal primo capitolo:
"Aveva appena flirtato con un ragazzo che sembrava un dio greco. Un ragazzo che gli aveva preparato il pranzo migliore di sempre. Un ragazzo che era padre di un’adorabile e bellissima bambina.
Quando ci si metteva, il destino era proprio un bastardo"

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Kurt e Blaine si incontrano in un giorno qualunque al "La Bella Notte", un piccolo ristorante italiano a Brooklyn. Quel giorno qualunque cambierà la vita di entrambi, facendogli scoprire che a volte la felicità non è poi così lontana.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Ventitré (parte uno) 

 
“Santana, per l’ultima volta queste caramelle sono per la festa di Christie, non per te”
“Porcellana, ho preso solo un lecca lecca!” Santana roteò gli occhi sbuffando “Cavolo, pensavo che dopo qualche notte di fuoco con il Nano…”
“Ti prego, non finire quella frase” Kurt ritornò a spingere il carrello e controllò di nuovo la lista “Comunque, perché mi hai voluto accompagnare? A parte ovviamente scroccare cibo come al solito”
Santana si tolse il lecca lecca dalla bocca e lo guardò “Non può una donna accompagnare il suo gay preferito a far spese per una delle poche mocciose che riesce a sopportare?” Si beccò un’occhiataccia dal ragazzo “Okay, questo è vero al 20%. La verità è che ho una notizia da raccontarti”
Kurt prese un paio di buste di panini da uno scaffale “Tu e Britt avete finalmente deciso di cambiare quel divano orribile?”
“Il mio divano è stupendo, Hummel”
“Continua a vivere nella tua convinzione. Allora questa novità?”
“Hai presente quel caso a cui sto lavorando da mesi?” Kurt annuì “Un collega mi ha dato il numero di un avvocato che si occupa dei diritti della famiglia e cose varie…”
“Non riesco a capire dove vuoi arrivare” disse prendendo due barattoli di marmellata “More o Fragole?”
“Fragola” rispose Santana appoggiandosi al carrello “E fammi finire di parlare. Sono andata da questo avvocato, uno schianto su due gambe in pratica…”
“Ti ricordo che sei lesbica”
“Lesbica ma non cieca, dolcezza. Comunque, dopo il nostro incontro stavo per andarmene quando la porta si apre e non indovinerai mai chi…”
“Santana, dimmelo e basta”
La donne sbuffò “Mi togli tutta la sorpresa Hummel. Era niente meno che Dave Karofsky”
Kurt sgranò gli occhi per la sorpresa “Quel Dave Karofsky?”
“Quanti ne conosci, idiota? Non dirmi che non te lo ricordi”
Se lo ricordava bene Dave Karofsky, molto bene. Era stato il suo bullo per ben tre anni del liceo, il suo incubo peggiore finché non aveva scoperto che tutta la rabbia che quel ragazzo provava per lui era solo il disagio di non riuscire ad accettarsi, l’invidia per il coraggio che Kurt mostrava ogni giorno nonostante fosse sbeffeggiato da gran parte della scuola per essere gay.
Dave era gay, ma aveva paura di essere scoperto, forse perché non era pronto a dirlo a qualcuno o forse perché non si era ancora accettato.
Kurt lo aveva scoperto in malo modo, quando, dopo l’ennesima spinta di Dave, si era stufato di quelle angherie e lo aveva affrontato nello spogliatoio, dove il bullo lo aveva improvvisamente baciato, per poi scappare non prima di averlo minacciato.
Santana era l’unica a conoscere quella storia perché era stata lei a trovare Kurt sotto le gradinate dei campi di football impaurito,con il volto rigato di lacrime e insieme avevano deciso di aiutare Dave nonostante tutto, perché conoscevano benissimo quella sensazione di smarrimento e paura che doveva provare.
Ma Dave non aveva accettato il loro aiuto e, quando a scuola iniziarono a girare strane voci su di lui e lo Scandals, un locale gay, aveva cambiato scuola, ma anche lì ben presto fu scoperto e, non riuscendo a sopportare i pettegolezzi e gli insulti, aveva tentato di suicidarsi.
Non appena saputo del tentato suicidio del ragazzo, Kurt e Santana provarono di nuovo a parlare con Dave, che accettò di buon grado i loro consigli, ma non avevano saputo più niente di lui dopo che lui e la sua famiglia si erano trasferiti in un altro stato.
Kurt non aveva più pensato a lui, ma si augurava che avesse finalmente trovato un po’ di felicità nella sua vita.
“E che ci faceva Dave lì?” chiese dopo qualche minuto, curioso.
“L’avvocato di cui ti parlavo è suo marito e insieme hanno un marmocchietto di due anni” Santana fece un piccolo sorriso “Lui è un cronista sportivo, uno di quelli che parlano agli stadi credo. Mi ha chiesto anche di te, sai?”
“Davvero?”
“Sì e quando mi sono vantata del tuo lavoro e della tua piccola famiglia ha detto che sapeva che ce l’avresti fatta. Mi ha lasciato il suo numero, così possiamo organizzare per una cena fuori” La donna lo guardò un po’ esitante “Che ne dici?”
Kurt non sapeva cosa fare, ma in fondo Dave aveva chiesto scusa per tutto quello che gli aveva fatto passare, quindi perché no?
“Certo, mi sembra una buona idea” rispose con un sorriso “Organizza qualcosa per venerdì, sempre che rimanga vivo da tutti i preparativi per la festa”
“Oh Hummel, hai ancora più di una settimana per preoccuparti. E vedrai che l’Hobbit ti ringrazierà in modo speciale” Santana gli fece l’occhiolino e si mise di nuovo in bocca il lecca lecca “Ora vogliamo muoverci? E’ quasi ora di pranzo e ho voglia di messicano oggi”


“Sebastian”
“Sì, luce della mia vita?”
“Non usare quei sopranomi”
“Perché, Thaddy Bear?”
“Perché vuol dire che la situazione è grave”
“Non è così grave, amore”
“Sebastian siamo circondati da fiori”
“Ora, circondati è una grossa parola”
“Allora come definiresti il fatto che tua madre ha portato ben dodici tipi di centrotavola floreali e altri cinque bouquet per , e cito testualmente, “prendere in considerazione altri fiori e colori” che sono sparsi per il salotto?”
“Uhm, un tacito invito a considerare l’opzione di aprire un negozio di fiori specializzato in matrimoni?”
Thad lo fulminò con lo sguardo, prima di dirigersi in cucina, dove sua suocera stava sistemano uno dei centrotavola.
Caffè, gli serviva caffè.
“Buongiorno Sophie” la salutò il ragazzo tentando di trattenersi “Che bella sorpresa tutti questi fiori”
La donna fece una piccola risata “Hai visto che meraviglia? E questi sono solo pochi esempi di centrotavola che quell’adorabile fiorista mi ha fatto vedere!” Si avvicinò a lui e gli pizzicò una guancia “Solo il meglio per voi, lo sai. Ora devo andare, ho un appuntamento dal parrucchiere. Godetevi i fiori e fatemi sapere cosa avete scelto!” E uscì dalla cucina, chiamando Sebastian a gran voce.
Thad si riempì una tazza di caffè e proprio sul punto di berla, il suo cellulare squillò.
Quella non era sicuramente la sua mattina migliore.
“Pronto?”rispose sorseggiando un po’ di caffè
“Thaddy!” La voce squillante di Jeff in quel momento non era proprio di aiuto al suo inizio di mal di testa “Come sta il nostro sposino?”
“Oh bene, sai questa mattina più di tutti sento l’aria di primavera” Prese un altro sorso “Cosa c’è Jeff? Non voglio liquidarti subito ma dovevo iniziare a prepararmi circa dieci minuti fa”
“Qualcuno è di buon umore questa mattina eh?” Adesso capiva cosa provava Sebastian la maggior parte delle volte “Comunque, per la festa di Christie è meglio ruba bandiera o il gioco delle sedie?”
No, non poteva davvero aver chiamato per quel motivo.
“Jeff, ti prego dimmi che non hai chiamato per questo?”
“Oh no, non solo questo!” Thad tirò un sospiro di sollievo “Ma anche per sapere se prendere i palloncini bianchi a pois rosa o rosa con i pois bianchi. Sai, Kurt ci ha rifilato il compito di decorare e in pratica siamo circondati da…”
“Jeff, io e te siamo amici da tanto, vero?”
“Sì Thaddy!”
“E sai che io sto organizzando un matrimonio, giusto?”
“Ovvio, ho già preso a noleggio un auto con cui farti scappare in caso di ripensamenti”
Thad si portò una mano sugli occhi “Jeff, sono circondato da fiori perché mia suocera vuol farmi scegliere i gigli al posto delle rose, devo andare a lavoro, farmi venire in mente un’idea per la torta di Christie, andare a vedere dei posti assurdi per il matrimonio che io neanche avrei preso in considerazione, ma sai com’è, è la madre del mio futuro marito, quindi bisogna fare buon viso a cattivo gioco e davvero pensi che sia una buona idea chiedere a me dei giochi o dei palloncini?!?”
Forse non era giusto prendersela con il povero Jeff e sicuramente domani gli avrebbe portato i biscotti al doppio cioccolato che il suo amico adorava, ma in quel momento quella sfuriata lo avevo stranamente calmato.
“Uhm, Thad?”
“Jeff, mi spiace per la sfuriata” si scusò subito pentito
“Nah, tranquillo, questo mi ricorda quando eri  sotto stress alla Dalton e non potevamo neanche avvicinarci senza che tu provassi ad ucciderci” Jeff ridacchiò “Comunque, vuoi che oggi ti venga a salvare dalla procreatrice di Satana?”
“No, non ti preoccupare. Ci sarà anche Sebastian e fortunatamente ha già un ben realizzato piano di fuga che non comporti buttare cadaveri nel fiume o ammanettare qualcuno ad un termosifone” Prese un sorso di caffè “In effetti mi chiedo da dove gli vengano certe idee”
“E’ Sebastian Smythe, amico: un giorno gli scienziati analizzeranno il suo cervello per scoprirne la cattiveria e fermare i terroristi” Si sentì un'altra voce “Thaddy devo andare, Nick mi sta guardando disperato e non se se sia per i fazzoletti o per la commessa che ci sta provando con lui. Ci vediamo e buona fortuna” E senza neanche aspettare una risposta  chiuse la chiamata.
“Lo chiamavano uomo dei saluti” borbottò Thad posando il cellulare, sentendosi un po’ più rilassato rispetto a prima. Forse sarebbe stata una buona giornata in fin dei conti.
CRASH
“THAD VIENI IN SALOTTO!”
O forse no.

Blaine aprì la porta di casa, le pizze in bilico su una mano e una busta sul polso dell’altra mano.
“E’ arrivato il fattorino delle pizze!” urlò entrando in casa e poggiando le chiavi sul tavolo lì vicino mentre Kurt gli venne incontro, prendendo le pizze e la busta velocemente.
“Ce l’hai fatta finalmente, stavamo morendo di fame!” disse il giornalista mentre si dirigeva in cucina “Christie, lavati le mani e vieni in cucina!”
“Buona sera anche te, amore!” Sbuffò Blaine togliendosi il cappotto e lo seguì fino in cucina “ E’ sempre bello tornare dove c’è sempre qualcuno ad aspettarti a braccia aperte!”
Kurt scoppiò a ridere e posò tutto sul tavolo già apparecchiato per poi prendere per un braccio Blaine e avvicinarlo a lui, lasciandogli un caloroso bacio sulle labbra “Scusa tesoro, ma io e Christie stavamo pensando di addentare il tavolo per la fame”
“Pizza!” La bambina urlò felice entrando in cucina e subito aprì una delle scatole e vi rubò una fetta di pizza.
“Christie! Cosa ti ho detto?” Blaine la rimproverò e si girò verso Kurt che lo fissava colpevole, con il trancio di pizza fermo in aria, a metà tra la sua bocca e lo scatola  “Mi spiegate cosa devo fare con voi due?”
“Oh, tu ci ami anche per questo”
Si sedettero tutti intorno al tavolo, godendosi la pizza calda e il millefoglie alla crema e lamponi che Blaine aveva portato dal ristorante.
Una volta finito e pulito tutto, lasciarono Christie a giocare ancora un po’ nella sua stanza prima di andare a letto e i due adulti si poterono finalmente rilassare un po’ sul divano, la TV accesa su un vecchio film in bianco e nero.
“Quindi Santana ha incontrato il tuo ex bullo? Quello che ti aveva baciato?” Chiese Blaine incuriosito “Wow, il mondo è davvero piccolo”
Kurt annuì “E le ho detto che per me andava bene incontrarlo. Alla fine lui si è scusato e io l’ho perdonato, quindi nessun rancore giusto?”
“Perché ho la sensazione che mi stia chiedendo se è stata la cosa giusta da fare?”
“Perché forse è così” il giornalista sospirò e si raggomitolò verso il suo ragazzo “Non lo so Blaine, da una parte so che è la cosa giusta, ma dall’altra…”
“Sei spaventato”
“Non spaventato, solo… perplesso. So di averlo perdonato, so che era spaventato ma resta il fatto che certe cose non si dimenticano”
Blaine capiva benissimo i dubbi di Kurt, certe cose non erano facili da dimenticare, come la paura ogni volta che si attraversava un corridoio, uscivi da scuola o semplicemente partecipavi a un ballo scolastico per poi essere picchiato solo per la tua omosessualità.
No, certe cicatrici sarebbero rimaste per sempre, ma avevano fatto in modo di renderli ciò che erano in quel momento: due uomini che non avevano paura di mostrare al mondo il loro amore.
Aveva odiato quei ragazzi, ma ora provava solo pena per loro, perché nonostante tutti gli insulti e i colpi, lui aveva finalmente trovato la felicità.
Non li avrebbe mai perdonati come aveva fatto Kurt, anche se la situazione era molto diversa dalla sua. Forse non avrebbe neanche perdonato Dave se fosse stato al posto del suo fidanzato.
Blaine strinse a se Kurt e lo baciò su una guancia “Se il tuo istinto ti dice di fare una cosa, allora è la cosa giusta da fare, almeno per te” appoggiò la fronte a quella dell’altro “Hai un gran cuore e sei la persona più coraggiosa che conosca, sai?”
Kurt sorrise e lo baciò “Diciamo che conosco qualcuno ancora più coraggioso” Lo baciò di nuovo “Ti amo, lo sai?”
“Lo so e ti amo anche io, tanto”
“Ma io ti amo di più!”
“Kurt…non iniziare, sai di non poter vincere”
“Anderson, sono io che ti lascio vincere perché so cosa succede quanto io vinco e tu perdi”
“Ah davvero?”
“Yep, amor… No, non provarci BlaineDevon Anderson! Lo conosco quello sgu…”Blaine lo inchiodò al divano e iniziò a fargli il solletico facendolo ridere ad alta voce.
E quando Christie si unì a loro per salvare papà Kurt dal malvagio mostro del solletico, entrambi sapevano che certi momenti infelici erano solo ricordi lontani, cancellati dalla felicità di ben altri momenti.

“Thad, sul serio, tua suocera abbina colori che neanche Isabelle potrebbe mai approvare, e lei adora il blu e l’arancione messi insieme (Nota dell’autrice: amore cosa ti ricorda?)” Kurt prese un invito color viola melanzana con dei bordi verde mela “Sul serio, siamo certi che non sia daltonica?”
Thad dal canto suo stava guardando i campionari degli inviti come se potessero prendere fuoco sul momento e la cosa sembrava non dispiacergli affatto “Ci avevo pensato anche io, ma quando mi ha spiegato l’evidente differenza tra rosa pesca e rosa salmone mi sono dovuto ricredere”
“Beh, come fai a non notare la diff…” Kurt si zittì all’occhiataccia dell’amico “Uhm, prendo del vino?”
“Sebastian ha chiuso l’armadietto degli alcoolici dopo che ci ha trovati a cantare Bad Romance sul tavolo della cucina la seconda volta”
“Adesso ho capito perché mi ha dato uno di quei volantini per gli alcoolisti anonimi”
Era da un paio d’ore che Kurt e Thad stavano tentando di scegliere un modello per gli inviti, i cui campioni erano stati già preselezionati dalla signora Smythe con annessi possibili colori.
Thad chiuse il campionario e lo lanciò sul tavolo “Quante volte le ho detto che abbiamo già scelto i colori e soprattutto che io detesto il viola!”
Kurt si alzò dal tavolo e andò verso il frigo per prendere qualcosa da bere “Sicuro che non vuoi scassinare l’armadietto? Se chiamo Puck mi faccio dire come forzare una serratura”
“Nah, lo saprei fare anche io” Si beccò una strana occhiata dall’altro “Ripeto: mio nonno era un ferramenta e non ho mai scassinato un negozio in vita mia!”
“Okay, okay, calma” Prese un paio di lattine di Diet Coke e le posò sul tavolo “Sei un fascio di nervi ultimamente”
“Lo saresti anche tu con tua suocera che si improvvisa weedingplanner e la sua idea di nozze è il matrimonio reale di Kate e William” sbuffò Thad giocherellando con uno degli inviti “Non credevo di diventare uno di quegli isterici che se la prende con tutti mentre organizza il proprio matrimonio perché io non ho bisogno del matrimonio perfetto. Mi sarebbe bastata una cerimonia semplice e una cena con poche persone per essere felice”
Kurt annuì comprensivo “E perché non lo dici a Sophie?”
“Ci ho provato, ma poi mi guarda come per dire “Il mio cherì si sposa e ti aspetti davvero che sia una cerimonia semplice?” e, giuro Kurt, quella donna è capace di uccidere uno scarafaggio con lo sguardo!” Okay forse stava esagerando un po’ “Quindi, possiamo evitare questo discorso, chiudere questi campionari  e parlare della bellissima torta che sto progettando per la mia nipotina e che è l’unica cosa che mi impedisce di trasferirmi in Antartide?”
Se Kurt pensava che il matrimonio di Tina era stata un’impresa, questo matrimonio sembrava proiettarsi degno di una fatica di Ercole.
“Oh okay, cosa avevi in mente?” lo assecondò il giornalista per paura che gli tirasse una delle latine, e Thad tirò fuori da una rivista il disegno di una graziosa torta a due piani, piena di ghirigori e fiori.
“Thad, è bellissima!” Kurt prese il foglio e l’osservò meglio “Hai deciso i colori?”
“Yep, la base sarà bianca, ma i ghirigori saranno fucsia e rosa chiaro, mentre i fiori saranno di diversi colori, così sarà più allegra e Christie avrà tutta la miriade di colori che voleva. E ovviamente sarà fatta di pan di spagna con ripieno di crema al cioccolato”
“Perfetto, Christie ne sarà davvero contenta. Così la torta è a posto, le decorazioni ce le abbiamo, Nick e Jeff si stanno inventando qualche gioco da far fare ai bambini e Blaine non è ancora impazzito”
“Impazzito?”
“Christie ha invitato il suo fidanzatino ma non vuole che Blaine sappia che stanno insieme perché, e questo credo che lo abbia sentito dal tuo maritino intellettualoide, “ha un problema nel lasciar andare il suo uccellino fuori dal nido” e ho paura che Smythe non stesse parlando proprio di lei in quel momento”
Thad ci pensò su un attimo “In effetti non credo che stesse parlando di lei, ma piuttosto…”
“Non voglio sapere”
“Ma…”
“NON VOGLIO SAPERE”
Era finalmente arrivato il giorno della fatidica cena e Kurt non era per niente nervoso, no di certo.
Era solo una questione estetica se stava sistemando per la terza volta i capelli a Christie che sbuffò spazientita.
“Papà, basta!” disse la bambina, spostandosi verso le porte dell’ascensore che stavano aspettando, mentre Blaine prese la mano del suo fidanzato preoccupato.
“Amore, tutto bene?”
Kurt lo guardò teso “Certo, tutto bene”
“Kurt”
“Cosa?”
“Sai che sei un pessimo bugiardo?”
Le porte si aprirono  e, se non fosse stato per la mano di Blaine che lo trascinava nell’ascensore, sarebbe rimasto nella hall dell’edificio tutta la sera.
Perché era così teso? Alla fine era una semplice cena con Santana, Brittany e Dave insieme alla sua famiglia.  Non doveva essere così nervoso, alla fine aveva perdonato il suo ex bullo,  no?
Non c’era ragione di essere agitato.
Non c’era ragione di essere nervoso.
Non c’era ragione di…
Sentì un paio di dita prendergli il mento e le labbra di Blaine sulle sua: doveva brevettare i baci del suo ragazzo come la miglior medicina per l’ansia, ma poi avrebbe dovuto condividere il suo Blaine con tutto il mondo e lui era una persona molto, molto egoista.
Blaine terminò il bacio e gli regalò un sorriso incoraggiante “Ehi, andrà tutto bene, okay?”
“Come…”
“Sei un libro aperto per me, amore” Gli diede un baciò sulla guancia “E credo che chiunque possa praticamente vedere i tuoi pensieri in questo momento”
Le guance di Kurt diventarono subito rosse “Okay forse solo leggermente nervoso”
“Leggermente?” Si beccò una gomitata sul fianco “Kurt, se vuoi possiamo tornare a casa e dire a Santana che non te…”
“No, voglio andare” ammise il giornalista con un sospiro “Ma non so cosa fare o cosa dire. Non è che non abbia perdonato Dave, ma il nostro passato non è stato decisamente tutto rose e fiori” Blaine annuì e gli strinse ancora di più la mano “Lo so, ma questo può essere un nuovo inizio. Eravate al liceo ed entrambi stavate vivendo un periodo difficile. Le cose ora saranno sicuramente diverse e magari potreste diventare davvero amici”
Nonostante la sua titubanza iniziale, forse Blaine non aveva tutti i torti; tante cose erano cambiate, lui stesso era cambiato dai tempi del liceo.
E poi era troppo tardi per scappare e rintanarsi sul divano di Blaine mangiando cheesecake, visto che Christie, appena uscita dall’ascensore,  era andata subito a suonare alla porta di Santana.
Prese un respiro profondo e la presa di Blaine si fece stretta: forse non era pronto, ma con l’amore della sua vita si sentiva decisamente più coraggioso.

Thad sbadigliò rumorosamente, maledicendo col pensiero l’apprendista della pasticceria che lo aveva costretto a lavorare nel suo giorno libero perché “la torta era così pesante che mi è scivolata dalle mani”
Gli avrebbe tagliato volentieri quelle maledette mani.
Aprì la porta di casa, poggiò la giacca sull’attaccapanni e iniziò a dirigersi verso la sua amata camera da letto quando sentì della musica provenire dalla cucina e uno strano profumino delizioso.
“Seb?” provò a chiamare il suo fidanzato per poi trovarlo direttamente nella loro cucina, perfettamente addobbata per una cenetta romantica, con candele, tovaglioli di seta e una vasta scelta di piatti succulenti alla sola vista.
E uno specie di dio greco in giacca e camicia che stava versando del vino nei bicchieri.
Era morto ed era finito in una specie di Paradiso dove tutti gli angeli erano terribilmente somiglianti al suo fidanzato?
“Bambi, sei tornato finalmente” lo salutò Seb avvicinandosi a lui con un bicchiere di vino “Problemi in pasticceria?”
Thad prese il bicchiere e lo guardò “Seb, cos’è tutto questo?”
“Beh, avrei voluto portarti a cena fuori, ma poi ho visto il tuo messaggio e ho pensato di portare la cena fuori qui” Lo baciò dolcemente “Ho preso tutto dal tuo ristorante indiano preferito, ho staccato il telefono così ne mia madre ne i tuoi fantagenitori potranno disturbarci e sono riuscito a trovare quei macarones alla lavanda che adori”Sebastian gli prese una mano e lo condusse fino al tavolo, facendolo sedere “Penso che con tutto lo stress per il matrimonio, ti meriti una serata romantica”
Quando meno se lo aspettava, Sebastian sapeva sempre stupirlo in un modo inaspettato, e, soprattutto, sapeva sempre quando era il momento giusto per tirarlo su di morale.
Dio, quanto lo amava.
“Thad, sei ancora vivo o sei rimasto incantato da tutta la mia magnificenza?”
Thad scoppiò a ridere, eccolo di nuovo il suo Seb “Probabile Smythe, riesci ancora a sorprendermi dopo dieci anni insieme, anche se sinceramente pensavo avessi usato tutte le tue carte per la proposta” Prese la mano del suo fidanzato “Sul serio Seb,è tutto magnifico e ti ringrazio. Ti amo ”
Sebastian sorrise e gli baciò una mano “Per te, mio dolce Bambi, questo ed altro”
“Quindi se ti chiedessi la Luna?”
“Ti porterei il firmamento intero”
“Se ti chiedessi… il diamante più grande del mondo?”
“Lo ruberei, anche se l’arancione galera non fa per me”
“Una serata con Jeff senza litigare?”
“Harwood, ora non esageriamo”
“Ti amo Seb”
“Ti amo anch’io”

Note dell'autrice:
Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace e mi dispiace per questo ritardo pazzesco, ma anche se vorrei solamente scrivere per tutto il giorno, l'università è peggio di un amante geloso. Ho deciso di dividere il capitolo in due parti sia perché avevo paura della lunghezza spropositata del capitolo sia perché fino al 15 luglio non so proprio quanto e quando sarò in grado di scrivere, e non avevo voglia di farvi aspettare troppo per un intero capitolo :)
Bene in questo capitolo due sono gli argomenti principali: il matrimonio Thadastian con la suocera Bridzilla (che si rivela come un tortino di cioccolato fondente con cuore caldo di cioccolato bianco) e Dave Karofsky.
Avevo già in testa di far apparire Karofsky nella storia e ci saranno varie ragioni che verrano spiegate più avanti ma penso che questo personaggio nonostante l'enorme potenziale sia stato messo ingiustamente nel dimenticatoio degli scrittori di Glee e, non so, mi sono sempre chiesta cosa potesse essergli successo dopo il tentato suicidio e quidni ho voluto dedicargli un piccolo spazio nella Bella Notte, dove finalmente ha ottenuto, lottando per se stesso, la sua felicità.
Perché penso che chiunque possa fare degli errori e forse chiedere scusa a volte non basta, ma se si ha la volontà di riscattasii e di riparare i propri errori si meriti sempre una seconda possibilità.
Passando a quei piccioncini (mai termine fu più adatto per i Klaine) di Kurt e Blaine, beh sono o non sono l'amore sia nelle fan fiction che (finalmente) nel canon? Scrivere le scene romantiche con loro è come mangiare pane e Nutella (una Nutella che non ha calorie ma ti fa dimagrire): facile,dolce e che da tanta tanta soddisfazione.
Poi ci sono i Thadastian e la signora Smythe: la questione non è ancora finita, sia chiaro, ma non sarà un remake di "Quel mostro di mia suocera", ma le situazioni equivoce e gli imprevisti non mancheranno di certo.
E credete davvero che Thad non sospetti che ci sia qualcosa sotto la cena di Seb? (Anche se non dubitiamo dell'amore del nostro francesino) 
Possiamo finire qui le note della prima parte del capitolo, quindi ci vediamo al prossimo capitolo che uscirà probabilmente dopo il 15 luglio! 
Un grazie a chiunque stia ancora leggendo la storia di questa fan writer ritardataria, chiunque abbia recensito e abbia messo la storia tra preferiti/seguiti/ricordate.
Un grazie enorme alla mia cara Ele che mi sopporta ogni giorno e alla mia neo piccola e coccolosa beta Sabri.
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Baci e Sorrisi
Frankie
  
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