Rating:
per tutti
Genere: commedia
Personaggi:
Severus Snape, Hermione Granger, Sarah Snape
Pairing: Severus/Hermione
Epoca: post 7° anno
Riassunto: Severus Snape assiste
alla prima magia di sua figlia.
Disclaimer: I personaggi ed
i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì,
prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi
originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la
trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito
e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una
citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per
puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Parole/pagine:
656/2
Nota: La storia fa parte di una
mini-raccolta di one shot brevi, intitolata “Giochi
d’acqua e di famiglia”, senza nessun ordine temporale preciso tra di loro,
mentre seguono l’altra mia raccolta di one shot “Un anno per
amare”.
Non
è necessario leggervi tutte le storie della prima raccolta, si capiscono
perfettamente anche senza farlo, anche se, ovviamente saranno spoiler per
l’ultimo capitolo di quella raccolta.
Giochi d’acqua e di famiglia
Acqua
Il
viso paffuto della bimba era fisso su di lui, divertito, con i due piccoli
incisivi che da soli svettavano sulle gengive altrimenti vuote: il dito sul
quale erano affondati giorni prima se li ricordava benissimo, e ancora prudeva.
In
un istante il sorriso sulle labbra della piccola si spense, sostituito da
un’espressione stupita quando i suoi occhi si fissarono al padre, o meglio, al
bicchiere che teneva tra le dita, alzandolo man mano che l’acqua scendeva nella
gola.
La
bambina prese ad agitare le corte braccia, anch’esse piuttosto paffute, verso
il vetro.
«Questa
marmocchia mangia troppo. Sicura che non sia figlia di Weasley?»
«Sì,
effettivamente la somiglianza è moltissima: carnagione bianca
come il latte, occhi nerissimi e un ghigno sarcastico e bastardo che le
ho visto fare spesso. Hai ragione, è proprio la copia di Ron.»
Severus
per tutta riposta grugnì indispettito, mentre la sua adorabile moglie sorrideva
e l’altrettanto adorabile figlia aveva iniziato a
battere i pugnetti sul tavolo con gli occhi sempre fissi al bicchiere che il
mago aveva posato.
«Vuole
che tu le dia il bicchiere.»
«Lo avevo capito.
A quest’ora dovrebbe aver già iniziato a manifestare la sua magia, dovrebbe
essere in grado di prenderselo da sola.»
«È
figlia di un mago e di una strega, presto verranno fuori i suoi poteri, non
devi preoccuparti di questo, nel frattempo, dalle quel
bicchiere prima che inizi ad urlare e piagnucolare.»
Snape
avvicinò il bicchiere alla figlia che subito lo afferrò iniziando a ridere: un
ampio sorriso a due denti.
Le
dita pienotte si strinsero al vetro, mentre Severus non le toglieva gli occhi
di dosso, preoccupato e apprensivo come solo un padre poteva essere, ed Hermione armeggiava con quello che avrebbe dovuto essere
il pranzo.
La
piccola alzò le braccia, portandosi il bicchiere sopra la testa, Snape si mosse
appena, ma la bambina rimase ferma in quella posizione finché una piccola
goccia d’acqua non le cadde sulla fronte, facendola sussultare.
La
bimba, però, non lasciò il bicchiere e si mise a fissarlo mentre il viso si
piegava in una smorfia di delusione: avrebbe voluto dell’acqua proprio come
quella che aveva visto entrare nella bocca del padre.
«Vuole
che tu lo riempia.»
«Se
lo faccio, si butterà tutta l’acqua addosso e finirà per farsi male col
bicchiere.»
«È
una bambina intelligente, non lo farà, ha solo sete, e poi ti basta fare
attenzione.»
Severus
non era molto convinto, l’ultima volta le aveva dato una piccola bottiglietta
di plastica ed era finita a darsela sulla testa e c’era voluto tutto il giorno
per riuscire a calmare i suoi pianti.
«Se
non lo fai, si rimetterà a piangere, e dovresti saperlo che ci vogliono delle
ore per calmarla.»
«Per
questo, e per i capelli, siamo certi che è tua figlia,»
ma Hermione a quelle parole ridacchiò, sapeva di essere una donna piagnucolona,
ma a lei bastava l’abbraccio di suo marito per far scomparire ogni traccia
d’inquietudine.
Severus
non era ancora sicuro che fosse una buona idea, ma guardò gli occhi supplicanti di sua moglie e riempì il
bicchiere d’acqua.
La
figlia, quando vide tutto quel liquido trasparente muoversi all’interno del
vetro, iniziò a ridere aprendo le labbra e mostrando quei due dentini che a
detta di molti erano veramente adorabili, ma a detta di Snape erano solamente
armi improprie nelle mani, o meglio, nella bocca di una marmocchia che si
divertiva a conficcarli ovunque.
Fu
un attimo, un movimento rapido che Severus neppure vide, tantomeno Hermione, e
il bicchiere si mosse verso di lui e una piccola esplosione d’acqua lo colpì in
pieno volto, inzuppandogli ogni linea del viso.
«Adesso
non hai più nulla di cui preoccuparti, tua figlia è decisamente
una strega.»
«Un
altro aspetto che ha preso dalla madre.»
Severus
Snape si alzò dalla sedia e con un colpo di bacchetta eliminò ogni traccia di
acqua che aveva addosso, e uscì dalla cucina, lasciando che le risate delle sue
due deliziose donne svanissero.