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Autore: Tomlinster    24/06/2014    1 recensioni
If you are alone, I'll be your shadow
If you want to cry, I'll be your shoulder
If you are not happy, I'll be your smile
If you need me, I'll always be there.
La mia vita è terribile, sono sempre pronta ad aiutare, ma nessuno lo fa con me. Quando finalmente attraverso un periodo divertente, bello, quando conosco ragazzi nuovi... prima o poi qualcosa succede, qualcosa di brutto... intendo. Famiglia, "amici", bullismo e Cyberbullismo. 5 ragazzi e 1 ragazza saranno la mia salvezza, la mia vita.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passata un'ora circa da quando li avevamo incontrati, eppure sembrava fossimo amici d'infanzia! Ci parlavamo tranquillamente di tutto, erano intriganti, a quei visi non si poteva negare certo qualcosa!
"Ragazzii!!!" sentimmo urlare dietro di noi da Josh, probabilmente. Infatti ecco il cameriere che correva verso il nostro tavolo. Quindi Josh conosce i ragazzi? Non ce l'aveva mai raccontato! Pazienza, tanto ormai lo so.
"Vedo che vi siete già conosciuti bene, furbacchioni" disse un poco ad alta voce per i miei gusti con un viso da schiaffi. Poi guardando noi: "Dalle espressioni che hanno, posso assicurarvi che ragazze belle come voi non le hanno mai viste!" scoppiando a ridere.
Vidi tutti i visi diventare paonazzi e io, la più timida di tutte, abbassai la testa. In questi momenti non so mai che fare, se buttare lì una battuta in proposito o se tacere.
Le mie compagne dicevano sempre che avevo un talento per le battute divertenti, mi uscivano naturalmente di bocca, come le avessi già in mente.
Una mano mi accarezzò il collo, mentre i brividi mi salivano su tutta la spina dorsale, fino a toccare il mento e sollevarlo. Guardai Louis imbarazzata: "Cosa fai!?" gli sussurrai.
"Mi piace toccarti" disse sorridendo e guardandomi gli occhi. "Hai degli occhi irresistibili." Okay da un momento all'altro sarei svenuta. Non sono abituata a questo tipo di approccio. Negli anni delle medie sono sempre stata presa in giro, insultata ed esclusa. L'unica che mi accettava era Giulia. Se non fosse stato per lei non sarei qui ora... a parlare, a sorridere, a conoscere questi bei fustacchioni. La vita per me non era niente, come una tartarughina nell'oceano. Nulla. Il desiderio improvviso di farla finita mi assaliva quasi ogni giorno, affacciarmi alla finestra, chiudere gli occhi e lasciarmi cadere, per giacere poi sull'asfalto, dopo essermi buttata dal secondo piano. Quelle volte che a scuola dovevo andare in bagno a ricreazione, solo perchè non esistevo per nessuno, avrei volentieri aperto la finestra, ma non volevo causare problemi e mi limitavo a sporgermi. Tutti cominciavano ad allontanarsi da me. Poi parlandone con Giulia feci finalmente mente locale. "Vivi la vita per il momento, perchè tutto il resto è incerto". Me lo ripetevo continuamente, fino a prendere la decisione che avrei dovuto scegliere ben prima: non badare alle persone che mi disprezzavano, ma concentrarmi su quelle che mi tenevano per la mano, con tutte le loro forze. Questa è la mia vita, ne ho una sola, sono solo una 18enne, non posso continuare a piangere, ininterrottamente.
Prima che potessi tirargli uno schiaffo mi levai dalla sua presa e feci finta di niente.

mercoledì 6.25

"Ragazzi, devo andare... davvero." conclusi rapidamente.
"Emma come fai ormai! Abiti distante da qui tu! Ci metteresti  mezz'ora e passa ad arrivare..." sentii dire da Gail.
"Ho la macchina qui, ti accompagno!" disse fiero Louis."Grazie Lou! Le conquiste sono più importanti degli amici adesso!?" rispose Harry con tono ironico.
"Noi abitiamo qui vicino, non serve" dissero in coro le tre dell'ave Maria sorridendo.
Dopo i congedi Louis fece un cenno con la testa e salì al volante, con Harry accanto, così Liam mi fece segno di salire sulle sue gambe. Mi sentivo strana, in macchina con dei ragazzi, che quasi neanche conoscevo. Sulle gambe di Liam stavo comoda, sembravano dei cuscini ed erano morbidissime. Una frenata improvvisa e cascai sopra le gambe di Niall e Z... Zay? Ah già... Zayn. Prima che potessi risollevarmi il moro mi accarezzò i capelli. La sua mano era calda, aggressiva ma allo stesso tempo dolce, sembrava quasi abituato ad accarezzarmi. Socchiusi lentamente gli occhi per lasciarmi abbandonare tra le sue braccia.
***
"Bel sonnellino!? Allora... dov' è la tua casa, Em?"
Uno stridio soffocato usci dalla mia bocca, ancora addormentata, "Ohi... prima di tutto non chiamarmi 'Em', non sai quanto mi faccia rabbia, 'Lo'." dissi assumendo un tono provocativo, e ottenni una risposta che proprio non mi aspettavo!
 "In qualsiasi posto tu abita, chiama tua mamma, stasera ceni da noi e magari ti trattieni la notte... ti va?"
Cosa significavano queste parole? Entrai nel panico più assoluto ma Niall, con una presa dolce mi abbracciò, per rassicurarmi. Non avevo mai ricevuto così tante attenzioni tutte insieme! Se lo avessero saputo gli altri sarei cominciata ad apparire sulla bocca di tutti come 'quella che la da al primo che incontra', e non avevo proprio intenzione! Dopo lunghi istanti di silenzio Zayn aprì bocca, ma subito si fermò. Cercai di pregarlo con gli occhi, per incitarlo a parlare, io davvero non me la sentivo, ero stata colta di sorpresa.
"Se non ti senti sicura nessun problema. Ci incontreremo altre volte... spero."
Cosa? Avevo sentito bene o davo i numeri? Spero? Il ragazzo che per tutto il pomeriggio non mi aveva rivolto una parola ora bisbigliava 'spero'?
"E va bene, mi fermo da voi." I loro occhi si accesero subito dopo le mie parole e tutto d'un tratto si misero a cantare. Sembrava essere in discoteca, tutti che si divertivano cantando a squarciagola! Incredibile, un'altra volta mi fecero cambiare umore e fui attratta dal mettermi a urlare assieme a loro, così ci trovammo in 6 in una macchina a fare gli stupidi, come mai era capitato prima d'ora. Capii che persino da fuori i passanti ci sentivano quando, alla fermata di un semaforo, due anziane ci guardarono male...
"Pronto?"
"Mamma sono io... stasera non torno a casa a mangiare!"
"E si può sapere per quale motivo?"
"A casa di amici, forse mi vedrai domani mattina, se avrò voglia di stare la notte. E basta essere protettiva! So badare a me stessa più di quanto Eden sappia badare al suo bambolotto!" e le chiusi la chiamata.
Liam mi guardò con aria interrogativa. Subito intuii la sua domanda così mi affrettai a rispondere.
"Mia sorella, ha ancora tre anni e come avrete capito non lascia mai la presa al suo bambolotto, lo avrà consumato da quanto lo abbraccia!" dissi facendo scoppiare tutti a ridere.

POV. LOUIS

Emma è una ragazza davvero dolce, incantevole. Non nego che le sue amiche lo siano altrettanto, ma lei è particolare. Sembra timida, ma immagino che quando la conoscerò di più si scioglierà, e giuro che lo farò!
"Eccoci, casa dolce casa!" Guardai Emma con un sopracciglio alzato, aspettando che qualcosa uscisse dalle sue dolci labbra.
"Vivete tutti assieme?"
Il primo a rispondere fu Harry: "Come puoi vedere... ti piace?"
È una villetta a due piani, una tipica villetta inglese, abbastanza grande, con i mattoni scoperti. La cosa che preferisco è l'entrata, con una porta in legno nero e il numero stampato in bianco. Appoggiato sopra c'è un rosone molto elegante e appena si entra il calore ti avvolge in uno stretto abbraccio. Emma mimò un si con la testa ed entrammo, ma appena prima che potessimo aprire bocca urlò che doveva prendere una cosa a casa e che era urgente, perdendosi in mille scuse per non averci avvertito prima.
"Ti accompagno io, mentre Hazza e Lou preparano la cena. Niall non finire tutto prima del nostro arrivo!" disse Zayn suscitando una smorfia da parte del biondo.

POV. ZAYN

Non volevo cominciare il viaggio in modo scortese, così corsi ad aprire la portiera anteriore ad Emma, che mi fece uno dei suoi teneri sorrisi ringraziandomi.
Cominciò a darmi indicazioni per arrivare a casa sua, e non avevo davvero intenzione di passare il viaggio con la ragazza che, ad ammetterlo, proprio mi piaceva, parlando solo di informazioni stradali. Non mi aveva degnato nemmeno di uno sguardo, osservava solo fuori dal finestrino, così la guardai e le dissi: "Tranquilla tesoro, so come arrivare a Stratford. Scusa per prima al bar, non sono dei migliori con le presentazioni" ma la sua bocca si piegò solo in un sorriso, continuando a non guardarmi.
"So di non essere partito per il verso giusto con te, ma posso rimediare, ti va di fare un gioco?"
Lei si voltò e mi osservò attentamente con gli occhi, poi piegò la testa con fare interrogativo. "È semplice... chi riesce a trovare più targhe delle macchine con due lettere o numeri uguali vicini" e le feci un sorriso.
"Si può fare" rispose lei cominciando a cercare più targhe possibili.
"Guarda! 44! E io sono a uno!"
"Non è giusto! Tu non stai guidando!" protestai cominciando a ridere: "TT, ora siamo pari! E lì, quella Porsche rossa! GG88!"
E avanti così ci divertimmo durante tutto il viaggio...
 


"SOTTOTITOLI"
Ciao ragazze!XD
Da quanto sbadata sono nel primo capitolo non avevo inserito il mio parere! Ma pazienza, alle prime armi è spesso così haha =D
Spero che questi due capitoli vi abbiano intrigato abbastanza da farvi pensare di continuare a leggere! I prossimi li sto già preparando, nel frattempo godetevi questi =)
So quanto noi Directioners desideriamo di essere amiche e forse anche di più dei nostri ragazzi, ed è proprio su questo che miro...
Sarei davvero felice se voi esprimeste dei giudizi sulla mia storia, sia belli sia brutti mi saranno davvero utili per migliorare la mia scrittura! Quindi, appena finite di leggere queste cosuccie vi prego di cliccare la scritta "recensisci", immaginate sia il sedere del nostro amato Tommo, sempre con affetto! Hahaha okay dopo questo sclero vi lascio, sabato ho l'esame orale e devo prepararmi!
ALLA PROSSIMA DOLCEZZE<3
Emma
   
 
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