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Autore: SimuC    20/08/2008    5 recensioni
Una triste verità, una dura realtà da accettare e ricordi confusi...ma una memoria perfetta...o quasi...mi lasciate un commentino?:)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Volevo ringraziare tutti per i complimenti, grazie! In questo capitolo vi svelerò la verità ma non temete, perché la storia non finirà con essa, anzi con le carte scoperte sarà più facile che continui. Continuate a recensire! Baci

La Verità


Hermione era nella stanza vuota del serpe verde a cercare dei libri che vi aveva lasciato la sera prima, il biondo non si era offerto di aiutarla a cercarli e lei era scesa nei sotterranei da sola. La stanza era come l’aveva lasciata. In disordine ovviamente e sfatta. Tipico del biondo. Guardò sulla scrivania, ma dei libri nessuna traccia, poi li vide messi in ordine su una mensola assieme ad altri. Hermione li tirò con forza quei due volumi e caddero rovinosamente per terra trascinandosi dietro una strana scatoletta.
La riccia sbuffò, prese i volumi e poi notò la scatoletta blu di velluto per terra.
La raccolse e l’aprì. Un anello. Di diamanti. Bellissimo. Non certo da fidanzamento, no, troppo costoso persino per un Malfoy, era un anello da Matrimonio.
Il biondo probabilmente aveva usato i suoi libri per nascondere la scatoletta sulla mensola, ed ora lei si sentiva importante per questa scoperta, pensò alla faccia che avrebbe fatto il ragazzo se avesse saputo che lei gli aveva rovinato la sorpresa. No non gli avrebbe detto nulla, sarebbe rimasto il suo piccolo segreto.


Hermione si era svegliata con la lingua impastata quella mattina, come se qualcosa non tornasse e dopo poco aveva avuto questo ricordo. Ora sul candido e ancora gonfio di sonno viso della riccia si dipinse un sorriso, il grande principe, il serpe verde per eccellenza voleva chiederle di sposarla quando erano giovani. Ora i ricordi andavano a far parte di un grande puzzle che pian piano si stava ricomponendo. Sapeva metterli in ordine: di certo il ricordo di Draco che le diceva che sarebbe diventato Auror era il primo, poi questo in cui scopriva la sua proposta di matrimonio, poi lui l’aveva lasciata e infine la discussione per non farla combattere. C’era qualcosa che non andava. Un ricordo non era associabile a nulla: Hermione gli diceva che era un bambino, e lui la rassicurava dicendole che sarebbe andato tutto bene, riconducibile forse sempre alla battaglia? Mistero… E pensare che Draco non le aveva più chiesto di sposarla, anzi l’aveva lasciata, si per il suo bene, ma comunque non le aveva mai rivelato le sue intenzioni. Poteva quasi perdonarlo ora per averla lasciata sapendo che lui voleva sposarla.
Mentre si perdeva in queste riflessioni, cominciò a vestirsi costatando che era già in abbondante ritardo, oddio, non che avesse molto da fare, però voleva assistere a qualche lezione. Si mise una gonna né corta né lunga, bianca, le calze, e un maglioncino nero con lo scollo a V. Legò i capelli ed era davvero molto carina.
Uscì dalla camera e incontrò la piccola Claire in braccio a Madama Chips, dato che l’infermeria si trovava poco distante.
-Ciao piccolina…-Non sta bene madama Chips?-si rivolse poi alla donna.
-Si, sta benone, ma il Signor Malfoy ha lezione e quindi mi sono offerta di badare a lei- sorrise.
-Ah capisco…-Hermione lanciò un ultimo “ciao” agitando la manina prima di scendere le scale, la bambina le sorrise e Madama Chips la riportò dentro.
La riccia diede un’occhiata agli orari delle lezioni ed vide che i serpe verde e i grifondoro del penultimo anno avevano lezione con Malfoy.
In fondo aveva scoperto cose piacevoli su di lui, perciò poteva anche passarci del tempo. Bussò all’aula del primo piano riservata al “ Introduzione al lavoro Auror”. Sentì un avanti ed entrò. L’aula era ricolma di ragazzi sui 16-17 anni che ora la fissavano tra grifondoro e serpe verde. Al fondo seduto sulla cattedra c’era il furetto platinato, contrario alla divisa, indossava dei jeans e una camicia bianca con i capelli spettinati. La osservava in cerca della sua richiesta.
-Ehm scusi Malfoy, volevo chiederle se potevo assistere alla sua lezione…-
-Vuole assistere o partecipare al corso signorina Granger?-
Tutti scoppiarono a ridere. Si riferiva al fatto che lei non era mai diventata Auror a causa del coma.
Si sentiva un po’ presa in giro, così decise di infastidirlo un po’.prese un bel respiro e parlò.
-Bè io volevo diventare Auror professore, ma non ho potuto, lei invece perché voleva? O meglio per chi?-
Nella stanza ci fu silenzio stavolta.
Dopo poco Draco rise e le fece segno di avvicinarsi.
Lei si diresse alla cattedra e in seguito al suo orecchio sussurrando “fastidiosi talvolta i ricordi eh?”. Lui sorrise ed esclamò:
-Bene, si sieda signorina Granger, può restare- e la seguì con lo sguardo finchè questa non si fu seduta.
-Stavamo appunto parlando del fatto che per Auror si intend- qualcuno bussò alla porta. Era Jerome Henley in tutto il suo splendore.
-Si?- chiese Draco visibilmente annoiato.
-Scusi l’interruzione, se la signorina Granger non le serve vorrei chiederle di mostrare alla mia classe un Patronus- chiese fissando Hermione che gli sorrideva.
Draco doveva essersene accorto.
-Veramente stavo giusto parlando con lei- disse irritato.
-Non preoccuparti Draco- stavolta parlò lei- sono contenta di rendermi utile, vado a mostrare il Patronus-
Ma Draco la trattenne per un braccio.
-Devo contrariarti mia cara, mi servi ancora-
Hermione gli sussurrò nell’orecchio un “ Non sono il tuo elfo Malfoy” e quello sconfitto la lasciò andare.
All’ora di pranzo Henley ed Hermione facero il loro ingresso in sala grande, prima di lasciarla sedere al suo posto le diede un bacio sulla guancia sinistra.
Draco Malfoy vide tutta la scena e uscì dalla sala.
Hermione Granger lo seguì, lo vide sbattere il portone e dirigersi verso il campo da Quidditch. La ragazza lo seguì con la voce.
-Ti vuoi calmare?- urlò mentre gli era dietro.
Quello si girò e la fisso con indifferenza.
-Ti prego Hermione, oltre ad un Patronus non potresti mostrargli anche come buttarsi da una rupe?- esclamò facendogli il verso.
-Oh andiamo, ora sei anche geloso!- gridò lei ma non ebbe risposta.
-Ma ti vuoi fermare???- e lo strattonò, quello si fermò davanti a lei.
-Cosa vuoi?- urlò ancora lui.
-Perché ce l’hai con me ora??-
-Non ce l’ho con te, solo torna pure a sbaciucchiarti col tuo amato-
-Oddio era un bacio sulla guancia!!- disse lei contrariata- Insomma Draco, imparagonabile a questo!!- e detto così gli prese il viso tra la mani e lo baciò.
Il biondo rimase spiazzato, ma pochi istanti dopo cominciò a rispondere al bacio. Entrambi finirono sull’erba, continuando entrambi a toccarsi.
Hermione era come in trance, sapeva che non era la cosa più giusta da fare, ma al momento non le importava nulla.
Draco era in paradiso, quel corpo gli era mancato come non mai.
-Andiamo in camera?- sussurrò tra un bacio e l’altro.
-No…non me la sento…scusami…-sussurrò quella alzandosi dal prato.
-Fa nulla, non preoccuparti. Allora quel Jerome…non è nulla?-
-Pensavo di essere stata esplicita…-entrambi si guardarono con malizia, poi lui dovette rientrare per le lezioni.
La sera dopo Hermione e Draco erano stesi e abbracciati sull’erba di fronte al lago nero. La serata era piacevole e ricolma di stelle e nessuno era nei paraggi.
-Draco…te la posso chiedere una cosa?-
-Dimmi-
-Perché non mi hai più chiesto di sposarti?-
Lui rimase sconcertato per qualche secondo poi rise lievemente.
-Hai avuto un altro ricordo?-
-Si…-
-Bè avrei voluto, ma…poco dopo è scoppiata la guerra e non mi sembrava il caso…-
-Anzi mi hai lasciata…-
-Sai perché l’ho fatto…non è il caso di divagare sulle cose passate…pensiamo al presente…- Cominciò a baciarla mentre lei rideva. Ma non successe altro. Bisognava rispettare i tempi.
La mattina dopo Hermione, tutta felice per le novità, scese le solite scale per andare a qualche lezione, quando questa cominciarono a muoversi, portandola al secondo piano, in un piccolo corridoio.
Era alquanto tetro e scuro, si disse che non sarebbe stato prudente avventurarcisi, ma lei era troppo curiosa così continuò a camminare. Erano le stanze professori. Su ogni porta c’era un nome, quando giunse a quella con su scritto “Draco Malfoy” non seppe resistere e girò la maniglia.
La camera era buia, così Hermione cercò qualcosa con cui far luce, prese una bacchetta dalla culla della piccola Claire, intenzionata a creare un “lumos”. Quando la toccò cadde in terra priva di sensi. Miriadi di connessioni e ricordi stavano entrando nella sua mente.


Un’Hermione diciottenne discuteva con Draco Malfoy nella sua camera da letto. Lei era agitata e in piedi. Un ricordo già visto, ma forse non completo.
…Vedrai che ce la caveremo- disse il biondino stringendola a sé.
-Draco, ma come faremo? Sono Incinta! come è potuto succedere!!??-
-Sh…troveremo rimedio..-


-Hermione è uno scherzo vero?- un Ron sorpreso e sconcertato fissava la riccia.
-No ragazzi…è vero…aspetto un bambino…- ammise con rassegnazione.
-Oh mio Dio Hermione, possiamo accettare te e Malfoy, ma anche questo!-
-Lo so Harry, vi prego, non abbandonatemi proprio ora…!- le lacrime cominciarono a sgorgare. Ron ed Harry la abbracciarono calorosamente.
-Sai che non lo faremmo mai…- il ragazzo sopravvissuto le accarezzava i capelli.


E poi Hermione fu catapultata in un altro ricordo: il San Mungo.
Sala parto, lei era sul letto stremata e sudata e Draco le teneva la mano con le lacrime agli occhi. Una signorina portava in braccio verso il letto un fagotto rosa che piangeva a dirotto.
-Ecco tenga…è una bellissima bambina…-diceva sorridendo la donna, mentre la metteva tra le braccia di Hermione.
Le cadde una lacrima dolce.
-Come la chiameremo?- chiedeva intanto il biondo chinatosi per depositarle un bacio sul capo. Hermione ci riflettè un poco guardandola.
-Claire…la chiameremo Claire Narcissa Malfoy- entrambi sorrisero, e anche quell’immagine svanì.


La battaglia aveva appena avuto inizio,quella notte, Hermione era in una stanza che non riusciva a riconoscere, metteva la piccola Claire di pochi mesi in una culla. La bimba era calma e guardava sua madre sorridendole.
Hermione la mise nella culla rosa, le diede un bacio.
-Mi dispiace Claire, devo combattere, stà tranquilla, tornerò. Questa ti proteggerà-
Estrasse la sua bacchetta e la lasciò accanto alla bimba nella culla. Dopo di chè uscì di lì,nonstante sia Draco che Harry e Ron le avrebbero detto di non combattere, lei dapprima avrebbe trovato il corpo di Ginny, poi sarebbe stata salvata da Ron.

  
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