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Autore: Mariannuzza    25/06/2014    1 recensioni
E' la storia di una ragazza che racconta in prima persona la sua vita sentimentale partendo da quando aveva circa 14\15 anni (dunque il primo bacio), fino alla sua più importante storia d'Amore vera e propria.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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L'estate era arrivata a metà. Io e Leonardo ci sentivamo spesso tramite sms e avevamo trovato una certa sintonia. Un giorno gli chiesi di vederci e di andare al mare insieme, da amici. Lui accetto ed il sabato successivo andammo a mare insieme. La mattina mi svegliai presto e cominciai a prepararmi. Misi un costume turchese, un paio di shorts ed una canottiera azzurra. Avevamo appuntamento alle 10.00 davanti un piccolo bar sulla spiaggia. Io arrivai piuttosto presto e mi sedetti su una panchina in pietra li vicino. Mi immaginavo come lo avrei salutato e come sarebbe stato in costume.

Alle 10.05 finalmente arrivò scusandosi per il ritardo. Indossava un paio di scarpe da ginnastica, un costume nero e blu lungo fino al ginocchio e una maglietta nera molto aderente. Aveva i suoi immancabili occhiali neri e uno zaino. Io mi avvicinai per salutarlo e lui mi baciò sulla guancia. Ad un tratto, mentre assicurava la catena alla ruota posteriore della moto, distrattamente mi disse:” Se non ti dispiace ho invitato anche alcuni amici, ci raggiungeranno direttamente in spiaggia. Ah e quasi dimenticavo, stasera ci sarà una festa a casa mia, dillo anche a Ginevra se ti va.” Io rimasi perplessa già alle prime parole, cioè credevo che saremmo stati soli! Pazienza!

Arrivati in spiaggia trovammo un posto piuttosto appartato e spazioso per tutti. Io presi la mia asciugamani dalla borsa e la posizionai sulla sabbia bollente. Tolsi la maglietta e gli shorts piegandoli e posandoli dentro la borsa. Uscii il mio olio abbronzante e cominciai subito a passarlo sulle gambe. Notai che, nonostante tutto, lui mi aveva degnata di uno sguardo. Era distratto. Guardava dalla parte opposta, verso il bagnasciuga. Di colpo si tolse la maglietta lasciando il suo torso completamente nudo. Sembrava scolpito! Tolse anche quello che a me sembrava il costume restando con uno striminzito costumino nero. Aveva anche le gambe muscolose! Fra il caldo e lui, la pressioni mi si alzò di botto. Cominciai a sentire un gran caldo. Lo guardai e gli dissi:”Vado a buttarmi in acqua! Sto morendo di caldo!” Lui sorridendo mi disse:”Se mi aiuti con questa crema, ti faccio compagnia.” IO? Dovevo spalmargli la crema sulla schiena? Stavo per svenire credo! Sorridendo presi il flacone e misi sulla mano una noce di crema che profumava di cocco e cominciai a spalmargliela sulle spalle, a poco a poco scendevo verso la schiena. Ad un tratto mi fermai e gli dissi:” Ecco, fatto! Andiamo?” Lui si mise a ridere e mi disse:” Si andiamo!” Arrivati sulla battigia cominciai a sentire che l'acqua era davvero fredda. Lui non mi guardò e si tuffò subito cominciando a nuotare. Io cercai di entrare gradualmente ma era troppo fredda. Ad un certo punto lo vidi agitarsi e salutare. Erano arrivati i suoi amici: due ragazzi e tre ragazze. Passammo una giornata carina ed una serata altrettanto divertente. Durante la festa, Leonardo mi si avvicinò e mi chiese di seguirlo in casa:” Ho voglia di baciarti.” Disse lui con tutta la tranquillità del mondo. Io rimasi inebetita. Lui mi si avvicinò e mi baciò. Era anche un bravo baciatore. Nella mia testa c'era una festa stile carnevale di Rio. Il baciò durò molto e fu molto passionale.

La festa stava finendo e purtroppo era ora di tornare a casa.

Continuammo a sentirci e vederci per tutto il mese di agosto fino a che non cominciò la scuola. Lui frequentava una scuola privata a quell'anno avrebbe avuto gli esami di maturità. Ci vedevamo sporadicamente e non avevamo definito il nostro rapporto. Ci frequentavamo e basta. Un pomeriggio mi chiamò chiedendomi di vederci. Voleva farlo! Io non mi sentivo pronta. Glielo dissi e lui mi rispose alterandosi e dicendo che ero una bambina. Poi si calmò e si scusò dicendomi che aveva esagerato e che avrebbe aspettato. Mi chiese di vederci il sabato per andare ad una festa. Io accettai. Col passare dei giorni mi accorsi che qualcosa era cambiato. Lui non mi cercava più. Lo cercavo sempre io. Comunque cercai di far finta di nulla e andai a comprare qualcosa da indossare alla festa. Andai in giro per negozi tutto il pomeriggio con mia madre e comprai un vestito verde, un tubino, con scollo a cuore. Tornai a casa e cominciai a prepararmi. Ad un tratto suonò il telefono di casa. Mia madre arrivò nella mia stanza e aprì la porta. Era sconvolta e teneva stretto il telefono fra le mani. Io non la guardai e le dissi:”Mi sta uno schifo, vero?” poi la guardai e le chiesi cosa fosse successo. “Ginevra...” disse con la voce spezzata. Poi prese un profondo respiro e disse:” Ginevra ha avuto un incidente. Era in macchina con degli amici e un camion li ha presi. Al telefono era sua madre. Mi ha detto dove l'hanno ricoverata. È...” gli occhi le si riempirono di lacrime. “È? È cosa? Mamma rispondimi!” dissi io in preda all'agitazione ed allo sconforto.

“È in coma.”

Mi cambiai di corsa e andai in ospedale con mia madre. Durante il tragitto chiamai Leonardo e gli dissi dell'accaduto e lui mi rispose:”Ah, ho capito. Appena finisci lì, passi? Ho voglia di vederti.” Io andai su tutte le furie! Persi il controllo e urlai:”Sei un idiota senza cervello! Hai capito cosa? Ginevra è anche amica tua! È in coma brutto idiota! Non voglio più vederti e spero che capito anche a te così potrai comprendere cosa significa!” Chiusi la telefonata e cominciai a piangere. Arrivata in ospedale vidi la madre ed il padre di Ginevra. Erano distrutti. Ci raccontarono la dinamica dell'incidente: erano in tre in auto, Ginevra, il suo ragazzo Luigi e Danilo, il suo migliore amico. Luigi era alla guida e Ginevra era seduta dal lato passeggero. Danilo era seduto sul sedile posteriore. Erano fermi al semaforo quando un grosso camion che veniva dalla strada di fronte ha sbandato ed ha travolta l'auto frontalmente. I due ragazzi, nonostante qualche osso rotto e qualche escoriazione, se l'erano cavata. Ginevra invece aveva battuto la testa ed era entrata in coma. Per il momento non era possibile vederla perchè era in rianimazione. Il mio unico pensiero era: si sarebbe svegliata?

  
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