Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: aduial    25/06/2014    1 recensioni
Albus Severus Potter ha una gemella. Una gemella che tutti sanno che esiste ma che nessuno, a parte i vari familiari, ha mai nemmeno visto. Una gemella con cui condivide emozioni, sentimenti, pensieri. Una gemella che nasconde un segreto che nemmeno lui sa. Un segreto così doloroso da farla fuggire da tutto e da tutti.
storia sospesa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 12
 
Dopo il movimentato e ricco di pettegolezzi pigiama party della sera precedente nessuna delle ragazze aveva la benché minima voglia di uscire dal castello. Si erano trascinate fino alla Sala Grande per il pranzo, sbadigliando e lamentandosi e ognuna si era diretta verso il proprio tavolo. A quello di Serpeverde Tara, Annika e Leila avevano trovato Scorpius e Al, già intenti a divorare una doppia porzione di pasticcio di rognone. Anche le ragazze si avventarono sul cibo, ovviamente dopo aver chiesto ai ragazzi come avessero trascorso la serata precedente.
«Non lo saprete mai» era stata la risposta di Albus. Leila aveva lanciato al gemello un’occhiata contrariata, prima di decidere che in realtà non le interessava. Ciò che le premeva veramente sapere era se lui ricambiasse il sentimento che Annika provava nei suoi confronti, ma da quello che poteva vedere, non la considerava altro se non una semplice amica.
Ovviamente le altre due non si fecero bloccare dalla risposta poco incoraggiante di Albus, anzi continuarono a fare domande su domande, tentando di avere delle risposte dai due ragazzi, inutilmente. Non avrebbero mai scoperto che, durante la notte, erano usciti dalla scuola grazie a uno dei sette passaggi segreti, precisamente quello dietro uno specchio del quarto piano, riparato da James e Fred l’anno precedente. Poi si erano diretti alla Testa di Porco, a salutare Aberforth, che ancora gestiva il piccolo e sudicio locale. L’anziano uomo li aveva accolti piuttosto calorosamente, offrendo loro della Burrobirra in dei bicchieri miracolosamente puliti. Tornati a scuola, si erano addormentati nell’ampio passaggio segreto dove avevano già predisposto tutto il necessario. Senza saperlo, avevano fatto esattamente le stesse cose delle ragazze: battaglia di cuscini (James, Lorcan e Scorpius contro Fred, Lysander e Albus) e poi parlato fino a notte fonda.
I due Serpeverde mantennero il riserbo su tutto quello che era successo, ignorando le ripetute richieste di Tara e Annika. In realtà, mentre Albus sembrava alquanto divertito da tutta la situazione, Scorpius non le stava nemmeno ascoltando. Si era perso nella contemplazione dei riflessi luminosi negli arruffati capelli di Leila, del profilo regolare del suo viso. Come risvegliatasi da un pensiero profondo la ragazza sollevò lo sguardo, fino a incontrare quello del giovane Malfoy. Lo smeraldo più puro incontrò il mercurio più magnetico. E si fusero. Passarono ore o forse millesimi di secondo, ma i loro occhi rimanevano incatenati. Tutto intorno non c’era più nulla. il brusio degli studenti, il profumo dei vari piatti, la discussione degli amici erano spariti. C’erano solo loro due, le certezze erano crollate. L’unica sicurezza era quella data dallo sguardo dell’altro.
«Leila» una voce la distolse dai suoi pensieri. A fatica Leila si voltò verso Tara che l’aveva chiamata. «Oggi dobbiamo per forza andare ad Hogsmeade?» chiese, visibilmente poco entusiasta dell’idea.
«Sì Tara. Ho assolutamente bisogno di lucido per il manico da scopa» rispose la gemella, con poca convinzione. Nemmeno lei aveva voglia di uscire.
«Annika, devi andare anche tu? -  si informò Albus – speravo che avremmo potuto discutere di qualche altro libro …». Leila si girò incredula verso il gemello. Libri? Albus sapeva leggere? Poi incontrò lo sguardo supplicante dell’amica e disse al gemello che avrebbero fatto una cosa veloce, quindi la bella Nott sarebbe potuta benissimo rimanere al castello con lui. Anche Scorpius decise di non uscire, anche se la sua fu più che altro una scelta dovuta al fatto che ancora non aveva terminato i compiti per il giorno successivo.
 
Una decina di minuti dopo, con la bocca ancora piena del sapore della torta di melassa, Tara e Leila uscirono dal portone principale, dove Gazza controllava i vari permessi. Dopo varie settimane caratterizzate da un clima sorprendentemente mite, la neve aveva cominciato a fioccare posandosi in un velo quasi inesistente sui prati e sugli alberi. La passeggiata fino al villaggio non fu piacevole. Si era levato un vento tagliente che artigliava con le sue gelide dita i volti scoperti delle due ragazze.
Dopo essersi scambiate un’occhiata significativa, decisero di entrare ai Tre Manici di Scopa, dove le accolse una invecchiata, ma pur sempre affascinante madama Rosmerta.
«Mie care ragazze! Sembrate alquanto infreddolite, che cosa vi porto?»
«Due Burrobirre con lo zenzero» rispose prontamente Tara, certa dei gusti dell’amica.
Le ragazze si sedettero a un tavolino, lasciandosi coccolare dal tepore fumoso del locale. Non parlarono per parecchi minuti, limitandosi ad osservare i vari avventori mentre aspettavano le bevande.
C’erano un gruppo di goblin, intenti a contare un mucchietto di monete d’oro, sicuramente frutto di qualche scommessa, mentre alcune megere si erano sedute a un tavolo in disparte, divorando quelli che sembravano pezzi di fegato crudo. “Che strano, di solito le megere preferiscono la Testa di Porco …” pensò la bella Zabini. C’erano addirittura due bellissime Veela, attorniate da una folla di maghi adoranti che pendevano dalle loro labbra. Il resto della sala era occupato dagli alunni e dai professori di Hogwarts. Spesso le due si trovarono a salutare diversi conoscenti con un sorriso o un cenno della mano, ma dopo un po’ la situazione cominciò a diventare alquanto stancante. Quando madama Rosmerta portò loro le Burrobirre, si affrettarono a berle e a pagare per poi uscire di nuovo.
 
Una volta fuori, vennero aggredite dal vento e raggiunsero di corsa la nuova filiale di Accessori di Prima Qualità per il Quidditch. Giunte sulla soglia, però, Tara si fermò: «Leila, io vado fino da Stratchy and Sons, ci vediamo dopo, ok?»
Al cenno d’assenso dell’amica, fu svelta a proseguire la sua strada, mentre l’altra si infilava nel negozio di articoli per il Quidditch. All’interno trovò un commesso molto carino che le portò immediatamente quello che stava cercando, continuando a flirtare con lei. La ragazza rispose educatamente a tutte le attenzioni del giovane, ma senza dargli la benché minima speranza. Lasciandosi alle spalle un cuore deluso, uscì dal negozio, dirigendosi verso Stratchy and Sons per recuperare l’amica e tornare finalmente al castello. All’improvvisò, però, una mano uscì dall’ombra, afferrandole con forza un braccio e trascinandola in un vicolo. Non fece nemmeno in tempo a gridare che l’altra mano salì a tapparle la bocca. Leila si divincolò, cercando di raggiungere la bacchetta che le sfuggì di mano, cadendo a terra. La persona che la teneva ferma era molto più alta e muscolosa di lei, probabilmente un uomo, ma non poteva dirlo con certezza visto che indossava una maschera. Sentì una sensazione familiare, ma la associò immediatamente al fatto che le sembrava un deja vu di quello che era accaduto con McLaggen. Una mano si fece strada sotto i suoi vestiti, afferrando la collana che indossava sempre. La tirò, ma la catenella resse, segando il collo di Leila. Lacrime di dolore le spuntarono agli angoli degli occhi e si ritrovò a scalciare per tentare di liberarsi. Qualcuno vicino a lei gridò: «Stupeficium
 
Tara era entrata nel negozio, provando la sensazione di benessere che sentiva sempre in presenza di abiti nuovi. Volteggiò tra le grucce e gli scaffali, ammirando i nuovi arrivi e non si rese conto del tempo che passava. Ricordandosi improvvisamente di Leila, uscì dal negozio salutando calorosamente le commesse. Mentre passava davanti a un vicolo sentì dei suoni soffocati, come di una lotta e, impugnando la bacchetta, si precipitò a controllare. Davanti alla scena che si trovò davanti agli occhi non esitò a intervenire, schiantando l’aggressore lontano dalla sua amica, ovviamente dopo aver pensato che era l’ennesima volta che Leila si ritrovava in una situazione del genere. La gemella rotolò a terra, ma si rialzò velocemente e recuperò la bacchetta da terra.
«Pietrificus Totalus» urlò in direzione della figura coperta da un mantello nero, la quale però riuscì ad evitare l’incantesimo per un soffio, guadagnando la fuga tra gli alberi della foresta.
Le due ragazze si guardarono. L’una preoccupata e piena di domande, l’altra ansimante e furiosa. Poi chiesero in contemporanea: «Perché sempre a te?», «Perché sempre a me?». Malgrado la situazione e i dubbi che le assillavano, si sciolsero in una risata liberatoria, promettendosi mutamente di indagare una volta tornate a scuola.
 
Angolo dell’autrice
Ehilà! Per chi lo credeva, mi dispiace deludervi ma no, non sono sparita, sono sempre qua. Finite le prove scritte, ho aggiornato tutto ciò che dovevo aggiornare e oggi ho pensato a voi, bellissime persone che seguite/preferite/ricordate/recensite “Gemini”. So che il capitolo non è lunghissimo, ma l’azione è cominciata! Non vedo l’ora di pubblicare i prossimi capitoli, ma voglio farvi soffrire quindi … aspetterò un po’. Ora passo e chiudo, un beso,
Aduial
P.S. Un po’ di pubblicità:
Cronache delle Sette Terre (fantasy originale): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2648175&i=1
La Figlia dei Lupi (fantasy originale): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2677562&i=1
Se avete tempo e voglia fate un salto!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: aduial