Per organizzare
la festa di Kelly mi
serviva l’aiuto di qualcuno all’inizio decisi di
chiedere una mano a Liam ma
vedendo come erano andate le cose era fuori questione se glielo avessi
chiesto
mi avrebbe sicuramente riso in faccia così mi venne in mente
Harry lui avrebbe
accettato volentieri.
Mi
trovavo fuori dalla porta di casa sua così suonai il
campanello ma nessuno
venne ad aprirmi, suonai una seconda volta ma niente lo stesso, ma che
cavolo
non c’è nessuno? Provai una terza e ultima volta
che fu quella fortunata,
finalmente la porta si spalancò e mi ritrovai Harry a petto
nudo che si
sistemava i jeans, sicuramente se li era appena messi ma che diavolo
stava
facendo? «ma non ce l’hai una maglietta?»
chiesi ironica «ciao» rispose
grattandosi la testa impacciato, poi notai qualcosa alle sue spalle era
una
ragazza in mutande e reggiseno e allora capii tutto, diventai rossa
dalla
vergogna o dio che figuraccia avrei voluto prendere
un biglietto aereo
per le Maldive e sparire per sempre «scusa..io..emh..me ne
vado» feci per
andarmene ma Harry mi bloccò «no resta tanto lei
se ne stava andando» disse
rivolgendo uno sguardo alla ragazza che lo guardò stranita
«quindi è così che
le tratti le ragazze? Prima te le fai e poi le cacci via, va be
comunque
divertiti» disse rivolgendosi a me, divertiti? Ma per chi mi
aveva preso questa
stronza? Neanche la conoscevo che già la odiavo, ma per
fortuna se ne andò
subito senza dire altro.
«comunque
mi dispiace di essere piombata così a casa tua, avrei dovuto
telefonarti» mi
scusai mentre entravo «no non preoccuparti, puoi venire
quando vuoi, allora sei
venuta a vendicarti della salsa che ti ho messo addosso?» e
rise tra sé «no in
realtà sono venuta a chiederti un favore, anche se la storia
della salsa non la
dimenticherò facilmente, tra una settimana Kelly fa gli anni
e io le devo
organizzare una mega festa quindi mi serve il tuo aiuto»
Harry rimase pensieroso
per qualche istante «per me va bene ma Liam che cosa
dirà?» aveva toccato un
tasto dolente, rivolsi lo sguardo al pavimento per evitare che vedesse
le
lacrime che iniziavano a bagnarmi gli occhi «io e Liam non
stiamo più insieme»
dissi con un filo di voce e iniziai a piangere sempre di
più, Harry mi prese le
mani mi attirò a sé e mi abbracciò, lo
abbracciai a sua volta e in
quell’abbraccio ritrovai la mia serenità, soffrivo
per Liam ma allo stesso
tempo ero felice ma che mi succede? Ultimamente
questa domanda me la
ponevo spesso «dai abbiamo una festa da organizzare non
voglio piangere oggi,
ascolta per quanto riguarda il posto ho deciso di chiedere a mio padre
il
permesso di festeggiarlo in un albergo che si chiama Queen Victoria
è molto
bello» e stranamente era lo stesso dove io e Liam passammo la
notte «però ovviamente
lo devo avvisare subito». Harry si sedette sul divano
«chiamalo allora così
abbiamo subito una risposta» non me lo feci ripetere due
volte e lo chiamai
all’istante «ciao papà ascolta ti devo
chiedere un favore..» dissi incrociando
le dita «si dimmi pure bambolina» disse felice di
sentirmi «Kelly fa gli anni
tra una settimana e volevo chiederti se potevo organizzare la festa al
Queen
Victoria?» chiesi speranzosa «mmh si
d’accordo si può fare, farò in modo di
farvi avere una sala tutta per voi ok?» sapevo mi avrebbe
detto di sì, ho il
papà migliore del mondo, «grazie papà,
ti voglio tanto bene sei il migliore». «ok
per il posto è deciso ora dobbiamo preparare gli
inviti» dissi rivolta verso
Harry «hai già deciso cosa le
regalerai?» bella domanda «purtroppo non ne ho
ancora idea» non sono mai stata brava a fare regali
«Zayn l’ha già deciso»
disse facendo il misterioso «me lo dici?» chiesi
curiosa di saperlo «eeeh non
te lo posso dire perché altrimenti lo diresti a Kelly, vi
conosco come siete
fatte voi ragazze» bastardo non me lo voleva dire
«dai ti prego giuro che non le
dico niente» lo supplicai con le mani giunte come in segno di
preghiera «va
bene te lo dico ma mi devi promettere che non le dici niente
ok?» disse guardandomi
negli occhi con serietà «te lo prometto»
non ero di certo una pettegola come
mia madre «le deve regalare un viaggio a Parigi per loro
due» cosa? Un viaggio
a Parigi? Che cosa romantica «aaah che carino, sono
così belli insieme» anche
se Zayn sembrava il classico tipo ribelle e strafottente, in
realtà era davvero
romantico «sì Zayn è un tipo
sdolcinato» continuò Harry «smettila
invece è
troppo carino, Kelly sarà al settimo cielo quando lo
saprà». Harry sì alzò dal
divano e prese una banana «vuoi qualcosa da
mangiare?» chiese mentre rovistava
nel frigorifero «che hai?» cercò
qualcosa nel frigo e poi mi chiese «lo vuoi
uno yogurt?» e tolse fuori uno yogurt alla vaniglia
«si grazie». Dopo di che mi
raggiunse sul divano e così mangiammo chiacchierando del
più e del meno «che ne
dici se andiamo domani all’albergo di tuo padre
così iniziamo a vedere come
organizzare la cosa» domani? Giorno sbagliato avrei dovuto
incontrare Adam «domani
non posso ho già un altro impegno» e avevo
un’ansia incredibile, mi sudavano le
mani dall’agitazione e guardavo da una parte
all’altra come un’isterica «stai
bene?» mi chiese preoccupato «si è che
devo incontrare una persona che non vedo
da parecchio tempo e quindi sono un po’ agitata»
Harry annuì «posso sapere chi
è?» «si chiama Adam
era il mio migliore amico, il fratello di Kate, siamo
stati amici per una vita intera» dissi con rammarico
«e poi cos’è successo?» a
quel punto la porta del salone si aprì ed entrarono Jane e
Louis che parlavano
tra di loro «ciao Bridget, l’hai pagato il
biglietto per entrare?» mi disse
Louis ironico «e sta zitto» lo
rimproverò Jane che di conseguenza venne a
salutarmi «Bee abbiamo saputo di te e Liam mi dispiace tanto
sappi che noi ti
sosterremo sempre» Jane era davvero dolce «si non
ti preoccupare ci siamo noi,
su con la vita» cercò di rallegrarmi Louis che
riusciva a mettermi il buonumore
anche se non diceva niente «comunque noi volevamo andare a
mangiare in un locale
qui vicino vi volete unire?» ci propose Louis, io e Harry ci
guardammo e
decidemmo di accettare «così noi due ci facciamo
una bella passeggiata
romantica vero amore?» scherzò Louis rivolgendosi
a Harry «certo amore mio non
vedo l’ora di camminare mano nella mano con te»
scherzavano sempre in questo
modo erano due cretini messi in piedi ma si volevano un bene
dell’anima «che
scemi che siete» li presi in giro «sei
gelosa?» mi stuzzicò Harry «non penso
proprio» dissi mantenendo uno sguardo di sfida.
Circa
un quarto d’ora dopo eravamo in strada per andare in quel
locale di cui ci
avevano parlato Louis e Jane andammo a piedi perché era
abbastanza vicino, Lou
e Jane erano davanti a noi mano nella mano mentre io e Harry eravamo
dietro,
lui con le mani nelle tasche dei jeans e io con le braccia conserte,
dieci
minuti dopo arrivammo, il locale era davvero carino e soprattutto non
era molto
affollato «credo proprio che mi prenderò
un’hot dog» decise Louis «sì
anche io»
continuò Harry «tu cosa prendi?» chiese
rivolgendosi a me «io qualcosa di
leggero, mi sa un’insalata» non mangiavo mai tanto
la sera preferivo restare
leggera «sei a dieta?» mi domandò Jane
«be in effetti ho messo su qualche
chilo..» non feci in tempo a finire la frase che Harry mi
fermò «ma smettila stai
benissimo, sei bella così come sei» o dio mi aveva
detto che ero bella? Ok
perché tutto ad un tratto mi sto esaltando e sto diventando
rossa come un
pomodoro? Che cavolo è solo Harry.. mi misi a sorridere come
un’ebete sperando
che nessuno mi notasse «tutto a posto Bee?» proprio
non riuscivo a nascondere
niente, Jane si accorse subito del mio sbalzo d’umore e del
mio rossore sul viso
«certo perché non dovrebbe?» e intanto
Harry mi fissava il che mi metteva in
soggezione ancora di più e dentro di me sarei voluta morire
dalla vergogna, ma
che diavolo mi succede? Odiavo quello stato d’animo. Le
nostre ordinazioni per
fortuna non tardarono ad arrivare così mi fiondai sul cibo
senza pensare ad
altro, guardavo da qualsiasi parte tranne verso di lui avevo paura di
incrociare il suo sguardo, avevo paura che i miei occhi si perdessero
nuovamente nei suoi, quei meravigliosi occhi verdi come il mare che ti
fanno
sognare e ti provocano delle emozioni indescrivibili che….
Stop.. Bridget ma
che diavolo stai farneticando? riconnettiti col pianeta terra
«Bridget sei
ancora tra noi?» mi chiese Louis sventolandomi la mano
davanti alla faccia «sì
che c’è?» mi risvegliai dai miei
pensieri «ti stavamo chiedendo se sei
d’accordo nell’andare a fare un giro qui
intorno» «si va bene andiamo».
Fuori
faceva abbastanza freddo Jane si riscaldò tra le braccia di
Louis, mentre io mi
stringevo nel mio cappotto, mi ricordai di quella volta in spiaggia con
Liam ma
scacciai subito quel pensiero non volevo piangere un’altra
volta. Era già notte
e nonostante la presenza di alcune nuvole si intravedeva qualche
stella, era
bellissimo passeggiare per strada durante la notte era una delle cose
che mi
piaceva più fare «prima mi stavi parlando del tuo
ex migliore amico, quindi
domani lo devi incontrare?» disse Harry avvicinandosi a me
«si, non so neanche
come reagirà quando mi vedrà»
risposi
seria,
Harry rivolse uno sguardo al cielo e poi si concentrò
nuovamente su di me «posso
accompagnarti?» mi disse d’un tratto
«come? Vuoi venire con me?» chiesi facendo
finta di non aver capito «voglio darti un supporto morale, mi
sembri molto
ansiosa e poi mi farebbe molto piacere» mi sorrise con
l’espressione più dolce
del mondo «be non lo so te la senti davvero? Insomma guarda
che non sei
costretto» aveva fatto già troppo per me
«certo che me la sento e poi se lo
faccio è perché mi fa piacere» Harry
era l’amico migliore del mondo, anche nei
momenti più brutti lui c’era sempre.
All’improvviso qualcosa attirò
l’attenzione mia e di Harry, era Louis «amore non
mi stai calcolando niente,
guarda che sono geloso» disse mentre lo abbracciava, nel
frattempo Jane che era
rimasta sola si avvicinò a me «lo sai che io amo
solo te» Jane scosse la testa
«hai visto mi tradisce con Harry» e così
Louis non riuscì a trattenere una
battuta maliziosa «certo a me piace la carota soprattutto
quella di Harry»
scherzò provocando una risata generale. Quando fu ormai
tardi decidemmo di
tornare a casa di Harry e Louis e lì ci salutammo
«ciao ragazzi sono stata
davvero bene oggi con voi, mi avete messo su di morale» Jane
si avvicinò e mi
accarezzò il braccio come in segno di conforto
«dai ti accompagno alla porta»
si offrì Harry, una volta fuori si socchiuse la porta alle
spalle e rimanemmo
soli nel bel mezzo della notte come due cretini senza sapere cosa dire
o cosa
fare, io che guardavo per terra e lui che guardava un punto imprecisato
dietro
di me «quindi ci si vede domani..» disse troncando
il silenzio che si era
creato «si..emh..allora a domani, Kate mi ha detto di essere
a casa sua verso
le tre» lo informai «si d’accordo a
domani, buonanotte» e gli rivolsi un ultimo
sguardo prima di dirigermi verso la mia macchina.
«Bee ma dove caspita eri? E’ quasi l’una, ti ho chiamato trecento volte al cellulare ma non rispondevi ero in pensiero» mi rimproverò Kelly appena misi piede in casa «scusa avevo il cellulare scarico lo sai che altrimenti ti avviso sempre» mi giustificai «allora hai deciso cosa mi regalerai per il compleanno?» chiese curiosa «no in effetti non ne ho la più pallida idea ci devo pensare» pura verità ancora non avevo deciso cosa regalarle «d’accordo pensaci quanto vuoi.. sono troppo curiosa di sapere cosa mi regalerà Zayn, gliel’ho chiesto ma non me lo vuole dire» disse irritata «certo che non te lo dice un regalo deve essere una sorpresa altrimenti poi che sorpresa è..» mi tolsi il cappotto e poggiai la borsa «sì ma lo sai come sono fatta io sono molto curiosa» continuò sedendosi davanti a me «comunque qualunque cosa sarà sono certa che ti piacerà, Zayn ormai ti conosce bene e sa quali sono le cose che ti piacciono» dissi cercando di sembrare il più naturale possibile, perché in realtà io sapevo benissimo quale sarebbe stato il regalo di Zayn ma se glielo avessi detto Harry mi avrebbe ucciso quindi meglio tacere. «si hai ragione, va be io vado a letto buonanotte» e così si dileguò in camera sua, dopo essermi fatta una doccia calda feci lo stesso ma non riuscii a dormire non facevo altro che pensare a Liam mi mancava tantissimo, piansi silenziosamente per non so quanto tempo e alla fine crollai nel sonno più profondo.