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Autore: Ilaria_mm_    25/06/2014    1 recensioni
Arrivato a scuola, appena avanti al cancello, vidi la persona più bella che conoscessi. Era più basso di me e di me (forse) conosceva solo il nome.
Avrei voluto sapere molto di più di lui ma era molto riservato.
Mi sorrise e per poco non svenni.
-Larry- -Diall-
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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‘Harry vieni’ urlò Louis cercando di tenere ferma Hope.
Quella bambina era l’incarnazione della vivacità e tenerla a bada non era un qualcosa di semplice.
La webcam si accese prima che Louis potesse posticipare l’inizio della tweet-cam con i fan e si ritrovò a sorridere imbarazzato per la scena proposta. Si schiarì la voce e cominciò: ‘Ciao ragazzi, mi dispiace di essere in pigiama ma non immaginavo che sarebbe cominciata così presto, beh volevo posticiparla ma non ho fatto in tempo e così eccoci qui. Lei si chiama Hope ed è simpaticissima e vivace. Ha già tre anni.’
Louis lesse la domanda di una fan:
 
@Ilaria_mm_: Louis ma dov’è Harry?
 
‘Cara Ilaria_mm_ Harry si è commosso quando la bambina è arrivata in casa e non ha ancora smesso di piangere il tenerone, quindi lo aspetteremo qui con calma mentre rispondo alle vostre domande. Va bene?’
Quest’ultima domanda la propose direttamente alla bambina la quale accennò un timido ‘sì’ muovendo la testa.
Tutto d’un tratto quella piccola peste che già mezzo mondo adorava si intimidì capendo di essere a contatto con molte persone pur non vedendole.
‘Lou non dovevi dirlo’ urlò il neopapà dalla stanza in fondo al corridoio.
‘Troppo tardi Hazza’ urlò di rimando l’altro neopapà impegnato a mettere la bimba sul divano.

Erano andati in orfanotrofio qualche giorno prima.
La casa dove vivevano tutti quei bambini assomigliava tanto ad una scuola all’esterno.
Entrarono timidi, mano nella mano, ed una donna sulla sessantina li accompagnò al salone dove li portavano i vari bambini.
‘Signora non potremmo entrare noi dove sono loro?’ chiese Harry con dolcezza.
All’aria interrogativa della donna rispose: ‘non voglio pensino di essere scelti in base alla loro bellezza o cosa. Voglio vedere come sono dentro.’
Louis rimase compiaciuto dall’esclamazione del ragazzo e la donna decise di accontentarli.
Entrati nell’altro salone dove libri e giochi erano accatastati uno sopra l’altro notammo che non c’erano molti bambini.
‘In questo periodo fortunatamente ci sono state molte adozioni. Da tutte le richieste tutti i bambini che vedete saranno in una casa, al sicuro, entro due mesi.’ Disse compiaciuta la donna, poi proseguì: ‘ne arriveranno altri però da un orfanotrofio di Londra troppo pieno.’
I due membri della boyband nonché futuri genitori si addentrarono alla ricerca di chi avrebbe fatto oscillare il loro cuore con molto meno senso di colpa.
C’era un bambino taciturno dai capelli rossi, vestito molto elegantemente che leggeva un libro su un divanetto tutto colorato all’angolo a sinistra. ‘Si chiama Ed, ha quindici anni, è taciturno, apre bocca solo per cantare. Lo verranno a prendere i suoi futuri genitori tra poco. Brave persone, le conosco personalmente.’
Allora spostarono la loro attenzione su tre bambini vivaci che giocavano con le macchinine. ‘Loro sono Nick, Kevin e Brad. Hanno tutti e tre sei anni e amano stare insieme. Probabilmente chi si prenderà cura di loro dovrà o abitare molto vicini o addirittura qualcuno dovrà portarli tutti e tre a casa. Non hanno intenzione di separarsi.’
Ad un tratto entrambi posarono lo sguardo su una bambina seduta in un angolo.
Aveva i capelli biondo platino e aveva due occhi grandi verde smeraldo.
‘Lei è Hope. L’hanno abbandonata fuori dall’orfanotrofio quando aveva pochi giorni di vita. Sul cestino c’era scritta la data del suo compleanno e un bigliettino riservato ai futuri genitori.’
‘Che c’era scritto?’ chiese Louis curioso.
‘Non lo sappiamo. Non siamo noi i suoi genitori.’
‘Ehi bella’ disse Harry accucciandosi vicino alla bimba.
‘Chi sei?’ una vocina dolce fece sorridere il riccio.
‘Piacere Harry’
‘Io sono Hope’ così poggiò con poca discrezione la bambola con cui stava giocando a terra e allungò una mano al ragazzo, il quale la prese con gioia.
‘Hai delle mani molto grandi’ osservò la piccola.
‘Per accarezzarti meglio’ rispose ridendo il ragazzo.
La bambina si portò una mano davanti alla bocca e esortò con: ‘Sei il lupo?’
I due ragazzi e la signora che li guidava  risero e anche la bambina si lasciò trasportare da loro sorridendo.
Louis si catapultò giù alla vista di qualcosa: ‘Ehi Hope ma queste sono fossette?’ chiese accarezzandole la guancia sinistra.
‘Sì’ rispose timidamente.
‘Ti ricordi la storia sulle fossette Hope?’ chiese la donna.
‘Allora –cominciò la piccola– le persone che hanno le fossette, come me, le hanno perché qualcuno alla nascita ha stretto le guancie a quelle persone.’
‘Ah sì?’ chiese Louis dolcemente.
‘Allora anche a me le hanno schiacciate’ disse Harry mostrando le sue fossette.
‘Eh già’ disse la bambina.
 
Quella bambina aveva rubato i loro cuori così i due ragazzi si assunsero tutte le responsabilità per adottarla.
Dopo qualche giorno arrivò a casa.
‘Harry, amore: La lettera dei genitori!’ esclamò Louis.
‘Leggiamo.’
Si diedero entrambi ad una lettura unanime ma silenziosa.

 
Cari futuri genitori,
Piacere, mi chiamo Claire e ho diciassette anni.
Vorrei che voi non mi odiaste e che nemmeno la bimba lo faccia.
Purtroppo non ho le possibilità economiche per mantenere una bambina e infatti ho preferito che una famiglia di due brave persone si prendessero cura di lei e che la possano amare.
Vorrei che voi facciate leggere questa piccola lettera a vostra figlia quando sarà abbastanza grande per capire.
Le voglio bene e vi ringrazio per esservi presi cura di lei.
                                        Baci.
                                       Claire.
 
 
Sia Louis che Harry si abbandonarono in una dolce commozione e presentarono la casetta alla nuova arrivata.
 
‘Ti vuoi muovere Hazza?’ chiese impaziente Louis mentre sventolava un biscotto a Hope per cercare invano di farla sedere sul divano bianco appena comprato.
‘Non è un cane LouLou..’ esordì Harry ridendo alla vista della raccapricciante scena del soggiorno a cui era stato sottoposto.
Louis si avvicinò a Harry e commentò: ‘Penso di aver sbagliato ad insistere troppo sul colore del divano, bianco non mi sembra più la scelta giusta..’ alla vista della biondina sdraiata a pancia sotto sul divano che mangiava il biscotto con la mano destra e ripuliva la sinistra su quel che prima era un divano nuovo, pulito e bianco.
‘Non devi pulirti sul divano Hope!’ disse Harry cercando di catturare quel poco di severità che sapeva di non aver mai avuto.
La bimba mise il broncio e disse: ‘cominci tutte le frasi con ‘non’ ’
Louis si trasportò in una fragorosa risata e il riccio disse: ‘Non è vero!’ ma appena pronunciò quelle tre parole si accorse della veridicità di quell’innocua frasetta e scoppiò anche lui a ridere.
Appena le risate finirono Hope indicò, col braccio tesissimo, il portatile aperto sul tavolino di vetro basso davanti a lei e un ‘Oh’ partì dalla bocca di entrambi i genitori.
Così Harry si catapultò davanti al computer e disse: ‘Scusate ragazzi per questa scenetta famigliare e comunque non credete a nulla di ciò che ha detto Louis su di me.’
Dopodiché il riccio posò lo sguardo sulla parte destra dello schermo e lesse una domanda proveniente da Twitter:
 
@Zayn_Malik: siete due deficienti. #ABrainForLarryPlease
 
‘Oh, grazie Zaynie per aver appena diffuso una tendenza. Ti siamo davvero debitori.’ Esordì Louis che si era appena accomodato sul tappeto di fianco al ragazzo.
Un’altra domanda si fece spazio tra le altre:
 
@Ilaria_mm_: Harry non dobbiamo credere nemmeno a quando Louis ha detto                        
                         che ti ama?
 
‘No quella è la verità.’ Disse subito Louis, quasi come se si dovesse scusare.
‘Lo so.’ Disse Harry.
E si baciarono per la prima volta davanti all’ultima arrivata a casa. Il giudizio più importante tra le 100000 persone che seguivano la ‘diretta’.
E la biondina con occhi del cielo sorrise a quella vista.
E questo fu più di ciò che i ragazzi speravano.
Suonò il campanello.
‘Scusate ragazzi ma oggi credo che saremo pieni di impegni.’ Disse Lou ai fan.
Harry corse ad aprire la porta: ‘Nialler, Dum, che sorpresa.’
‘So che il biondino qui di fianco ti ha mandato un sms anche se gli avevo detto che volevo farvi una dannata sorpresa –disse Demi al ragazzo facendo la finta scocciata– e tu Hazza non fare il finto tonto.’ E poi, sorridendo al ragazzo dagli occhi verdi, entrò.
‘Mi ha fatto la sfuriata prima ma poi mi ha perdonato –Spiegò divertito il biondo con voce bassa per poi continuare alzandola– comunque so che non sarò più l’unico biondo qui in giro.
Sua moglie lo contraddisse: ‘Ma se fino a settimana scorsa ero bionda anche io?’
‘Sì ma ora hai i capelli rosa, quindi..’ disse Lou abbracciandola, come se fosse l’avesse appena salutata.
‘Dov’è la bambina?’ chiesero quasi all’unisono i due sposini sventolando cinque o sei sacchetti colorati a testa.
‘Vi avevo detto di non svaligiare alcun tipo di negozio’ tentò di dire Harry ma ormai Demi e Niall erano già arrivati a destinazione, perdendosi la debole sfuriata del riccio e presentandosi alla bambina mostrandole i giochi e i vestitini che avevano comprato per lei settimane prima.
‘Così facendo Hope vorrà cambiare casa per andare da loro.’ Disse Louis a Harry ridendo.
‘Bene e ora che siamo qui possiamo concludere la tweet-cam. So, ragazzi, che aspettavate solo me –disse Niall ammiccando mentre esordiva con l’ultima frase– abbiate una bellissima giornata. Io, Lou, Hazza, Zaynie, che commenta da casa, e Liam che sarà scappato in Belgio con Selena vi amiamo.’
‘Dov’è andato Liam?’ chiese Louis con la bocca aperta.
‘Dov’è andata Selena?’ chiese Harry con la stessa espressione dell’altro ragazzo.
Niall prese la parola: ‘stavo scherzando, sono usciti insieme però’.
Un’espressione compiaciuta si fece largo sul viso dei due neo-genitori.
‘Comunque anche io vi amo ragazzi.’ Disse scuotendo la testa Demi verso il marito riprendendo il discorso.
‘E anche io.’ Pronunciò Hope, quasi come se fosse una domanda.
‘Sì, anche tu se lo senti piccola’ la rincuorò subito Louis.
E Harry si rivolse al computer dicendo: ‘Ci vediamo al prossimo tour ragazzi, comincerà il 10 febbraio a Milano. Cogliamo l’occasione per ringraziarvi dei venti sold-out fra le trenta tappe. Buona giornata a tutti!’
E un ‘Buona giornata’ generale fu l’ultima cosa che sentirono le fan da quella tweet-cam.
 
*mentre in realtà…*
 
Harry si svegliò guardandosi attorno alla ricerca di qualcosa che ovviamente non aveva trovato.
Voltandosi alla sua destra però vide l’unica cosa di cui aveva realmente bisogno: il suo ragazzo.
Anche se non lo voleva doveva ammettere che non si era reso ancora del tutto conto che aveva un ragazzo e non un ragazzo qualunque. Aveva Louis Tomlinson.
Si mise le mani sugli occhi, come se sperasse di tornare tra le braccia di Morfeo, ma si accorse che un desiderio forte quasi quanto la voglia di baciare il ragazzo addormentato che aveva di fianco si faceva largo tra i suoi pensieri e così: ‘Louis, Louis’ disse Harry pigiando coll’indice sul naso del ragazzo dagli occhi color del cielo.
‘Dimmi Haz’ rispose Louis con una voce smorzata dal sonno.
‘Ho fatto un sogno.’
L’altro allora lo intimò a continuare con un gesto del capo mentre si reggeva con i gomiti sul letto.
‘Vai ad X-Factor. Mi presenterò anche io e la nostra vita cambierà.’
‘Harry, mi dispiace ma non sei un veggente.’ Disse Louis costatando che forse era stata la frase più lunga mai detta appena sveglio.
Il riccio si rattristì di colpo allora Louis, dispiaciuto perché sapeva di non avere molto tatto nei primi minuti che lo separavano dallo svegliarsi, disse: ‘Va bene, lo faremo.’
 
[Louis’ POV]
Noi. Sul palco. Le urla delle fan. I cartelloni con scritto ‘One Direction’. Era incredibile. Harry aveva ragione, la nostra vita sarebbe cambiata. Quello fu il primo tour dopo aver adottato una bambina che possedeva i miei stessi occhi ma un sangue diverso, fu il primo tour dove tutti noi, Niall, Liam, Zayn, Harry ed io, eravamo liberi di esprimere i nostri sentimenti.
Fu l’ultimo tour della storia dei One Direction.
Fu il tour migliore che avessimo mai fatto perché nei nostri cuori alloggiava la consapevolezza che non ci saremmo divisi mai:
Il biondino tinto, il ragazzo buono come il pane e il ragazzo con le braccia colorate (come lo descrisse un bambino una volta) sarebbero stati miei amici per sempre.
Il riccio, con gli occhi verde smeraldo, con cui avevo condiviso l’adolescenza e con il quale ero pronto a condividere il resto della mia vita sarebbe rimasto con me. Per sempre.

 
  
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