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Autore: Gipsiusy    26/06/2014    3 recensioni
Per Stiles era anche peggio. Più il suo amico gli sorrideva, gli spiegava tutti i vantaggi che aveva nell’essere in un branco e tutto il resto, più gli faceva male.
Perché, anche se tutti gli avevano detto che non era vero, anche se i suoi occhi erano dorati, non significava non potesse sentirsi in colpa. E a ragione, soprattutto.
[...]
C’erano degli stadi della pazzia?
No, quelli erano quelli del dolore.
Negazione. Allison non può essere morta. Nessuno può ucciderla.
Rabbia. Non osare, Al, non scherzare. Non così. Non con me.
Auto - recriminazione. Avrei dovuto capire subito che c’era qualcosa che non andava. La conosco meglio di chiunque altro. Avrei dovuto saperlo.
Depressione.
[...]
Lydia non sentiva niente.
Non udiva assolutamente nulla.
Nulla che non fossero le normali voci di tanti adolescenti alle prese con la vita di tutti i giorni.
Davvero, era tutto normale.
Anche lei.
Scritta prima della 3x20, ambientata dopo la s3
Per mera casualità Allison è morta anche qui, ma Aiden è vivo e vegeto.
Scott, Lydia e Isaac cercano una maniera per sopravvivere alla perdita di qualcuno che amavano e Derek è preoccupato in particolare per Stiles
Avvertimenti: Werewolf!Stiles,Angst,violenza
Sterek pre-slash
Enjoy!
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Mistake You Can't Live Without'
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Note: E così. siamo arrivati alla fase finale. çç
E' stato un viaggio lungo (per me e Giusy), pieno di scleri e arrabbiature con i pg che facevano ciò che gli pareva a loro, e sofferto.
Ma lo abbiamo amato in ogni sua singola parte.
E spero che lo abbiate amato un sacco anche voi.
Un bacio a tutte/i voi che avete sofferto/amato/sclerato con noi su questi amabili pazzi.
Un bacio enorme alla mia amabile Soulmate che c'è SEMPRE. E' stato un onore pubblicare per te. <3
A presto! <3 

 

Parte cinque:

 

Derek venne svegliato da qualcuno che lo chiamava, insistentemente.

Solo che non era una voce, ma un verso. Eppure era certo che chiamassero proprio lui.

Riuscì ad aprire gli occhi e capì da dove proveniva il verso che udiva: era l’ululato di Stiles.

Il ragazzo, non appena vide che era sveglio, smise di dimenarsi e attese che l’uomo si riprendesse del tutto.

Erano in una stanza buia, legati uno di fronte a un altro a delle sbarre di metallo da delle corde particolari. Erano viscide e.. Strane.

“Cosa è successo?” chiese.

“A saperlo. Mi sono svegliato poco fa, ma non riesco in nessuna maniera a liberarmi. Credi ci abbia drogato? Mi sento forte come quando ero umano.” spiegò Stiles velocemente.

Derek provò con tutto se stesso a liberarsi,ma senza successo.

Tuttavia, il resto sembrava stare bene.

Provò a trasformarsi e ci riuscì, ma le corde sembravano allargarsi con la trasformazione e poi tornare a stringere come se non fosse successo nulla.

“Credo che sia quello con cui ci ha legati..” mormorò. Ma non poterono aggiungere altro perché una porta, non molto lontana da dove erano legati loro, si aprì, inondando la stanza di una strana luce verdastra.

Una donna entrò con passo lento, quasi fluttuante dal terreno. La pelle risultava la fonte della luminosità, infatti riluceva in modo sinistro, ma non stonava con le labbra rosse e piene e gli occhi cerulei. Grandi e luminosi, quasi ingenui, contornati da ciglia chiare di un tono più scuro dei capelli, che erano giallo grano, lunghi e setosi alla vista.

Era bellissima, senza alcun dubbio.

Tuttavia, l’istinto prevalse in entrambi i lupi, che ringhiarono piano.

“Come siete dolci..” commentò la donna. La voce sembrava un coro angelico. “Non avrei davvero voluto prendervi, intenti come eravate nel vostro strano rituale d’accoppiamento, ma lui,” con la testa indicò Stiles. “aveva capito troppo. Non potevo proprio lasciarvi andare.” Ridacchiò, deliziata.

Derek riuscì solo a ringhiare, in risposta, ma Stiles sembrava pensarla diversamente.

“Quindi, se ci stavi ascoltando, sai che lui non ha capito, no?” chiese, quasi con lo stesso tono della Faerie. “E’ inutile per te. Dovresti lasciarlo andare!”

“Ma io credevo di farvi un favore! Se lui fosse stato lontano da te sarebbe stato male, lo sai?” rispose lei candidamente. I due si scambiarono uno sguardo interrogativo. Derek strinse un po’ gli occhi, cercando di capire dove Stiles volesse andare a parare.

“Adesso devo proprio andare.” disse la creatura, scivolando fuori dalla porta. “Siete davvero carini. Ho deciso che vi terrò con me.” La chiuse con un lieve tonfo, lasciando però alcuni bulbi di luce fluttuare in aria.

***

Scott e Isaac impiegarono pochi attimi a raggiungere Kira alla festa. La ragazza spiegò velocemente quello che aveva visto, ma non ne sembrava convinta neanche lei.

“Due minuti prima erano qui, accanto a me, e all’improvviso erano spariti nel nulla! Ma non possono essere svaniti nel nulla, giusto? Devono essere da qualche parte”

“Sei assolutamente certa di non averli visti andare via, o qualcuno che li prendeva..” stava dicendo Scott, ma una ragazza urlò, attirando la loro attenzione.

“Mary..Mary è sparita. Era qui, giuro che era qui e ora.. Ora..” si tolse l’elmo rosso, con una saetta dorata sopra, e lo lanciò lontano, totalmente in preda alle lacrime.

Scott le si avvicinò, gentilmente.

“Scusa.. Come ti chiami?” chiese, porgendole un fazzoletto. Fece un segno a Isaac e insieme la fecero sedere a un divanetto, mentre Kira disperdeva la folla di curiosi.

“Lu - Lucy. Mary.. Mon voleva venirci. Lo ha fatto.. Solo per me e-e-e-e ora… Ora..” irruppe di nuovo in singhiozzi, mentre i due ragazzi si scambiarono uno sguardo d’intesa.

“Quanti anni ave- ha?” Isaac si corresse in tempo.

“Se-se-sedici.”

Erano arrivati troppo tardi.

 

***

Il luogo in cui erano rinchiusi era piccolo e sembrava uno sgabuzzino, più che una vera e propria stanza. Il soffitto non era molto alto e sembrava che le corde nascessero proprio dalle pareti, tanto da sembrare più delle piante.

Stiles si agitò, cercando un modo per allargarle il più possibile e sfuggire ma niente. Anzi, sembrava che più si agitasse, più quelle diventavano forti, tanto che una gli lasciò un taglio sul braccio.

Il problema era che il taglio non accennava a guarire e Stiles sembrava semplicemente non curarsene.

“Stiles! Dannazione fermati!”

Il castano si immobilizzò, ma tenne il volto basso.

“Fermati, idiota, o ti farai male sul serio.” proseguì il più grande. “Pensi che non mi sia accorto di cosa stai cercando di fare?”

Gli occhi scuri si aprirono di botto, incontrando quelli verdi dell’altro.

“Cosa vuoi dire? Non sto cercando di fare niente, io. Voglio solo uscire di qui. Sto cercando di farci uscire entrambi.” rispose svelto.

“Se anche non riuscissi a riconoscere le bugie, lo avrei capito solo guardandoti. Credi di potermi ingannare? Ero su quel tetto, quando sei stato trasformato. Sono stato io a portarti da Scott, anche se tu ti eri arreso.”

Quest’ammissione stupì Stiles, ma non tanto come credeva.

“Perché lo hai fatto?” chiese quindi il più giovane. Questa volta fu Derek a distogliere lo sguardo.

“Non era accettabile che anche tu te ne andassi. Non lo è tutt’ora.”

“Me lo sarei meritato. Sarebbe stato giusto.” commentò quindi Stiles, provocando nell’altro lupo un ringhio di pura frustrazione.

“In quale tua malata fantasia questo ti sembra giusta? In quale dannata fantasia ti sembra giusto che tuo padre perda il suo unico figlio, che Scott perdesse un fratello e che io..” ma non terminò la frase, quasi quelle parole fossero uscite dalla sua bocca indipendenti da lui.

“Tu.. Cosa?” incalzò Stiles, sporgendosi istintivamente verso di lui. Ma nel farlo il taglio sul braccio si ingrandì, sorprendendolo, e gli sfuggì un verso di dolore.

“Non muoverti.” mormorò Derek. “Non so cosa potrebbe succedere se si infetta..”

Rimasero in silenzio per alcuni minuti, ognuno immerso nei propri pensieri.

“So che credi che sia tutta colpa tua.” disse ad un certo punto Derek.  “So che pensi di meritare tutto il male di questo mondo, e dell’altro se riesci. So che credi che, per fare ammenda, dovresti prenderti tutte le responsabilità sulle tue spalle. Ma non è così che funziona.”

Stiles rimase in silenzio.

“Quello che affrontiamo ogni giorno, tutta la merda che succede, ci cambia. In ogni maniera. Ma se ti fai fermare da questo.. È la fine. Il Nogistune ha preso il controllo di te e di Allison perché le vostre ancore non erano abbastanza forti, questo è quanto. Se dovessimo dare la colpa a qualcuno, dovremmo darla a Deaton. Ma sappiamo che era nelle migliori intenzioni, quindi non possiamo. Ma in nessuna maniera può essere colpa tua. Allison non lo avrebbe voluto, Scott non lo vuole, nessuno di noi lo vuole.

Ma come sempre, dipende da te.”

Derek tacque, perché non aveva davvero altro da dirgli. Sapeva che quel genere di realizzazioni si acquisiscono da soli, poco a poco. Il senso di colpa non se ne va via mai, per davvero, ma ci si convive, trasformandolo in qualcosa per cui valga la pena lottare.

I tentativi di Stiles – suicidi, suggeriva la sua mente, ma respinse il pensiero - di prendere il controllo di tutto e risolvere tutto erano la sua chiara risposta a quello che era accaduto prima. Decidere di andare dentro, decidere di controllare personalmente il luogo, decidere di offrirsi alla Faerie e lasciare andare lui. Decidere, ora che poteva farlo.

“So di sembrare stronzo..” mormorò dopo un po’ il castano. “Ma sono felice che lei non ti abbia lasciato andare.”

Derek sollevò un angolo della bocca, in un mezzo sorriso storto, ed entrambi si arresero all’attesa.

***

Jackson riaprì gli occhi, riconoscendo la familiare stanza di Lydia.

Si aspettava di trovarla accanto a sé, magari pronta con una nuova serie di insulti, ma era solo.

Saltò giù dal letto, sollevando una leggera polverina che, nell’oscurità, brillò leggermente di verde.

Senza perdere tempo saltò giù dalla finestra, consapevole che quando c’erano questo genere di guai di mezzo c’era sempre Scott McCall.

Automaticamente prese l’auto della rossa, parcheggiata nel cortile, e sfrecciò verso casa del moro.

Tuttavia una volta lì non lo trovò e rischiò, seriamente, di impazzire. Lydia era sparita da sotto il suo naso, nonostante si fosse ripromesso che non le sarebbe accaduto mai più nulla.

Sentiva il lupo in sé spingere per uscire, ma si impose di mantenere il controllo. Prese il telefono, invece, e chiamò Stiles, sperando che quell’idiota avrebbe risposto.

Il telefono squillò a vuoto per diversi minuti, quindi riattaccò e tornò in macchina, cercando di ricordare la strada per l’appartamento di Derek. Quando c’erano problemi tre volte su quattro era coinvolto anche il suo ex alpha.

A metà strada il cellulare squillò e riconobbe il numero di Scott.

“McHall, dimmi che diavolo sta succedendo.”

Dimmelo tu, dove sei ora? Noi siamo tutti da Deaton. Cerchiamo di capire cosa fare prima che sia troppo tardi.”

Troppo tardi per COSA?” urlò il biondo, facendo una brusca inversione di marcia.

Quando arrivi te lo spieghiamo.” Scott chiuse la chiamata, e Jackson premette sull’acceleratore, sperando di arrivare il prima possibile.

***

Era difficile capire quanto tempo fosse passato, in quella stanza.

La Faerie tornò un'altra volta, ridacchiò del taglio di Stiles e lo curò senza pensarci due volte, stupendo entrambi i lupi.

Poi disse, ancora più lieta.

“Stasera è proprio quella giusta. Tutto sta andando come deve, e domani saremo tutti felici!”

Stiles prese la parola, nuovamente.

“E perché?” chiese, eccitato quasi quanto lei.

“Ho tutte e quattro le mie ragazze.. E l’ultima è una banshee! Ha anche i capelli rossi.. Spero davvero di riuscire a prenderli da lei!” esclamò la creatura, eccitata, tanto che non notò come Stiles aveva trattenuto bruscamente il fiato.

“Ma poi che ne sarà delle quattro ragazze?” chiese Derek, notando come l’altro fosse in difficoltà. “Loro non saranno felici?” e sorrise. Sorrise davvero, come se fosse il giorno del suo compleanno.

Lei si avvicinò anche a lui, arruffandogli i capelli. “Ma no, sciocchino. Anche loro saranno felici! Vivranno per sempre nel loro paradiso, circondate dalle persone che amano, finché il loro corpo non avrà più energia da donarmi!”

Come lo disse, sembrava l’ultima frontiera in fatto di divertimenti.

Poi se ne andò, deliziata dalla conversazione avvenuta con i suoi nuovi cuccioli.

“Derek cosa facciamo?” chiese Stiles, vicino a un attacco di panico come non lo era mai stato fino a quel momento.

“Non lo so, ma se mi tocca di nuovo i capelli la mordo..” rispose il moro, scuotendo la testa, quasi potesse far sparire anche il tocco della creatura.

Stiles ridacchiò, più per l’ansia. “No, sul serio, dobbiamo fermarla. Dove diavolo è Sc—“

Ma non riuscì a terminare la frase perché la porta venne improvvisamente sfondata ed entrarono nella stanza Kira e Isaac.

“Serve una mano?” chiese il biondo. Lei, senza perdere tempo, usò la Katana per tagliare le corde che legavano Derek, - facendo rabbrividire questi per quanto vicino era andata alla sua giugulare, - e con un fluido movimento anche Stiles.

I due si alzarono in piedi, stiracchiandosi velocemente.

“Andiamo, dobbiamo ancora trovare le ragazze!” urlò Isaac, lanciatosi nel corridoio.

Corsero per quello che sembrava un labirinto, seguendo l’odore di Scott,che li aveva preceduti.

Arrivarono finalmente nella stanza dove sembrava tenersi il rito. Le quattro ragazze erano sospese in una bolla di luce, dormienti e ignare di tutto.

La creatura stava davanti a loro, e con colpi veloci scagliava le sue piante contro Scott e contro Jackson, che tentava di svegliare Lydia in ogni maniera.

Scott era ferito in ogni punto, ma non smetteva di attaccare, cercando uno spiraglio o un punto debole qualsiasi che l’avrebbe fermata.

Kira fu immediatamente al suo fianco, così come Isaac, ma nonostante la spada della mora sembrava tranciare i rami, quelli si ricostruivano imperterriti.

“Porca miseria..” mormorò Stiles, cercando un modo per aiutarli.

“Un anfora!” Urlò Kira improvvisamente. “E’ quella che la fermerà, è il suo sigillo!”

Derek e Stiles non avevano idea di cosa significasse, ma si misero alla ricerca dell’oggetto, mentre udivano i lamenti di Isaac e le urla di Jackson.

L’istinto di Derek gli suggeriva di andare a combattere al fianco del suo Alpha e dei suoi compagni, ma per qualche motivo voleva rimanere accanto a Stiles. Non credeva di essere bravo nelle ricerche, ma setacciando ogni stanza di quell’assurdo labirinto, realizzò di non essere tanto male.

“Derek l’ho trovata!” Urlò il castano all’improvviso. Uscì da una stanza, reggendo quella che sembrava una coppa in ceramica, di uno strano color amaranto. Sarebbe stato un vaso qualsiasi, se non fosse che il simbolo su di esso brillava di luce propria.

Derek lo sfiorò con una mano e si ritrovò bruciato, tanto era potente.

“Cosa dobbiamo farne? Distruggerla?” chiese quindi, desiderando di mettere in pratica la seconda domanda.

“Non ne ho idea, Kira non ha.. Un momento. Non senti troppo silenzio?” domandò il più piccolo. Derek tese l’orecchio, e dovette convenire che l’aria era troppo quieta.

“Merda.” esclamò Stiles, prima di correre in direzione della stanza in cui stavano combattendo.

Trovarono il disastro assoluto. Scott e Isaac accasciati al suolo vicino alla porta, la katana di Kira infilata nel muro, mentre della ragazza non c’era traccia. Jackson era stato legato con i rami, tanto stretto da non riuscire a muovere neanche un muscolo.

La Faerie era adesso nel centro di quello che sembrava un quadrato, le cui punte erano le quattro ragazze, ancora dormienti.

Su di lei il soffitto sembrava essere scomparso, infatti la luce della luna – ancora piena – brillava illuminando tutta la stanza e i suoi occupanti.

Stiles cominciava a sentirne gli effetti. La notte prima aveva corso fino a crollare, esausto, fuori dalla vecchia casa Hale. Ma stasera doveva resistere. Doveva avere il controllo.

L’essere si voltò verso di loro, totalmente trasfigurata.

“Oh, i miei cuccioli.” la voce, prima dolce e soave, ora era pesante e roca. “Mi dispiace così tanto che vi siate ribellati..”

La mente di Stiles registrò dopo quello che aveva fatto per puro istinto.

Un ramo stava strisciando verso di loro e mirava a Derek, che era distratto dalla creatura, quindi Stiles si interpose tra loro. Tuttavia quella che sembrava un ramo come gli altri si scoprì avere la potenza di una frusta quando prese la gamba del più giovane e, stringendo, la fece rompere.

L’anfora che ancora aveva in mano cadde, rompendosi in mille pezzi, mentre lui si accasciava contro Derek.

“Scommetto..” mormorò al più grande. “Che adesso ti piacciono i miei colpi di testa!”

L’altro non rispose, ma lo trascinò velocemente contro la parete, parandosi di fronte a lui e a tutti gli altri. Scott e Isaac si stavano riprendendo, e Jackson ancora mugolava qualcosa, mentre Kira era ancora incosciente.

Alla Faerie stava accadendo qualcosa. La luce attorno a lei era sempre meno forte, meno brillante. La sua voce meno alta e le bolle che contenevano le ragazze si abbassavano sempre più, fino a raggiungere il terreno e sparire.

Jackson riuscì a liberarsi dai rami e corse verso Lydia, tentando di svegliarla.

“Lydia.. Ehi Lyds.. Mi senti? Lydia?”

La ragazza mormorò nel sonno, ancora evidentemente sotto l’incantesimo. “Jackson..”

“Lydia! Lydia ti prego svegliati! Lydia!” la scosse piano, cercando di non farsi prendere dal panico. Dopo qualche secondo la rossa aprì gli occhi, incrociando quelli preoccupati del lupo.

“Cosa.. Jackson.. Cosa.. Chi..?” cercò di alzare il capo, ma era troppo faticoso. Molto più facile accoccolarsi tra le braccia del ragazzo.

“Mi dispiace tanto, Lyds. Non devi preoccuparti più di nulla. Va tutto bene, te lo assicuro..” la prese tra le braccia e la portò lontano, non degnando nessuno di uno sguardo eccetto Stiles, che gli fece un cenno col capo.

Nel frattempo della Faerie non era rimasto che un cumulo informe di polvere e abiti, guardati con sospetto da Derek mentre faceva rinvenire Kira.

“Quindi.. È finita? Totalmente finita?” domandò Isaac, aiutando Scott ad alzarsi.

“ A quanto pare.. Prendiamo le ragazze e portiamole a casa, abbiamo dato abbastanza.” disse semplicemente l’Alpha, dirigendosi verso Mary, la maggiore. Se la prese sulle spalle e la condusse fuori, seguito da Isaac che aveva sulle spalle la bimba di dodici anni e tra le braccia la sorellina di Danny.

Kira si svegliò, tolse la spada dal muro, e seguì il resto della truppa, sebbene non fosse molto sicura sulle proprie gambe.

Rimasero solo Stiles e Derek. Il più giovane cercò di rimettersi in piedi e di camminare con una sola gamba ma Hale, senza dire una parola, fece passare un braccio attorno alla vita e sollevò gli occhi al cielo per le lamentele di Stiles.

***

La ferita di Stiles sarebbe guarita, un po’ più lentamente rispetto a come guariscono i licantropi solitamente, ma sarebbe andata a posto.

Le ragazze non ricordavano nulla di quello che era accaduto e Lydia disse che, davvero, era stata la creatura omicida più carina che si era presentata in città.

Il lampo visto da Deaton, che sembrava diretto in quella parte di terreno ma non aveva portato a nulla, in realtà era una proiezione del vero lampo di luce, che portava esattamente al centro delle diagonali del quadrato costruito dalla Faerie, che è stata abbastanza astuta da cercare un modo per dirottare le tracce da sé. Per quanto riguardava le voglie, erano marchi, “Come luci di atterraggio.” aveva detto il veterinario, per individuare le giuste ragazze da prendere. Il fatto di essere una banshee aveva consentito che Lydia fosse presa anche se era a soli due anni di distanza dall’altra ragazza.

“Che culo..” aveva commentato Jackson, stringendola a sé.

“Ma non avevi notato una voglia sospetta, a forma di fiamma per giunta!” chiese Stiles, e la ragazza alzò gli occhi al cielo.

“Era già tanto se mi guardavo allo specchio. E comunque non l’avrei notata, era sul collo..” rispose acida, sfiorandosi il punto con le dita.

I gemelli si arrabbiarono con Scott per non essere stati chiamati, ma bastò lo sguardo stanco dell’Alpha a far passare il malcontento. Erano davvero preoccupati per il gruppo, ma non erano di certo gli unici.

Danny ricompensò Stiles per il salvataggio della sorella passandogli tutti i compiti di analisi avanzata, cosa di cui Stilinski non avrebbe mai ringraziato abbastanza in tutta la sua esistenza.

Lydia e Jackson ci misero una settimana per parlare senza che la ragazza gli urlasse contro, ed un'altra perché lei si lasciasse andare del tutto. Era un sollievo incredibile vederla di nuovo stare bene.

Anche Aiden dovette concordare e, sebbene in maniera riluttante, ringraziò Stiles per aver riportato Jackson a fare ciò che lui non sarebbe mai stato in grado di fare.

Scott non stava ancora bene, ma ci stava lavorando. Lui e Isaac erano vicini come mai prima, e anche l’amicizia di Kira – che non si sognava neanche di chiedere qualcosa di più - stava aiutando.

Un po’ alla volta, sarebbe andata meglio.

***

Stiles saltò giù dalla finestra della propria camera, ora che poteva farlo, e corse liberamente attraverso i boschi, fino ad arrivare alla vecchia casa Hale.

“Sapevo che ti avrei trovato qui.” mormorò, incrociando gli occhi verdi di Derek.

“Stavo pensando di rimetterla a posto. Sai,usare tutti i nuovi lupi mannari che abbiamo del branco e rimettere insieme la casa di famiglia..” rispose questi, uscendo da sotto il portico.

“Sarebbe meraviglioso, ma dubito tu possa costringere un gruppo di teenager emotivamente disabili a fare un lavoro per te e non chiamarlo sfruttamento, sai?” replicò il castano, provocando nel lupo un leggero sorriso.

“Stiles, perché sei qui?” chiese, incrociando le braccia. Stiles lo imitò, ma l’effetto non era certamente lo stesso.

“Io.. Pensavo a quel discorso nello sgabuzzino..” cominciò il castano. “Io.. Ti conosco abbastanza per sapere che non dici mai le cose tanto per dire quindi.. Uhm..”

“Cosa?” incalzò Derek, insicuro di dove volesse andare a parare.

Stiles si passò una mano tra i capelli, sintomo di nervosismo. “Grazie per.. Essertene accorto. Nessun’altro poteva, credo, quindi grazie.”

Derek annuì, “Mi hanno insegnato che bisogna prendersi cura della famiglia. Soprattutto quando hai una seconda possibilità.”

Stiles aprì gli occhi, leggermente stupito, ma Derek non aveva finito. “Scott e Isaac sono diventati come fratelli, per me, ma la famiglia non si ferma solo ai legami di sangue. Branco e famiglia si equivalgono, e ora che sei un lupo sei sotto la mia protezione molto più di quanto non lo fossi prima, da semplice umano. E’ così che funziona, nessuno deve essere lasciato solo, nessuno ha tutte le responsabilità o il merito, neanche l’Alpha.”

Stiles annuì e prese un respiro profondo, dal naso,  e analizzò tutto ciò che aveva intorno. Era un modo come un altro per prendere tempo e non pensare alle cose che stava pensando.

Come al fatto che improvvisamente aveva voglia di toccare Derek. No, non poteva mentire anche a se stesso, era tutto meno che improvviso quel desiderio. Nascosto, certo, ma non improvviso.

Nel frattempo l’altro gli diede un leggero tocco sulla spalla e corse via, lasciandolo da solo e consentendogli di riprendere fiato. Passarono pochi minuti prima che il cellulare squillasse.

“Stilinski! Dove diavolo sei? Il cinema non aspetta i tuoi comodi.” sbraitò Jackson dall’altro capo.

Stiles scoppiò a ridere per poi cominciare a correre in direzione della sua Jeep.

Se c’era una cosa che aveva capito, dal disastro che era la sua vita, era che tutto aveva il suo tempo.

 

 

queste note sono state scritte prima della 4x1)

Note di Giù: Note scritte il 18/07/2014 (ergo, non ho idea di quel che accade nella season premiere e parlerò nella più totale ignoranza) ……………………………………….. So che dovrei aver tanto da dire. Ma dovrei capire da dove voglio partire, no? La mia visione dello sterek, almeno quello canon, è più o meno questa. Al momento attuale, non sarebbe giusto se fossero una coppia. Hanno bisogno di basi. Hanno bisogno di appoggiarsi l’uno all’altro. Se Teen Wolf a volte non risultasse essere una ff venuta male, potrei dire che tutta la 3B è stato un far realizzare a Derek quanto, senza Stiles, fosse sbagliato. Per la prima volta ha preso in considerazione l’idea di uccidere Stiles e per la prima volta si è reso conto di quanto fosse importante il ragazzo per lui. Il nostro sourwolf, nella s1 se non sbaglio, ha detto che la sua ancora è la rabbia. Ma è evidente che l’amore funzioni meglio. Amore per la famiglia, per il pack, per quello che vi pare, ma amore. Quindi, ora che Derek è sulla via della maturazione, sarebbe il turno di Stiles. Stiles E’ un ragazzino. Ed è giusto che lo sia. Supporterei tutte le relazioni etero che vogliono affibbiargli, se questo portasse a quel livello di consapevolezza che è l’unica cosa, se ci pensate, che potrebbe farci arrivare alla Sterek. Nella mia mini-long sono entrambi lupi. Quando si è lupi, ergo migliorati, anche la mente è più chiara. Il desiderio di Stiles di sentire Derek non è una cosa messa per caso. Da umano Stiles non ha mai evitato il contatto con lui, sebbene lo terrorizzasse un tantino, e se dovessi romanzare il tutto lo definirei “sintomo di attrazione fatale, istintiva e reale”. Ma noi non siamo qui per romanzare.. o forse si? Ad ogni modo, questa nota sta venendo quasi più lunga del capitolo. I’m so sorry! Ma ho parecchia roba da dire, so.. La scena nello sgabuzzino (poi mi direte se è meglio di quella Stalia intravista nello spezzone ;D), le parole dette, sono il succo di tutti e cinque i capitoli. Stiles vuole fare ammenda di colpe non sue. Derek lo ha capito e sa come prenderlo. Questo è quanto. Mi è davvero dispiaciuto uccidere la creatura! Inizialmente avevo pensata di farla rimanere viva, ma poi sarebbe stato troppo lungo da spiegare.. anche se ridevo come una cogliona quando pensavo al suo sguardo felice e beato e gli Sterek che la guardano come se fosse fuori di testa(little hint: lo era) Vaaaa beh, alla fine tutti vivi e relativamente felici. I Jydia più forti che mai, Derek che si diverte a confondere Stiles, Scott e Isaac che mi implorano di non parlare mai più di loro… tutto a posto. Passiamo alla parte seria: Un grazie enorme come una casa, come il mondo, come l’universo, come tumblr va alla mia beta aka Sara aka colei che pubblicherà i prossimi tre mentre io sarò senza connessione al mare. Love you to the moon and back! Grazie a Tyler H e Dylan per aver dato vita a dei personaggi tanto meravigliosi. Grazie anche a Jeffie, anche se non mi piacciono molto le premesse di questa stagione… Grazie inoltre a tutti voi che leggete, seguite e (spero) commentate. Non sapete quanto sia importante per me! Hope to see you next time.. Questa volta con un OS che NON SI TRASFORMERA’ IN MINILONG. Non lo permetterò. Sarà sempre legata a questa, diciamo che sarà il continuo, ma parlerà di qualcuno che ho lasciato in sospeso qualche capitolo fa e che, beh, credo che mi verrà a mangiare la notte se non parlo di lui.. Come chi? Zio Peter! Che diventa papà! Fiocco blu, baby! Bene, smetto di dire cazzate. Un bacio a tutti! Ricordatevi di recensire! Significherebbe il mondo per me! AmoVi! Gip

 

Noticine: 
Un ringraziamento Speciale a tutti coloro che hanno preferito/seguito/ricordato.
Un enorme ringraziamento a chi ha commentato.
A chi ha ispirato, volontariamente o involontariamente, questa Fan Fiction.
A Tyler e Dylan. Siete belli. 
Grazie.
A tutti/e voi. <3
S. e G. <3  

   
 
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