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Autore: _katherine_lls    26/06/2014    3 recensioni
una missione per il ministero, sono entrambi auror. Entrambi single. Entrambi bravi a scuola. Ma solo questo hanno in comune.
Sono Purosangue e Mezzosangue.
Nessuno l'avrebbe creduto possibile.....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Il giardino era pieno di studenti.

Tutti usciti dal loro dormitorio con l’intenzione di proteggere la scuola.

Alcuni anche a costo della vita, altri solo perché era un ordine.

Il gruppo dell’ordine discuteva con silente dell’incantesimo che avrebbero usato

“ Silente, non ce la faremo mai. È troppo complicato l’incantesimo. C’è gente che non ha ancora concluso il primo anno. È già tanto se riescono a fare un Levicorpus!” sbottò Hermione adirata.

Appena aveva sentito il nome dell’incantesimo che voleva utilizzare silente era sbiancata.

Peggio di quello che aveva immaginato lei, ce ne erano due.

Questo votava la causa della scuola alla luce.

Era pericoloso.

C’erano molte leggende sull’incantesimo.

Risaliva ai tempi di Morgana.

Pareva che l’avesse usato direttamente per proteggere casa sua e quella di Merlino, suo fratello.

Pareva che chiedesse un sacrificio di sangue.

Nessuno che non era votato alla luce poteva entrare, e tutti quelli che avevano chiesto asilo alle tenebre sarebbero stati sbalzati fuori dalla barriera all’inizio dell’incantesimo.

“ Albus, Hermione ha ragione. È troppo rischioso. C’era un libro su questo incantesimo al manor. Diceva che il sacrificio di sangue che molti credevano fosse una legenda era obbligatorio.

Che durate l’incantesimo qualcuno avrebbe perso la vita.

Che fosse della luce o delle tenebre poco importava. La morte lo richiamava a se, era un patto stipulato con la vita.

La salvezza di tanti e la morte di uno.

A Morgana era sembrato uno scambio presso che equo e ha accettato, rimettendoci le penne. Non mi pare che qualcuno qui dentro ce le voglia rimettere per questo incantesimo” disse Lucius guardando il preside che si torturava le maniche della lunga veste con le dita.

“ non credo che la leggenda dicesse il vero. Potrebbe essere stata inventata. Ho consultato molti volumi e in nessuno di essi era riportato qualcosa sulla morte di Morgana”

“ Albus, questo incantesimo è difficilissimo, e pericoloso!” tentò Narcissa guardando l’anziano preside.

“ Cissy, non abbiamo altre possibilità. Se i mangiamorte entrano qui, siamo tutti persi.” Disse il preside.

Sapeva che era un incantesimo difficile, ma sapeva anche che era l’unica maniera per mettere fine a quella guerra.

“ cosa proponi di fare?” chiese Draco glaciale.

Stava mettendo a rischio la vita della sua famiglia, dei suoi genitori, della sua ragazza e di sua figlia. Non glielo avrebbe permesso

“ propongo di fare l’incantesimo” rispose Silente mentre Hermione storse la bocca e indietreggiò di un passo.

“ non contare sul mio aiuto, sono stanca, e non ho nessuna intenzione di mettere in pericolo la vita di mia figlia per questo incantesimo. È un suicidio.” rispose Hermione guardando Silente

“ io ti aiuto, ma solo perché fa parte del patto infrangibile che abbiamo stretto anni fa” rispose Draco guardando male il preside “ sappi che non appoggio per niente la tua idea”

“ Draco, non serve. Rimani con Hermione, lei ha più bisogno di te in questo momento rispetto a noi

“ Minerva, tu sai niente su quell’incantesimo?” chiese Remus guardando la donna che se ne stava in disparte preoccupata

“ ho letto qualcosa che aveva a che fare con il sacrificio del sangue, ma non ricordo tutta la profezia. C’era un libro che la diceva per intero, nascosto da qualche parte nella sezione proibita. Solo uno, scritto a mano e antichissimo, pregno di formule magiche oscure. Risaliva ai tempi di Morgana” disse la donna con sguardo vacuo.

Sapeva di più di quanto non avesse detto, ma nessuno glielo fece notare.

Ormai erano tutti convinti che ci volesse un sacrificio di sangue,a che se esso poteva essere si della luce sia delle tenebre.

Un tuono rimbombò lontano come per ricordare a tutti il passaggio del tempo e il valore che il secondo poteva avere in una guerra.

Il valore del secondo.

Un secondo per morire, e un secondo per salvarti la vita.

Un secondo per essere felice per l’ultima volta prima di chiudere per sempre gli occhi.

Un secondo di paura per poi sorridere per l’eternità.

Un secondo.

“ muoviamoci. I mangiamorte arriveranno entro sera, e con la barriera in queste condizioni, ci metteranno esattamente un secondo ad entrare nella scuola”

Un secondo per perdere la guerra.

Un secondo per vincerla.

Tutta questione di riflessi e di secondi.

“ quale è l’incantesimo?” chiese rigida Narcissa.

Sapeva che la giornata non si sarebbe conclusa nel migliore dei modi.

Lo sentiva da quando si era svegliata quella mattina che c’era qualcosa che non andava.

Il suo sesto senso le diceva che quel giorno avrebbe cambiato la vita a tutti, ma evitava di dirle se in bene o in male. Aspettava che lei lo vivesse.

E lei stava vivendo.

“ il Luces Rivelator” rispose Silente in un sussurrò, quasi se il nome fosse addirittura pericoloso.

In fondo erano cose antiche e pregne di magia.

La vice preside sussultò al sentire il nome dell’incantesimo pronunciato a voce alta.

Era pericoloso solo dirlo, come il nome di Voldemort.

“ bene ragazzi. Questo è l’ultimo incantesimo che farete in tutta la vostra vita se sbagliate qualcosa” disse Silente guardando gli studenti

“ incoraggiante” disse Draco ghignando di fianco a Blasie.

L’incantesimo non era uguale per tutti, e a lui era toccata la parte più rognosa insieme a tutti quelli dell’ordine, la parte più complicata

“ potrebbe evitare di spaventarli a morte o moriremo tutti, ma per un errore voluto e non casuale” rispose a tono Blasie guardando il preside che in quel momento stava chiedendo ai ragazzi se volevano tornare ai dormitori.

Tutti i serpeverde fecero un passo all’indietro, provocando l’ira di Draco che era teso come una corda di violino.

Affiancò il preside urlando “ guai a chi fa un altro passo, vigliacchi. Sono le vostre famiglie che minacciano la sicurezza della scuola dove voi avete imparato ad usare la magia. Sono le vostre famiglie che minacciano la sicurezza di ogni alunno qui in mezzo. Sono le vostre famiglie che cercano di fare breccia sulla barriera sin da quando andavo a scuola io.

Siete voi che come me e gli altri serpeverde presenti, vi impegnerete a proteggere la scuola che considerate come e fosse casa vostra dai vostri genitori e parenti. Siete voi che se muovete un altro passo verrete schiantati dal sottoscritto e mandati direttamente ad Azkaban, come accusa può bastare anche i vari alcolici o cose proibite che trovo se entro nel vostro dormitorio” rispose furente il biondo mentre tutti i serpeverde sbiancavano tornando ai loro posti.

Era una cosa risaputa il fatto che tenessero alcolici nel dormitorio.

Lo sapevano anche gli altri studenti.

E a quanto pare ora lo sapevano pure i professori.

Bisognava stare più attenti.

Se lo avessero scoperto anche le loro famiglie, loro non sarebbero sopravvissuti abbastanza da poter raccontare questa folle esperienza ai loro figli. Un Avada Kedavra non glielo toglieva nessuno. In fondo stiamo parlando di Serpeverde.

“ al mio tre lanciate il primo incantesimo”

“ uno!” urlò il preside mentre Draco sbuffava “ non ce la faremo mai “ mormorò

“ due!” strillò il preside che sembrava in uno stato abbastanza aggravato di crisi di nervi

Hermione pregava in silenzio che andasse tutto bene.

“ tre!” urlò Silente mentre un lampo illuminava a giorno la scuola circondata da nuvoloni, seguito poco dopo dal tuono, mentre dalla bacchette puntate verso il cielo uscivano luci bianche che costruivano la barriera man mano.

Stava andando tutto liscio.

Tutti ripetevano l’incantesimo seguendo il professore della propria casa.

Alcuni incantesimi erano più potenti.

Altri, probabilmente di primini o di quelli del secondo anno, faticavano ad arrivare in cielo.

Le righe erano serrate.

Tutti stavano combattendo la loro battaglia invisibile per proteggere la scuola.

Tutti stavano dando il meglio di loro.

Pure i serpeverde. Due su tre degli incantesimi più potenti si levavano da quel piccolo gruppo di serpi.

L’accusa infondata di Draco aveva fatto il suo effetto.

Ora tutti proteggevano la scuola dall’ignoto, dai mangiamorte che volevano conquistarla solo per esibirla come trofeo.

Dai seguaci di Voldemort ancora in vita.

Erano a metà dell’incantesimo quando sentirono una risata sadica.

Era impossibile non riconoscere il proprietario di quella voce.

Hermione, si disse che l’avrebbe riconosciuta tra mille.

Tutti continuarono con l’incantesimo, facendo finta di non sentire la risata della Black, uscita da Azkaban anni prima, per tornare a leccare i piedi al suo padrone.

Quando per la seconda volta la risata risuonò nell’aria, alcuni dei più piccoli stavano già cominciando a distrarsi e a girarsi verso l’ignoto, dove un gruppo di mangiamorte li stava aspettando, sotto a dove le nuvole si addensavano divenendo nere.

Hermione eresse intorno alla scuola una barriera, che non permetteva ai suoni esterni di entrare.

Sapeva che non sarebbe durata a lungo, e che man mano che il tempo passava erano sempre di più quelli che volevano conoscere i nuovi arrivati.

Per quello aveva pregato Silente di non fare quell’incantesimo.

Per quello aveva detto che era un suicidio.

Ma nessuno l’aveva ascoltata.

Era quasi finito tutto l’incantesimo.

Mancava poco soltanto.

Pochi metri, che sarebbero stati colmati in neanche un minuto.

Hermione si disse che doveva riuscire a reggere quella barriera.

Doveva riuscire a proteggere la scuola che le aveva insegnato tutto, anche a costo della vita.

Gli studenti cominciavano a dare i primi segni di stanchezza e qualcuno era stramazzato al suolo, per poi essere portato via da un Levicorpus dagli studenti pi piccoli che non avevano la capacità di creare l’incantesimo.

Nel frattempo i professori continuavano ad incitare gli alunni rimasti.

Mancavano due metri.

Ad Hermione la vista stava cominciando ad oscurarsi mentre un altro studente cadeva a terra.

Ancora un metro e mezzo.

Hermione non sentiva più il braccio, mentre dello studente svenuto non c’era più traccia, qualcuno l’aveva già trasportato verso l’infermeria.

Mancava un metro.

Hermione sentiva le forze venire meno.

Non avrebbe resistito ancora a lungo.

Con la coda dell’occhio vedeva Bellatrix ridere come una pazza isterica al comando dei mangiamorte al fianco di Ronald che la guardava come se stesse ridendo di lei e non degli sventurati che si trovavano nella scuola in quel momento.

Doveva farcela a proteggere tutti.

Tempo addietro aveva promesso che avrebbe dato la vita in cambio di quella degli altri.

Tempo addietro l’aveva promesso.

Ma adesso c’era Draco, e poi c’era lei, la loro bambina.

Il loro angelo.

Guardò per l’ultima volta Draco, era impegnato nell’incantesimo.

Mancava poco.

Ora mancava solamente il sacrificio di sangue.

Dal centro della cupola che era stata eretta intorno alla scuola, partì un fascio di luce rossa, diretto verso Hermione che si accasciava al suolo esausta, mentre dietro di lei le file ei mangiamorte esultavano.

Era stata questione di un secondo.

Un secondo che poteva essere fatale, o che rappresentava semplicemente un miracolo.

NOTE DELL’AUTRICE

Ciao! Scusate se sono sparita, ma in questo periodo non sono riuscita ad aggiornare…

Allora, ho una cosa da dire su questo capitolo, Hermione non è una vigliacca… rifiuta di fare l’incantesimo per il bene di sua figlia, ma aiuta creando una seconda barriera.

Detto questo grazie a bellaculle_32 e sinisa che hanno recensito il capitolo precedente.

Tenterò di postare più spesso ( impegni permettendo).

A presto e spero in qualche recensione in più.

Rowena

  
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