Cap. 2
Attesa
Era
mattina presto. La luce del sole entrava dalla finestra
illuminando il grande letto, che occupava buona parte della stanza, e
le tre ragazze addormentate. Fu aprì per prima gli occhi.
Si alzò dal letto, ancora insonnolita, e
aprì la finestra. Una folata di vento gelido
entrò nella stanza, svegliandola completamente. Umi e
Hikaru, invece, continuarono a dormire imperterrite. Fu
sospirò. Ieri era stata una giornata pesante. Dopo aver
tranquillizzato Umi, le ragazze avevano deciso di rimanere a Sephiro
fino a quando la faccenda non si fosse risolta. E, dopo tanto tempo,
avevano dormito tutte nello stesso letto, per farsi forza a vicenda.
Silenziosamente, Fu si vestì e uscì dalla camera.
Nel corridoio incontrò Clef, che sembrava molto
più riposato, dopo una notte di buon sonno.Attesa
- Buongiorno Fu. Appena siete tutte sveglie venite da me. Dobbiamo discutere sul da farsi-
- Va bene- rispose Fu.
Salutò Clef e si diresse verso la sala da pranzo. Plesea, Lantis e Felio erano tutti lì. Felio e Lantis stavano seduti vicini e parlavano a bassa voce, leggendo alcune carte. A giudicare dall’espressione dei due, non dovevano essere buone notizie. In particolare Felio era molto pallido e dalle occhiaie Fu dedusse che non aveva dormito. Sembrava malato….
- Ha la febbre alta da ieri sera- disse Plesea a Fu, intuendo i suoi pensieri.
- E perché non è a letto?- chiese Fu allarmata.
- Non vuole. Stanotte non ha chiuso occhio. Anzi, non voleva dirtelo per non farti preoccupare, ha detto che la ricerca di Ascot è più importante di un’influenza.- rispose Plesea a disagio. Felio le aveva chiesto di non dire nulla, ma vedendo lo sguardo ansioso di Fu non aveva potuto tacere… Fu fissò in silenzio Felio.
- Grazie per avermelo detto- disse sorridendole. Stava per aggiungere qualcos’altro ma fu interrotta dall’ingresso di Hikaru e Umi nella sala. Plesea e Fu le raggiunsero.
- Buongiorno. Clef vuole parlarci per concordare un piano d’azione- esordì Fu, divertita dalle facce insonnolite e incredule delle sue due amiche.
- Va bene- sbadigliò Umi.
- E la colazione?- chiese Hikaru delusa.
- Dopo, forse- rispose Fu.
Le ragazze salutarono Lantis, che ricambiò con un cenno distratto, Felio, che le fissò perplesso leggermente stordito per la febbre, e Plesea, che promise di raggiungerle più tardi.
Arrivate allo studio di Clef, entrarono dimenticandosi di bussare dato che la porta era spalancata. Clef alzò lo sguardo da un grosso volume e le invitò a sedersi.
- Sono contento che abbiate deciso di rimanere qui- disse Clef chiudendo il libro.
- Anche noi. Faremo di tutto per ritrovare Ascot. Spiegaci com’è scomparso- disse Hikaru.
- Certo. Come sapete, è più di un anno che sto insegnando ad Ascot ad usare la sua magia personale. Recentemente, andava sempre più spesso nella foresta ad allenarsi da solo o accompagnato da Cardina; quel giorno era andato appunto con Cardina ad allenarsi ma non è più tornato. Però non era la prima volta che succedeva, a volte rimaneva anche la notte nella foresta. Certo, di solito ci avvisava, ma inizialmente non ci siamo preoccupati troppo. Quando sono passati due giorni abbiamo cominciato a preoccuparci seriamente. Ho mandato Fuhla a sorvolare la foresta, che è molto vasta, per cercare Ascot e Cardina, ma inutilmente.- concluse Clef.
- Quindi anche Cardina è sparita- disse Fu preoccupata. Chissà come aveva reagito Lafarga…
- E’ così- confermò Clef – Pensavo, nel pomeriggio, di andare a perlustrare la raduna dove sono spariti. Avrei dovuto farlo prima, ma ho voluto aspettarvi- aggiunse.
- Certo, veniamo con te- dissero le tre ragazze.