Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Donixmadness    27/06/2014    3 recensioni
La vita ci mette, alle volta, dinnanzi a scelte tanto difficili quanto importanti.
Non è ammesso lasciare il foglio in bianco e questo ci mette in sotto pressione, perchè è ovvio che si voglia beccare la risposta giusta.
Quattro adolescenti di IE Go dovranno superare la prova in assoluto più difficile: vivere al meglio.
"Quando varcai per la prima volta la soglia del Sun Garden, mi imposi di non fidarmi mai di nessuno, per quanto gentile si mostrasse. E invece ora?
Sono stato adottato da due tizi che –ne sono certo– non hanno tutte le rotelle apposto, frequento la Raimon e ho perfino dei compagni di squadra, dei quali mi fido.
O almeno credo. Tenma dice che siamo “amici”.
Sì, forse. Ma credo che sarà il tempo a stabilire se sia davvero così. Alla fine io il vizio non l’ho perso, ma come si dice … sto smettendo, no?"
Coppie: Shin x Nuovo; Ran x Masa, (Mina x Kura accenni).
Buona lettura!
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*Capitolo 2*





Water World Stadium, un campo interamente fatto di travi di legno e infissi. Apparentemente innocuo rispetto agli altri terreni di gioco finora riscontrati, tranne per il fatto che, in un tempo non precisato, parti del campo vengono sommersi dall’acqua. Nessuno se lo aspettava, nemmeno la Kidokawa e quindi Afrhodi.
Amagi è rimasto tutto il tempo a brontolare tra sé e sé sul fatto di essere stato tagliato fuori dalla formazione, i ragazzi invece si dissetano ma sono comunque tesi.
Anche Rin non è entrata in campo, piuttosto ha guardato tutto lo svolgimento della partita appoggiata ad un palo che sostiene il tettuccio della panchina.
Prevedeva che il Quinto Settore fosse ingegnoso in fatto di trabocchetti, ma nemmeno lei non immaginava fino a che punto.
All’inizio del secondo tempo, tutta la panchina della Raimon ha esultato: Nishki ha liberato il suo keshin, Sengoku-shin Musashi, pareggiando subito.
-Aveva la possibilità di usare un keshin già da molto tempo. Questo è il risultato del suo allenamento … - commenta Someoka-san(1), il maestro del centrocampista.
Ora è la Kidokawa che si prepara ad attaccare, ma pare che ci siano ancora delle discordie in campo. Subito il numero dieci della Kidokawa, Taki Sosuke, ruba palla ai suoi stessi compagni e si lancia subito all’attacco, ma ancora una volta l’azione viene fermata dall’acqua.
-Chissà perché discutono? – si chiede Akane, reclinando il capo in modo grazioso.
-Beh! Una buona occasione per la Raimon! – esulta soddisfatta, Midori.
“Sarà davvero così semplice?” si domanda Furude, con la coda dell’occhio rivolta ai ragazzi elettrizzati in panchina. Poi si riconcentra sulla partita: adesso che hanno pareggiato si muovono molto meglio e i continui trabocchetti del campo non li spaventano più, tuttavia è pur vero che se non comprendono quali parti del terreno di gioco sprofondano le azioni vengono comunque interrotte. E ogni interruzione è una buona chance per la Kidokawa.
Ancora Taki Sosuke tenta l’attacco, ignorando i suoi compagni: stavolta Sangoku è uscito fuori dalla sua area e l’attaccante prova un pallonetto. Il portiere non fa in tempo … ma colpo di scena! Shinsuke spicca un salto e devia con un tempestivo colpo di testa.
-Ehi! È bravo quel piccoletto!- esclama Someoka con un sorriso.
Kidou annuisce: -Già.
Così grazie a Nishizono la Raimon si è salvata per un soffio. La partita prosegue, però prima c’è un cambio tra le file avversarie: Afhrodi sostituisce un giocatore con Taki Yoshinko, il fratello minore di Sosuke. Tuttavia per un certo periodo di tempo le cose continuano a rimanere le stesse, ovvero quando il numero dieci della Seishuu ha la palla fa di testa sua. Ma nel momento in cui si ritrova accerchiato la passa al fratello minore, il quale tira.  
-Shinsuke-kun! Andiamo!!- urla Kariya, andando incontro al pallone, il piccoletto lo raggiunge ed effettuano una hissatsu: Nishizono fa combaciare i piedi con quelli di Masaki, il quale lo spinge come una molla.
-Buttobi Defence(2)!! – urlano entrambi e il numero cinque viene sparato a razzo verso il pallone che devia con un colpo di testa: tipico di Shinsuke.
-Ehi! In qualche modo ce l’abbiamo fatta!- afferma il kohai, con la sua finta aria innocente.
-Sì! Tenma!- chiama ed effettua un passaggio verso il compagno, ma questo viene subito sorpreso dall’acqua! Matsukaze cerca di mandare la palla a Nishki però nel farlo perde l’equilibrio prendendosi una storta. Il tentativo va a vuoto e la sfera finisce in fallo laterale.
L’arbitro fischia fermando il gioco: il numero 8 fa un po’ di fatica ad alzarsi.
-Tenma! Stai bene?- chiede Shindou avvicinandosi.
-Beh … più o meno … Mi dispiace capitano. – si scusa con un sorriso impacciato.
Takuto non indugia oltre: -Kanto-kun!- richiama Yuuto che gli fa un cenno del capo.
“Anche se abbiamo pareggiato, non possiamo rischiare …” medita il rasta, dopo di ché rivolge lo sguardo alla sua sinistra.
-Furude!
La giovane, appoggiata allo stipite e con le braccia ancora incrociate, si volta.
-Entrerai al posto di Matsukaze.- annuncia solenne e quella si stacca dalla sua posizione.
-Sì! – afferma con un sorriso e va verso il bordo campo.
-OH! Al novantunesimo Kidou sostituisce Matsukaze con Furude Rin! Questo giocatore debutta per la prima volta nell’Holy Road e non sappiamo praticamente nulla sul suo conto. Come cambierà ora il corso della partita? Il punteggio è fermo sul 2-2, si andrà ai supplementari??- commenta con enfasi il cronista.
Intanto Shindou accompagna Tenma a bordo campo: -Fa del tuo meglio senpai!
-Lo farò!- risponde con un sorriso rassicurante, la ragazza.
E così Rin entra in campo per la prima volta, quindi cui adesso può adempire appieno al suo compito.
“Vediamo cosa sai fare in una partita vera” pensa l’allenatore, squadrandola. Il gioco riprende con la rimessa laterale della Kidokawa. Prontamente Shindou soffia la palla e la passa alla numero ventuno: -Furude-san!
Il passaggio è millimetrico e Rin fionda a centro campo. Proprio quando sta per passare a Nishki viene sorpresa dall’acqua, ma con un’elegante capriola all’indietro evita di finire in acqua e mantiene il possesso di palla.
-Wow!- esclama Midori.
-Sugoi!- accompagna Aoi, anche lei sbalordita.
Adesso il campo da calcio è completamente diviso a metà. Gli avversari si trovano tutti dall’altro lato e, a questo punto, anche i compagni. Cosa fare con i difensori soltanto? Il Flying Route Pass(3) è impossibile da effettuare.
-Marcate il numero quattordici!- ordina Kishibe(4) e subito tre giocatori vanno a chiudere la strada a Nishki, il quale era il più vicino dall’altra parte.
-Accidenti! Non è una buona occasione per la Raimon! Furude è chiusa all’esterno e non può passare: i giocatori della Kidokawa Seishuu si dispongono in maniera tale da impedire i passaggi con i compagni. E intanto i minuti scorrono!!
Rin scruta tutto il campo, poi alza un attimo gli occhi azzurri sulle alte tribune. Folgora con sguardo glaciale il Grande Imperatore, Ishido Shuuji, tuttavia è solo un istante. Piuttosto, dalle panchine si accorgono che quella porzione di campo è sommersa da troppo tempo.
-Ahhh … I soliti trucchetti, eh?- sospira Rin e incrocia le espressioni determinate dei marcatori di Ryoma. Sorride beffarda verso quelli, scuotendo l’indice in segno di diniego. Fa qualche passo indietro, mentre la palla si trova al limite del legno.
-Ehi! Tsurugi!!- chiama il numero dieci, il più lontano di tutti -Scatta!!
Dopo una breve rincorsa, calcia il pallone raso terra e ad una velocità incredibile. Al passaggio della sfera si alza addirittura l’acqua! Prosegue imperterrita, facendo tunnel tra gli avversari, tracciando una linea obliqua che termina proprio ai piedi di Tsurugi.
-Incredibile! Era un passaggio dritto verso Tsurugi!- il commentatore è incredulo.
-Vai! Tira!!- incita la ragazza e Kyosuke non se lo fa ripetere due volte: Kensei Lancelot affonda la rete con il Lost Angel.
Non appena il tabellone segna il vantaggio della Raimon, arriva il triplice fischio: la partita è terminata e tutta la panchina esulta. In seguito al straordinario assist e al goal della vittoria, i compagni in maglia gialla si riprendono dallo shock.
-Ma che cazzo di passaggio era quello?- si chiede Kurama più a se stesso che ai suoi compagni Hayami e Hamano.
Intanto il campo ritorna al suo posto: Rin, accovacciata, bussa con le nocche la zona che poco prima era sommersa. Alza nuovamente il capo verso la tribuna e nota che non c’è più nessuno.
 
 
Alcuni giorni dopo la Raimon si allena all’aperto. Sangoku a bordo campo guarda pensieroso le nuove matricole, in particolare Shinsuke. Il suo intervento è stato davvero provvidenziale e il portiere ha già una mezza idea. Intanto, il capitano accanto a lui dà istruzioni a Tenma.
-E’ una bella squadra!- esordisce ad un certo punto, rivolgendosi al castano.
-Già.- afferma l’altro con un sorriso.
-In realtà, sono un po’ preoccupato … intendo per il posto di portiere. Quando me ne sarò andato chi difenderà la porta della Raimon?
-Sangoku-san …
-Ho intenzione di lasciare una sorta di eredità per quelli che verranno dopo, in modo tale che tutti possano continuare quello che abbiamo iniziato. Che tutti possano riconoscere i nostri sforzi nel riportare il vero calcio.- ammette determinato.
-Sta tranquillo. Sono sicuro che chi verrà saprà portare questa eredità.- gli risponde Shindou.
-A dire il vero … ci sarebbe un candidato.- confessa il maggiore e il regista lo guarda un po’ sorpreso.
-Per il posto di portiere?
-Mmh, mmh … - annuisce -Ed ha anche un bel talento!
-Non dirmi che stai parlando di Shinsuke?!- chiede sorpreso e posa lo sguardo sul piccolo difensore.
-Andrà bene! Riuscirà a difendere la porta della Raimon, ne sono certo!- afferma convinto.
-E per quanto riguarda te?- una voce alle loro spalle si intromette. Entrambi si girano e incrociano la figura di Rin, la quale si avvicina.
-In che liceo hai intenzione di andare?- domanda curiosa mettendo le mani dietro la schiena come una bambina.
-Beh … stavo pensando l’Okinaki.
-Wow! Allora ti devi dar da fare, senpai. Ho sentito che la squadra di quella scuola non è niente male.
-Già, lo so.
-Beh! Fa del tuo meglio!- incoraggia con una pacca sulla spalla, dopo ciò raggiunge i suoi compagni in campo.
Gli occhi nocciola del pianista osservano la ragazzina allontanarsi, mille pensieri gli affollano la mente. Tanti dubbi che non trovano mai risposta e nel cuore permane ancora quella sensazione: un misto di ammirazione e allo stesso tempo annientamento … No, non è gelosia, ma nemmeno lui sa bene come definirlo.
-E’ davvero brava, non trovi?- Sangoku interrompe il filo dei suoi pensieri.
-Già … sono sorpreso. Penso, anzi, sono sicuro che ci riserverà altre sorprese … - commenta Takuto, assorto.
-Coraggio!- il portiere, posandogli una mano sulla spalla -Andiamo anche noi.
Il capitano fa un cenno del capo ed insieme entrano in campo.
 
 
Terminato l’allenamento i ragazzi si cambiano negli spogliatoi –ovviamente l’unico membro femminile non è nella stessa stanza– parlottando su quanto fosse stato duro e faticoso, ma sui volti sono dipinti sorrisi soddisfatti e felici.
Kariya, intanto, si abbottona la divisa cercando di ignorare la parlantina di Hamano e i sospiri affranti di Hayami. Quei due sono l’uno l’opposto dell’altro e ancora si chiede come facciano ad essere amici o meglio: come faccia Hamano a sopportare il pessimismo del rosso e –soprattutto– come faccia lo stesso Hayami a stare dietro ai discorsi del senpai. Masaki si è sempre figurato nella sua testa il moro euforico e l’altro che sale su una sedia per impiccarsi. Se ci ripensa quasi gli viene da ridere, però il momento di ilarità viene spezzato da una nube oscura peggiore di quella del senpai con gli occhiali: accanto a lui Kageyama sospira preoccupato guardando un punto non precisato dello spogliatoio. Il kohai segue la direzione del suo sguardo, ma non nota nulla di particolare. Così fa spallucce e chiude l’armadietto infilandosi la tracolla. Intanto Kirino rientra con un asciugamano in testa: è uno dei pochi ad essersi fatto la doccia in sede ed è anche raro vederlo con i capelli sciolti.
Masaki, che non può proprio farne a meno, gli indirizza un’occhiata divertita per poi attaccare a stuzzicarlo:
-Dopo ti passi anche la piastra, Kirino-senpai ~ ?
Ranmaru lo trafigge con lo sguardo azzurro, prima che un sorriso sadico si dipinga sul bel volto:
-Ah. Ah. Molto spiritoso Kariya.- e, con la scusa di passargli accanto, gli frustra il braccio con l’asciugamano.
-Ahi!- si lamenta e il rosa gli rivolge un sorriso innocente.
-Scusami! Non volevo!- per tutta risposta il kohai sbuffa irritato.
“Permaloso …” pensa.
Una volta fuori, prosegue per un tratto di strada con i suoi compagni di classe, ma arrivati al solito bivio si dividono. Diciamo che non gli dispiace stare insieme a loro, ma certe volte è snervante tenere il passo con l’entusiasmo di Tenma e Shinsuke, i quali considera dei bimbi ingenui.
La quantità di chiacchiere che le sue povere orecchie devono costantemente sorbirsi è davvero ingente: a cominciare dal mattino presto con Hiroto, continuando poi con le lezioni dei prof e infine ci sono loro due.
Sospira stanco: anche questa giornata è passata, tuttavia, al pensiero che deve svolgere ancora i compiti, gli viene male.
Lungo la via di casa passa sempre davanti ad un parco giochi. A volte si sofferma a guardare le altalene illuminate dalla luce calda del tramonto, mentre bambini schiamazzano gioiosi facendole muovere. In più occasioni ha anche visto i genitori dei piccoli che si divertivano con loro oppure li prendevano per mano per ritornare a casa.
Stavolta il parco è deserto, solo una leggera brezza muove i giochi e il kohai è pervaso sempre da una strana nostalgia quando passa di lì. Spesso si riscuote ripetendosi che è ridicolo, eppure la tristezza non accenna a dissolversi: si attacca al suo cuore in una morsa fastidiosa, come un rapace, e non lo abbandona finché non torna a casa.
Gli occhi dorati scrutano ogni minimo dettaglio di quel luogo, il quale conosce ormai a memoria, e scorre fino al grande albero troneggiante. Proprio sulla corteccia nota qualcosa di insolito: intravede un uomo appoggiato ad essa, il quale guarda verso l’alto. Probabilmente fissa il vespero giungere … forse.
Sta per girare i tacchi e andarsene, ma la curiosità lo divora. Cosa davvero insolita per un tipo menefreghista come lui, ma le sue azioni non sono collegate con la ragione in questo momento. Le gambe si muovono da sole. Masaki entra nel parco.
Man mano che si avvicina, gli sembra che quel tizio abbia un’aria piuttosto famigliare. Sembra che non l’abbia notato, ma a un certo punto si blocca scioccato.
“Ma che sto facendo?? Perché mi sto avvicinando?! Non ci conosciamo e non ho niente da dirgli!!”.
Poi lo scruta meglio: “Diamine! Ma non è per caso quello di qualche giorno fa?! L’ubriaco … o almeno credo!”.
Non appena lo sconosciuto si volta per potersene andare si ritrova faccia a faccia con Masaki. Quella sera il ragazzino non l’aveva visto bene in volto, però gli abiti sono gli stessi.
Il tredicenne sgrana gli occhi sconcertato e boccheggia allibito. L’uomo, sorpreso di trovarselo davanti all’improvviso, dapprima assume un’espressione simile alla sua, ma poi fa mezzo passo indietro. Serra le labbra.
Kariya aggrotta la fronte e comincia a tremare visibilmente.
 
 
 
 
 
“Non è possibile …”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
(1): Someoka-san = Compare nell’episodio 29, infatti ritorna in Giappone per verificare i progressi di Nishki.
(2): Buttobi Defence = La hissatsu che stavano sperimentando Tenma e Shinsuke. Viene eseguita nell’episodio 31.
(3): Flying Route Pass = Tecnica che consiste in una serie di passaggi aerei.
(4): Kishibe = Il capitano della Kidokawa Seishuu.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Donixmadness