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Autore: Evola Who    27/06/2014    1 recensioni
Una nuova FF romantica su Paul e Sem. (Se non sapete chi è andate al primo capitolo della mia storia “Una fiaba di Natale). Spero che vi piaccia e buona lettura.
Paul, era tutto concentrato cercando di finire il ritornello di un abbozzo di canzone, che si era magicamente composta nella sua mente; quando sentì bussare alla porta...
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Brian Epstein, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore dopo, Paul si accingeva a frugare nelle sue tasche in cerca della chiave; quando vide Sem scendere dall’auto e arrivare dietro di lui.

La ragazza fissò i suoi occhi per un minuto prima di scomparire dentro la porta e Paul giurò di aver perso qualche battito, quando vide i suoi occhi ancora lucidi e capì che John aveva ragione, questa volta l’aveva fatta grossa.

Sem, entrata in casa, andò immediatamente in salotto e premette un cuscino sulla sua faccia per cercare di contenere la rabbia e la tristezza, represse fino a quel momento. 

“Sem, ascolta io..” sussurrò Paul entrando in salotto e tremando con la voce per l’ansia.

“Insomma … Io non volevo, davvero! Mi dispiace, so che sei arrabbiata ma prova anche a capirmi”

A quelle parole, la ragazza non ci vide più.

Si alzò di scatto dal divano e con uno sguardo di fuoco che avrebbe concretamente dimostrato ciò che provava; si avvicinò al ragazzo urlandogli contro.

“Capirti? Perché mai dovrei capirti, Paul? Come hai potuto tenermi nascosto che Jane era venuta qui, in questa casa, nella nostra casa!  Come hai fatto a non dirmi nulla su ciò che era successo tra di voi proprio tra queste mura, che fedelmente ci siamo promessi di condividere! Come puoi pretendere che io ti capisca o che addirittura ti possa perdonare? E’ finita Paul, è finita davvero!”

A quelle parole, il cuore di Paul, metaforicamente parlando, si spezzo in due. Non poteva essere vero.

Sem, la sua dolce Sem, gli aveva urlato in faccia che era finita.

Come darle torto in fondo, quando viene a mancare la fiducia in una relazione, manca tutto.
Ma Paul non poteva lasciarla andare senza aver fatto il minimo sforzo. Sem non poteva lasciarlo, non ora, non così. 

“Sem, non è come credi! Tra di noi non è successo niente, quando lei mi ha proposto la cosa io ho immediatamente rifiutato e l’ho sbattuta fuori di casa!”

“E quando avevi intenzione di dirmelo?” gli chiese la ragazza sarcasticamente.

Paul non le rispose, non sapeva davvero come farsi perdonare.

Non aveva intenzione di riempire la sua bocca dicendo altre cazzate, in fondo se l’era cercata lui ed ora tutto quello che stava accadendo era solamente una conseguenza del suo comportamento sbagliato.

“Un mese, Paul! Un dannato mese di tempo hai avuto per dirmelo ma non l’hai fatto! L’ho dovuto scoprire da sola, ascoltando una tua canzone! Ti sembra normale?”

“Non ti sembra di esagerare ora, Sem? Non c’è molta differenza se te lo avessi detto un mese fa o questa mattina, ormai lo sai! Si, ti ho mentita è vero, ma non ho mai pensato di tradirti nemmeno per un minuto!”gli rispose Paul, avvicinandosi a lei e accarezzandole dolcemente il viso.

Sem, si allontanò bruscamente da quel tocco come fanno i bambini quando cercano di allontanarsi, o meglio di dimenticarsi, di un incubo che hanno appena fatto.

“Per quel che mi riguarda, McCartney te la sei potuta portare anche a letto! Non mi intessa più!”

“Ah si?” chiese il bassista infastidito dalla risposta appena avuta.

“Si!” affermò Sem con sicurezza:

 “Sai cos’è che mi fa imbestialire più di tutto? Che io ti ho sempre raccontato tutto, non ti ho mai nascosto niente né della mia vita sentimentale che di quella lavorativa. Invece tu cosa hai fatto? Hai solamente mandato a farsi fottere la promessa che ci eravamo fatti appena fidanzati di dirci tutto! Mi hai tenuto nascosto che la tua ex ragazza era venuta qui e che probabilmente te la sei portata a letto!” 

Non appena la ragazza sentì la sua voce tradirla proprio su questo punto, cercò di sorpassare Paul per andare lontano da lui, da quella casa; lontano da tutto.

Paul però fu più agile e veloce, afferrò Sem per il braccio e la obbligo a fermarsi di fronte al suo viso e a guardarlo dritto negli occhi dicendo una frase che non pensava neanche me un pezzo secondo:

“Ti ho già detto che non me la sono portata a letto! Visto che insisti tanto su questo argomento devo pensare che ti sarebbe piaciuto se l’avessi fatto! Almeno adesso avresti avuto un motivo migliore per prendertela tanto con me!”

“Oh ma vaffanculo, McCartney!” disse Sem, scrollandosi di dosso la mano di Paul che la teneva ferma davanti a lui e affrettandosi per andare verso la porta.

Paul quando si accorse di quello che aveva appena detto si penti subito, si girò a quel gesto, si voltò istintivamente e pregando che non fosse troppo tardi le chiese:

“Dove stai andando?”

“Il più possibile lontano da qui e lontano da te!” le rispose la ragazza aprendo la porta e sbattendola un attimo dopo tanto da far rimbombare l’assordante rumore per tutta la casa.

Paul sorpreso e addolorato da quel gesto, si accasciò sul divano e dopo essersi portato le mani ai capelli e aver provato un forte dolore nel tirarli; pianse tutte le sue lacrime nel tentativo di trovare qualche rimedio a ciò che aveva causato.

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Note della autrice:

Ecco il nuovo capitolo!
Si è un pò triste e acceso come
capitoli ma traqulli!
Non avrà un finale tragico!
Spero che vi sia piacuto, 
dopo di questa storia guro di
finile le "Sorelle E 2"
e... Alla prosima!
Ciao!
Evola

   
 
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