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Autore: paintingflowers    27/06/2014    4 recensioni
[Yaoi] [Triangolo] [KyouTakuRanMasa] [Arancione]
Una Long Yaoi che inizia subito con un tradimento.
*Dal Prologo:
...-Dipende tutto da te Shindou. O me o Kirino.-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Uragiri裏切り

 
Chapter four.


Kirino Ranmaru.

 

Kirino si era lasciato cadere lungo la parete, tirando le ginocchia al petto e la fronte su di esse. Le lacrime continuavano a scendere, il tempo continuava a passare. Era li da un po' ma non sapeva dire da quanto e solo lo squillare del suo cellulare riusci a "svegliarlo"  trans in cui era caduto, più o meno.
Per un momento sperò si trattasse di Takuto. Sperava che lo stesse chiamando per dirgli che aveva sbagliato, che era stato tutto uno equivoco, che avrebbero potuto risolvere ogni conflitto perche si amavano e il loro amore superava tutto ma rispondendo, purtroppo, al telefono non era Shindou, era Kariya. 
«Hey Ranmaru, dove sei? Sono venuto da te ma mi hanno detto che non eri ancora tornato. Sei da Shindou?»
Kirino tirò su col naso. «Sono nel vicolo dietro il magazzino.» Rispose con la voce incrinata appoggiando la testa sul muro dietro di lui.
«E che ci fai li? Ti sento strano, è tutto okay? Comunque non muoverti sto arrivando.»
Kirino mugolò in risposta ed attaccò.
Passarono forse dieci minuti e vide il turchese sbucare all'angolo poco più avanti.
«Eccoti finalmente ma che stai facendo?»
Kirino alzò lo sguardo con gli occhi ancora rossi e gonfi per il pianto di prima. Kariya si abbassò alla sua altezza lo guardò negli occhi.
«Allora? Mi dici che diavolo succede?»
Kirino non fece il minimo segno di voler parlare e il turchese gli prese un polso tirandolo in piedi. 
«Dai vieni da me che qui fa un freddo pazzesco.»
Camminarono in silenzio e Kirino si lasciò trasportare passivamente pensando ancora a ciò che gli aveva detto Shindou.
 Il rosa avrebbe voluto solo lui, ma c'erano volte in cui Takuto non voleva farlo. Ranmaru rispettava le sue decisioni ma poi la sua voglia di averlo aumentava, e non aveva trovato altro da fare, se non andare a letto con Masaki. Ora peró il suo Takuto lo aveva fatto con Tsurugi; il blu era forse meglio di lui? Perchè aveva fatto sesso con lui, che era un estraneo e non con il rosa che era il suo fidanzato e compagno d'infanzia? 
Sospiró e trattenne appena un singhiozzo. La sua era una vera e propria depressione.
Arrivarono poco dopo a casa di Kariya.
«Eccoci qui. Ora spiegami tutto.»
Kirino iniziò a parlare.
«Lo dicevo io che era strano: mi evitava, era schivo.»
Guardò l'altro negli occhi con infinita tristezza.
«Sapeva di noi due. Speravo lo avesse fatto per ripicca, per vendetta, ma ha negato. 
Ha fatto sesso con Tsurugi e io...» Non continuó sentendo un groppo alla gola che gli impediva di parlare.
Kariya lo guardava cercando di stare dietro il suo discorso. E tra i due calò il silenzio.
«Ma chi?» Chiese alla fine Kariya confuso. 
Kirino sospirò. «Takuto mi ha lasciato. Sapeva che io e te andavamo a letto insieme e lui l'ha fatto con Tsurugi.»
Kariya capì. Si sedette dietro di lui appoggiandogli le mani sulle spalle gli stampò un lieve bacio sul collo.
«E di cosa ti preoccupi? È lui che ci va a perdere. Ci sono io a consolarti, no?» Disse il più piccolo con voce maliziosa.
«Kariya non ne ho voglia.»
Il turchese sembrò alquanto offeso e si ritrasse strattonandolo appena e mettendo su un irresistibile broncio ed incrociò le braccia al petto. Si alzò e camminò verso l'altro lato della stanza.
Kirino si voltò verso di lui. Lo guardò come se cercasse una risposta. 
Senza sapere neanche il perchè, si alzò anche lui avvicinandosi lentamente al turchese. Lo spinse contro il muro poggiando le mani ai lati della sua testa e premette con forza le labbra contro le sue. 
Kariya rimase totalmente sorpreso, ma subito si riprese schiudendo la bocca per accogliere la lingua dell'altro in un bacio per nulla casto. Il rosa, continuando a baciarlo, iniziò a sfilargli la maglietta e passò ad occuparsi dei pantaloni. Si guardarono per un momento poi il più grande cominciò a baciarlo passando le mani sul bordo dei suoi boxer, sempre più giù.
«Ranmaru...»  Gemette il più piccolo.
Non ci volle molto che, entrambi eccitati, si ritrovarono nudi, iniziando a baciarsi e a toccarsi. Il rosa lo penetró senza neanche prepararlo, provocando forti gemiti di dolore e piacere da parte del piú piccolo che invocava il suo nome. Ranmaru diede spinte sempre più forti, venendo poco dopo assieme al turchese. 
Quella volta, lo fecero in modo più violento del solito ed anche più doloroso. 
Kirino non era mosso dall'amore o dall'attrazione, ma dalla voglia di riuscire a ferire Takuto in qualche modo, senza rendersi conto di stare ferendo solo il turchese, che aveva capito il perché della sua foga. Nonostante questo però non protestò: lui amava Kirino e sarebbe stato con lui, anche se non era vero amore da parte del compagno. Le sue labbra, il suo corpo, sarebbero state del suo Ranmaru qualsiasi volta le avesse cercate, non importa per quale motivo.
 Kariya, instancabile, lo portó sul divano voglioso di un altro orgasmo. Ribaltarono le posizioni e Masaki si mise sopra di lui iniziando a lasciare una scia di baci su tutto il corpo del senpai fino ad arrivare alla vita,  passò poi all'entro coscia soffermandosi piú del dovuto, e facendo innervosire al quanto il più grande che, gemendo, gli chiese di darsi una mossa.
Rimasero sul divano entrambi col fiato corto.
Restarono uno sopra l'altro, mentre Kirino accarezzava delicatamente la testa del kohai, quest'ultimo, però, aveva dell'amarezza dentro, sapendo di essere solo uno strumento per il rosa.
«Cos'hai intenzione di fare?» Chiese l'azzurro, senza ricevere però una risposta.
Si alzò giusto per guardare l'altro negli occhi, quei profondi occhi azzurri che lo rendevano ancora più bello.
«Kirino, cos-»
Fu interrotto dal più grande.
«Ho sentito già la prima volta.»
«E allora?»
Il rosa sospirò scuotendo appena la testa.
«Non lo so. Io lo amo, ma lui non sembra ricambiare, non più ormai.»
Il kohai lo abbracciò, appoggiando il viso tra l'incavo del collo dell'altro, cercando di dargli tutto il supporto possibile.
«Io sono qui quando vuoi.»
Kirino ricambiò l'abbraccio mentre le lacrime prendevano di nuovo a scendere, a sentire quelle parole piene d'affetto, e sapeva che era costato parecchio al più piccolo pronunciarle, lui che non era molto sentimentalista. 
«Perdonami.» Disse sommessamente. 
Lo stava usando. Era un'egoista. Ma ne aveva bisogno in quel momento, e non sembrava soffrirne molto il più piccolo. A lui andava bene, o almeno così aveva detto.




.: Angolino di Kyoko :.
Ciao! ^w^
Rieccomi con un nuovo capitolo! 
È da tanto che non aggiornò perché ho avuto problemi con il pc e con il tempo, quindi vi chiedo infinitamente scusa.
Il capitolo è privo di accadimenti importanti diciamo.
Ora Kirino si lascia consolare da Kariya che, poverino, viene solo usato, ma a lui va bene lo stesso... povero .-. 
Spero vi sia piaciuto almeno un po' il capitolo e ringrazio anticipatamente chi lo leggerá/Recensirá.
Ringrazio inoltre anche chi ha messo tra le seguite/preferite/ricordate.
Al prossimo capitolo se vi va. ^w^
_Kyokochan_
  
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