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Autore: Felixfair    27/06/2014    1 recensioni
Clove è stata estratta per i settantaquattresimi Hunger Games, ma non ha paura: è forte, spietata e determinata a vincere. Partecipare agli Hunger Games è quasi un onore per lei. Sarà solo quando si accorgerà di provare qualcosa per Cato, il suo compagno di distretto, che inizierà a riflettere sulla natura dei giochi. Tra parole taglienti, sguardi di fuoco, e lotte mortali, Clove scoprirà che l'amore è la più affilata delle lame.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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2. Quello che loro vogliono
 

Mi avvio velocemente verso la stazione e poco dopo arriva Cato ad affiancarmi. Non ci parliamo, non ci guardiamo. Davanti alle telecamere continuiamo ad ostentare quel sorriso sicuro e prepotente che sembra già essere diventato il nostro marchio di fabbrica. Entro nel treno diretta verso il mio scompartimento, non appena le porte si richiudono alle nostre spalle il treno inizia a muoversi. Mi ero sempre chiesta come fossero, ma dopo aver curiosato un po' mi annoio in fretta dei vestiti e dei ninnoli che sono custoditi nella mia camera. Non c'è niente di così speciale che non abbia già visto a casa. Sono un po' delusa ma scrollo comunque le spalle con noncuranza mentre mi sposto verso la parte del treno adibita a sala da pranzo.

Quando entro Cato, Demetria (la capitolina con la parrucca verde) e Niall, il nostro mentore, sono già seduti e sembrano discutere animatamente. Ad un certo punto Cato alza le braccia esasperato e con un gesto teatrale esce dalla stanza quasi travolgendomi.
"Cat-" non riesco nemmeno a chiamarlo, mi spinge di lato e per non cadere mi appoggio alla parete del treno. Lo guardo andare verso il suo scompartimento piantandogli nella nuca il mio sguardo furibondo meglio riuscito degli ultimi due mesi. Sposto quello stesso sguardo su Demetria e Niall. Demetria ha arricciato il naso e incrociato le braccia facendo una buffa smorfia di disappunto. Niall se ne sta zitto e impassabile come se non gliene importasse nulla. Faccio per aprire bocca ma prima che io possa emettere un solo suono Niall mi liquida con un gesto della mano invitandomi a lasciar perdere. Sbuffo irritata soffocando un'imprecazione e giro i tacchi tornandomene nella mia stanza.

Non c'è che dire, abbiamo un ottimo feeling. Sospiro lasciandomi cadere sul letto, scalcio via le scarpe e chiudo gli occhi per un attimo. Mi chiedo che cosa si stessero dicendo, e cosa possa aver fatto arrabbiare Cato in quel modo. Non che sia difficile farlo arrabbiare. Anzi. E io sono una seccatrice professionista per lui da quando eravamo due marmocchietti. Non passava un giorno senza che gli chiedessi di allenarmi con lui, senza che non stessimo appiccicati come insetto e carta moschicida. All'Accademia Cato era uno dei più bravi, era tenuto in alta considerazione da tutti quanti per la sua bravura e il suo impegno. Aveva talento per combattere. Talento per uccidere. Lo sapeva, ne andava fiero, e lo sfruttava. Sotto questo punto di vista non è affatto cambiato. Probabilmente è da quando sa camminare che i suoi genitori lo allenano per gli Hunger Games. D'altronde è un volontario.
Ero tentata di chiedergli come fosse andata al Palazzo di Giustizia ma ora che ci penso è facilmente immaginabile. I suoi si saranno congratulati con lui e l'avranno salutato con una frase tipo... "Ci vediamo alla tua premiazione, campione". Di certo la vittoria di Cato è tra le più probabili, assieme a quella dei tributi del distretto 1 e 4. Anche quelli di solito sono tra i Favoriti.

Buffo. Non riesco a pensare a me come ad una vincitrice. Nonostante sappia di avere la stoffa sono convinta che Cato meriterebbe di più la vittoria. Mi rigiro nel letto per un po' continuando a fare di questi pensieri e quindi sono quasi contenta quando Demetria viene a bussare alla mia porta. Esco e torniamo nella sala di prima, il tavolo colmo di cibo mi fa contorcere lo stomaco. Decisamente non ho appetito dopo aver passato l'ultima mezz'ora ad immaginare i modi per liberarmi degli altri tributi. Prendo posto e lanciò un'occhiata in tralice a Cato. Lui sostiene il mio sguardo per un po' poi lo abbassa sul suo piatto di agnello.
Dopo qualche momento di silenzio imbarazzante Niall inizia a parlare come se nulla fosse di tattiche di gioco e modi di combattere degli altri tributi. Io e Cato drizziamo improvvisamente le orecchie mentre ascoltiamo il nostro mentore. Quasi senza rendercene conto prendiamo entrambi parte alla conversazione.

Alla fine Niall si passa una mano tra i capelli grigio scuro e si appoggia allo schienale con un sorriso soddisfatto.
"Vedo che almeno quando si tratta di tecniche di sopravvivenza andiamo tutti d'accordo." io e Cato ci guardiamo a disagio, ma ancora una volta Niall ci toglie dall'imbarazzo "Ascoltatemi bene. La gente a Capitol City vi considera già dei favoriti. Venite dal Distretto 2, siete forti, siete spavaldi, fieri e pericolosi. L'idea che hanno di voi è questa e dobbiamo dare il massimo perchè non se la dimentichino, non solo durante la parate le interviste, quelle possono dare un piccolo vantaggio iniziale... ma il vero colpo lo dovete fare ai giochi." fa una pausa e ci fissa come per verificare se lo stiamo ascoltando. "Vi voglio uniti, aggressivi, violenti, precisi e letali. Dovete dare spettacolo. Dovete dare alla gente di Capitol City quello che vuole."
"Insomma... il sangue" dice Cato con un sorriso spaventoso mentre si lascia cadere sulla sedia "dobbiamo ammazzarli tutti vero?" guardo Niall come se mi aspettassi un rimprovero, cercare di ammazzare tutti subito è un suicidio... no? Ma il nostro mentore fa lo stesso sorriso da predatore di Cato e risponde: "Esattamente". 
  
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