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Autore: Felixfair    28/06/2014    2 recensioni
Clove è stata estratta per i settantaquattresimi Hunger Games, ma non ha paura: è forte, spietata e determinata a vincere. Partecipare agli Hunger Games è quasi un onore per lei. Sarà solo quando si accorgerà di provare qualcosa per Cato, il suo compagno di distretto, che inizierà a riflettere sulla natura dei giochi. Tra parole taglienti, sguardi di fuoco, e lotte mortali, Clove scoprirà che l'amore è la più affilata delle lame.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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3. O forse...


Le ore successive le passiamo a guardare i filmati della Mietitura negli altri distretti. Presto attenzione a quelli degli altri favoriti, devo sapere chi saranno i miei alleati. Quando passa la registrazione del nostro distretto noto con un certo orgoglio che sembro proprio sicura di me e in realtà anche Cato da sempre quell'impressione. Forse quella tensione me la sono solo immaginata... forse. Dopo il Distretto 4 presto poca attenzione ai filmati vedo di sfuggita una specie di colosso dal Distretto 11 e, sorpresa sorpresa, una volontaria dal Distretto 12.

Forse avrei dovuto fare più attenzione perchè dopo i filmati Niall ci chiede cosa ne pensiamo dei nostri avversari. Cato è piuttosto metodico, descrive quelli che più gli sono sembrati pericolosi e poi li smonta, dicendo in che modo potrebbe ucciderli. Poi Niall guarda me e in un primo momento mi sento colta in fragrante, perfettamente impreparata. Ma ringraziando il cielo, sono brava a mentire, ho una lingua tagliente quanto i miei coltelli e almeno avevo prestato attenzione al gigante dell'11. "Nessuno mi è sembrato particolarmente degno di nota. Forse quello dell'11... come si chiama? Trash? No aspetta... Tresh. Potrebbe farci divertire. Non sembra troppo facile da uccidere" faccio un sorriso cattivo "Ma scommetto quello che volete che non è veloce, e che siamo furbi il doppio di lui. Insomma non vedo particolari pericoli" concludo con una scrollata di spalle
"Qualcuno qui si sente molto sicuro di se" mi stuzzica Cato
"Puoi scommetterci" replico decisa a troncare la conversazione su nascere
"E dimmi, di grazia, cosa ti convince di essere così invincibile?" continua lui imperterrito.

Sono tentata di rispondergli che è la mia abilità con i coltelli da lancio, ma mi riderebbe in faccia, lo so. Lui sa usare i coltelli, la spada, la lancia e un' altra quantità spropositata di armi. Potrei scherzarci sopra... mentre sto ancora riflettendo la mia bocca parla da sola
"Naturalmente il fatto che sono così carina da mozzare il fiato agli altri concorrenti" dico sbattendo le ciglia e avvicinando il mio viso al suo. So benissimo di non essere COSI' carina; trattengo a stento le risate davanti alla sua espressione stupita e decido di andarci giù pesante "E poi c'è il piccolo particolare che sono in squadra con te, caro il mio killer" gli metto un dito sul naso e per una frazione di secondo mi pare di vederlo arrossire prima di allontanare la mia mano con un movimento secco. Sembra arrabbiatissimo, l'ho preso in giro per l'ennesima volta... e davanti al mentore. Mi allontano ridacchiando e decido di dare il colpo di grazia mandandogli un bacio sulla punta delle dita prima di sparire nel mio scompartimento. Faccio appena in tempo a vederlo assumere una tinta pomodoro prima di chiudermi la porta alle spalle, ma la sua voce passa anche la porta.
"DOPO FACCIAMO I CONTI, CLOVE!" urla furibondo, i suoi passi rimbombano finchè non raggiunge la sua stanza.

Appena sento silenzio scoppio a ridere. Non so nemmeno perchè mi diverto tanto a farlo arrabbiare. Forse è il fatto che mi piace vedere com'è quando depone la maschera di ragazzo sempre sicuro di se e padrone della situazione. Forse mi piace come serra la mascella e gli occhi azzurri smettono di essere glaciali accendendosi di qualche strano fuoco. Forse mi piace l'idea che possa arrossire se io gli mando un bacio o forse... che sto andando a pensare? Lo faccio perchè sono così e basta! Lo faccio perchè sono una favorita, sono crudele, spietata e Cato è un mio avversario. Gli sto solo facendo capire che sono forte quanto lui!  Tutto qui. E' assolutamente... tutto qui.

Improvvisamente mi assale il malumore. Torno a raggomitolarmi sul letto portandomi le ginocchia al petto, mi addormento rimuginando e quando mi sveglio poco dopo scopro che stiamo per arrivare a Capitol City. E questo significa telecamere. E significa anche "caccia di sponsor". Volo giù dal letto arrivando davanti allo specchio, tutto sommato non sono messa così male. Con un paio di colpi di spazzola sistemo i capelli castani che vanno a ricadermi sulle spalle, provo il mio sorriso più spavaldo e vedo che gli occhi mi brillano di eccitazione, manca solo che quelle quattri lentiggini che ho si mettano a ballare per completare la mia euforia. Al diavolo Cato e tutto il resto. Conquisterò tutti.
Mi lancio in corridoio e sento Cato alle mie spalle urlarmi qualcosa ma lo ignoro e mi affaccio al finestrino. Le strade e gli edifici di Capitol City si mostrano in tutta la loro ostentata bellezza in un'esplosione di colori, linee svettanti e abitanti chiassosi e colorati quanto la città. Il lusso e il fascino della Capitale mi entrano dentro riempiendomi di entusiasmo. Sotto di noi i cittadini urlano i nostri nomi e si sbracciano per salutare. Sul volto mi si apre lo stesso sorriso fiero e pericoloso che ormai sembra caratterizzare noi vincitori. Alzo un pugno con fare vittorioso e urlo un saluto alla Capitale, tutti protendono le mani verso di me, cercano la mia attenzione e io do loro quello che vogliono. Rivolgo a tutti il mio sorriso, ripeto il saluto, alzo entrambe le braccia esultando. Nella mia testa è già iniziato un calcolo. Quanti di loro sono possibili sponsor? Quante probilità ci sono che piaccia?

Ad un certo punto la folla esplode in un secondo boato di eccitazione. Ma non ho fatto nulla... anzi stavo per andarmene. Improvvisamente mi rendo conto di una presenza familiare dietro di me "Diamo loro quello che vogliono" mi sussurra Cato guardandomi di sfuggita. Inizialmente sorpresa, gli rispondo con un sorriso, poi esultiamo assieme alzando le braccia con le mani strette a pugno. Mi chiedo se valga come tregua o alleanza. A terra vanno tutti in delirio ma non posso stare molto a godermi la scena, il treno è già ripartito.
  
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