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Autore: Bored94    28/06/2014    4 recensioni
Charles Xavier e Erik Lehnsherr, meglio conosciuti come Professor X e Magneto, erano amici, un tempo... prima di Cuba. Una serie di vicende li ha portati l'uno contro l'altro e a volte possono essere molto irritanti. Dei veri bambini... cosa succederebbe se qualcuno li trasformasse effettivamente in bambini di due anni?
Genere: Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Charles Xavier/Professor X, Dottor Henry 'Hank' McCoy/Bestia, Erik Lehnsherr/Magneto, Pietro Maximoff/Quicksilver
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Sdraiata nel suo letto, Wanda sorrise pensando a quanto accaduto quel pomeriggio.

Era stato divertente... ed era riuscita a farsi un'idea un po' più chiara della loro contorta amicizia. La conclusione alla quale era giunta era che erano due stupidi testardi orgogliosi che non avevano intenzione di cedere di un millimetro, qualsiasi cosa fosse successa per rovinare la loro amicizia si era trasformata in un muro invalicabile.

O forse no... se non fossero stati cocciuti come muli. Lo avevano dimostrato.

Forse in futuro sarebbero riusciti a sistemare le cose, a capire quanto fosse stupido farsi la guerra a vicenda solo perché desideravano raggiungere lo stesso obiettivo ma con mezzi diversi.

Il compromesso non è il loro forte.

Sospirò rigirandosi tra le lenzuola. In futuro... ora come ora una riappacificazione sarebbe stata quasi impossibile... c'era stata troppa sofferenza a monte per smorzare le due ideologie, promesse non mantenute.

Non si pentiva di aver mentito. Anche se in realtà non aveva mentito, si era limitata a omettere una parte del pomeriggio, restituendo i ricordi.

Era meglio così. Almeno sarebbero stati ricordi felici, anche se imbarazzanti.

Le immagini rubate le inondarono la mente.

Troppa sofferenza a monte.

 

Sono finalmente riusciti a cambiare i bambini e a metterli a letto, ma non ne vogliono sapere di dormire.

Continuano a gironzolare per il lettone e a chiedere le coccole. Ancora le sembra assurdo vedere quei due fare gli occhioni per farsi spupazzare.

Tutto sembra procedere per il meglio, se non fosse per il fatto che si sarebbero dovuti addormentare da un po'... a quanto pare il bagnetto li aveva rinvigoriti.

Erik le si avvicina e le sale in braccio, Wanda gli sorride, sorriso che scompare subito quando vede il bimbo farsi serio e pensieroso. Sembra a disagio.

Cosa stava succedendo? Qualcosa nel suo incantesimo era andato storto?

Quando vede le lacrime spuntare dagli occhi del piccolo capisce che il problema è qualcos'altro. Guarda Pietro, allarmata, mentre il baby-mutante scoppia a piangere.

- Ehi, no, non piangere. - mormora cercando di capire la causa di quell'improvviso sbalzo d'umore. - Erik, cos'è successo?

Il bambino continua a singhiozzare e indica la collana della ragazza.

- Il mio ciondolo? - Wanda toglie la collana per osservarla meglio, gliel'aveva regalato sua madre, la sua madre adottiva, come aveva scoperto, il giorno del suo compleanno... ancora non riusciva a capire. - È solo un sole...
- Sole cattivo. - biascica lui continuando a piangere.

La ragazza guarda di nuovo il fratello, confusa.

Lui aggrotta le sopracciglia e osserva attentamente il ciondolo, come se dovesse rivelargli chissà quale segreto esistenziale. Charles si era appollaiato sulle sue gambe e osservava la scena confuso.

- Wanda... - inizia lentamente il fratello. - Il sole.
- E quindi?
- Wanda... è stilizzato. Guarda i raggi che indicano i punti cardinali.
I raggi in questione erano sensibilmente più lunghi degli altri e ruotavano leggermente verso destra. L'illuminazione arriva all'improvviso. In un primo momento sarebbe propensa a scartarla ma osservando l'espressione del fratello è costretta a soffermarsi un attimo di più.
- Dici che l'ha collegata a... ma non ci assomiglia!
- Sì, ma stiamo parlando di un bambino di due anni. I suoi pensieri non sono organizzati come i nostri. E poi sei tu che dici sempre che un ricordo può essere scatenato da qualsiasi cosa.
Pietro poteva avere ragione... li aveva riportati all'infanzia, privi della consapevolezza di essere stati adulti, ma i ricordi, o almeno la loro traccia, era ancora lì.
Wanda torna a guardare il ciondolo e Erik. Sospira.
- È questo che ti ha fatto piangere?
Il piccolo annuisce in lacrime.
- Va bene allora. - lo fa sedere sulle sue ginocchia, la schiena contro il suo petto, allunga il braccio per tenere il ciondolo bene in vista e, quando è sicura che il bambino stia guardando, lo distrugge. Può manipolare la realtà, distruggere un piccolo ciondolo e farlo svanire con un effetto un minimo divertente per i bambini è robetta da nulla.
Avvicina la bocca all'orecchio del bambino che si sta rigirando verso di lei. - Non c'è più, hai visto?
- Dov'è andato? - chiede il piccolo mutante con voce tremante.
- Non c'è più, l'ho distrutto.
Il bambino si volta verso di lei, gli occhi sgranati. - Ma ea tuo.
- Non fa niente, ne prenderò uno più bello.
- Ma dopo la tua mamma si aabbia...
Wanda si guarda attorno con fare cospiratorio. - Non glielo diciamo. Diciamo che l'ho perso, va bene? - dice strizzando l'occhio.
Erik annuisce poco convinto. Il pensiero del ciondolo deve tornargli in mente perché ricomincia a piangere.
Wanda lo abbraccia e gli accarezza la schiena, mentre il bambino nasconde il viso nell'incavo del suo collo. Gli dà un bacio sui capelli. - È tutto a posto. Non c'è più. - continua a ripetere, cercando di calmarlo.
Il piccolo Charles osserva la scena, rattristato, non capisce perché Erik stia piangendo ma vorrebbe poter fare qualcosa.
- Pieto... pecché Eik piange?
- Gli è venuta in mente una cosa brutta. - cerca di spiegare senza essere troppo specifico.

Il bambino sembra riflettere un momento, si stacca da Pietro e va verso Erik.
- Eik? - lo chiama, posando una manina sulla sua schiena. - Eik.
L'amico si gira, tirando su con il naso.
- Anche a me vengono in mente le coe butte. La mia mamma no giocava co me e il mio papà... no quello veo, quello cattivo... no mi voleva. Mi picchiava.

Wanda si accorge di aver irrigidito i muscoli, vede il fratello alzare un sopracciglio con fare poco conciliante.
- Ma adeso è moto. E ci sono Wanda e Pieto. Quindi va bene. - annuisce serio.

Erik si stacca da Wanda e si avvicina a Charles. - Pecché ti picchiava?
- No o so... - ammette l'altro candidamente, mentre Wanda aggiunge un nome alla lista delle persone che avrebbe voluto vedere bruciare all'inferno.
- Peò... - continua - adeso no c'è più. E Wanda e Pieto no sono cattivi. - fa una pausa, come per essere sicuro che Erik lo stia ascoltando. - Le pesone cattive no vengono qui. E se vengono le mandiamo via. - annuisce. - No sei solo, Eik.
Il piccolo telepate conclude il suo discorso con un sorrisone, soddisfatto di sé. I gemelli Maximoff non possono fare a meno di lasciarsi scappare un sorriso mentre i due mostriciattoli si abbracciano.
- Va bene. Ora di dormire, piccole pesti.
I bambini si catapultano sui cuscini, vicini, pronti a dormire.
- Wanda? Pieto? - chiama Erik. - 'tate qui?
I due si guardano e alzano le spalle. Ritardare la trasformazione di qualche attimo non avrebbe fatto differenza.

Si sdraiano accanto ai bambini.

- Wanda, questo non restituirlo, non è necessario. - mormora Pietro mentre attendono che i due bambini di addormentino, pacifici.
 

Sì, aveva omesso un paio di particolari.

Sì, aveva tenuto per sé un paio di ricordi, ma non avrebbero comunque giovato a nulla.

Perché rovinare i ricordi di una giornata altrimenti felice?

Fu con questi pensieri che la giovane Maximoff finalmente riuscì ad addormentarsi.





Nota:
Lo so. Doveva essere fluff e demenziale. Questo non era previsto. Semplicemente mentre sistemavo la ruolata per trasformarla in fanfiction mi è venuta in mente queste scena e l'ho dovuta scrivere.
Potete dimenticarla, se volete ahahah
E ora fuggo a ripassare spagnolo prima che le mie colleghe leggano l'aggiornamento e ritrovino la voglia di uccidermi. 
Grazie a tutti coloro che hanno recensito, seguito e inserito questa storia tra i preferiti. E anche a quelli che hanno semplicemente letto.
Alla prossima storia ;)

  
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