Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: anniexx    28/06/2014    0 recensioni
Una ragazza che cambia città e vita. Una ragazza stanca delle prepotenze. Una ragazza come tante altre che cerca la strada per il suo futuro. Riuscirà a trovare ciò che cerca, nella nuova città che la ospita? Farà le scelte giuste per continuare il percorso della sua vita? Sarà accompagnata dalla sua amica d'infanzia Reira anche durante l'arrivo di un ragazzo egocentrico ed egoista che la metterà a dura prova.
-Vi prego di lasciare un commento o comunque un giudizio e spero con tutto il cuore che vi piaccia!
In questa FF comparirà il nostro meraviglioso Jared Leto con i suoi amici e compagni di successo Shannon Leto e Tomo Miličević. Grazie di aver letto questa storia e fatemi sapere il vostro giudizio! Vi premetto che è la mia prima FF che pubblico!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Confusione... ecco cosa, in questo momento, regna nel mio appartamento! Non posso fare altro che aprire gli occhi e fissare il soffitto sperando che ritorni il silenzio.

Guardo l'ora, mancano 10 minuti al suono della mia sveglia, quel suono che fino ad oggi ho odiato ma che in questo momento mi manca. Mi alzo visto che ho capito, ormai, che la tranquillità non ritornerà. Raggiungo Reira nell'altra stanza e mi accordo che è lei ha produrre tutta questa dannata confusione. La vedo rovistare, in una parte della camera, tra fogli, cassetti e scatole con frenesia, mentre nell'altra sembra sia passato un uragano. “Cosa stai facendo?!” chiedo indispettita e lei, con rabbia, risponde “Non trovo alcuni documenti della Band!! E mi servono assolutamente!”. Rimango ferma, sbadiglio, mi stropiccio gli occhi, poi continuo “Puoi calmarti? Hai ancora praticamente una settimana prima del concerto... tranquilla.”. Vedo Reira, in un bagno di sudore, girarsi, guardarmi negli occhi e annunciarmi, con una strana calma, come se mi dovessi aspettare anche un'esplosione successiva, “Mi hanno chiamato poco fa e sai cosa mi hanno detto? Beh, certo che no. Mi hanno avvisata che il gruppo che faceva da spalla in questa stagione, non può più suonare per un incidente avvenuto ad un loro componente e sai cosa vuol dire questo? Beh, certo che no!! Vuol dire che dobbiamo sostituirli noi! Il primo concerto, quindi, è domani sera!”. Sono immobile, quasi paralizzata ma capisco l'agitazione da parte della mia amica, quindi, provo ad aiutarla nella ricerca.

Fortunatamente, dopo poco, troviamo tutte le carte di cui aveva bisogno e quindi possiamo prepararci per uscire. Una volta guardata l'ora mi accorgo che dobbiamo correre, quindi ci portiamo velocemente alla fermata del nostro autobus che con perfetta tempestività ci carica.

L'ansia si fa sentire e la mattinata sembra interminabile. Per mia fortuna, grazie alle lezioni, riesco quasi a distrarmi, anche se non totalmente.

Passate le prime ore, arriva la pausa dove riesco a vedermi con Reira. “Sei proprio sicura di voler fare il mio pezzo domani? Non credo sia ancora pronto per un pubblico... ma soprattutto se viene cantato da me.” dico insicura mentre le mie mani iniziano a sudare per l'agitazione. “Credo che tu sia pronta per il palco, smetti di far finta di parlare della canzone! Se hai scritto tu lo spartito del piano, vuol dire che lo sai suonare. Non ti devi fare certi problemi... devi smettere di essere pessimista. Per quanto riguarda il cantare, poi, io ti ho sempre detto che hai una bella voce e tu non mi hai mai ascoltata. Questo potrebbe essere il tuo momento...” esclama Reira senza togliere lo sguardo da alcuni fogli che tiene in mano, neanche una volta. Come darle torto... ho paura; quando mai non ne ho avuta?

“Sono alle prime armi; non ho mai suonato davanti ad un pubblico ma soprattutto cantato.” affermo con lo sguardo perso nel vuoto e la mia amica risponde “Credo che 10 anni siano abbastanza... ti devi soltanto fidare di me, ma soprattutto di te stessa! Poi è Ronny che ti ha consigliato di cantarla, qualcosa vorrà dire! Comunque, cambiando discorso, te l'ho detto qual'è il gruppo principale della serata?”. Sospiro, come non potrei sospirare; sono testarda dalla nascita, per non parlare del mio negativismo cronico! Scosso la testa alla domanda di Reira e lei continua “Thirty Seconds to Mars!”. La mia amica sembra al settimo cielo ma io, in realtà, non riconosco il nome... “Ho capito, non hai presente chi sono. Comunque li conosci! Se non sbaglio, il tuo insegnate ti aveva dato un loro brano da imparare sul quale allenarti, tempo fa; dovrebbe essere “Alibi”. In qualsiasi modo ti impresto il mio lettore musicale, così ti puoi ascoltare qualche loro canzone. Che ne dici? Ora è meglio che vada, Annie!” dice Reira alzandosi e preparandosi, poi saluta e se ne va, lasciando nell'aria solo il ricordo di quel suo forte profumo.

Guardo il lettore musicale, lo accendo e vedo, dopo aver fatto ombra allo schermo con una mano, che il brano in ascolto è proprio dei Thirty Seconds to Mars. Mi metto le cuffie e faccio partire il brano.

“Closer To The Edge”, emozioni, emozioni che non riesco più a trattenere. Ecco cosa sento, sento dei brividi che mi percorrono. Brividi gelati che mi tengono al caldo. Ma cosa c'è di così speciale in questa canzone? Sembra quasi che mi stia leggendo dentro, come se adesso avessi trovato il mio posto ma è impossibile; come può una semplice canzone, darmi tutto ciò? Mi sento bene, in pace ma allo stesso tempo maledettamente male. Qualcosa mi spinge ad urlare, qualcosa mi spinge a piangere ma quel “qualcosa” mi fa stare bene!

Mi accorgo a malapena del suono della campanella che avvisa il continuo delle lezioni. Questo mi obbliga a spegnere il lettore musicale di Reira, metterlo nello zaino e tornare all'interno dell'istituto. Finita, finalmente, la giornata di scuola, mi ritrovo all'esterno dell'edificio pronta ad affrontare la giornata che mi aspetta. Cammino verso la mia fermata mentre penso ancora a quella canzone... Quasi mi viene da canticchiare il motivetto. Arrivata a destinazione, mi accorgo di un messaggio da Ronny ricevuto nel mio telefono: “Siamo tornati a casa prima per finire di organizzarci. Stiamo facendo le valige e forse converrà farle anche a te. Domani mattina partiamo per Los Angeles, abbiamo già un hotel che ci hanno offerto. Per una notte siamo riusciti a farti avere una stanza con la scusa che suoni anche tu con noi ma per avere altre notti, dipende tutto dal concerto. Non vedo l'ora di sentire dal vivo la tua canzone! Ah si, mi sono scordato di dirti che dopo il concerto, c'è un party dedicato al live, ovviamente devi esserci! In più, Reira mi ha detto di avvisarti che oggi sei costretta ad andare a fare shopping con lei... beh, BUONA FORTUNA!”. Qualcosa mi fa capire che sarà un pomeriggio difficile...

L'autobus è arrivato, salgo e mi metto nel primo posto libero. Il sole entra dai finestrini e le prime gocce di sudore si fanno vedere ma soprattutto sentire. Apro lo zaino e recupero il lettore musicare della mia amica. Lo accendo e mi metto ad ascoltare nuovamente i Thirty Seconds to Mars. Quel piano, quella chitarra, quel ritmo di batteria e quella dannata voce, perché mi sento al sicuro? Perché sento di poter fuggire da tutto? I brividi... perché mi continua a venire la pelle d'oca? “Kings and Queens” rimbomba nelle mie orecchie e mi travolge; ho gli occhi chiusi ma riesco a vedere un mondo, un mondo diverso, adatto a me.

Fortunatamente mi accorgo di essere arrivata alla mia fermata in tempo! Scendo e mi avvio verso il mio appartamento dove, all'esterno, trovo Reira. “Puntuale! Dai, andiamo, dobbiamo trovare un vestito adatto a me ma anche a te per il concerto! Dobbiamo fare in fretta perché dobbiamo trovarne uno anche per il party in discoteca post live!” dice la mia coinquilina, senza prendere nemmeno fiato. “Cosa? Abbiamo tutto il pomeriggio, stai tran...” non riesco nemmeno a finire di parlare che Reira mi prende un braccio e mi trascina alla fermata che ho, da poco, lasciato. In poco siamo già a girare per negozi. Entriamo in quello che ispira di più la mia compagna, ci dividiamo alla ricerca di indumenti. Dire che l'edificio è enorme, è dir poco! Non so come muovermi e soprattutto non so cosa cercare.

Passano i minuti ed io sono riuscita a trovare un paio di abiti che mi ispirano, un misto di pantaloni, t-shirt, canotte e giacche. Raggiungo gli spogliatoi dove Reira mi sta aspettando sommersa di vestiti. Entriamo nei camerini ed iniziamo a provare fino a quando non abbiamo trovato un buon abbinamento. Esco e, dopo poco, anche la mia amica mi raggiunge. Ci guardiamo. Lei con un paio di short neri a vita alta, top in pelle ed un chiodo bianco decorato con borchie color oro; io con leggings in pelle ed una canotta con paillettes color bronzo. “Lo accetto... Così di vestirai per il concerto ma per il party ti voglio con un vestito! Prava alcuni dei miei!” dice Reira recuperando degli abiti dalla sua montagna e passandomeli. Rimango immobile, “Non porto vestiti, la sai vero?” ribadisco alla mia compagna, anche se questo non le fa cambiare idea. Sono costretta, quindi, a rientrare nel camerino per provarmi ciò che la mia amica mi ha consigliato. Dopo vari tentativi, Reira mi chiama all'esterno per consegnarmi un abito che secondo lei è adatto a me. La mia coinquilina ha già scelto il vestito che indosserà e devo dire che le sta di incanto; è formato da un corpetto a cuore nero lungo tutta la vita che termina con una ampia gonna a balze, arricciate una sopra l'altra, la quale lascia intendere la forma di un fiore aperto. Molto semplice ma particolare perché le risalta gli occhi azzurri e la carnagione chiara. Le sorrido ed entro nel camerino.

Una volta indossato il vestito, mi accorgo della sua bellezza, sensualità e semplicità. E' un abito nero, aderente, decorato nella parte superiore da un morbido pizzo semi trasparente, sia sulle mezze maniche che sulla zona sopra il petto, dando così un effetto vedo non vedo. Reira si affaccia, scostando la tenda del camerino, per poi rimanere ferma a fissarmi. “Sei... una meraviglia... Questo è assolutamente adatto a te! Che ne dici?” sussurra la mia amica; come darle torto... è una meraviglia di vestito! Se mi stesse male, me l'avrebbe detto, no? “Grazie Reira, hai ragione. Questo è quello giusto!” affermo sorridendo. Una volta uscite dal negozio, mi ritrovo a seguire la mia amica per altri cinque o sei, per poi tornare a casa soddisfatte ma soprattutto stanche.

E' sera, preparo la mia valigia e, dopo aver mangiato qualcosa di fretta, mi porto al mio letto.

Sto pensando a domani... wow domani! Nessuno sa come andrà, ma ho delle buone sensazioni. Buone sensazioni circondate da terrore! La mia canzone sarà ascoltata da migliaia di persone ed io? Io mi sento piccola, priva di esperienza... non vedo l'ora!

  
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