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Autore: sharyn    29/06/2014    1 recensioni
"Non lo aveva più chiamato fratello.
Non dopo che quel giorno aveva tanto urlato quella parola.
Parola che ormai, per lei, era diventata tabù."
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alois Trancy, Altri personaggi, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Non lo aveva più chiamato fratello.
Non dopo che quel giorno aveva tanto urlato quella parola.
Parola che ormai, per lei, era diventata tabù.
Chiuse gli occhi, appoggiandosi alla parete del corridoio, mentre con la mente ritornava a ricordi che avrebbe voluto dimenticare.
Ancora lo sognava la notte, le gabbie separate, le sue grida, le risate dei rapitori. Quando avevano tirato fuori Ciel, strattonandolo per le braccia, si era sentita morire. La voce ormai usciva a fatica e la gola le faceva malissimo, ma lei aveva continuato ad urlare e a scuotere le sbarre della piccola prigione.
Prendete me, lasciatelo stare!
Si era sentita tirare a sua volta, mentre la trascinavano verso un banco di pietra identico a quello dove avevano portato suo fratello.
Aveva visto lui dimenarsi e piangere, la lama affondare lentamente nel suo petto e una larga macchia di sangue fiorire dalla ferita. Mentre ancora gridava, cercando di tendere disperatamente le mani verso Ciel, si era sentita pervadere dalla disperazione e dall'odio più nero. 
Poi tutto si era fatto buio.
Aveva sentito una voce nella sua testa.
Ho aspettato a lungo che mi chiamassi.
Mentre era in quello stato di incoscienza, aveva sentito urla di dolore e qualcosa di caldo depositarsi sul suo viso. Quando aveva aperto gli occhi, intorno a lei giacevano i rapitori morti, l'odore del sangue sparso nella stanza e sul corpo di lei impregnava l'aria.
L'ambiente le era sembrato avvolto da una strana nebbia e da essa aveva visto emergere suo fratello, in braccio ad un uomo vestito da maggiordomo.
Aveva visto gli occhi iniettati di sangue di lui, il marchio sull'occhio di Ciel. Non aveva fatto domande perchè, non sapeva nemmeno bene lei come, ma aveva capito. Si era avvicinata al demone, che la guardava con curiosità. Gli aveva puntato contro il dito macchiato di sangue, trafiggendolo con lo sguardo e dicendogli: "Se lo tradisci non ti perdonerò."
"Qualcosa non va, padroncina?"
La voce squillante di Mey-rin, riportò Charlot alla realtà.
"No, nulla." ripose sorridendo "Solo un po' di mal di testa."

 

Mhh...
Gnn..gnn..
Gemiti e sospiri riecheggiavano nella camera.
Gocce di sudore imperlavano il viso della ragazza.

Un sorriso ammiccante adornava il volto del demone.
"Sebastian, per l'ennesima volta! Smettila di fissarmi e vattene!" sbuffò Charlot.
"Non mi perderei questo spettacolo per nulla al mondo, signorina." rise l'altro.
La ragazza sospirò ancora. Erano circa dieci minuti che, mezza svestita, stava cercando di sistemarsi il corsetto da sola. Mentre armeggiava con quell'arnese, quel dannato maggiordomo era entrato e ora non accennava ad andarsene.
"Sarebbe molto più semplice se mi permettesse di aiutarla."
"No, mai!" gridò lei, mentre tirava nuovamente il laccio sbagliato.
"Può sempre chiedere l'aiuto del padroncino, vado subito a chiamarlo." sogghignò Sebastian, dirigendosi alla porta.
"Fermo, fermo" urlò Charlot, correndo verso di lui, mentre con una mano si reggeva il corsetto e con l'altra gesticolava in modo forsennato.
Con uno scatto la porta si aprì, lasciandoli stupefatti entrambi, mentre il volto di Ciel compariva.
"Sebastian! E' la terza volta che ti chiamo, si può sapere cosa stai facendo?" chiese il conte, alquanto scocciato.
"Mi perdoni, my lord."
"Cieel!! Dannato, ti ho detto che non puoi entrare in camera mia senza bussare!" gridò Charlot, mentre con un braccio lanciava una scarpa al fratello. Ovviamente essa non sfiorò minimamente il viso del giovane, perchè il demone la afferrò rapido prima che potesse farlo.
"Uscite entrambi dalla mia camera!!"
Un'altra scarpa volò, stavolta diretta verso il viso del maggiordomo, ma andandosi a schiantare contro la porta ormai chiusa.

Alla fine aveva optato per un vestito blu scuro, con un leggero scollo a cuore sul davanti e un fiocco grigio alla base della schiena. Al collo aveva l'unico gioiello che avesse mai indossato, era una collana argentata, che come ciondolo aveva la pietra tramandata da generazioni nella casata Phantomhive.
Scese velocemente dalle scale, lanciando un'occhiataccia al maggiordomo che la aspettava alla base di esse. Salutò con un cenno della mano i domestici che sarebbero rimasti a badare alla villa e, affiancata da Ciel, si diresse verso la carrozza.

"Benvenuti alla vil.."
"Claude!" gridò Charlot, buttandosi addosso al demone e stringendolo in un abbraccio, causando una smorfia da parte di Sebastian.
"E' un piacere rivederla signorina Charlot" ripose il maggiordomo, con uno dei suoi rari sorrisi "Vado subito a chiamare il padrone." Detto questo, si allontanò a passo svelto.
"Smettila di fraternizzare con il nemico" le bisbigliò Ciel all'orecchio, prima di entrare nella sala da ballo.
"Suvvia, Alois e Claude sono miei cari amici, non li considero nemici."
"C'è un'alta probabilità che lo siano, hai letto anche tu la lettera di sua Maestà."
"Nel momento in cui avrò le prove che lo dimostrano, allora li chiamerò così."
Alois comparve ben presto, dirigendosi verso Charlot con passo saltellante e abbracciandola con foga.
I due si allontanarono al centro della sala, iniziando a ballare, mentre Ciel si mise a fare tappezzeria come al solito. Sebastian nel frattempo era scomparso, sicuramente investigava su ordini del padrone. La ragazza però, stava iniziando a provare una sensazione di disagio e le sembrò di vedere il viso del suo amico deformarsi per un momento.
Assurdo, ecco cosa mi succede ad andare a letto tardi.
"Ehi, tutto bene? Mi stai pestando i piedi.."
La voce di Alois e il suo sguardo preoccupato la fecero ritornare in sè, gli sorrise per rassicurarlo e continuò a danzare.
Eppure...
Charlot decise improvvisamente che doveva dare un senso all'inquietudine che provava, per cui si apprestò a fare una cosa che avrebbe potuto portare o alla risoluzione del caso o alla vergogna della casata Phantomhive.

Spazio autrice:
Eccomi qui di nuovo! Lo so, avevo detto che avrei introdotto qui i personaggi di Pandora Hearts ma dovrete aspettare il prossimo capitolo ;)
Le recensioni sono sempre le benvenute, spero vi sia piaciuto questo capitolo e alla prossima ^_^

   
 
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