Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: _Heartland_    30/06/2014    5 recensioni
Sessanta secondi. Se non resti nel cerchio per sessanta secondi, salterai in aria. E’ questa la prima regola degli Hunger Games. I tre figli dei Pezzi Grossi, Percy, Jason, e Nico, però, ne sanno ben poco. Conoscono le basi principali, ma non hanno mai abitato a Panem, che in fondo, è fondata sulle macerie delle loro città. Si trovano catapultati nel futuro, davanti alla Cornucopia, che scintilla sotto i raggi del sole. Venti secondi. Ne restano solo venti, e loro non sanno cosa fare. Ma devono vincere. E’ l’unico modo per sopravvivere! Dieci. Nove. Otto. Sette. Sei. Cinque. Quattro. Tre. Due. Uno. Benvenuti ai settantaseiesimi Hunger Games!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3
 
„If I’m gonna die, I wanna still be me.“
-Peeta Mellark

 
{ Jason }
 
Corro, corro nella notte. Inciampo in un ciuffo d’erba alta e appiccicosa che si aggroviglia attorno ai miei piedi, ma con uno strattone me ne libero e riparto.
Sono sopravvissuto alla Cornucopia, motivo per il quale mi dovrei già sentire piuttosto fortunato. Ho riportato una lieve ferita al braccio, un taglio procuratomi da un coltello, ma escludendo quello, sono a posto. Ho recuperato ben poco, solo una corda piuttosto tagliente, qualche chiodo, una rete e un sacco di plastica. Potrei costruirci una trappola, ma all’inizio dei giochi... sarebbe solo uno spreco. Ricordo che mentre mi catapultavo verso la corda mi si avventò contro un ragazzino, e non esitai un secondo a strozzarlo. Ma uccidere non è da me, non è affatto da me. Se devo morire, voglio restare me.
Inciampo in un tronco caduto, finendo con la schiena contro un grande masso. Mi scappa un gemito di dolore, ma poi mi rendo conto che sono comunque seduto su qualcosa di molto morbido. Muschio. Mi guardo intorno. Alle mie spalle c’è la grandissima roccia cui sono finito contro, A sinistra ci sono molti cespugli, spinosi e fitti, e a destra si ripresentano uguali, quasi ne fossero il riflesso. Solo davanti a me è tutto libero. Mi rendo conto di aver trovato un buon posto per la notte, decisamente meglio di altro.
Mi rialzo, facendo forza su una sporgenza del masso, e prendo la corda e i chiodi. Ne metto uno al limitare di ogni cespuglio, rispettivamente a destra e a sinistra, a cui poi lego la corda. Li spingo nel terreno con qualche calcio, e alla fine riesco a costruire una trappola che almeno mi potrà avvertire nel caso qualcuno cercherà di avvicinarsi durante la notte.
Mi sistemo come meglio posso fra il muschio, cercando di coprirmi e proteggermi dal freddo. Aspetto ancora, cercando di riordinare i pensieri.
Sono a Panem, e sono un tributo, un’altra pedina degli Hunger Games, degli Strateghi, di Capitol City. Ma io voglio rimanere me stesso, non voglio e non cambierò. Ma devo lottare per vincere, per sopravvivere. Nico e Percy, i miei amici, sono qui con me. Siamo semidei, e questa non è la nostra epoca. Ma ci troviamo qui, e dobbiamo uscirne. L’unico modo è, appunto, vincere. Devo trovarli, dobbiamo stringere alleanza e organizzarci, per...
I miei pensieri vengono interrotti da quello che ricordo come l’inno di Panem. La musica è alta e assordante, e si diffonde per tutta la foresta. Se adesso qualcuno si stesse avvicinando, io non riuscirei a sentirlo. Faccio quindi scorrere brevemente lo sguardo intorno a me, per assicurarmi che non ci sia nessuno. Eccoli, i volti dei tributi morti.
Prima il ragazzo del cinque. Questo significa che tutti i ragazzi e le ragazze dei distretti uno, due, tre e quattro sono vivi, e anche la ragazza del cinque. Viene poi il ragazzo dell’otto. Quindi tutti del sei e del sette sono vivi, e anche la ragazza dell’otto. Adesso vengono entrambi quelli del nove. Il ragazzo, lo ricordo. E’ quello che è morto per primo, nell’esplosione. Immagino i loro genitori, il caos nel distretto 9, che non sopporta tutto questo. Nessuno sopporta tutto questo. Eppure, gli Hunger Games sono stati riprodotti anche quest’anno.
E... sì, l’ultima. Una ragazzina dell’undici. Non doveva avere neanche quindici anni. Ha dei capelli castani e scompigliati, simili a quelli di Piper, ma raccolti in una treccia, la stessa treccia che porta sempre Reyna. Reyna. Piper. Le ricordo, mi mancano entrambe. Scuoto la testa, cercando di non pensarci. Il cielo torna scuro, nero come la pece, e il silenzio torna a regnare nella foresta. Provo ad immaginare gli altri tributi. Forse qualcuno è ancora lì, nel deserto. So che di notte, nei posti aridi, la temperatura scende sotto zero, ma gli Strateghi l’hanno modificata, almeno qui.
Forse è meglio che mi addormenti, domani mattina devo partire subito alla volta di Percy e Nico. Le mie palpebre diventano sempre più pesanti, finchè non cado in un lungo sonno profondo, scosso dai miei incubi. Stavolta però, uno nuovo aspetta fuori dalla porta.
 
 
“Per noi semidei i sogni non sono semplici immagini che ci tormentano nella notte. Sono premonitori. Predicono il futuro, quello che ci accadrà.
Buono o cattivo che sia.”

 
 
Sono in una radura, inginocchiato, la testa rivolta verso il basso. Alti alberi scuri mi circondano, e una strana nebbiolina azzurra si fa strada un po’ ovunque. In alto, nel cielo, scintilla la figura di Piper McLean, la mia ragazza. Ma che dico, la mia ex ragazza! Il messaggio da Capitol City brilla nel cielo. E’ stata torturata. Pezzi di carne le si staccano dal corpo, e urla acute le fuoriescono dalla bocca, mentre il sangue della giovane figlia di Afrodite si riversa sul pavimento, scuro come il rossetto della madre. Ed io? Io sono felice. Alzo la testa, rivolgo le braccia al cielo e rido, rido di entusiasmo, mentre vedo la vita abbandonare il corpo della McLean, che cade, accasciata sul pavimento bianco e lucido di un edificio di Capitol City.
 
-Fatto bene, McLean! Finalmente morta! Uccisa! –
 
Guardo le stelle, che sembrano sorridere assieme a me, assorbendo ogni urlo della ragazza, che pare ripetersi come un eco. Sento svolazzare degli uccelli. Sono ghiandaie imitatrici che riproducono i suoi pianti, sempre più forti. E io grido, grido di felicità, perchè sono felice che la ragazza che odio sia morta.


{ Spazio Autrice }

Benissimo, qui seguiamo Jason nella sua avventura. Allora, so che sono stata piuttosto crudele, e che probabilmente non avete capito nulla di tutta la faccenda del sogno, ma era a quello a cui puntavo. Detto questo, ringrazio le tre persone che sono state così gentili da recensire, e tutti coloro che hanno inserito la storia fra le seguite e le preferite. Vi prometto che il prossimo sarà più lungo!
Aspetto tante recensioni!

_Heart_
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: _Heartland_