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Autore: sennster03    01/07/2014    4 recensioni
e se???... una domanda che mi facevo sempre alla fine della prima triologia e nel corso della seconda.
Ho immaginato una storia diversa dove i personaggi intraprendevano una vita diversa. La storia parte dalla fine della guerra e la vittoria degli eserciti delle terre libere. Spero di avervi incuriosito..
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ido, Nihal, Sennar, Soana, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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il per sempre inizia adesso Il "Per sempre" inizia adesso


Ido non la smetteva più di ridere. Il motivo, Nihal non lo conosceva.
Anche lei era felice, ma non capiva l'ilarità del suo maestro.
Quella mattina si era svegliata sopra quella nuda e fredda pietra, situata in mezzo a quella stanza che riconobbe come la sala d'armi dell'Accademia. Stranamente le tende, quelle pesanti tende rosse, erano chiuse e a giudicare dallo strano contorno luminoso doveva essere giorno.
Ma perché era lì?
E dove erano finiti tutti gli altri?
Avevano vinto?
La guerra era finita? ne era quasi sicura, altrimenti come poteva essere lì. Ferita non era, si sentiva bene, anche troppo per i suoi gusti. Doveva sentirsi stanca, provata dalla guerra, affaticata, senza più energie, e forse non doveva neanche essere viva. Ma non si sentiva così, anzi, sembrava carica di energie, come se fosse passato tanto dalla fine della guerra...
La guerra... la fine...
Ricordava tutto quello che doveva ricordare, poi il resto solo il buio.
Però ricordava di aver ucciso il Tiranno; il pavimento sotto i suoi piedi cedere, tremare; ricordava di aver affrontato il suo ultimo nemico: il Tempo. Sì, perché il tempo le era stato nemico. Ricordava perfettamente il suo modo disperato di cercare Sennar. Credeva che era morto, glielo avevano fatto credere. Ma la lama del pugnale era ancora pallidamente illuminata, quel pugnale che le fu dato dal mago prima di separarsi dopo essersi finalmente ritrovati. E la speranza era tornata. Aveva corso, non sapeva per quanto, ma le sembrava infinito e Sennar lontano. In quel momento era stanca, e non sapeva sinceramente cosa, se la disperazione o la speranza o forse entrambi, la facesse continuare. Seduta lì lo sapeva: l'amore.
Ricordava di averlo trovato in una delle tante celle della Rocca. Più morto che vivo.  Aveva rivisto quegli occhi che, da quando aveva messo piede fuori dalla caverna, aveva desiderato rivedere, perdersi dentro essi, dentro quel colore di un azzurro chiarissimo. Lo aveva portato via da lì, ma la stanchezza era troppa e lei sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Maledisse il talismano che le risucchiava l'energia, che per salvare un mondo intero doveva sacrificare quella della persona con cui voleva restare per sempre. Ma lei continuava e ogni volta che cadeva cercava di rialzarsi, ma la fatica aumenta sempre di più. Pianse, e decise. Decise di recitare l' incantesimo del volare. Lei non ce l'avrebbe fatta, lo sapeva, ma Sennar sì e sapeva che avrebbe vissuto anche per lei.
Ora, si aspettava di essere...morta... e sorrise constatando che non era così. L'unica cosa che le venne in mente di fare era cercare Sennar. Sapeva che era vivo, e siccome lo era anche lei, potevano finalmente godere la vita che avevano desiderato di passare insieme.
Dopo poco incontrò il suo maestro. Era felice di averlo incontrato. Era felice che stesse bene. E ora chiacchieravano nella  stanza dello gnomo della battaglia e della vittoria. Ido aveva stampato in faccia un sorriso a trentadue denti.
«Ido, che ti prende!? Certo, sono felice anche io, ma... non ti ho mai visto così... così... felice!
» disse Nihal prendendo posto nel letto del maestro.
Lo gnomo si fece subito serio. Nihal si chiese se avesse detto qualcosa di sbagliato, e quello sbalzo di umore, così inaspettato, la fece turbare.
«Nihal... tu e... tu eri... morta!» pronunciò quell'ultima parola con estrema cautela, non sapendo come avrebbe reagito la sua allieva davanti ad essa.
«Ehmmm... cosa stai dicendo, Ido! Stai scherzando o cosa?» disse lei confusa.
«Nihal, ascolta, fino a pochi minuti fa non ti muovevi, sembravi dormire sopra quell'altare, e  non respiravi. Eri morta, Nihal. Non sto scherzando...» concluse Ido.
Senza neanche pensarci Nihal prese tra le mani il medaglione che aveva nel collo. Non ci aveva fatto caso, fin a quel momento. Le sembrava  che le avesse mandato una lieve scossa nello stesso istante in cui il suo maestro le aveva rivelato quella assurda verità.
E' questo medaglione che mi tiene alla vita, me lo sento...pensò lei. Una frase che le era parso che non provenisse da lei, perché una parte della sua anima dubitava la verità che emanavano quelle parole.
«Non dovresti pensarci troppo. L'importante è che ora sei qui, sei viva... e non sopra quella lastra di pietra.» le disse Ido, notando la sua espressione.
Nihal non gli rispose, anzi, rimase comunque pensierosa, assorta nei suoi pensieri.
«Ora potrai goderti la vita vera, e non quella sempre in mezzo al campo di battaglia. Ringrazia di essere ancora viva, per goderti finalmente la pace che meriti.» le disse lo gnomo accendendo la sua pipa.
Sono morta con la fine della guerra, ma sono ritornata con il ritorno della pace. Ma sono cambiata? Quale parte di me è morta e quale vive ancora?...si domandò la mezzelfo.
«Quanto tempo sono stata... morta?» chiese a Ido.
«Circa tre settimane, Nihal...» disse lui formando due cerchi di fumo. E ci fu di nuovo silenzio.
Mentre Ido continuava a fumare, qualcuno bussò alla porta. Nihal si riprese e alzò lo sguardo.
«Avanti...» disse lo gnomo.
E nella stanza entrò Soana.
«Ido, sei passato da...» la maga non terminò la frase.
Nihal si alzò di scatto.
Gli occhi di Soana iniziarono ad inumidirsi. Lacrime di gioia gli rigarono il viso pallido.
«Nihal....» disse la maga sussurrando.
Le si buttò addosso. In un semplice abbraccio le dimostrò quanto le voleva bene e quanto aveva sofferto per lei. Nihal comprese tutto e ricambiò cercando di comunicarle tutti i suoi sentimenti.
«Ringrazio gli dei sei tornata... » disse ancora tra le lacrime e i singhiozzi.
Nihal non rispose, ma l'abbracciò ancor più forte.
Quando si staccarono, Soana iniziò a raccontargli tutto quello che era accaduto durante e dopo la battaglia. Fino a quando Nihal la interruppe:
«Dov'è Sennar?»
Lo gnomo e la maga si guardarono come per chiedersi a vicenda cosa dovevano dirle. La verità, era ovvio.
«Nihal, Sennar è...» iniziò Soana. Ido le venne in aiuto: «Ora Sennar si trova in una situazione complicata.» fu vago, molto, e questo irritò Nihal.
«Come sarebbe a dire 'una situazione complicata'!» disse quasi urlando. «Dov'è? Voglio vederlo!» tagliò corto.
«Non ti riconoscerà!» disse Soana.
«Cosa? e perché mai non dovrebbe riconoscermi? non ha senso!» disse la mezzelfo incredula.
«Durante la sua prigionia nella Rocca, il Tiranno deve avergli fatto una specie di "lavaggio del cervello". Ora sembra non ricordare niente,non riconosce nessuno. Per giorni sta sdraiato sopra quel letto senza fare niente. Dorme, e se è sveglio, sta seduto a guardare il vuoto. Spesso ha paura delle persone che si avvicinano, e quando succede inizia ad urlare e ad agitarsi. Si comporta come... come... un bambino.» disse la maga disprezzando le sue stesse parole.
Nihal strinse i pugni talmente forte che le nocche si sbiancarono. Fremeva dalla rabbia.
«Devo vederlo. Ti prego Soana portami da lui.» disse implorandola.
Soana non disse nulla, si limitò ad alzarsi e ad uscire. Nihal la seguì, e Ido fece lo stesso.
Il silenzio cadde su di loro come una pesante pietra. Solo i loro passi risuonavano in quei corridoi.
Nihal aveva paura, paura di quello che avrebbe trovato. Sennar, la risposta era ovvia, ma quale Sennar: quella che l'aveva costretta a partire e a lasciarlo solo nella grotta? il mago che era stato inizialmente il suo peggior nemico, ma che era diventato il suo migliore amico, e ora qualcosa di più? o il Sennar che aveva descritto Soana?  e se fosse stato così, cosa avrebbe fatto? avrebbe lottato, questo lo sapeva, ma come?
Assorta nei suoi pensieri non si rese conto che erano arrivati. Si trovò davanti una porta di legno. Chiusa. Dietro, nessun rumore, solo passi agitati.
Ma non ci fece molto caso, le sue orecchi a punta sentivano solo il continuo battere del suo cuore. Non voleva smettere. E con il passare del tempo le sembrava che diventasse più veloce, più forte. Talmente forte che, secondo lei, si poteva udire anche dall'altra parte del corridoio.
Non c'è motivo di preoccuparsi. Sennar sta bene, deve star bene... pensò cercando di calmarsi.
Improvvisamente un urlo interruppe i suoi pensieri. Forte e innaturale, e proveniva dalla stanza. Il cuore accelerò il ritmo dei suoi battiti. Tutti e tre si spaventarono. Nihal fece qualche passo indietro, terrorizzata. Si rese conto che aveva trattenuto il respiro. Tremava. Qualcuno le poggiò una mano sulla spalla. Ido. I suoi occhi le dicevano chiaramente di farsi coraggio. E lei lo fece. Si fece coraggio.
Fece per entrare, quando un uomo uscì dalla stanza.
«Ah Soana, siete qui. Ho tentato di fare il possibile oggi, ma nessuna delle erbe e degli incantesimi che ho utilizzato hanno funzionato. Domani riproverò, ma per adesso non sta cambiando niente. Ora è sveglio. Si è appena calmato. Io vado, passerò in biblioteca a cercare qualche informazione in più» disse appena vide la maga.
«E' tutto a posto. Grazie comunque.» gli disse lei.
Appena se ne andò, entrarono.
Nihal aveva ascoltato attentamente le parole di quell'uomo cercando di capire prima cosa veramente stava succedendo a Sennar per non spaventarsi dopo.
Entrarono, ma la luce accecò la mezzelfo.
Quando gli occhi si abituarono , pote finalmente guardare. Sennar era davanti a lei.

...Quando la vide le andò incontro e la abbracciò. Forte, e lei ricambiò. Era felice, ora potevano cominciare veramente...

Era soltanto un'illusione, e lei lo sapeva benissimo. Sennar era lì, seduto, a guardare il vuoto. Sembrava non essersi accorto della loro presenza. Sembrava star bene e Nihal quasi si illuse veramente.
Mentre Ido e Soana rimasero vicino alla porta, Nihal si fece avanti e si avvicinò.
Girati. Guardami. Sono qui, sono tornata, vieni ad abbracciarmi ti prego... Continuò a ripetersi. Piano piano le lacrime le rigarono il viso lasciando scie nelle sue guance. Perché non la guardava, perché non si alzava e si avvicinava. La risposta lei lo sapeva, ma accettarla era difficile, quasi impossibile.
Quando si sedette sulla sedia posta di fianco al letto, guardò i suoi occhi, e non li riconobbe. Erano sempre di quel colore chiarissimo, ma talmente vuoti e smorti che non sembravano quelli che Nihal aveva amato. Piano gli toccò la mano, ma Sennar la ritrasse subito e la guardò dritta negli occhi. Ora, quegli occhi che fino a pochi secondi fa erano vuoti, Nihal li vide esplodere di paura e terrore.
Paura? Paura di cosa?...si chiese.
«C..chi sei? Cosa vuoi da me? Non toccarmi! lasciami, lasciami ho detto!» urlò lui.
Ido e Soana la affiancarono subito.
«Sennar...Sennar cosa stai dicendo? non vedi? sono io, Nihal! Nihal! Non mi riconosci?», ma lui continuava ad agitarsi, ad urlare.
«Sennar! Sennar ascolta! Ascolta, non c'è niente di cui aver paura, sei al sicuro... » continuava a ripetergli Ido.
«Nihal, forse è meglio che esci, solo per farlo calmare un po'» disse poi Soana rivolta alla mezzelfo.
«NO! Io devo rimanere, devo aiutarlo! Ha bisogno di me!» disse lei disperata.
«Ora no, lo facciamo tranquillizzare e poi puoi ritornare!» disse cercando di tranquillizzarla.
«Soana...» disse Nihal in modo implorante.
«Ti prego Nihal, ascoltami.» disse la maga con un tono che non permetteva repliche.
Nihal non pote far altro che uscire a malincuore.
Uscì e si chiuse la porta alle spalle. Si appoggiò al muro e si lasciò cadere come un sacco vuoto. Si sentiva svuotata dentro.
Pianse, pianse talmente tanto che sembrava non avrebbe mai più smesso. Ora quel desiderio di vivere con Sennar una vita al di fuori  della guerra, dal sangue e dai morti le sembrava lontanissimo.
Dentro, la voce di Sennar si stava facendo sempre più bassa, ma nella testa di Nihal quella voce rimbombava sempre più forte.
Quando smise di piangere si alzò e si chiese perché Soana e Ido non uscivano ancora. Fu tentata di entrare, ma sapeva che Soana non avrebbe voluto e poi l'avrebbero sicuramente chiamata nel momento giusto. Aspettò un tempo che le sembrava eterno.
Non mi arrenderò proprio adesso. Farò tutto il possibile. Sennar tornerà quello di prima...pensò ritrovando la determinatezza che si era nascosta in fondo alla sua anima.
Finalmente Soana uscì e sorprese Nihal camminare avanti e indietro. La sua espressione si fece dolce, la capiva, anche lei era preoccupata.
Sia avvicinò e appena la mezzelfo la notò si avventò su di lei con mille domande.
«Soana! Come sta? Sta dormendo? è sveglio? posso entrare?»
«Sennar sta bene. Non sta dormendo, ma si è calmato, e dovresti farlo anche tu!» rispose cercando di alleviare la tensione che aleggiava nell'aria.
«Posso entrare?» chiese nuovamente Nihal ignorando la nota di sarcasmo nella voce della zia.
Soana sospirò.
«Io non posso impedirti di entrare, ma sappi che potrebbe agitarsi...» disse guardandola negli occhi.
Nihal aveva solo bisogno di sentire un semplice sì.
La maga continuò.
«...Ascolta, il Sennar che sta sdraiato in quel letto non è il Sennar che abbiamo conosciuto. Ha paura del mondo che gli circonda ora, paura dei suoi stessi sentimenti, dei suoi ricordi. Ecco perché non vuole ricordare. In qualche modo il Tiranno ha amplificato tutte le sofferenze che ha dovuto passare, fin dalla sua infanzia. Ido e io stiamo cercando di raccontargli un po' di cose ogni giorno, per fargli ricordare il suo passato. Ma so che lui ricorda, ma non accetta. Dovresti farlo anche tu, forse tu più di tutti può aiutarlo. Ora forse non ti riconosce, e forse ha paura perché gli ricordi il Tiranno, ma col tempo si abituerà alla tua presenza. Vedrai, Ricorderà tutto.» concluse lei.
«E cosa dovrei fare io?» domandò.
«Devi stargli accanto, devi fargli capire che non deve aver paura e semplicemente che non è solo...»
E Nihal fece proprio così. Ogni giorno si svegliava di buon ora e andava da Sennar. Rimaneva a parlargli di tutto quello che avevano passato insieme. Tutto dall'inizio. Stava da lui molte ore, a volte si scordava anche di mangiare, ma per questo rimediavano Ido e Soana che le portavano sempre qualcosa da mangiare.
Ogni giorno Nihal entrava da quella porta speranzosa, immaginandosi sempre che quel giorno stesso Sennar avrebbe finalmente ricordato. Ma appena varcata l'ingresso la persona che le stava davanti non era quella dei suoi sogni, delle sue visioni. La realtà era troppo dura anche per lei, ma ogni volta si faceva coraggio e iniziava a raccontagli eventi passati.
Inizialmente Sennar si agitava, urlava, si accucciava in un angolo e le stava lontano. Nihal soffriva vederlo così. Ma pian piano la paura che il mago provava per lei si trasformò in semplice diffidenza, sospetto.
 Tutte le volte Nihal era sul punto di piangere, e lo faceva. Sempre.

Un giorno, nel tardo pomeriggio, andò da Sennar. Lui dormiva. All'inizio rimase lì, a guardarlo. Le vennero in mente i giorni passati nella grotta. Tutto.
Ora le sembrava di essere nella stessa situazione. Lei disperata cercando di salvare Sennar e lui, sopra un altare o un letto non faceva differenza, si allontanava da lei sempre di più.
«Potrai mai perdonarmi...» disse sussurrando. Aspettò  una risposta che non arrivò e continuò.
«Perché? perché sono così stupida! Ho capito troppo tardi il senso di tutta la mia vita. Ho cercato risposte sempre, e sempre nella parte sbagliata. Tu eri sempre stato li, al mio fianco. E io... io.. cosa sono stata per te in tutto quel tempo?! molto più di quel che immaginavo, e non me ne sono accorta. La risposta era proprio davanti ai miei occhi. Il senso delle mie ricerche eri tu, e continui ad essere tu, anche ora.» disse tra i singhiozzi.
«Aires me l'ha detto un giorno sai? E io? non ci ho fatto molto caso, credevo di saperlo, sapevo cosa eri per me, quanto fossi importante, ma mi sbagliavo... e Ora devo pagarne il prezzo.»
Si alzò e si sedette nel letto. A fianco a lui. Gli toccò delicatamente la guancia. Là dove un tempo, ma anche ora, c'era una ferita che lei stessa gli aveva procurato.
«Ho sbagliato tutto... ma ora rimedierò. Te lo prometto.» disse.
Poi lentamente avvicino il suo viso al suo. Le sue labbra alle sue. E lo baciò, delicatamente. Avrebbe voluto che lui ricambiasse, che si svegliasse, le prendesse la testa con le mani e la baciasse. Ma non fu così. Piano si staccò da lui.
«Ti prego torna, torna da me, torna ad essere quel che eri, a ricordare... io sto facendo tutto il possibile, ma aiutami.» Poi abbandonò il suo capo nel suo petto e si cullò al ritmo regolare dei battiti di lui.
«Ho bisogno di te...» disse piano mentre un' ondata di malinconia la travolse nuovamente, più forte di prima.
Si alzò, aprì la porta ed uscì rivolgendo un ultimo sguardo al suo mago.

*   *    *

Non poteva rischiare di soffrire di nuovo, non quando sapeva che oltre quella barriera c'era un mondo di solo dolore.
Soffrire di nuovo.
No.
Aveva sofferto abbastanza.
Aveva paura? Si, ma non terrore. Paura del suo stesso passato. I ricordi facevano male. Credeva che col tempo le ferite si sarebbero rimarginate tutte, ma se superava quel muro invisibile, rischiava di riaprirle tutte, con un sol passo. Ora stava lì, ad aspettare una cosa, ma che cosa non lo sapeva neanche lui.  Forse il momento giusto per liberarsi, per lasciarsi andare, il momento in cui il buio lo avrebbe avvolto completamente.
Ma nessuno arrivava. Niente accadeva.
La barriera continuava a tremare. La fuori, Sennar sapeva che lo aspettavano i fantasmi del suo passato. Battevano forti , come se volessero che uscisse. Il mago si tappò le orecchie.  Col passare del tempo Sennar poteva udire un tocco, un semplice bussare. lieve e delicato, ma allo stesso tempo forte e irresistibile, che si intrometteva in intervalli regolari tra gli altri.
Un richiamo.
Ora lo sentì ancor più forte, ma allo stesso tempo rimaneva dolce e melodioso. Si alzò, attirato da una forza che neanche lui sapeva da dove veniva. Forse era solo curiosa, ma quel richiamo era più forte di lui.
«Ho bisogno di te...» ... Lo sentì. Era lontano, molto, ma era oltre la barriera.
Nihal... era lui che aveva pensato quel nome? era stata la sua testa, la sua mente, il suo cuore? Non lo sapeva. Ma quel nome ebbe il potere di sostituire quei fantasmi che aspettavano solo di ferirlo, in angeli che gli parlavano di tutto il buono che c'era stato nella sua vita e che ci sarà in futuro. Come aveva potuto dimenticarsi delle altre cose, le cose più importanti, quelli più dolci e indimenticabili. E in mezzo a quei ricordi c'era lei, e per lei avrebbe attraversato quella barriera. E fece proprio quello, attraversò la barriera nello stesso momento in cui gli occhi del vero Sennar si aprirono al mondo, pronto a cercare quei grandi occhi viola che tanto amava. Era pronto a rivivere. Insieme a lei. Insieme a Nihal.

*   *   *

Il vento le accarezzava la pelle e le scompigliava i lunghi cappelli blu. Sul dorso di Oarf si sentiva libera. Ora gli sarebbe stato accanto, per sempre.
Da quando Ido le aveva raccontato di quello che Oarf fece dopo la guerra, quando lei lo abbandonò, si sentiva immensamente in colpa.
Il drago atterrò lentamente, e appena Nihal tocco terra, portò Oarf alle scuderie.
«E' stato bello volare con te!» disse la mezzelfo accarezzandogli il muso squamoso. Era felice di poter stare nuovamente insieme al suo drago. O quasi, perché mancava qualcosa, Sennar, ma lei avrebbe aspettato, anche per l'eternità.
«Mi dispiace...» non continuò la frase sapendo che il drago avrebbe capito a cosa si riferiva.
Quella promessa.
Era riuscita ad aprire al suo più leale compagno una nuova ferita. Aveva promesso che alla fine della guerra non si sarebbero più separato, ma lei non mantenne le sue parole, abbandonandolo. Ma ora era lì e avrebbe fatto di tutto per farsi perdonare.
Oarf capì a cosa stava pensando il suo Cavaliere e le scostò la mano, come per risvegliarla dai suoi inutili pensieri. Si, erano inutili, perché lei era tornata, ma soprattutto parche lui l'aveva perdonata.
 
«Grazie amico mio...» le fu immensamente grata.
Il drago sbuffò, per dirle un semplice Non c'è di che...
Tutto d' un tratto due braccia le cinsero la vita. Un abbraccio. Nihal pote sentire il calore del suo corpo, il suo respiro sul suo collo. I suoi sogni, le sue continue illusioni parvero realizzarsi. Per un momento ebbe paura che anche quella fosse un illusione.
Ma lui era veramente lì, era tornato veramente e ora l' abbracciava veramente. Nuovamente, gli occhi presero ad inumidirsi. Ma ora, per la prima volta quelle erano lacrime di gioia. Pura felicità.
Piano si girò e, finalmente, incrociò quegli occhi che desiderava tanto rivederli.
«Hai bisogno di me come io ho bisogno di te.» disse Sennar.
La sua voce. Ora dalla bocca del mago erano uscite parole e non urla. E quelle parole le accarezzarono il cuore, dolcemente.
Le sue guance erano bagnate, lo sentiva. Sennar gliele asciugò.
Piano poggiò le sue labbra in quelle di lei e la baciò. Come fece quel giorno nella grotta. E lei ricambiò. Non c'era niente di possessivo in quel bacio, solo un' infinita felicità per essersi ritrovati, di nuovo.
Nihal ora lo sapeva. La parte di lei che era rimasta era quella che avrebbe vissuto accanto a Sennar, quella che aveva finalmente capito quale era la sua strada, il suo destino, e con chi doveva attraversarla.
«Sei tornato!?» chiese Nihal, ma non era una domanda.
«Perché tu sei rimasta!» le disse lui.
E sorrisero, dolci, felici. Rimasero lì, non sapevano per quanto tempo, abbracciati, uniti.
«Tutto è finito, ma ora possiamo vivere una vita serena, insieme... ora possiamo finalmente iniziare..!?» disse Nihal-
«Si, e questa volta sarà Per Sempre!» le rispose lui.



ANGOLO DELL'AUTORE
Finalmente ho aggiornato....
Scusate per l'enorme ritardo... mancavo di ispirazione, anzi, avevo già la struttura del capitolo in testa, ma non sapevo come scriverla... le parole non uscivano e rimanevo minuti interi davanti allo schermo, mani a mezz'aria a pensare...
Non so se sia alla vostra altezza, ho cercato di fare il possibile, e spero che, nonostante il blocco, il capitolo  vi piaccia!
Spero di non avervi annoiato sia per il contenuto che per la lunghezza!!!
Ringrazio tutte coloro che recensiranno la storia, ma anche coloro che semplicemente leggeranno...
Grazie ancora...
Bacioni
W Sennar<3Nihal.... ok sto impazzendo XD!!!
Sennster03






  
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