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Autore: M a r t    01/07/2014    2 recensioni
[MinaKura is the way] [raiting giallo -provvisorio(?)] [amateli come li amo io, perché solo grazie a questo grande amore per loro sto scrivendo questa long -o almeno ci provo]
Sicuramente Angela era la cosa migliore che gli fosse capitata e magari avrebbe ‘abusato’ della sua situazione economica e sociale per qualche altro anno, almeno prima di andare al college.
[...] Eppure quando la ragazza si staccò da lui indicando un ragazzino bassino, con la carnagione scura e i capelli azzurri che gli coprivano un occhio, spiegandogli che quello era suo cugino e che sarebbe rimasto a vivere da lei per qualche settimana, Minamisawa dovette trattenersi dal mostrare una smorfia contrariata.

Ci si becca dentro magari ^^
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kurama Norihito, Minamisawa Atsushi, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kurama si voltò, cercando di non far trasparire il suo disagio, ormai divenuto costante, con la presenza di Minamisawa.
L'azzurro dovette alzare un poco la testa per guardarlo in faccia, data la differenza d'altezza tra loro, arrossendo bruscamente alla vista di un dolce sorriso da parte del viola.

Ma che cazzo.. - pensò distogliendo lo sguardo, sentendo un leggero dolore al collo a causa del movimento brusco.
Prima di arrivare in quella città come ospite di sua cugina, non arrossiva mai, e non solo così per dire, non aveva proprio motivo per arrossire! Adesso invece arrossiva ogni due per tre e per motivi a lui ancora ignoti. 

- Guarda che se arrossisci troppo poi ti scambiano per un pomodoro, eh.- lo punzecchiò Atsushi, toccandogli una guancia con l'indice, per poi ritirarlo velocemente a sé, soffiandoci sopra, in un gesto palesemente teatrale.
- Ah! Senti come scotta! Neh, nanetto, non è che ti sei preso la febbre?- il tono del viola sembrava quasi preoccupato, mentre corrugava leggermente la fronte priva di imperfezioni.

- Certo che no idio- - ma Kurama non riuscì a finire la frase, che Minamisawa lo prese per un braccio attirandolo a sé e poggiando le labbra sulla sua fronte, facendolo diventare ancora più rosso.

Arrossire stava diventando un déjà-vu parecchio scomodo.

Il viola si staccò, constatando ad alta voce che di febbre, non ne aveva, nonostante lo sapesse già da sé.
Rimasero fermi per qualche secondo a fissarsi, prima che il minore si staccasse violentemente dal maggiore, mordendosi l'interno di una guancia sentendosi in completo imbarazzo.
Sarebbe stato inutile cercare di conversare pacificamente con lui, soprattutto ora che aveva la gola secca e il cuore che gli esplodeva in petto, così decise di sistemarsi la cartella in spalla, per poi guardarlo di sottecchi, prima di decidersi ad andare via.

- Addio.- borbottò senza pensarci e incamminandosi. 
Era talmente teso che sembrava un robot, esilarante agli occhi di Minamisawa, che lo seguì fino ad arrivargli di fianco, circondandogli il collo con il braccio, avvicinandolo a sé e continuando a camminare.

- Gnomo, ti ricordo che viviamo sotto lo stesso tetto.-

Odioso. Fu l'unico pensiero dell'azzurro, deciso a non parlare per tutto il tragitto.


***

Si buttò sul letto a pancia in giù, affondando il volto nelle coperte leggere del letto. Quella posizione, però, non durò molto e infatti, per mancanza d'aria, decise di voltarsi, con la schiena sul materasso fissando il soffitto con aria annoiata.

Tra poco sarebbe arrivata l'ora di cena, anche se, di mangiare un'altra insalata mista piena di sale, non ne aveva proprio voglia.
Apprezzava le idee bizzarre di sua zia, la sua fissazione nel provare ogni tipo di cosa, ma quelle insalate erano pessime e in più da circa una settimana campavano solo di quelle. A questo punto se non avesse mangiato affatto, sarebbe stato uguale, no? 

Magari sarebbe uscito più tardi, andandosi a comprare un panino in qualche fastfood. Il suo animo da carnivoro era cresciuto in quelle settimane, aveva bisogno di mangiare un po' di proteine, altrimenti sarebbe morto stecchito -o stecchino, dato che stava diventando come uno stuzzicadenti a forza di mangiare quelle due foglie di lattuga.(1)

Persino Minamisawa sembrava scocciato da tutta quella verdura. Non era un amante della carne quanto l'azzurro magari, ma di mangiare sempre le stesse cose dopo un po' si era stufato anche lui.
Angela invece sembrava l'unica felice di questa nuova "dieta" per rimanere in forma, non che ne avesse bisogno, ma probabilmente era una fissazione delle ragazze doversi vedere magre come un chiodo e affermare che il loro mostro sotto al letto non fosse una bambola deforme in cerca di ossa da spolpare, ma una dolce ed innocua bilancia piatta e, talvolta, persino di colore fosforescente se comprata in qualche mercatino. 

Chiuse gli occhi, cercando di riposarsi un po' dopo tutta quella pesante giornata. Tecnicamente non aveva fatto granché, quasi nulla, ma gli eventi e le continue "apparizioni" del viola lo lasciavano sempre con un peso addosso. 
Maledetto, sempre in mezzo ai piedi.

Stava proprio per addormentarsi, quando il bussare di una porta -della sua porta- lo interruppe proprio in quel momento "sacro" facendogli strizzare gli occhi in un gesto automatico e calcolato; era pronto a fingere di russare pur di scappare a quei vegetali immersi in polvere bianca che gli avrebbe fatto venire un ictus celebrale, o qualche malattia cardiovascolare(2).

Si rilassò, evitando di sentire altri rumori e impegnato a concentrarsi sul non farsi scoprire da nessuno. La porta venne colpita nuovamente e nessuna voce lo richiamò per la cena. 
Sarà che per la tensione di non essere scoperto sveglio, sarà che nessuno grido nevrotico di sua cugina su quanto fosse difficile la sua vita agiata e senza preoccupazioni avesse rotto la pace in quella casa da circa mezz'ora, ma quando sentì il rumore della porta aprirsi e chiudersi lentamente, quasi evitando di emettere qualche suono troppo brusco, e il rumore dei passi di qualcuno farsi sempre più vicino, a Kurama finì il cuore in gola pensando che si potesse trattare di un ladro, o di un maniaco o peggio ancora, di un assassino uscito da qualche programma televisivo con tanto di pistola e pugnale antico! 

Cercò di evitarsi di tremare, sentendo il peso di qualcosa poggiare sul materasso, ai lati dei suoi fianchi e un respiro caldo soffiargli improvvisamente sul collo.
Un vampiro! Ecco cosa poteva essere! 
I nervi di Norihito stavano per spezzarsi a causa di tutta l'ansia che stava accumulando, ma decise comunque di agire: non si sarebbe fatto mangiare da nessuno, neanche un orrido vampiro con gli occhi rossi e le zanne aguzze che respirava ad una spanna dal suo collo, magari pregustando il dolce sapore del suo sangue. Anzi, il salato sapore del suo sangue, dato il tema della cena di prima.

Raccogliendo tutta la forza di volontà che disponeva scacciò una piccola parte della paura che gli impediva di muoversi e alzò velocemente le braccia spingendo il corpo sopra di sé verso la parte del letto alla sua destra, invertendo così le posizioni ritrovandosi sopra al "vampiro".
In quel momento aprì gli occhi caricando un pugno, senza però scagliarlo contro qualcuno.

Il volto per niente confuso e divertito di Minamisawa si trovava sotto di lui, smentendo ogni singola convinzione precedente, e trovando quella sul "succhia-sangue" davvero idiota.

Un paletto di legno però lo userei volentieri anche su di lui

- Bu.- disse il viola, dopo qualche istante di silenzio.

- Misamisawa sei un idiota!- gli urlò in faccia l'azzurro, non sapendo se essere più arrabbiato o imbarazzato.

- Su su! Non fare il bambino! Il mio era solo un semplice ed innocuo scherzetto. - affermò l'altro, facendogli l'occhiolino.

Vuole proprio morire, eh. - pensò il minore non avendo abbassato il pugno di un millimetro.

- Giuro che ti amma-- Aspetta. Tu sapevi che ero sveglio?! - chiese stupito poi, spalancando i grandi occhi neri e, leggermente, anche la bocca.

- O eri sveglio o stavi sognando qualcosa di altamente perverso date le tue smorfie... Oppure facevi entrambe le cose... Per questo mi sono avvicinato. Volevo vedere la tua reazione sentendo un corpo vicino al tuo... Per un secondo o pensato che stessi per morire. Cosa pensavi che fossi?- domandò curiosamente divertito il maggiore alzandosi sui gomiti, avvicinandosi accidentalmente al volto dell'azzurrò incatenando i loro sguardi.

Kurama boccheggiò inizialmente, per poi scostare il suo sguardo da quello di Minamisawa alle sue labbra, corrugando leggermente la fronte in un'espressione crucciata e quasi indecifrabile.

- Un vampiro.- sussurrò soprappensiero, continuando a fissare le labbra sottili di Atsushi, che lo stava guardando di rimando con gli occhi socchiusi.

Fece scoccare la lingua, il viola, provocando un lieve sussulto da parte del minore che sbatté velocemente le palpebre per poi fare una leggera smorfia avvicinandosi al volto del maggiore.
Non seppe spiegarsi come le loro labbra si toccarono con tanta naturalezza, soprattutto dato che l'iniziativa era stata presa da Norihito, ora con gli occhi chiusi e stretti impegnato a concentrarsi sul sapore alla pesca dell'altro.

Si staccò quasi subito, l'azzurro, con un leggero porpore sulle guance, decisamente scarso rispetto a quelli che prendevano possesso del suo volto facendolo sembrare una mela matura simile a quella di Biancaneve.
Non ebbe il coraggio di incrociare il suo sguardo, Kurama, mentre Minamisawa sorrideva maliziosamente sollevandogli il mento con due dita e lasciandogli un bacio casto e dolce, senza pretese o secondi fini come di solito faceva con altre ragazze o con Angela quando voleva distrarsi dai suoi problemi.

Adesso che riusciva a saggiare le labbra dell'azzurro poteva effettivamente dire che, a differenza di tutte le sue aspettative, Kurama non sapesse per niente di puffo.
Quella volta che si baciarono per sbaglio non aveva potuto capire appieno il suo sapore, e quando pochi secondi prima gli aveva "stampato" le labbra sulle sue, si era rimosso prima che potesse godersi il dolce gusto di menta che aveva.

Si staccarono nuovamente, per poi riavvicinarsi con più coraggio di prima, baciandosi quasi con desiderio e frettolosamente, cercando sempre più maggiore contatto tra le loro bocche, avidi del sapore che l'altro portava, come un bambino che mangia la sua caramella preferita e ne vorrebbe subito un'altra.

La situazione degenerò quando le loro lingue si incontrarono, uccidendo tutti i propositi di fermarsi al più presto.
Li salvò la voce di Angela, che li chiamò per avvertirli che la cena era pronta e che se non si fossero sbrigati la carne si sarebbe freddata. 
Alla parola "carne" lo stomaco dell'azzurrò brontolò pesantemente, e i due si staccarono annaspando in cerca d'aria. Minamisawa ridacchiò divertito dal rumore che lo stomaco di Kurama emise, mentre quest'ultimo gli lanciò un'occhiataccia, sentendo le guance imporporarsi più di prima.

- Ti odio.- sibilò quando il suo respiro ritornò regolare.

- Certo, ho notato.- sogghignò Atsushi, prendendo Kurama in braccio e alzandosi dal letto, per poi rimetterlo a terra, godendo della loro differenza d'altezza.

- Non gongolare idiota.- lo ammonì subito il minore, incrociando le braccia al petto.

- Che scorbutico sei.- sbuffò il viola - Forza scendiamo, oggi finalmente si mangia qualcosa di vero!- esultò massaggiandosi il collo e incamminandosi verso la porta.

Kurama lo seguì con lo sguardo, prima di fare lo stesso anche con le gambe.

- Kurama.- lo chiamò il maggiore quando lo raggiunse, facendogli alzare lo sguardo.
Minamisawa aveva il volto cupo e non lo guardò negli occhi prima di parlare.

- Non dire a nessuno quello che è successo.- ordinò.

Non c'era niente nella voce di Atsushi in quel momento, sembrava quasi spenta e non sentiva ragioni. Non ci fu neanche bisogno che Kurama gli rispondesse, e forse fu quello a rendere il tutto più cupo e confuso.
Norihito seppe solo che un moto di rabbia e frustrazione si fece largo dentro di sé, dopo aver acconsentito tacitamente alla richiesta del viola.

Che schifo.








(1) battuta pessima, me ne rendo conto.
(2) sono andata a cercare su internet, e il troppo consumo di sale aumenterebbe veramente il rischio di un ictus celebrale, o di qualche malattia cardiovascolare o renale. Insomma, io non sparo cavolate e la madre di Angela vuole fare fuori tutti ~




Angoletto magico ~(*^*)~ 

Gente e non gente di Efp! Sezione fandom di Inazuma Eleven! Salve! 
È da un po' che non ci si sente, eh? 
So che praticamente nessuno aspettava un capitolo di questa long e io -da bastarda quale sono- ero anche disposta a sospenderla, dato il poco tempo e la poca ispirazione nella mia vida~

A mia discolpa posso dire che avevo gli esami e quindi non potevo mica mettermi a scrivere capitoli che non stavano né in cielo né in terra, portando alla commissione d'esame "L'ispirazione e la MinaKura, come poter salvare la prima disponendo dell'enorme potere della seconda?". 

Sappiate che ho spaccato i culi a tutti e che quindi adesso l'estate è cominciata anche per questa castagna che finalmente si può affermare un'Eccezionale Castagna del Liceo! 
I riferimenti a Danganronpa sono del tutto casuali eh.

Allora, mi sono resa conto che questa storia sta diventando parecchio un minestrone e sinceramente mi sono messa nella melma da sola creando tra i due protagonisti un rapporto di sentimenti più vaghi che mai. Chiedo il vostro parere e per favore siate sinceri: dovrei continuare questa storia? 

Scrivetemelo nelle recensioni, nei messaggi privati, pure su Twitter se vi va! Ma ditemi, dolci lettori, se secondo voi dovrei continuare o se la storia sta prendendo una piega veramente disastrosa.
Nonostante tutto sono molto fiera della storia in sé, essendo la mia prima e vera  long, e posso assicurarvi che ci ho messo tutto il mio impegno in ogni capitolo, in quest'ultimo ho impiegato qualche giorno a scriverlo, e sono molto contenta del risultato.

Nonostante abbia incasinato ancor di più le cose: tra i due si sta creando un certo legame, che si è formato dalla curiosità che entrambi mostrano l'uno verso l'altro, mascherandola dietro al proprio carattere. Minamisawa in questo capitolo è più "fluido" così come Kurama, perché il desiderio di un attaccamento l'uno verso l'altro si è ingigantito dopo l'evento del bacio avvenuto per pura casualità. 

Diciamo che sto aiutando i due protagonisti a comprendere i propri sentimenti utilizzando una serie di episodi idioti in cui decideranno o meno se lasciarsi andare alla propria impulsività, facendo la prima cosa che gli viene in mente. Ovvero quello che succede a Minamisawa per tutto il capitolo e quello che succede a Kurama solo quando si decide a baciare il viola, eliminando ogni pensiero razionale pur di soddisfare la sua impulsività. Ma comunque non riescono ancora a dare un nome al sentimento che si sta insidiando nei loro cuori(?).
È un casino, lo so. E probabilmente per come ho scritto la storia e il capitolo il messaggio che voglio dare non arriva, ecco perché vi ho chiesto aiuto.

Grazie mille per chi legge e per chi apprezza! Ditemi quello che pensate di questo capitolo! Critiche e consigli sono ben accetti! 

Buona estate ed

                                         happy chestnut
 
 
Ve piasa sta firmetta? A me ‘na cifra :3
   
 
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