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Autore: jaki star    01/07/2014    4 recensioni
Ad ogni persona corrisponde sempre una canzone.
Cosa potrebbe succedere se affiancassimo i meravigliosi capolavori Disney al mondo di Fairy Tail?
Per ogni coppia ed ogni personaggio, una canzone!
Gale - Uno sguardo d'amore
Gerza - Baciala
Gray Fullbuster - Ce la posso fare
Ur ed Ultear - Sei dentro me
Leo ed Aries - Sei un briccone
Lucy Heartphilia - Riflesso
Elfman Strauss - Farò di te un uomo
Lluvia Locksar - Parte del mio mondo
Elfever - Ti vada o no
Gerard Fernandes - Via di qua
Silver & Gray Fullbuster - Lui vive in te
Gale - Storie
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard, Lluvia, Natsu
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Gray Fullbuster ~ Ce la posso fare 








 

Il ragazzino si strinse le ginocchia al petto, sbuffando una nuvola di fiato ghiacciato: la temperatura era calata vertiginosamente e lui, nonostante fosse abituato al freddo più intenso, si ritrovò a tremare.

Aveva perso tutto.

Di nuovo.

Era solo.


Si calò il cappuccio sul viso, cercando un po’ di calore: le fiamme davanti alla sua figura danzavano imperterrite, senza riuscire però ad intiepidirlo.
Il bambino, stizzito, digrignò i denti: cosa cavolo aveva acceso a fare quella brace, se non scaldava un accidente?!
Si era rifugiato fra le macerie di una casa, cercando di sfuggire alla bufera di neve: chiuse le palpebre, tentando di riposarsi.

Pessima mossa.

Scattò in piedi, ansimando: era visibilmente turbato.
Non poteva concedersi il lusso di dormire: le immagini di poche ore prima lo tormentavano, lacerandogli l’anima.
Si prese i capelli fra le dita, tirandoli leggermente: il viso chino, avvolto dalle ombre.
Poggiò la schiena contro il muro alle sue spalle, per poi scivolare lentamente a terra: flebili singhiozzi uscirono dalle sue labbra, mentre silenziose lacrime scivolavano sulla sua pelle fredda.
Cercò di pensare a qualcosa di positivo: il pane appena sfornato la mattina, le risate, le coperte calde ed il caminetto acceso nelle notte di bufera…
Un singhiozzo più forte degli altri risuonò nell’aria: quei pensieri avevano solo peggiorato la situazione.
Gli avevano solo ricordato la vita felice che conduceva solo poco tempo prima, facendogli presente che gli era stata tolta.

Di nuovo.

Gray si raggomitolò su sé stesso, buttando un ciocco di legno nel fuocherello.
Si cullò nel tepore del fuoco: le forze lo stavano abbandonando ed aveva poco tempo per riposare… Ammesso che ci riuscisse.
Scivolò nell’incoscienza del sonno, con l’immagine di Ur nella mente.
 
Il cielo era di una bella tonalità di arancio: la tempesta era finalmente cessata, così come il vento pungente della sera prima.
Il ragazzo inspirò l’aria frizzante, ammirando l’alba: scrutò l’orizzonte, calcolando quale fosse il percorso migliore per giungere il più presto possibile ad ovest.
Il cammino che la sua maestra gli aveva indicato portava ad occidente: bene, una meta ce l’aveva.
Strinse le bretelle dello zaino, dipingendo sul suo viso l’espressione decisa che lo caratterizzava: i solchi delle lacrime non se n’erano andati, erano ancora lì, sulla sua pelle.

E bruciavano.

Strinse i denti, trovando finalmente quella forza che tanto sentiva sua.
La sera prima la diga dei suoi sentimenti era crollata sotto il peso di tutta quella brutta storia, ma al posto di macerie e distruzione, nella sua anima v’era qualcosa di diverso: un torrente furioso scorreva dentro di lui, alimentando sempre più la sua infinita determinazione.
Saltò, scivolando giù per la collina innevata: era ora di prendere posto in quel mondo.
 

Ho sognato che, non so dove, c’è una nuova terra e sta aspettando me…
Là la gente mia, quando passerò, mi saluterà dicendo: “Questa è casa tua!”
 

Gray si lasciò alle spalle il paesino: nonostante fosse in un bosco, i rumori della cittadina gli risuonavano ancora nelle orecchie. Scrutò il cielo: doveva essere quasi mezzogiorno.
Con uno scatto si inerpicò su una piccola salita, trovandosi ai piedi di un cipresso: lo studiò un poco, addentando un panino imbottito.
Balzò agilmente, afferrando un ramo con una mano, facendo poi leva per tirarsi su: bevve dalla borraccia, osservando il panorama.
Una ventata d’aria calda gli fece togliere la giacca: aveva abbandonato le terre del nord da un pezzo, ma non credeva di essersi spinto così tanto in là… Il mare scintillava, scosso dalle onde.
Aguzzò la vista, scorgendo in lontananza una città.

“Una giornata di cammino… Posso ancora farcela, arriverò oggi stesso!” fece deciso, saltando giù dall’albero: con foga percorse le discesa, per poi correre nel bosco.
“Troverò un posto…” si disse, aumentando la velocità.

Lasciò che il vento cullasse la sua voce, trasportandola come un inno di battaglia.

 
È una meta che, ce la posso fare, io raggiungerò: io ce la farò!
Ed ogni ostacolo che supererò sarà come un colpo d’ali e là io volerò


 
Si piegò sulle ginocchia, esausto: l’unica cosa che poteva udire era il suo ansimare affannoso. Buttò il capo all’indietro, spalancando sempre più la bocca ad ogni respiro: aria, aveva bisogno di aria.
Aveva corso per miglia e miglia, assaporando la sensazione di potenza che gli scorreva infinita nella vene: non si era mai fermato, ansioso di raggiungere la sua meta.
Non gli interessava se ci sarebbe arrivato più morto che vivo, a Magnolia: doveva raggiungere quella dannata città dell’ovest, dove si diceva si trovassero i maghi più forti della regione.
Inspirò profondamente, cercando di darsi un tono: non poteva presentarsi come un vagabondo comune.
A grandi passi varcò le porte della città, dirigendosi verso un immenso edificio: la gilda di Fairy Tail lo stava aspettando.
 



“Ur, dici? La famosa alchimista del ghiaccio, delle terre del nord? Bene, moccioso: se la tua maestra ha utilizzato quella magia, è veramente impossibile scioglierla. Mi spiace, ma per lei non c’è speranza: è morta”.

Gray abbassò gli occhi, incassando il colpo: sapeva che non c’era una minima speranza di salvare Ur, tuttavia…

“Ascolta, ragazzo”.

La voce del master gli fece alzare lo sguardo, sorpreso: il vecchietto lo squadrava dall’alto in basso, come ad esaminarlo.

“Quella donna non vorrebbe vedere l’allievo per cui ha dato la vita abbattersi in questo modo. Sei un bambino solo, senza nessuno: un povero orfanello. Come intendi proseguire?”
“Me la caverò: posso farcela” sibilò il piccoletto, stringendo i pugni.
“Mmh…” ragionò il vecchio, osservando i suoi occhi “La tua determinazione mi piace molto, sai? Nelle tue iridi blu brucia un fuoco inestinguibile, che pochi possiedono. Scommetto che potrai fare carriera, se ti comporti nella giusta maniera”.

Il ragazzino osservò in silenzio il master della gilda, invitandolo a continuare: cosa stava cercando di dirgli?

“Sembri ben messo, in buona salute: un po’ di riposo e scommetto che potresti stupirmi. Certo che te la caverai… Ma hai bisogno d’aiuto: e Fairy Tail non abbandona mai chi ha bisogno d’aiuto. Che ne pensi? Questo posto diventerà la tua casa, noi, i tuoi compagni, diventeremo la tua famiglia, se accetterai la mia richiesta: vedo un enorme potenziale in te… E raramente mi sbaglio. Ti sottoporrò ad un addestramento: quando sarai diventato abbastanza grande e forte, potrai prendere un lavoro” propose Makarov.

Gray si guardò intorno, accorgendosi del silenzio che si era creato: lo fissavano tutti.
C’erano uomini, ragazzi e bambini della sua età…
 

La giacca e la maglietta caddero a terra, mostrando un petto magro ma allenato.
 
“Lo voglio qui” disse, indicandosi il pettorale destro “Voglio il marchio di Fairy Tail in questo punto. E lo voglio blu”.
 
 
 
E ORA TOCCA A ME: CE LA DEVO FARE!
NON MI IMPORTA SE E’ IMPOSSIBILE MA IO SCOPRIRO’ LA MIA VERITA’!
FINALMENTE IO SAPRO’ VOLARE E VOLERO’!

 
 
“Gray la forma! Cura le posizioni, rotea il busto per schivare e tieni alta la guardia: il miglior attacco in alcuni casi è la miglior difesa, ricordatelo!”

Il ragazzino si beccò un pugno in pieno viso, cadendo a terra fra la polvere: Laxus, il nipote del master, lo guardava dall’alto in basso.
Era molto più grande di lui, il suo fisico ormai era quello di un giovane adolescente.
Gray invece era ancora un bambino.

“Merda” sibilò il piccoletto, sputando un grumo di sangue di lato.
“Ti stai già arrendendo?” lo incitò il biondo, atono.

Non fece in tempo a reagire: poco dopo una scarica di dolore gli attraversò la pancia.
Arretrò, mentre nei suoi occhi azzurri brillava una scintilla di ammirazione.

“Però… Tosto questo” fece, ficcandosi le mani in tasca: il nanerottolo gli aveva assestato proprio un bel gancio nello stomaco.
“Io ce la posso fare… IO CE LA FARO’ A DIVENTARE IL PIU’ FORTE, MI AVETE SENTITO?!” urlò, determinato: doveva farcela.

A tutti i costi.
 

“Però: interessante il ragazzino” commentò Gildartz, affiancandosi con un sorriso a Makarov: il vecchio sospirò, tornando a fumare la pipa.
“Ha del potenziale, ma è ancora troppo giovane” disse, osservando il ragazzino cadere al tappeto: subito dopo si rialzò, tornando alla carica.

“Laxus, vai pure a farti un giro: qui ci penso io, adesso”.

Il master impallidì “Gildartz! Che diamine ti viene in mente?!” sbraitò, osservando il rosso tutto sorridente.
“Ma dai! Lascia che tuo nipote si prenda mezza giornata libera: dovrà poi portare quella demonietta dai capelli bianchi al cinema, prima o poi! Le fidanzatine sono così esigenti!” esordì, facendo arrossire il biondo.
“Smettila, Gildartz… Non è la mia fidanzatina” sussurrò arrossendo, mentre l’altro gli spettinava i capelli.
“Avanti, va’” lo incitò, per poi rivolgersi al piccoletto di fronte a lui.
“Ce la farai?” gli chiese, con un sorriso.
“Non c’è nemmeno da chiedermelo” rispose l’interpellato, caricando il colpo.
 
 

“Ohi Gray! Agitato? La tua prima missione!”
“Yo! Sei pronto? La prima volta non si scorda mai!”
“Ehilà mago! Oggi è il grande giorno!”
“Salve mister Fullbuster! Spacca mi raccomando”

 

Il giovane ricambiò i saluti, sedendosi al bancone del bar.

“Buongiorno! Vuoi qualcosa per colazione?” fece gentile Mira, pulendo un bicchiere.
Gray le sorrise, osservando il foglio che teneva fra le dita “Cappuccino freddo e brioches, grazie”.

“Mi hanno detto che è un’impresa piuttosto ardua” disse la giovane, porgendogli la colazione ed una sacca piuttosto grande.
“Avrai bisogno di essere in forze: offre la casa” sorrise, facendogli l'occhiolino.

“Grazie, Mira” ringraziò, buttandosi la sacca sulle spalle: si voltò, trovandosi di fronte tutta la gilda.

“Sei diventato grande, ragazzo: la missione che stai per affrontare e la prima degna di essere chiama tale. Non si tratta più di fare il lavapiatti od il fattorino: questa volta la posta in gioco è alta, potrai rischiare la tua stessa vita, scontrandoti con una banda di assassini. Sarai solo, senza compagni di viaggio e…”

“Piantiamola con queste stronzate, nonnetto” fece il ragazzo, oltrepassandolo.

Poi si girò, con un sorriso strafottente.

“Ce la farò” disse, determinato, con il solito ghigno: Makarov osservò la sua schiena varcare le porte della gilda, fra gli applausi e le urla di tutti.
Il terzo master dovette fare uno sforzo per trattenere le lacrime: il suo piccoletto era cresciuto, il suo figlioletto alchimista...


“Torna a casa, mi raccomando!” augurò Mira, sorridendo.
“Certo che deve tornare: mi devi ancora offrire da bere, Fullbuster!” urlò Cana, sollevando il boccale di birra.
“Ghiacciolo di merda, non fallire!” sbraitò Natsu, sputando una fiammata verso l’alto.
"Vedi di fare il culo a quei mercenari, oppure non farti più vedere a Fairy Tail" mugugnò Laxus, con le cuffie nelle orecchie ed una bibita in mano.
“Sei diventato un uomo, Gray. Sapevo che ce l’avresti fatta” pensò Gildartz, con un sorriso benevolo.

Gray alzò il braccio in segno di saluto, continuando imperterrito a camminare: certo che sarebbe tornato a casa.

Dalla sua gente.

Dalla sua famiglia.


A Fairy Tail.


 




 
Angolo dell'autrice:

Buonasera gente!
Mi scuso pe ril ritardo, ma sono di fretta e piena di impegni!
Spero che questo capitolo non sia proprio così disgustoso e non vi abbia deluso: se così fosse, sentitevi pure liberi di venirmi a cercare.
Con una mazza da baseball ed un catenaccio.
Piuttosto inquietante come cosa, però se si avverasse sarebbe senza dubbio da me meritata T.T
Ma quanto è bello il nostro Gray? *-*
Da bambino in lacrime ha scalato le vette della dura realtà, ed ora è un giovane alchimista pronto a sfidare qualsiasi tempesta!
E ce la farà sempre e comnque!
Un giovane Hercules pieno di forza e speranze, con una famiglia da non deludere od abbandonare :')
Siete anche voi ansiosi di scoprire cosa succederà nel prossimo volume del manga?
Avanti, Gray vs Silver: voleranno botte da orbi, ragazzi miei!
Spero solo che Mashima non abbia intenzione di uccidere il nostro bel mago del ghiaccio...
Aiuto, ho bisogno seriamente che qualcuno mi dia una mano a sciogliere la tensione T.T
Allooora: dopo questo sproloqui senza senso... Passiamo ai ringraziamenti!

Un bacio speciale a chi ha recensito lo scorso capitolo (vi amo):
bea_kron
LadyAstral
Kyokushu 
Salamandergirl

Un ringraziamento anche a chi ha messo la storia fra le preferite/seguite e a tutti i lettori silenziosi: siete davvero tanti, avete lasciato una montagna di visite!
Se, quando avrete voglia, lascerete anche voi una piccola recensione, sarei molto felice :)
Detto questo, buona serata e viva l'estate!
Un abbraccio a tutti,

Jaki Star

 
  
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