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Autore: alebex99    02/07/2014    5 recensioni
Jack Frost è un guardiano. Divertente, apparentemente senza preoccupazioni. Eppure ogni sera si reca al lago che ha cambiato la sua vita e pensa alla sua vecchia famiglia. Ma, una sera, decide di andare più a fondo, fino alla casa in cui è cresciuto, scoprendo, con sua sorpresa, di trovarla ancora intatta. Entra e, in un cassetto nella camera di sua sorella, trova qualcosa che lo porterà ad affrontare un lungo percorso per le risposte a molte domande nella sua testa...
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Manny/L'uomo nella Luna, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il momento della verità


Caro Jack,
Stanotte la Luna mi ha detto tutto. Ero uscita sul tetto come facevamo di solito io e te quando non riuscivamo a dormire, e l’ho vista: era così grande e così luminosa. Ad un certo punto è stato come se parlasse dentro la mia testa. Mi ha sussurrato dolcemente di stare tranquilla e di non avere paura. Poi mi è sembrato di svenire, ma in realtà ero sempre cosciente, e davanti a me si stava svolgendo di nuovo la scena della tua morte. Questa volta, però, osservavo l’accaduto dall’esterno, come in un film. Io e te, sopra il lago. Tu mi stavi dicendo di non preoccuparmi, mi incitavi ad avere fiducia, a credere in te. Ed io tremavo e avevo paura. Poi tu mi hai afferrata e scaraventata sulla parte più solida del ghiaccio, mentre tu venivi sbalzato sulla parte meno resistente. Ti ho rivisto cadere in acqua, e ho visto me stessa precipitarmi sul bordo della crepa, gridando il tuo nome. Improvvisamente, è diventato di nuovo tutto nero. Quando l’oscurità si è diradata, mi trovavo ancora sulla riva del lago, ma era notte fonda. La luce della Luna rifletteva sulla lastra ghiacciata, e, proprio nel punto in cui il riflesso era più luminoso, il ghiaccio aveva iniziato a formare delle piccole fratture. Tutt’a un tratto, qualcosa è uscito fuori dal foro che si era andato a creare. Il mio cuore ha avuto un sobbalzo: eri tu. Eri proprio tu. Solo che avevi qualcosa di diverso. I tuoi capelli non erano più del colore del tronco degli alberi in primavera, ma sembrava che rispecchiassero la neve appena caduta. La tua pelle era pallida e i tuoi occhi non erano più marroni come i miei, ma azzurro chiaro come il cielo invernale, e in quel momento stavano fissando, grandi e confusi, la Luna.
Ho iniziato a gridare il tuo nome, volevo abbracciarti, stringerti forte e dirti quanto mi eri mancato in tutti quegli anni, ma non potevo muovermi. A quel punto ho capito. Tutto quel che vedevo era già successo, era tutto un ricordo. La Luna mi stava mostrando che cosa ti era accaduto dopo che mi avevi salvato la vita.
Ti ho visto afferrare il bastone, lo stesso bastone che tu avevi utilizzato per salvarmi la vita, e ho visto che cosa eri in grado di fare con quell’oggetto. Ti ho visto trasformarti in Jack Frost.
L’Uomo della Luna mi ha detto di avermi mostrato tutto questo all’età di quindici anni perché è l’età in cui, secondo lui, la soglia fra l’essere bambini e l’essere adulti diventa sottilissima, quindi ero abbastanza matura per conoscere la verità e abbastanza bambina per crederci. Mi ha detto che era arrivato per me il momento di sapere; e mi ha anche detto di non smettere mai di credere in te.
Adesso so per certo che non mi lascerai mai più, fratellone. Adesso so davvero che mi proteggerai sempre.
Adesso non ho più paura.
Appena Jack ebbe finito di leggere, alzò la testa verso il cielo. E sorrise. Era felice; aveva sorpreso anche se stesso con quella reazione. Era felice che sua sorella sapesse tutto riguardo lui. Era felice che sapesse che era diventato uno spirito. Almeno aveva vissuto il resto della sua vita con la consapevolezza di non essere sola. Emma avrebbe sempre saputo che lui era lì con lei, che non era andato per sempre. Magari, chissà, aveva anche sperato che il fratello trovasse davvero quelle lettere.
In un’altra, la ragazza diceva: ”Oggi sono i primi giorni d’inverno. Non vedo l’ora di veder cadere la prima neve: sarà un segno che tu sei vicino.”. E così, in quei vecchi pezzi di carta, nelle parole scritte dalla sorella, il guardiano aveva iniziato a percepire qualcosa di nuovo, qualcosa che nelle altre lettere era solo presente in minima parte. Un nuovo sentimento che aveva conquistato il cuore della sorella: la speranza. La speranza che un giorno avrebbe potuto rivedere il suo fratellone, la speranza di poterlo riabbracciare. Dentro di lui, nonostante il sollievo provato a seguito di quella lettera particolare, sentiva un piccolo senso di colpa, che pulsava nel suo petto. Era dispiaciuto di non aver potuto esaudire il desiderio di sua sorella: non era riuscito ad incontrarla di nuovo. Avrebbe potuto dirle che le voleva bene, che le era mancata tanto. Avrebbe potuto salutarla un’ultima volta. E invece, in quel periodo, non si ricordava nemmeno della sua esistenza. Continuò ad aprire lettere su lettere, fino a che la luce del Sole non venne sostituita dalla lieve illuminazione delle stelle.

-E’ inutile, non riusciamo a trovarlo! Ammettiamo che quel ragazzo è in grado di nascondersi bene se non vuole essere trovato- esclamò Bunnymund verso i compagni. Erano tutti riuniti nella sua tana per discutere della situazione in cui si trovavano ed escogitare qualcosa per ritrovare il loro quinto guardiano. Il coniglio sapeva di non essere l’unico del gruppo estremamente preoccupato per il giovane, di cui ormai da una settimana non si avevano più notizie.
-Suvvia, Bunnymund! Nord quest’oggi ha girato tutto il mondo, ogni angolo della Terra! Ci saranno buone possibilità che sia riuscito a trovarlo!- rispose Tooth, in modo calmo e rassicurante, come era solita fare nei momenti più difficili. Eh già; seppur fragile e delicata, la fatina era una vera e propria roccia nei periodi di crisi del gruppo. Ed anche questa volta disse una cosa che fece accendere una luce di speranza nel cuore del nostro guardiano più duro: aveva ragione! Nicholas Nord non era ancora tornato dal suo viaggio per la consegna dei regali, ma appena l’avesse fatto avrebbe riferito loro qualsiasi cosa riguardante Jack. Magari, pensò il coniglio, era persino riuscito a rintracciarlo.
Ma una parte di sé continuava a convincerlo che se quel giovane riusciva a fare davvero bene qualcosa, oltre a combinare guai naturalmente, era riuscire a non farsi trovare quando non voleva essere trovato.
-Ah, non lo so, Tooth- disse malinconico –Questa volta si è nascosto bene…L’unico modo per riuscire a scoprire dove si trova sarebbe che lui scatenasse una bufera di neve o anche una piccola nevicata in modo da percepire i suoi poteri, ma dopo…- si bloccò cercando di trovare le parole per esprimere ciò che intendeva. Ma tutti sapevano bene cosa il guardiano avesse intenzione di dire: dopo la morte della bambina e i seguenti avvenimenti, probabilmente Jack non se la sarebbe sentita di rischiare ancora. Il coniglio alzò gli occhi verso i compagni e notò che entrambi avevano abbassato lo sguardo, sopraffatti dalla tristezza e dal senso di colpa. Tutt’a un tratto, le sensibili orecchie di Bunny udirono un sottile rumore, come di un qualcosa di pesante che viene trascinato a tutta velocità sul terreno. Insieme a questo suono, era presente quello di zoccoli che calpestavano il suolo. –E’ tornato- annunciò agli altri.
I tre si guardarono fra loro speranzosi e si precipitarono all’ingresso della tana. Giunti là, videro Nord, intento a scendere dalla sua slitta, e gli si catapultarono incontro. Quando furono tutti intorno a lui, iniziarono a tempestarlo di domande: -L’hai trovato?-, -Hai visto qualcosa?-, -Sei riuscito a percepire un segnale?-. Anche Sandman cercava di comunicare con il guardiano attraverso il suo strampalato linguaggio, ma purtroppo con scarsi risultati.
L’uomo era stato tutto il tempo con lo sguardo poggiato a terra. Vedendo il suo stato, i tre guardiani smisero di tormentarlo e aspettarono in silenzio che dicesse qualcosa. Capendo che stavano aspettando una risposta, Nord alzò lo sguardo e fissò in silenzio, per qualche secondo ancora, i compagni che lo osservavano con occhi colmi di speranza e impazienza. Non potendo reggere più a lungo quegli sguardi, Santa Clause fece crollare il capo e scosse la testa in segno di diniego. I guardiani, capito il messaggio, abbassarono il capo a loro volta.

Jack si svegliò alle prime luci dell’alba. Non si era nemmeno accorto di essersi addormentato: aveva continuato a leggere lettere su lettere fino a che non era crollato dal sonno. Si accorse con un sussulto che quella era la prima volta in cui non aveva fatto lo stesso sogno che lo aveva tormentato per quindici lunghe notti. Questa volta, aveva sognato sua sorella: era davanti casa sua, naturalmente quando ci viveva con tutta la sua famiglia, o meglio, con la madre, dopo che suo padre era morto. Era fuori in giardino a giocare con lei. Le correva dietro cercando di acciuffarla; vedeva i suoi capelli che ondeggiavano al vento ed il nastro del suo vestito che si allungava dietro di lei. –Tanto non mi prendi!- aveva gridato Emma al fratello, ridendo felice. Con un ultimo slancio in avanti, il giovane afferrò la sorella, ed entrambi caddero nella neve abbracciati, ridendo a crepapelle. –A me sembra di esserci riuscito- disse Jack malizioso. –Semplice colpo di fortuna- replicò la piccola. Entrambi sorrisero e d’un tratto Emma si strinse forte al fratello: -Ti voglio bene, Jack- gli sussurrò –E te ne vorrò sempre-
-Anch’io sorellina- aveva risposto il ragazzo.
-Non ti lascerò mai…-. Quelle erano le ultime parole che sua sorella gli disse, prima che il guardiano si svegliasse.
Non aveva mai sognato sua sorella. Preso da un pensiero, alzò gli occhi al cielo e si rivolse all’Uomo della Luna, con tono che era un incrocio fra l’ironico e l’indagatore: -Cos’è? Un altro segno?
Sorrise verso il disco bianco che stava svanendo della volta illuminata dal mattino.
-Grazie, Manny- aggiunse, sussurrando -Per tutto-
E, per la prima volta dopo 300 anni, riuscì a percepire una debole risposta all’interno del fruscio del vento:
“Non c’è di che”.


Spazio commento
Ecco qua! Adesso sappiamo il mistero della “lettera dei quindici anni”! Spero vi sia piaciuta. Ho cercato, anche in questo capitolo, di dare molto risalto ai sentimenti dei personaggi, guardiani compresi. Nel prossimo scopriremo una cosa che ci farà restare di stucco (statene certi, può darsi che qualche lacrimuccia-uccia vi scappi…almeno a chi ha una sensibilità molto…sensibile(?)).
Come sempre, spero  che il capitolo vi sia piaciuto e fatemi sapere cosa ne pensate.
Un ringraziamento grandissimo a tutti coloro che leggono la mia storia e un particolare grazie a:

Chi a messo la storia tra i preferiti:
Anthea1000
Clacli Brave Frost
Serytia
Smery_Tigrotta

Chi ha messo la storia tra quelle da ricordare:
aleinadp

Chi ha messo la storia tra quelle da seguire:
BML951110
frostydragon
swagger_jagger
valix97

GRAZIE MILLE A TUTTI

   
 
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