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Autore: Bruna_mars    02/07/2014    2 recensioni
Loro erano come il fuoco ed il ghiaccio. Lei era l'unica che potesse realmente sciogliere quel ragazzo talmente gelido da ghiacciare qualsiasi cosa si trovi sul suo cammino. Erano così diversi, eppure il loro amore era più forte di qualsiasi altra cosa al mondo. Avrebbero lottato per quella fantastica sensazione che provavano quando erano insieme, avrebbero lottato per vivere quella fantastica emozione tantissime altre volte.
Dal capitolo 4.
« Ti manca? »
« Chi? »
« Non fare la finta tonta con me. Ami Scorpius e ti manca da morire. »
« Non sparare babbanate, JS. »
« Questo conferma ciò che penso. »
« Ovvero? »
« Quando una ragazza nega l'evidenza, dice l'opposto con lo sguardo. »
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nuova generazione
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Lui la ignorava. Lei se lo sentiva. Da quanto lei aveva schiuso le sue labbra rosee su quelle di lui, più rigide, più consapevoli di ciò che stava accadendo in quel momento. Era stato il momento più bello di tutta la sua intera esistenza. Ricordava come l'aveva baciata con voglia, passione, dopo essersi reso conto di volerlo. Eppure in quel momento, lui era chissà dove, a divertirsi senza pensare a lei. O forse sì. Si prese il capo tra le mani. Lily Luna soffriva, al solo sapere che lui se ne stava ben bene senza pensarla, senza soffrire almeno un decimo di quanto facesse lei. Si passò le mani sulle gote arrossate a causa del freddo. Lily si strinse nel giacchetto di jeans. La neve era fredda, non c'era che dire, ma lei aveva sempre amato l'inverno, quel freddo, il gelo, la neve che scendeva lieve sul terreno incolto per via dell'aria così ghiacciata da impedire alle piante di crescere. Ella alzò il capo verso la macchina volante che si stava avvicinando pericolosamente allo spiazzo davanti alla casa dei signori Weasley. Lily non sapeva cosa fare, se scappare o rimanere lì come una sciocca. Intravide il capo color platino della donna al volante, Luna Lovegood. Il suo sorriso ebete non spariva mai da quel volto minuto che, a quanto pareva, nonostante passassero gli anni, rimaneva sempre lo stesso. O almeno questo era ciò che suo padre Harry diceva quando rimembrava i tempi trascorsi ad Hogwarts. Suo fratello Albus amava ascoltare quei racconti, ma Lily no, per questo tentava in ogni modo di fuggire da quella stanza nella quale Ginny ed Harry si sedevano comodamente per poi raccontare sempre le stesse azioni. Ma dico, non potevano raccontare qualcosa di più eccitante? La figura dalla testa bionda si avvicinò a Lily Luna, stringendola in un caldo abbraccio e poi sussurrò entrando: « Questa casa è piena zeppa di nargilli. » Lily Luna accennò un lieve sorriso, anche se dentro di lei l'angoscia si faceva sempre più grande. Dietro Luna, camminavano svelti i due gemelli abbastanza diversi. Lorcan era disordinato, un po' fuori di testa, eppure sempre sorridente ed allegro. Dietro di lui, camminava a testa alta Lysander. Lily non si rendeva conto di quanto odio portasse dentro Lysander, da quando il padre li aveva abbandonati per continuare i suoi studi ed approfondire le ricerche in America. Lily lo guardò per qualche secondo spaesata: erano mesi, o addirittura anni che non si confidava più con lei, eppure erano sempre stati tanto amici che ricordava i tempi in cui giocavano insieme quando erano piccoli. Lui era più grande di lei di qualche anno, ma si trovavano bene insieme. Ella gli sorrise apertamente, egli ricambiò con un rapido cenno di mano. Questo confermò ciò che Lilian aveva pensato in precedenza. Entrò anche lei, chiudendosi la porta alle spalle. Ginny corse ad abbracciare Luna con una stretta calorosa, come loro solito. Ginevra era particolarmente affezzionata a Luna, tanto che lei e suo marito avevano deciso di comune accordo che il secondo nome di Lily sarebbe stato Luna. Dato che praticamente Harry aveva dato i nomi a tutti e tre i figli, Ginny si era rifatta col nome della più piccolina. Mentre Harry passava al contrattacco, Lily si avvicinò lenta a Lysander. « Allora, come va? » Chiese con tono gentile, mentre mostrava la sua allegria falsa del momento. Anche vedere Lysander non aveva compensato al vuoto che provava quando Teddy non era a casa. Scosse la testa al solo pensiero del ventenne robusto e fiero di sè, tornando a pensare all'amico d'infanzia che sedeva giusto a qualche centimetro da lei. « Bene. Tu? » La sua voce era fredda, non era il solito Lysander. Eppure Lily Luna era sempre stata una ragazza molto aperta, pronta a capire il motivo di quell'improvvisa freddezza nei suoi confronti. Fece un sospiro, la sua pazienza era tanta. Si spostò una ciocca dei capelli rossi dietro l'orecchio, accavallando le gambe. Il divano era di un color verde acceso. Quando era piccola passava ore seduta lì, ad ascoltare i racconti di nonna Molly: quelli erano realmente graditi da lei e dai suoi cugini. Prima che potesse dire qualcosa, tutto il resto della famiglia uscì dalla cucina, presentandosi davanti a Luna. James Sirius corse verso Lysander e lei non ebbe tempo per rispondere a quella domanda. Come stava realmente? Dopo quel tremendamente perfetto bacio era rimasta senza fiato, ansiosa, senza sapere ciò che veramente voleva, come si sentiva. Una fitta allo stomaco, ecco cosa. Fece un nuovo sospiro, spostando lo sguardo sulla testa bionda di Lysander. Il suo problema in quel momento era risolvere le cose con Lys. Prima se lo ripeteva in testa, poi Lily Luna disse a gran voce, giusto per convincersi: « Smettila di pensare a Teddy. Smettila di pensare a.. » « A chi? » Domandò una voce alle sue spalle. -------------------------------------------------------------------------------------- Rose indossò rapida un vestito lunghissimo, tipo una di quelle camicie da notte in pizzo che le regalava la mamma di tanto in tanto. Aprì la porta e, lupus in fabula, Mark era lì. Lei fece un sospiro, quasi terrorizzata da chi potesse presentarsi dietro quella porta. Fece un rapido cenno con la mano a Scorpius come a dirgli "Sbrigati a nasconderti in bagno!" « Come procedono le cose? » Domandò Mark sorridente. "Come fa a sorridere sempre? Ci sarà qualcosa che lo irrita, Porco Godric!" « Alla... grande. » " Andava meglio prima, sinceramente." « Perfetto. Sai che per qualsiasi cosa ci sono, vero? » « Sì, ti ringrazio molto ma.. vedi, devo andare. » " Già non lo sopporto più". « Allora, ehm.. a dopo. » Disse lui congedandosi con un piccolo sorriso sulle labbra fini e rosa carne. Finalmente chiuse la porta, notando che Scorpius era uscito dal bagno vestito e si era posato sul letto, seduto. Era così tremendamente sexy, e bellissimo, e tutti gli aggettivi positivi che potessero esistere su quella Terra. Tranne quelli che riguardavano il carattere, ovviamente. A primo impatto era un ragazzo scontroso, irritante e piuttosto serio per i gusti di Rose. Ma quando si ama qualcuno, lo si ama e basta. « Carino il tuo vestitino.» Lei gli lanciò un pugno sulla spalla, anche se lui era troppo alto per lei. Lui scoppiò in una fragorosa risata, prendendola per le mani. Non erano la solita coppia tutte smancerie: i due amavano prendersi in giro, magari anche sfidarsi e scoppiare a ridere maliziosamente entrambi, nello stesso momento. Poi Rose tornò seria, posando le sue iridi cristalline in quelle glaciali di lui, che improvvisamente notò la tensione che si era creata in quei pochi secondi. « Cosa faremo? » Chiese Rose, intrecciando le sue dita fini e rosee in quelle di lui, quasi cadaveriche per via del bianco acceso e forte. Lui si limitò ad abbassare lo sguardo su quelle dita unite. Non si era mai sentito così felice eppure bisognava lottare per esserlo realmente. Ciò che ci fa male è ciò che realmente vogliamo nel profondo. « Potremmo scappare. » « Ah si? E dove andiamo? » « Che ne so.. In Romania. » « Certo, e magari andiamo a vivere da mio zio Charlie. » « Ottima idea. » « Certo, così riferisce a mio padre e mi viene a prendere, portandomi via di lì a suon di schiaffi e tirate di capelli. » « Da ciò che mi raccontava papà, Ronald non è mai stato un vero duro. » « Non lo è. » « Bene. Più facile per noi. » Rose accennò ad una risata, ma tornò coscente della situazione solo qualche secondo più tardi. Nella sua mente contorta si chiedeva cosa stesse pensando suo padre in quel momento, della sua fuga. Sarebbe finita la scuola e lei sarebbe fuggita con il suo amato Scorpius. Al pensiero di quelle parole scoppiò in una fragorosa risata mentalmente. Se l'avesse sentita. Lei non era una di quelle tipe romantiche. Piuttosto preferiva essere dura e scontrosa e mostrare la parte peggiore di sè. « Vado a vestirmi. » Lui, serio, disse:« Ma stai benissimo, amore.» Nel suo tono di voce si sentì la solita nota di ironia. Nessuno dei due aveva mai chiamato l'altro "amore" o "tesoro". Erano solo Scorpius e Rose e si appartenevano. Rose afferrò la prima cosa che trovò a portata di mano, in quell'occasione la sua spazzola, e la lanciò di getto verso di lui, che l'afferrò subito e sorrise beffardo. Possibile che fosse così terribilmente attraente anche quando faceva lo stronzo? « Ti rovino, Malfoy. » « Non aspetto altro, Weasley. » Lei sorrise maliziosamente, il sorriso diretto verso il biondo posato sul suo letto sgualcito. Afferrò un paio di pantaloncini ed una maglietta e si chiuse nel bagno. --------------------------------------------------------------- Angolo autrice. Coff coff, allora, questo capitolo è solo un capitolo di passaggio, per questo è molto breve. Continuo a due recensioni anche questa volta, grazie a chi ha letto e recensito! A presto, un bacio!
  
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