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Autore: skyewardlover    02/07/2014    2 recensioni
È passato un anno dalla sconfitta dell’Hydra e dalla morte di Garrett.
Il team di Coulson, nascosto in una delle basi segrete dello SHIELD, è stato rimesso in sesto e anche Fitz incomincia, finalmente, a stare bene.
I problemi, però, sembrano non essere ancora finiti. Molti traditori sono fuggiti e tocca proprio ai nostri agenti catturarli.
Ward è prigioniero nel carcere di massima sicurezza dello SHIELD e, Coulson, incarica Skye di fargli visita per proporgli un accordo.
La giovane ragazza si ritroverà ad affrontare le sue più grandi paure e a combattere contro i sentimenti che ancora la legano al suo ex A.S.
Questa storia racconta di come sia cambiata la vita del team e di come Ward cercherà la propria via per la redenzione.
Ma la squadra riuscirà a perdonarlo, dopo tutto quello che ha fatto? Ci riuscirà Skye?
In fin dei conti, resta pur sempre un assassino.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grant Ward, Skye, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
 
"L'uomo che ha fatto tutte le scelte sbagliate"

 
 
“Dicono alcuni che finirà nel fuoco
il mondo, altri nel ghiaccio.
Del desiderio ho gustato quel poco
che mi fa scegliere il fuoco.
Ma se dovesse due volte finire, so pure che cos'è odiare,
e per la distruzione posso dire
che anche il ghiaccio è terribile
e può bastare.”


 
Ward era disteso a terra, il viso schiacciato sul pavimento.
Non opponeva resistenza, riceveva ogni colpo senza tentare nemmeno di proteggersi, accettava ogni pugno e calcio come se sapesse di meritarli.
 
Skye non lo aveva mai visto così.
 
La ragazza rimase in piedi e in silenzio, per qualche secondo, a guardare mentre tre guardie pestavano quello che fino all’anno prima era stato il suo A.S.. L’uomo che l’aveva rapita dal suo furgone e che, con un sacco sulla testa, l’aveva trascinata sul Bus di Coulson.
 
Gli agenti Tripp e Nicholson erano rimasti dietro di lei, attendendo la sua prima mossa.
 
Skye, si schiarì la voce e, con il tono più convincente che riuscì a trovare disse:
-Credo che per oggi sia sufficiente, signori. -
 
I tre uomini si interruppero subito e guardarono Nicholson, cercando un segno di conferma, che arrivò senza indugi.
 
-Tiratelo su. - ordinò Skye, sconcertata da quanto la sua voce suonasse autorevole. Risultava quasi convincente anche a se stessa!
 
Le guardie obbedirono e Ward venne messo in piedi.
Due guardie lo tenevano fermo per le braccia, nonostante fosse in manette, mentre la terza lo obbligava a tenere la testa alta e a guardare Skye diritto negli occhi.
 
Ward aveva del sangue che gli usciva dalla bocca, il viso pieno di lividi e gli occhi stanchi, di una persona che non chiude occhio da mesi.
Era talmente esausto da non riuscire nemmeno a sfoderare un’espressione di sorpresa, ma Skye sapeva benissimo che Grant era schioccato. Il suo vecchio A.S. doveva aver pensato che non avrebbe mai più rivisto la sua protetta e, anche Skye, in cuor suo, aveva sperato di non doverlo vedere mai più.
 
-Liberatelo. – ordinò, Skye, con fermezza.
 
-Come? - esclamarono i tre uomini.
 
-Mi avete sentito bene. -
 
-Agente Skye, - si intromise Nicholson, preoccupato. -ma è un traditore, noi non possiamo... -
 
-Disobbedire agli ordini di Coulson? Perché è questo che state facendo. - Replicò Skye, senza il minimo indugio.
-Lui mi ha ordinato di venire qui e di condurre l’interrogatorio con il traditore come ritenevo adeguato. -
 
-Stavo solo dicendo... -
 
-Toglietegli le manette. - comandò la ragazza, alzando la voce e chiudendo gli occhi per l’irritazione che la guardia le stava provocando. –Ora! -
 
I tre uomini che tenevano immobilizzato Ward non se lo fecero ripetere due volte, con gesti fluidi e veloci, sfilarono le manette al traditore, per poi mettersi in fila sull’attenti.
 
-Agente Nicholson, dispiace a lei e ai suoi uomini lasciare me e Tripp da soli, con il prigioniero? - chiese Skye serafica, guardando con dolcezza forzata l’uomo.
 
-No, agente. Ma ne è davvero sicura? - domandò incespicando, Nicholson, temendo una nuova strigliata da parte della ragazza.
 
-Più che certa. - affermò Skye,  sorridendo, per poi posare di nuovo lo sguardo su Ward.
-Non mi faresti mai del male, non è vero? - gli domandò, usando apposta le stesse parole che lui aveva usato con lei, un anno prima, quando la ragazza aveva scoperto che faceva parte dell’Hydra.
 
Ward sostenne lo sguardo della ragazza, ma dopo pochi secondi fu costretto ad abbassare gli occhi, da buon codardo qual’era.
 
Tutte le guardie lasciarono la stanza e si richiusero la porta alle spalle.
 
Diamo inizio allo spettacolo.
Si disse, Skye.
Non uscire dalla parte, hai ripetuto il discorso un centinaio di volte, puoi farcela!
 
-Ti prego, Ward, siediti. - disse la ragazza, fingendo compassione, indicando la sedia e il tavolo posti nel centro della stanza. –Ti trovo molto sciupato, dall’ultima volta. Sei dimagrito per caso? -
 
Tripp cercò di soffocare una leggera risata e Skye scambiò con lui uno sguardo complice.
 
Ward cercò di sorridere a sua volta, ma il dolore alla mascella gli provocò una smorfia.
Arrancò fino alla sedia e si sedette.
 
-Così adesso è lui il tuo A.S.? - chiese Grant, sbiascicando le parole per colpa della mascella rotta.
 
-In realtà, Tripp è qui solo per darmi una mano. Adesso sono un’agente di livello sei, non lo sapevi? Non ho più bisogno di un supervisore. - disse Skye, compiaciuta. -E comunque, quello che mi era stato assegnato non si è dimostrato all’altezza del compito. -
 
Ward scosse la testa, sorridendo tristemente. Poi la guardò negli occhi, sembrava volere scovare qualche suo segreto. Era lo stesso sguardo che le aveva riservato tante volte, quando ancora stavano imparando a conoscersi.
 
-Perché sei venuta qui, Skye? -
 
La ragazza scoppiò a ridere.
-Oh, non credere che ci sia venuta per mia spontanea volontà.- precisò, facendo cenno a Tripp di mettere, sul tavolo davanti a Ward, un fascicolo pieno di documenti. –E’ stato Coulson ad ordinarmi di venire, vuole farti un’offerta. -
 
-Perché? -
 
-Perché conosci molte cose, Ward. Ci hai traditi tutti, ma potresti essere la nostra arma più preziosa. - spiegò Skye, avvicinandosi al tavolo e aprendo il fascicolo.
-Fossi in te ci penserei bene su, perché una volta uscita da questo edificio non tornerò mai più. L’offerta è questa:
Coulson è disposto a farti uscire da questo posto; ti riammetterà sul Bus, non come membro del team, ma come ostaggio. Vivrai nella stanza di isolamento, ci uscirai solo se lo vorrà Coulson e sarai obbligato a portare sempre un bracciale che ci indicherà, costantemente, la tua posizione, cosa stai facendo e con chi stai parlando.
Potrai avere contatti solo con i membri del team autorizzati ed esclusivamente in merito agli argomenti che ti verranno indicati.
La violazione di una sola di queste condizioni, causerà il tuo ritorno in questa prigione e, in base alla gravità dell’inflazione, una tua possibile esecuzione. -
 
Ward non rispose, guardava Skye in assoluto silenzio, dal suo viso non trapelava alcuna emozione. Era un’arte che, negli anni, aveva affinato alla perfezione.
Dentro di sé, però, pensava a quanto la sua protetta fosse cambiata.
Non era più quella ragazzina imprevedibile e impertinente che aveva catturato in mezzo ad una strada e non era più nemmeno così tanto indifesa, come lo era stata quando Quinn le aveva sparato due colpi di pistola nella pancia.
La donna che si trovava davanti era bella come se la ricordava, ma dentro era cambiata.
Skye era diventata un vero agente dello SHIELD, parlava come loro, si atteggiava come loro.
 
-Ward, ci siamo capiti? - lo incalzò Skye, alzando la voce.
 
Grant annuì.
–In cambio cosa volete? -
 
-Informazioni. - rispose, Skye, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.  
–Tutto quello che sai sull’Hydra , sui suoi membri, sui suoi piani e sulle sue basi. Inoltre, collaborerai con noi nel ritrovare tutti i ricercati.-
 
-Non sei in grado di farlo tu, da sola? -
 
-Posso cercare informazioni sui ricercati, controllare i loro ultimi spostamenti, ma ho bisogno di una pista. Devo sapere come ragionano queste persone, per intuire le loro mosse e posso farlo solo se tu mi dici come. -
 
Ward rimase in silenzio, gli occhi fissi sul plico di documenti, ma le pupille erano immobili, non stava leggendo nemmeno una riga di quello che c’era scritto.
 
-Tripp, esci un secondo, per favore.- gli ordinò, Skye, indicando la porta con un leggero movimento della testa.
 
Tripp sembrò indugiare un secondo, ma poi obbedì e, prima di uscire, sussurrò: –Buona fortuna.-
 
-Credi davvero che, arrivati a questo punto, potrei farle del male?- lo pizzicò Ward, irritato.
 
-Infatti parlavo con te, idiota.- l’apostrofò Tripp, chiudendosi la porta alle spalle.
 
Skye e Ward si ritrovarono da soli, per la prima volta dopo così tanto tempo.
L’ultima volta che erano rimasti chiusi in una stanza per gli interrogatori, Ward aveva appena ucciso l’uomo che avevano scambiato per il Chiaroveggente e lo aveva fatto per Skye.
 
“Non mi pento di quello che ho fatto, se questo significa che tu sei al sicuro.” le aveva detto, ma ovviamente era una bugia.
Tutto quello che Skye sapeva sull’uomo, che ora si trovava davanti, era una bugia.
Si era innamorata di un traditore, di un traditore di cui non sapeva niente.
La cosa peggiore era che, forse, anche quel traditore, a suo modo, l’amava o l’aveva amata davvero.
 
-Ward, questa è l’offerta migliore che Coulosn ti possa fare, io stessa non ti avrei mai dato una simile possibilità. - tentò di farlo ragionare, sedendosi dall’altra parte del tavolo.
 
Skye rimase un po’ schioccata dalla sua stessa reazione.
Era parte del piano fare credere a Ward che il team lo rivolesse indietro, che Skye volesse il suo ritorno.
Il problema era che, mentre parlava, nella ragazza si insinuò un dubbio pericoloso.
Perché insisteva tanto per riaverlo sul Bus? Certo, le informazioni che aveva Ward erano preziose per gli scopi del team, ma non era una spiegazione sufficiente per la sua insistenza.
L’insistenza di Skye non era solo recitazione, forse, una piccola parte di lei, rivoleva davvero Grant nella squadra.
 
Skye, lui è un traditore, un assassino.
Ricorda: prima la missione, poi i sentimenti.
Non puoi amarlo, non puoi dimenticare cos’ha fatto.
 
Skye chiuse gli occhi per un secondo, scacciando ogni pensiero dalla testa.
Doveva andare avanti, attenersi al piano.
 
-Puoi decidere di cercare di rimediare a tutti i tuoi sbagli o di rimanere chiuso qui dentro, aspettando il giorno della tua esecuzione. - gli fece notare la ragazza.
 
-Ho ucciso un sacco di persone innocenti, Skye. Non potrò mai rimediare. -
 
-Lo so, ma puoi cercare di fare una cosa giusta. -
 
Ward si nascose il viso tra le mani.
Perché no se ne andava?
Perché si ostinava a volerlo salvare dopo tutto quello che era successo?
Aveva combinato un casino. Aveva seguito ciecamente, nel suo piano folle, l’uomo che per lui era stato come un padre, solo perché lo amava. Solo perché gli doveva tutto.
Un anno passato in quel posto dimenticato da Dio, era stato sufficiente perché Ward capisse che, in realtà, a Garrett non doveva proprio niente.
Lo aveva salvato dal riformatorio per cosa? Per trasformarlo in un serial killer, in una macchina incapace di provare sentimenti e lealtà. Lo aveva trasformato in un mostro.
 
-Ricordi, cosa mi hai detto, un anno fa, a Providence? - gli chiese Skye, rompendo il silenzio.
 
Ward la guardò sbigottito, incapace di credere che Skye potesse tirare fuori quell’argomento.
 
-Mi hai detto di non essere una brava persona e io ti ho riposto che non era vero. Credevo alle parole che ti ho detto e ci credo ancora. - Skye si fermò un attimo, per cercare di controllare le sue emozioni e non farsi sopraffare dai ricordi di quella sera, così lontana.
–Non penso che tu sia una cattiva persona, credo che tu sia un uomo che ha fatto tutte le scelte sbagliate. -
 
Si guardarono negli occhi per un lungo momento, incapaci di dire altro.
Ward non aveva più parole. Skye aveva sempre avuto questo effetto su di lui. Lei riusciva, ogni volta, a prenderlo in contropiede, a sorprenderlo.
Non aveva mai incontrato una persona come lei.
 
-Hai la possibilità di fare, per la prima volta, la scelta giusta. Coulson ti ha rinchiuso qui per un motivo: per capire chi sei senza Garrett.- continuò Skye, senza mai smettere di guardarlo.
- Ora è arrivato il momento di dimostrare che hai finalmente capito chi sei. -
 
Ward provò a dire qualcosa, ma Skye non gliene diede il tempo.
Si alzò velocemente e si diresse verso la porta.
-Hai dieci minuti per decidere se accettare l’offerta, poi io prenderò quell’aereo, con o senza di te, e non tornerò mai più. -
Ma, prima di richiudersela alle spalle, aggiunse:
-Dimostra di avere dedizione per un bene più grande.-





Angolo autrice: Buon pomeriggio a tutti!
Sotto minacce di Lilian Potter in Malfoy ho deciso di pubblicare il secondo capitolo, spero piacerà a tutti :P
Fatemi sapere che ne pensate!
Un bacio,
La vostra Skyewardlover.


*La citazione è di Robert Lee Frost*
 
   
 
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