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Autore: The LoonyBlogger    02/07/2014    5 recensioni
E se durante la prima stagione un'epidemia virale si fosse diffusa nel mondo? E se i protagonisti di TDIsland si trovassero ad affrontare l'apocalisse di zombie? 22 ragazzi contro un mondo in rovina... solo che loro ancora non lo sanno.
[COMPLETA]
Genere: Angst, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bridgette, Courtney, Gwen, Trent, Un po' tutti | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: A tutto reality - L'isola
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- Questa storia fa parte della serie 'Zombie Chronicle's Saga'
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Capitolo 1. Soli

 

Daytime: 23 Giugno 2007

 

Amo sentire il caldo sulla pelle. ” Ero seduta su una brandina, stando comodamente a prendere il sole. Essere stata eliminata non era tanto male, alla fine. Accanto a me il mio ragazzo pareva attento a qualcosa, così decisi di destarlo dai suoi pensieri.

Amore tutto bene? ” Gli domandai, sedendomi su un fianco per guardarlo meglio. Lui si girò verso di me e il sangue mi si gelò nelle vene. Aveva il volto sfigurato, sull'intero corpo segni di escoriazioni e morsi, in alcuni punti si vedevano addirittura le ossa!

O mio Dio, Geoff! ” Urlai in preda al terrore e lui mi saltò addosso.

 

Mi svegliai di soprassalto, sudavo e ansimavo. Mi sedetti sul letto, con le mani cercai le lenzuola candide, affondando le dita su di esse. Mi guardai in giro, ero nella camera delle ragazze della villa sull'isola dei perdenti. Da come la luce rosea filtrava dalle tende chiuse, doveva essere appena sorto il sole; sentii qualcuna muoversi su un altro letto, probabilmente la mia reazione l'aveva destata dal sonno.

“ Bridgette va tutto bene? ” Vidi la figura snella e slanciata della ragazza in controluce, si grattava un occhio ancora assonato. “ Sì, Katie, è stato solo un incubo. Torna a dormire. ” Le dissi, vedendola un secondo dopo scivolare sotto le lenzuola.

Mi alzai dal letto in punta di piedi, uscendo dalla camera e camminando verso quella accanto. Aprii lentamente la porta, cercando Geoff con lo sguardo. Lo intravidi spaparanzato sul materasso, russava con la bocca spalancata. Mi lasciai scappare un sorriso: in fondo di che avevo paura? Che il mio fidanzato fosse diventato un morto vivente di punto in bianco?

 

Richiusi la porta e mi diressi verso l'altro lato del corridoio, avevo proprio voglia di una bella colazione. Con i piedi ancora nudi scesi le scale in marmo che conducevano al piano inferiore, raggiungendo la hall. “ Ciao Martin, dormito ben... ” Guardai il bancone in legno, mentre le parole mi morivano in gola. Dov'era finito il cinquantenne gentile e sorridente con cui scambiavo quattro chiacchiere prima di mangiare? Probabilmente stava ancora dormendo, o semplicemente si era preso un giorno libero; mi diressi verso il ristorante-bar della villa, pronta a sincerarmi con Stephan delle condizioni dell'uomo e papparmi una buona colazione. Mi fermai un attimo sulla porta a vetri... dentro non c'era nessuno. Entrai comunque, forse erano solo in cucina. Quando sorpassai l'uscio, sotto il rumore del campanellino che sbatteva contro il legno bianco della porta, mi trovai in una grande stanza silenziosa, tappezzata da pareti e moquette violacee e da tavoli raffinati; non arrivò nessuno e io incominciai a preoccuparmi. Il rumore prodotto dal mio passaggio doveva aver già fatto uscire qualcuno dalla cucina, adiacente al ristorante.

“ C'è nessuno? ” Con il mio pigiamino giallo mi avvicinai al centro della sala, non ricevetti risposta.

“ Bridgette che succede? ” Sobbalzai dalla paura, per poi girarmi verso la fonte della voce. Ora davanti a me stava Trent, lui con indosso solo una larga maglia verde e un paio di pantaloncini scuri. “ Oddio, mi sono spaventata. È che non trovo nessuno dello staff di A Tutto Reality. ” Gli risposi, mentre abbassavo la mano che mi ero portata sul petto. Lui mi rivolse un sorriso cordiale, per poi andare verso la cucina, entrandoci. Passarono all'incirca cinque minuti e incominciai a preoccuparmi nuovamente.

“ Trent? ” Non ricevetti nuovamente risposta. Feci qualche passo verso la stanza, ma non servì, il ragazzo uscì alzando le spalle. “ Niente. Non c'è nessuno, siamo soli. ” I suoi occhi smeraldini catturarono i miei cerulei, eravamo entrambi allarmati.

  
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