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Autore: Mary SG    02/07/2014    1 recensioni
Dal capitolo 1:
"Mi afferrai al muretto del lungo mare e mi sporsi un po’ più avanti chiudendo gli occhi e inalando l’acqua marina. Il vento di febbraio mi sfiorava il viso, era fresco ma piacevole. Pensai un attimo alla mia schifosa vita, che stava per finire in quest’oceano.
Ero psicologicamente pronta quando sentii i passi di qualcuno avvicinarsi a me cautamente, rimasi immobile facendo finta di niente, poi sentii una voce maschile e così calda dietro le mie spalle.
“Cosa vorresti fare?” chiese con tutta tranquillità l’uomo dietro di me."
| prima storia che pubblico sugli a7x, spero vi piaccia! Buona lettura :) |
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Fallen Souls
Capitolo 6
"Search endlessly, fight till we're free
Fly past the edge of the sea
No bended knee, no mockery
Somehow we still carry on"
Carry On.
 
La mattina seguente, nonostante fosse domenica, mi alzai presto a causa del trillio metallico provocato dal campanello. Pensai che fosse Zacky, così mi alzai un po' intontita dal sonno e biascicai un "Arrivo". Appena arrivata all'ingresso, aprii la porta ma non trovai nessuno che stesse aspettando. Eppure, avrei giurato di aver sentito veramente suonare il campanello, non poteva essere stato un sogno. Abbassai gli occhi velocemente e notai un piccolo cartoccio e un bigliettino.
Un po' sorpresa da quello che mi avevano lasciato, mi abbassai per raccogliere entrambe le cose e mi diressi in cucina chiudendo la porta dell'ingresso. Poggiai le cose sul tavolo e mi sedetti, aprendo il contenuto del cartoccio e meravigliatamente  trovai un crossaint e un bicchiere di caffè macchiato. Addentai un pezzo del crossaint e bevvi un sorso di caffè notando che erano entrambi ancora caldi. Presi il biglietto che avevo trovato e lo lessi:

 "Buongiorno, non so il perché di questo gesto.. ero dalle tue parti e pensavo di farti un piccolo regalino, chiamalo come ti pare.
                                                                                        Brian."


Rimasi decisamente sconvolta (in senso buono) da questo suo gesto. Capivo che ieri avevamo "fatto pace" cancellando il nostro inizio, ma non poteva comportarsi come se veramente non fosse successo niente. Ero un po' scettica sul suo comportamento, non capivo quale fossero le sue intenzioni e questo mi creava molti dubbi nei suoi confronti. Avrei voluto chiamarlo, dirgli innanzitutto grazie e poi chiedergli il perché di questo suo gesto; sebbene nel suo biglietto diceva di non saperlo, qualcosa sotto ci doveva essere. Non riuscii a distogliere il pensiero da lui così, nervosa a ansiosa, presi il cellulare e chiamai Zacky.
"Pronto?" biascicò Zacky con la voce impastata dal sonno.
"Ciao Zacky, sono Mia. Stavi dormendo?" chiesi preoccupata
"Oh no, figurati. Dovevo alzarmi prima o poi. È successo qualcosa?"
"No no, tranquillo. Volevo chiederti se hai il numero di Brian"
"Si, te lo mando tramite sms"
"Grazie tante!"
"Di nulla! A che cosa... ti serve?" disse curioso.
"Uhm no niente di che, tranquillo non voglio prenderlo a botte"
"Ah, ma io intendevo quello.." rispose con tono malizioso.
"Zacky, non voglio chiedergli niente, poi ti racconto tutto"
"Va bene, allora a pranzo vengo da te, mi manca la tua cucina italiana! "
"Okay, ti aspetto. A dopo!" dissi chiudendo la telefonata.
Pochi minuti dopo, Zacky mi inviò un sms col numero di Brian e lo salvai in rubrica. Bene, avevo il numero ma avevo perso il coraggio di chiamarlo e per di più dovevo pensare a sistemare in casa e iniziare a cucinare. Zacky amava il mio modo di cucinare, essendo di origini italiane da parte di mamma, avevo acquisito gran parte delle ricette italiane e il piatto preferito di Zacky era la pasta al ragù.
Bevvi un ultimo sorso del caffè macchiato e dopo mi misi all'opera pulendo in casa. Gli unici giorni disponibili in cui mi dedicavo alle faccende domestiche erano sabato e domenica, ma dato che il giorno prima l'avevo passato interamente con Zacky, dovevo mettermi sotto a pulire per bene e a sistemare in casa. Ero una maniaca dell'ordine ahimè. Dopo aver spolverato in casa, vidi l'orario e notai che dovevo sbrigarmi per cucinare o altrimenti mi sarei subìta uno Zacky isterico e affamato. Iniziai a preparare il sugo al ragù quando sentii il campanello suonare, segno che era sicuramente arrivato il mio migliore amico.
Andai ad aprire la porta e mi ritrovai travolta da un abbraccio di Zacky, Matt, Jimmy e Johnny. Rimasi sbigottita nel vedere quasi tutta la band ma ricambiai l'abbraccio felicemente.
"Spero che non sarà un problema se siamo venuti tutti" disse Matt mostrandomi le sue fossette tenere.
"Affatto! Siete tutti i benvenuti!  Entrate e accomodatevi nel salotto, nel frattempo che io cucini" dissi alla band facendoli accomodare nell'ampio salotto. Dovevo ammettere di aver una casa abbastanza grande, nonostante abitassi da sola e vederli tutti in casa mi facevano sentire meno sola.
"O mio Dio, tu hai Call of Duty, e Resident Evil! Io ti amooo" urlò Jimmy venendomi ad abbracciare. Sorrisi alla sua reazione e ricambiai l'abbraccio. Ovviamente Brian non s' era fatto vedere e rimasi un po' delusa ma ad un tratto sentii la sua voce alla soglia della porta, che era rimasta aperta.
"Modera le parole James" disse con un tono quasi freddo. Si avvicinò verso di me e sfoggiò uno dei suoi tremendi sorrisi. "Spero non ti dia disturbo se sono venuto"
"Oh ma no, t-tranquillo. Vai dagli altri, io vado in cucina altrimenti rischio di bruciare tutto" dissi un po' imbarazzata. "Chiederò aiuto a Zac..."
"Fanculo Sanders! Questo è barare!" mi girai di scatto verso il gruppo e vidi Zacky bisticciare come un bambino con Matt. Mi voltai verso Brian e feci le spallucce sospirando. Mi diressi nella cucina e Brian mi seguii fermandosi accanto ad un mobile. Avrei voluto ringraziarlo della colazione, visto che eravamo soli ma non riuscivo a parlare di fronte a lui, ero come immobilizzata dalla sua presenza, cercavo di non pensare a lui dedicandomi al sugo e all'acqua della pasta ma all'improvviso Brian si avvicinò per aiutarmi.
"Vuoi... che faccia qualcosa?" chiese con tono normale.
"No tranquillo, va dal resto del gruppo io me la cavo sola" dissi accennando un sorriso. Non disse niente e mentre stava uscendo dalla cucina mi diedi coraggio e lo fermai.
"Comunque grazie del tuo gesto, anche se non ho ancora capito le tue intenzioni"
"Te l'ho scritto.. l'ho fatto senza un motivo non chiedermi perché" disse quasi con un tono seccato. "Voglio ricominciare con te perché abbiamo tante cose in comune Euphemia.."
"Che vorresti dire?" chiesi non capendo.
Schiuse la bocca per parlare ma venne interrotto da Zacky che entrò quasi come una furia in cucina.
"Allora poi l'hai chiamato Bri.." disse voltandosi verso di lui e notando che era lì.
"E tu quando sei arrivato?" domandò guardandolo strano.
"Quando tu eri impegnato a uccidere Matt coglione" disse quasi arrabbiato "Perché, tu dovevi chiamarmi?" si rivolse verso di me alzando un sopracciglio.
"Uhm si.. per dirti.. grazie del passaggio" azzardai.
Zacky ci guardava strani facendo il menefreghista e si diresse verso il frigo per prendere un paio di birre e chiese se fosse pronto.
"Si Zacky, tu apparecchia la tavola, qui tra un po' è pronto" Annuì, diedi la tovaglia che presi dal mobile e spiegai dove fossero le posate e i bicchieri. Mentre stavo buttando giù la pasta nell'acqua appena salata.
"Dovevi chiamarmi?" chiese improvvisamente Brian non appena Zacky uscii dalla cucina.
"Ehm, si volevo ringraziarti della colazione ma non ne ho avuto il tempo" dissi mentre ero impegnata ai fornelli.
"Oh, capito. Ehm, spero che uno di questi giorni tu sia libera per uscire, magari potresti darmi il tuo numero per metterci d'accordo" disse con naturalezza.
"Si, ti faccio uno squillo non appena finisco qui" dissi mentre buttai la pasta appena cotta nello scolapasta. Non mi ero resa conto che mi aveva appena chiesto di uscire, lo capii poco dopo e ringraziai mentalmente me stessa per essermi comportata normalmente. Dopo qualche minuto avevo messo la pasta col sugo al ragù nei piatti e avevo invitato i ragazzi a venire a tavola. Il cibo piacque a tutti e inoltre si complimentarono con me chiedendo anche il bis. Per secondo avevo fatto patate al forno e bistecca e tutti. Dopo aver mangiato, i ragazzi erano spaparanzati sul divano in salotto a giocare un'altra volta a Call of Duty, mentre io e Brian eravamo rimasti in cucina, seduti accanto al tavolo a fumare una sigaretta. Lo guardai molto attentamente mentre lui era concentrato e assorto nei suoi pensieri a fumare la sua sigaretta.
"Cos'è che abbiamo in comune? " chiesi ad un tratto facendolo ritornare alla realtà.
"Mh?"
"Prima mi avevi detto di avere molte cose in comune... potrei sapere cosa?"
Accennò un sorriso. Maledetti sorrisi, mi piacevano tantissimo ma allo stesso tempo li odiavo, soprattutto quando si trattava di una cosa seria.
"Ti va di uscire con me domani sera?" chiese con tono languido.
Esitai alla sua domanda, poi ripresi coraggio e annuii semplicemente. Presi il cellulare che avevo poggiato sul tavolo e scrissi un messaggio inviandolo a lui. Sentito il trillio del suo cellulare, Brian si affrettò a prenderlo e leggere il messaggio ricevuto "Ci sarò.  Mia". Volse lo sguardo verso di me e sorridemmo entrambi.
Il pomeriggio passò in fretta e dopo una bevuta e una partita ai vari giochi dell'xbox, la band se ne andò salutandomi e ringraziandomi con un abbraccio, Brian invece si limitò ad un sorriso facendomi sciogliere letteralmente. Ero fottuta lo sapevo, ormai non potevo farci nulla.
 











 
La mattina seguente mi alzai presto consapevole di dover andare al lavoro, odiavo ammetterlo ma, nonostante ami questo lavoro, il lunedì era pesante per tutti. Mi alzai con fatica e mi stropicciai gli occhi con le mani, andai verso la finestra per spostare le tende e far entrare i leggeri raggi di sole ma notai che il cielo era diventato nuvoloso e grigio. Pensai che prima o poi avesse piovuto così, mi vestii con una felpa col cappuccio, un paio di jeans e i miei adorati anfibi. Preparai in fretta il caffè e lo bevvi ancora scottante,tanto da bruciarmi la punta della lingua. Maledetto ritardo! Odiavo fare tardi, iniziava a venirmi l'ansia e non riuscivo a combinare niente.
Presi in fretta e furia la borsa a tracolla e le chiavi del negozio e, prima di uscire presi dall'appendi abiti il giubbotto in pelle e l'ombrello, nel caso dovesse piovere. Feci la solita via che portava al negozio e con mia sorpresa, il cielo era diventato chiaro, facendo intravedere il sole dalle nuvole ormai grigio chiaro.
Aprii il negozio entrandoci e tolsi il giubbotto. Mi diressi subito ad accendere le luci e la radio, lasciando sempre la stessa stazione che trasmetteva canzoni rock/metal e ogni sue sottocategorie. Diedi una sistemata intorno il bancone della cassa e un po' in giro, dopodiché mi diressi in magazzino a prendere gli ultimi cd arrivati, almeno ingannavo il tempo dando un'occhiata ai nuovi cd mentre aspettavo Marcus.
Sentii la porta aprire, successivamente seguito dal suono del campanello che segnava che qualcuno fosse arrivato.
Mi diressi verso il bancone e notai che era Brian.
"Buongiorno" disse sorridendo.
"Ciao Brian, come mai qui? Voglio dire, è un po' presto" dissi leggermente imbarazzata.
"Non.. non siete aperti? " chiese vago.
"Si si, ma non mi aspettavo che venissi a quest'ora"
"Sono un tipo che si alza abbastanza presto" asserì accennando un sorriso.
"Eh, lo avevo notato" dissi ricambiando il sorriso. "Allooora.. ti serve qualcosa?"
" Uhm no a dir la verità sono solo venuto per salutarti"
"Oh" mi sentivo andare a fuoco le guance, non potevo crederci... seriamente lui era venuto nel mio negozio alle nove di mattina per salutarmi? Stava facendo sul serio allora, voleva iniziare da capo con me ma ancora non capivo il motivo.
"Ehm okay, che ne dici se mi aiuti a smistare quei cd? Sto aspettando che arrivi mio cugino,il proprietario del negozio" dissi dirigendomi verso lo scatolone dei cd appena arrivati. Brian annuì sorridendo e mi aiutò a mettere i cd in ordine alfabetico, secondo i vari scaffali. Non appena finito, Marcus entrò nel negozio e sobbalzò leggermente alla vista di Brian.
"O mio Dio! Tu sei Synyster Gates, il chitarrista degli Avenged Sevenfold!" disse guardandolo meravigliato.
"A quanto pare si" rispose Brian alzando le mani facendo segno di essere lui.
"Che onore averti qui in negozio! Posso fare qualcosa per te?" chiese avvicinandosi a lui e porgendogli la mano, alla quale Brian strinse con gratitudine.
"Oh no, grazie. Ero passato di qui per salutare Euphemia" disse voltandosi verso di me.
"Mia, tu lo conosci?" mi domandò sorpreso.
"Ehm si, lui.." stavo cercando di finire la frase ma venni interrotta da mio cugino che si stava avvicinando a me con fare furioso e ripetendo in continuazione "E tu adesso me lo dici" Il suo modo era alquanto buffo e io e Brian scoppiammo in una fragorosa risata.
Stemmo a parlare per qualche minuto, poi Marcus chiese una foto a Brian, il quale accettò felicemente e toccò a me fare la foto. Guardandolo dall'obiettivo Brian aveva un'altra luce, era semplicemente perfetto e al tempo stesso pensavo che in città la loro band era molto famosa.
Brian salutò sia me che mio cugino e uscì dal negozio, lasciando Marcus come una fangirl che aveva appena visto il suo idolo.
"Cioè, ci credi? Ho appena incontrato il chitarrista della band emergente di Huntington Beach! Quando saranno famosi a livello mondiale potrò dire di averlo già conosciuto!  Miticoo" disse contento e quasi saltellando per tutto il negozio. Lo guardavo strana con un sopracciglio alzato e ridevo per la divertente scena.
"Ti facevo più autorevole" dissi divertita scuotendo la testa. Alle mie parole Marcus mi guardò e,consapevole della sua reazione, ritornò serio.
"Si, giusto" disse schiarendosi la voce e mettendosi in ordine "Come fai a conoscerlo?" chiese stupito.
"Beh, conosci Zacky Vengeance?  L'altro chitarrista? " dissi coi gomiti poggiati sul bancone.  Lui annuì guardandomi interessato. "Beh, è il mio migliore amico, lo lasciai ad Olympia tre anni fa quando mi trasferii qui e ora ci siamo incontrati di nuovo, poi mi ha fatto conoscere tutto il resto della band"
"Oddio, veramente?? Ma Phem deve essere fantastico! Immagino ti avranno fatto sentire tantissime canzoni"
"In realtà ho solo assistito ad un concerto, che avevano fatto sabato" dissi quasi con un filo di tristezza. Mi sarebbe piaciuto trovarli a suonare durante le prove oppure ascoltare vari demo delle loro canzoni.
Dopo un po' sentii uno squillo provenire dal mio cellulare, di solito non lo usavo durante le ore di lavoro, ma era come se aspettassi un messaggio importante così mi affrettai a leggerlo.

---------------- Brian.
Mi piacerebbe che tu venissi questo pomeriggio a casa mia. Volevo uscire con te ma a quanto pare ci sono le prove. Io purtroppo non posso passare a prenderti, ma verrà Zacky. Quindi preparati per le sette in punto, ti aspetto. SG
-------------------






Angolo dell'Autrice:
Saaaalve! Okay, mi dovete scusare per l'enorme ritardo che ho fatto nell'aggiornare! Sigh Prometto di aggiornare il più presto possibile!
Anyway, riguardo la storia.. ehehe Brian si sta facendo avanti e... Phem accetterà?? Lo scopriremo nel prossimo capitolo, il quale l'ho appena scritto e non vedo l'ora di postarlo! Ce la sto mettendo davvero tutta a rendere i capitoli più lunghi e dettagliati, spero che stia andando bene o altrimenti... beh ditemelo se non vi piace! Devo ringraziare chiunque recensisce la storia e la stia mettendo tra le preferite/seguite! Grazie grazie grazie! E' grazie a voi se sto andando avanti <3  Inoltre ringrazio Vale che mi sopporta su whatsapp e mi da consigli sulla storia love you <3  Beh, ci si vede alla prossima! Con affetto

Mary SG



 
  
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